lunedì 20 marzo 2023

Papa Francesco, dieci anni di pontificato

 Un grande abbraccio alla gente!

Le parole del pontificato: PACE!

Il Papa che abbraccia la gente

GIO

www.caricaturegio.altervista.it



Mattinata di udienza, quella del 18 marzo, in Vaticano, per Papa Francesco, che nell’Aula Paolo VI ha ricevuto i rifugiati giunti in Europa attraverso i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme alle famiglie e ai rappresentanti delle comunità che li accolgono e ne curano l'integrazione.

Un breve discorso, quello di Bergoglio, interamente a braccio: il Pontefice, in sedia a rotelle, ha quindi incontrato le famiglie rifugiate, soprattutto tanti bambini, per un abbraccio collettivo, una stretta di mano e un incoraggiamento. Parole di apprezzamento sono arrivate dal Papa per il lavoro svolto da Sant'Egidio con i corridoi umanitari: “Sono bravi, bravi”.

L’occasione ha offerto al Papa la possibilità di tornare sulla tragedia di Cutro: “Quel naufragio non doveva avvenire e bisogna fare tutto il possibile perché non si ripeta”. La risposta sono dunque i corridoi umanitari: “I corridoi gettano dei ponti che tanti bambini, donne, uomini, anziani, provenienti da situazioni molto precarie e da gravi pericoli, hanno infine percorso in sicurezza, legalità e dignità fino ai Paesi di accoglienza. Essi attraversano i confini e, ancor più, i muri di indifferenza su cui spesso si infrange la speranza di tantissime persone” ha detto Francesco.

“Sono contento di incontrare tante persone rifugiate e le loro famiglie che sono giunte in Italia, Francia, Belgio e Andorra. La loro realizzazione è dovuta sia alla creatività generosa della Comunità di Sant'Egidio, - ha poi aggiunto Bergoglio nel breve intervento - della Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, sia alla rete accogliente della Chiesa italiana. Mi piace tanto che i cristiani si uniscano per lavorare insieme e non sottolineare le differenze”. Francesco ha ricordato anche il lavoro “della Caritas”, con apprezzamento per “l'impegno del governo italiano e dei governi che vi hanno ricevuto”.




PAPA-PANCHO
Sono agnostico, ma mi piace Papa Pancho… E’ uno che non ci gira tanto attorno alle cose: le dice e basta lì! E al MIO Dio (quello a fumetti, ricordate?) PANCHO piace molto!
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Così ho ripreso una frase che ha detto durante un’intervista (RAI, Mediaset? Non ricordo!) ma la frase era: “Io non ci credo alle guerre sante!” Avrebbe anche aggiunto “EcchecCazzo!” ma la formazione cattolica temo gliel’avrebbe impedito!
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E così, eccolo qua, il MIO Dio-a-Fumetti ad apprezzare Papa Pancho e la sua rustica sincerità! Perchè una Guerra è sempre una Guerra, e quindi una MERDATA COSMICA! e , se un qualche dio esiste , mi piace pensare che la pensi così!
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#Moise #PaoloMoisello #Pubblicità #Fumetti #Vignette #Humor #Disegni #Marchi #Mascottes #Enigmistica #NarrazionePerImmagini
P.S.
Il MIO Dio-a-fumetti vi saluta tutti



Un Papa veramente moderno non si limita a chiedere la pace, ma abbraccia tutta la complessità morale del nostro tempo… Daje France’. #papa #papafrancesco #guerr #russia #ucraina #instagram
Boscarol



David García Vivancos
15 March 2023
Pope Francis
Jorge Mario Bergoglio, Pope Francis, who celebrates the 10th anniversary of his pontificate.
https://cartoonmovement.com/cartoon/pope-francis-4



Oggi, per ”Papa Francesco" sono 10 anni di pontificato. Il 13 marzo 2013, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, argentino, diventava “Papa Francesco”.
Carrrera Arcangelo



DIECI ANNI DI PONTEFICATO - 13 Marzo 2023-
"Papa Francesco"- il 13 marzo 2013 il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Argentino, diventava Papa Francesco.
Marco D'Agostino



Erano passate da poco le 19, ora locale, del 13 marzo del 2013, quando Jorge Mario Bergoglio si affacciava dal balcone su Piazza San Pietro e diceva in italiano: “Fratelli e sorelle, buonasera". 

Iniziò così il cammino di Papa Francesco. Un cammino segnato da momenti memorabili, viaggi marcanti, frasi che avrebbero riscritto la storia. 

Riviviamo alcuni degli eventi più salienti del pontificato di Bergoglio: 

Un uomo solo in Piazza San Pietro. Il 27 marzo 2020 Papa Francesco presiede un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro. Davanti a lui, una piazza insolitamente vuota. Da due settimane l'OMS ha dichiarato la pandemia e l'Italia intera, ma non solo, è entrata in lockdown. Francesco prega per tutti: “Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”, dice prima dell'adorazione del Santissimo Sacramento e della Benedizione Urbi et Orbi.

Il Papa dei migranti. "Ho sentito che dovevo venire qui a pregare". Con queste parole Papa Francesco inizia la sua omelia allo stadio di Lampedusa, l'8 luglio 2013, per il suo primo viaggio pastorale fuori dalla capitale. Già allora il messaggio del pontefice è chiaro: "La globalizzazione dell'indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere. Chiediamo perdono per la nostra indifferenza". E non è certo indifferenza quella che nel 2016 lo spinge a portare con sé sul volo di ritorno dall’isola greca di Lesbo dodici profughi, ospitati a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. Negli anni il Vaticano ospiterà diverse famiglie di migranti.

Il Papa e le donne. "Non si può perseguire un mondo migliore, più giusto, inclusivo e integralmente sostenibile senza l'apporto delle donne", scrive Papa Francesco nella sua prefazione al libro "More Women's Leadership for a Better World". E quel che è certo è che le dipendenti donne presso la Santa Sede non sono mai state così tante come oggi. Secondo un'indagine svolta da Vatican News, 1.165 donne lavorano in Vaticano attualmente e oggi più di un dipendente su quattro è donna. All'inizio del pontificato erano 846. Con Bergoglio le nomine di donne a posizioni dirigenziali si sono moltiplicate. Al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, nel 2021 per la prima volta è stato nominata una segretaria, l'incarico più alto mai ricoperto da una donna presso la Santa Sede.

La preghiera al Muro del Pianto. Il 26 maggio 2014, poco più di un anno dopo la sua elezione, Papa Francesco visita Gerusalemme.
"Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio, ma lavoriamo insieme per la giustizia e per la pace", diceva nella città Santa. Incontra prima 

sulla Spianata delle Moschee, luogo sacro all'Islam, il Gran Mufti, poi abbraccia l’imam argentino Aboud e il rabbino di Buenos Aires Skorka al Muro del Pianto, dove si ferma per un momento di preghiera. Infine si reca sul monte Herzl, per visitare la tomba del fondatore del Movimento Sionista e al memoriale della Shoah Yad Vashem.

Il viaggio in Congo e Sud Sudan. Per il suo quarantesimo viaggio apostolico, Papa Francesco si reca tra il 31 gennaio e il 5 febbraio 2023 nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, Paesi africani teatro di conflitti e dove il tasso di povertà è altissimo. A Giuba Francesco invita la popolazione a "superare quelle antipatie e avversioni che, nel tempo, sono diventate croniche e rischiano di contrapporre le tribù e le etnie". Incontrando le autorità chiede: "Basta sangue versato, basta conflitti, basta violenze e accuse reciproche su chi le commette, basta lasciare il popolo assetato di pace”. Precedentemente a Kinshasa aveva detto: "Giù le mani dall’Africa! Basta soffocarla: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”.

Il pellegrinaggio penitenziale in Canada. Nel maggio del 2021 vengono ritrovati i resti di 215 bambini in una fossa comune, nei pressi di un'ex scuola residenziale indiana in Canada. Non sono gli unici. Viene a galla uno scandalo che coinvolge le
scuole fondate dal governo canadese nel XIX secolo e amministrate dalle Chiese cattoliche, che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante. Nel luglio del 2022 Bergoglio si reca proprio in quelle zone, per chiedere perdono: "Sono profondamente addolorato, provo indignazione e vergogna. Chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno sostenuto la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni”.

La lavanda dei piedi. È il 28 marzo 2013, due settimane dopo la sua elezione, quando Bergoglio sceglie il carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma per la lavanda dei piedi. Cinquanta giovani detenuti, tra i quali delle ragazze, partecipano al momento, lasciando che il Papa lavi loro i piedi, li asciughi e li baci. Gli anni successivi avrebbe ripetuto l'azione in altre carceri, centri per disabili, centri per migranti. Per Bergoglio è sempre stato un atto d'amore, per ripetere quanto Gesù, secondo il Vangelo, fece con i suoi discepoli.

“Chi sono io per giudicare?”. Durante il volo di ritorno dal Brasile nel luglio 2013
, Papa Francesco si intrattiene con la stampa e parla anche di omosessualità:

"Il problema è fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica e anche lobby gay. 

Le lobby tutte non sono buone. Mentre se uno è gay e cerca il Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare queste persone". Dieci anni dopo, in un'intervista rilasciata alla Associated Press cristica le leggi di quegli Stati che criminalizzano i gay, definendole ingiuste e invitando i vescovi cattolici ad accogliere le persone LGBTQ nella Chiesa. "L'omosessualità non è un crimine", dice. 

Il Sinodo per la regione Panamazzonica. Fortemente voluto da Francesco, il 6 ottobre 2019 si apre a Roma il Sinodo per l'Amazzonia, un grande progetto ecclesiale, civile ed ecologico per superare i confini e ridefinire le linee pastorali, adattandole ai tempi contemporanei. L'obiettivo principale, per usare le parole del pontefice, è quello di "trovare nuove vie per l'evangelizzazione di quella porzione del popolo di Dio, in particolare le persone indigene, spesso dimenticate e senza la prospettiva di un futuro sereno, anche a causa della crisi della foresta amazzonica, polmone di fondamentale importanza per il nostro pianeta".

"Non c'è alcuna contraddizione nel fatto che un prete si sposi". Papa Francesco è disposto a "rivedere" il celibato all'interno della Chiesa cattolica 

sabato 11 marzo 2023

Caneva Ride 2023 Premio Toni Zampol

 


"CANEVA RIDE" 2023

concorso internazionale

“Non è tutto oro quel che luccica”.

Pro Castello di Caneva promotes the International

Contest Caneva Ride! (Caneva Laughs!) for humorous

and satirical cartoons on the theme “Non è tutto oro

quel che luccica” “All that glitters is not gold”.


REGOLAMENTO "CANEVA RIDE" 2023

1 - TEMA

La Pro Castello di Caneva promuove il concorso internazionale Caneva Ride! per vignette umoristiche
e satiriche di costume sul tema “Non è tutto oro quel che luccica”.

2 - PARTECIPAZIONE


Il concorso è aperto a tutti i disegnatori del mondo, a partire dai 16 anni. 
Si può partecipare sia singolarmente che a gruppi (in caso di più autori, va sempre indicato un referente per le comunicazioni con i promotori del Concorso).

3 - TECNICHE

Si possono inviare fino a tre opere inedite, 
realizzate con qualsiasi tecnica, a colori o in bianco e nero,
che non siano già state premiate in altri concorsi,
nel formato massimo A4 (21x29,7 cm).

4 - TERMINI E SCADENZE


I lavori dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 28 maggio 2023 
all’indirizzo canevaridecontest@gmail.com in formato .jpg,.tiff o .pdf 
a una risoluzione di 300 dpi, insieme alla scheda di iscrizione 
con propri dati personali (nome, cognome, indirizzo completo, numero telefonico; nel
caso di minorenni, il nome di un genitore che autorizzi la partecipazione). 
I singoli file non dovranno superare il peso di 5 MB. Per più opere, procedere con invii singoli.

5 - GIURIA

Marilena Nardi Vignettista - Presidente della Giuria

Davide Perin Pro Castello di Caneva

Mario Zorzetto Eredi Toni Zampol

Vincenzo Bottecchia Operatore culturale del fumetto

Domenico Florio fotografo

6 - PREMI

I° PREMIO euro 600,00

II° PREMIO euro 250,00

III° PREMIO euro 150,00

Gli importi sono da considerarsi al lordo delle imposte applicate dalla nazione di appartenenza.
La Giuria si riserva di segnalare ulteriori opere che non riceveranno premi in denaro. 
Durante le esposizioni dei lavori ci sarà la possibilità da parte dei visitatori di
indicare il loro lavoro preferito. 
Gli autori, partecipando al concorso, cedono il diritto non esclusivo di
pubblicazione delle opere su qualsiasi supporto per i fini
promozionali della Pro Loco Castello senza avere nulla a
pretendere come diritto d’autore.

7 - MOSTRA

L’inaugurazione della mostra e la premiazione dei

vincitori avverranno sabato 1 luglio 2023 a Villa Frova, Caneva.

giovedì 9 marzo 2023

100 anni con JACOVITTI

 

100 anni con Jacovitti, pubblicato da Balloon’s Art
autori 
Stefano Milioni, giornalista e scrittore, e Edgardo Colabelli, fondatore dello Jacovitti Club e della Casa Museo Benito Jacovitti


Il  9 marzo 2023 si celebra il centenario della nascita del Grande Jac, e per l'occasione è stato preparato un libro biografico con la storia della sua vita ricco di foto e naturalmente tanti disegni anche inediti.
La prefazione è di Vincenzo Mollica ed il grande Giorgio Cavazzano ha realizzato un omaggio grafico al suo Maestro.
La copertina è stata elaborata dal suo erede Luca Salvagno.

 W JACOVITTI!!



Il 9 marzo 1923, nasceva a Termoli, sua immensità, Benito Franco Giuseppe Jacovitti, un fumettista italiano autore di celebri personaggi dei fumetti come Cocco Bill e Cip l'arcipoliziotto, di romanzi grafici come Kamasultra e del celebre Diario Vitt, edito dal 1949 e che fra gli anni sessanta e settanta arrivò a vendere decine di migliaia di copie.
Arcangelo Carrera








Oggi ricorre il centenario della nascita dell'incommensurabile Benito Jacovitti (scomparso nel 1997) e in questa occasione sarà presentato al museo MAXXI il bel libro "100 anni con Jacovitti". Approfitto per riproporre l'intervista "senza peli sulla lingua" che feci a Jac per "Il Popolo" nell'ottobre del 1992 (anno in cui ricevette il prestigioso premio Yellow Kid a Lucca) e ripubblicata nel novembre 2012 sulle pagine del n.2 di Buduàr, che posto qui. 
Conoscevo e frequentavo Jac già dalla metà degli anni '70 (al Salone di Bordighera) oltre ad adorarlo da quando avevo 5 anni, quindi la chiacchierata non si esaurì con l'intervista e prima dei saluti mi volle regalare delle sue tavole originali ("Aspetta, solo questa? Ti do anche quest'altra...").
Marco De Angelis


Benito Jacovitti, 9 marzo 1923
Fabio Magnasciutti












La rara e poco nota autobiografia a fumetti di Benito Jacovitti
da Fumettologica.it




Biografia

Benito Franco Jacovitti nasce a Termoli, in provincia di Campobasso, il 9 marzo 1923.

La madre, Elvira Talvacchio, aveva lontane origini albanesi, tanto che fino all’eta’ di sei-sette anni Jacovitti parlava perfettamente albanese, che unito alla gia’ fervida fantasia di bambino e al dialetto molisano, lo faceva  contare fino a 10 cosi’: onza, donza, trinza, quaraqua, rinza  melaga, dunza, rif,raf e rof.

Il padre Michele Iacovitti (notate che la I e’diventata J solo per un vezzo artistico) faceva il ferroviere ed era affascinato dalle figure politiche forti (da cui i nomi assegnati al figlio per fortuna evitando Adolfo),  come secondo lavoro faceva l’operatore in una sala di proiezione cinematografica, cosa che regalo’al piccolo Jac, la possibilita’di vedere centinaia di films. I  western erano quelli preferiti.

Aveva due fratelli Maria e il piccolo Mario, e dato che erano abbastanza poveri, lui da bravo fratello maggiore costruiva loro i giocattoli, con forbici, ago e filo creava pupazzi di stoffa, e poi trenini, casette, automobiline.

A sei anni inizio’a disegnare le prime storie a vignette sui lastroni di pietra che ricoprivano le strade di Termoli. La gente si fermava a guardare. Erano i suoi primi ammiratori.

A 8 anni Benito, e tutta la famiglia, lascio’Termoli per Ortona a Mare, poi  Macerata dove frequento’ le elementari…

Infine giunse a Firenze, dove  frequento’la scuola d’arte e il liceo artistico.

Ed e’proprio qui al liceo di Firenze che gli venne affibbiato il soprannome di “Lisca di pesce”, tanto era alto e magro, e con una lisca di pesce rossa firmera’quasi tutte le sue tavole.

Sempre al liceo artistico di Firenze disegno’le prime vignette per i suoi compagni, Franco Zeffirelli era uno di questi; quindi fece le sue prime caricature, prima per i soldati tedeschi, e alla fine della guerra, per i soldati americani.

Nel 1939 pubblico’, presso la casa editrice torinese “La Taurina”, l’unica storia seria della sua carriera: ‘L’eroe delle cinque giornate’ sull’insurrezione popolare del 1848 milanese.<br>Inizio’a collaborare con il settimanale umoristico fiorentino ‘Il Brivido’, poi con il periodico satirico ‘Il Travaso’, e soprattutto con il famoso giornale per ragazzi ‘Il Vittorioso’ (dal 1939 al 1967).

A Firenze Jacovitti visse e subi’, come tutti gli italiani, la seconda guerra mondiale, e quando c’erano i bombardamenti lui non andava nei rifugi, ma  sui terrazzi dei palazzi, per vedere le bombe cadere, sentirne il sibilo, ascoltarne il rumore assordante, anche se aveva una paura tremenda, ma tant’e’questo era Jac.

Solo un volta si nascose in un rifugio, una cantina, e passo’tutta la notte nascosto sotto un pianoforte. Da quella postazione protetta vide due bellissime gambe, delle quali si innamoro’. Erano le gambe di Floriana Jodice, quella che divenne poi sua moglie e da cui ebbe una figlia: Silvia

Nel 1946 si stabili’ definitivamente a Roma, qui conobbe e lavoro’con personaggi come Marchesi, Metz, Fellini, Mosca, Steno. Facevano i ritratti, le caricature per gli americani. Erano i ragazzi del ‘Bertoldo’ e del ‘Marc’Aurelio’, i giornali di satira di quei tempi.

Cosi’ la sua carriera iniziata a Firenze, continuo’nella capitale. Qui, oltre  a continuare a collaborare con ‘Il Vittorioso’ prosegui’  la realizzazione del ‘Diario Vitt’ per la casa editrice A.V.E.

Dal 57 al 67 lavoro’ al supplemento ragazzi de ‘Il Giorno’, ed e’qui che il 28 marzo del 1957 nacque Cocco Bill.

Per tutti gli anni settanta e fino al 1982, Jacovitti collaboro’ con ‘Il Corriere dei Ragazzi’ e con il ‘Corriere dei Piccoli’.

Nel 1973 lavoro’ per Linus, chiamato dall’allora direttore Oreste del Buono. Ma se ne ando’presto perche’, oltre alle proteste dei vari gruppi dell’estrema destra e sinistra che aveva preso in giro nella sua storia e che lo avevano minacciato di morte, in una vignetta, al posto della carta igenica, disegno’una copia della rivista che lo aveva assunto da pochi mesi. La vignetta fu censurata, Jac non amava le censure, e se ne ando’

Ma qualcosa di simile era gia’successo quando scrisse ‘abbasso il Papa’al bordo di una vignetta per una campagna elettorale della D.C. Aveva poi nascosto la frase sotto il nero, ma al momento di dare il colore, che allora si dava sul retro la scritta apparve in controluce. Non fece piu’la campagna elettorale. Era il 1948 ed erano schierati da una parte la Democrazia Cristiana, dall’altra il Fronte Democratico Popolare delle sinistre.

Jacovitti lavoro’per ‘l’Europeo’, fece vignette per ‘Il Tempo’, ma anche per ‘il Male”Cuore’ e ‘Tango’.

Illustro’ il Pinocchio di Collodi, un personaggio molto amato da Jacovitti, tanto da illustrarlo tre volte. Due volte nelle illustrazioni a commento del racconto ed una storia a fumetti.

Gli venne proposto nel 1977 di realizzare ‘Il kamasultra’ con i testi di Marcello Marchesi. La cosa lo incuriosi’ e accetto’. Ma fu costretto a lasciare il Diario Vitt, perche’ disegnare soggetti a tema erotico non era certo cosa che poteva far piacere alla casa editrice cattolica, ovviamente.

E neanche alla moglie che lo sgrido’ moltissimo.

Ma Jac continuo’ imperterrito e inizio’la sua collaborazione con Playmen. Realizzo’ poi negli anni 80 ‘il Kamasutra spaziale’.

Lavoro’ molto nel campo della pubblicita’ ne ricordiamo alcune: i gelati Eldorado con Cocco Bill, la Facis con Pecor Bill, L’Olio Teodora con Zorry Kid, i salami Fiorucci, Il gatto Maramio, per i formaggini Mio. Il gioco dell’oca per l’Enel…

Le sue ultime collaborazioni furono per ‘il Giornalino’ delle Edizioni Paoline.

Fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel dicembre 1994 dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro.

Parlare dei personaggi di Jacovitti e’un compito arduo, sono tanti e tutti importanti. Ci sono i 3 P (Pippo Pertica e Palla) ai quali era affezionatissimo perché gli ricordavano i suoi compagni di scuola e Pippo in particolare , con cui si identificava.


By - Jacovitti.it – Sito ufficiale 

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Su Rayplay:







8 marzo 2023

 

International Women's Day.

Remembering Iranian and Afghan women.

#internationalwomensday #womenempowerment #women #iranianwomen #thecartoonmovement #CartooningForPeace #CartooningForWomen

Marco De Angelis



On 8 March 2023, International Women’s Rights Day is celebrated, as it is every year, throughout the world. This day, officialized by the UN in 1977, offers the opportunity to highlight the fight for women’s emancipation, to celebrate its victories and to make its current demands heard.

Digital access and education for women is specifically highlighted for the 2023 edition, placed under the theme of “Innovation and technology for gender equality: for an inclusive digital world.” The right to education is particularly relevant today, as schoolgirls in Iran are being poisoned in their schools and in Afghanistan schools have been closed by the Taliban.

L'8 marzo 2023 si celebra, come ogni anno, la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna in tutto il mondo. Questa giornata, ufficializzata dall'ONU nel 1977, offre l'occasione per mettere in luce la lotta per l'emancipazione femminile, celebrarne le vittorie e farne sentire le rivendicazioni attuali.

L'accesso digitale e l'istruzione per le donne sono particolarmente evidenziati per l'edizione 2023, collocata sotto il tema "Innovazione e tecnologia per l'uguaglianza di genere: per un mondo digitale inclusivo". Il diritto all'istruzione è particolarmente rilevante oggi, poiché le studentesse in Iran vengono avvelenate nelle loro scuole e in Afghanistan le scuole sono state chiuse dai talebani.





Per le bimbe e le studentesse iraniane e afghane
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/iran-picchiata-per-aver-indossato-male-il-velo-ha-solo-9-anni-il-video-diventa-virale/ar-AA17QmY3

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/06/iran-nuovi-casi-di-studentesse-avvelenate-i-video-dei-soccorsi-fuori-dalle-scuole/7086951/
GIO








#persone #SteccatoDiCutro #Crotone #strage #migranti #profughi #8MarchWomensDay #8Marzo 

Due donne. La parte sbagliata, la parte giusta.

Mauro Biani



Ora #Atlantide @La7tv

@andreapurgatori

 presenta: "La battaglia delle donne: da Teheran a Cutro" donne in #Iran che sfidano il regime, e donne in fuga alla ricerca di un futuro poi naufragato a #Cutro.

Mauro Biani



#Qom #toxique #poison #Khayyam #Boroujerd #école #Pardis #Téhéran #school #fille #girl #intoxication #mashaamini #iranrevolution #iranprotests #women #iran #freeiran #liberty #revolution #humanrights #freedom #womenrights #cartoon #peace #khomeini
YAS
https://twitter.com/yas_caricature/status/1631659470227906560/photo/1


 
"8 March: International Women’s Rights Day"
YAZ



Landschulz (Allemagne / Germany)
Iran : new school uniform design for girls !



Ramsés (Cuba)
Université



l'8 marzo è tutto l'anno ❤️
#8Marzo #March8 #GiornataInternazionaleDellaDonna #InternationalWomenSDay #DíaInternacionaldelaMujer #JournéeInternationaledelaFemme
#CartooningforWomen
#CartooningforPeace
MarilenaNardi #NardiCartoons







8 marzo, Festa della Donna; di tutte le Donne! "8 marzo" by ©Chenzo, www.chenzort.it #8marzo #festadelladonna #Donna #islam #burqa #mimosa #womenday #women #vignette #satira #umorismo #sputnink SputnInk
— presso Lorenzo Bolzani - Chenzo.


Mike Comics




E amateci di meno!

#8marzo #giornatadelladonna #womensday #mimose #femminicidio #peramore #vignetta #satira Alagon





Un omaggio alle donne in difficoltà nell'attuale crisi
Doaa Eladl





"Non c'è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente." Virginia Woolf

#8marzo
Costantini




"#InternationalWomensDay” Celebrate #women every day
Andrea Arroyo







ELENA. ospina
7 marzo 2023
#8M ...Sì! Sta cadendo qualcosa!
https://cartoonmovement.com/cartoon/8m-yes-something-falling





......




Iran : des écolières empoisonnées

En Iran, un millier de jeunes filles dans une cinquantaine d’écoles ont été victimes d’empoisonnement au gaz depuis novembre 2022, avec deux nouveaux cas ce dimanche 5 mars. Les écolières intoxiquées sont prises de maux de têtes et de vomissements et sont souvent hospitalisées d’urgence. Face à la panique qui gagne la population, mobilisée depuis la mort de Mahsa Amini dans un mouvement inédit de contestation, le régime promet de mener une enquête pour déjouer toute suspicion. L’ONU réclame quant à elle une enquête transparente.

Christina

https://www.lemonde.fr/blog/cartooningforpeace/2023/03/07/iran-des-ecolieres-empoisonnees/


lunedì 6 marzo 2023

Montichiari (BS) Salvatore Montemagno in mostra

 

Intervista al fotografo italiano Salvatore Montemagno 

per la sua mostra 

"Silenzi, tra la quiete e l·inquietudine".

Di Francisco Punal Suarez

Foto di Salvatore Montemagno

La fotografa che ha realizzato il servizio fotografico dell’evento è Stefania Bellini.



Il pubblico è affascinato da questa mostra di 29 foto, nelle quali compaiono 12 modelle diverse, presso la Galleria Civica di Montichiari, città in cui vive l'autore, in provincia di Brescia, nel nord Italia.

Con questi ritratti, Salvatore Montemagno ( Gela, Sicilia, 1962) rompe il suo "silenzio creativo", con foto di straordinaria forza pittorica, di bellezza femminile, di un mondo cromatico irreale, e di una romantica malinconia, che trasporta in un'altra epoca, in altri tempi.

La Mostra, che sarà aperta fino al 26 marzo, è curato da Paolo Capelletti ed è organizzato, per salutare la Giornata femminile dell'8 marzo, dall'Associazione culturale "Caleidoscopio" in collaborazione con Montichiari Multiservizi e dalla sponsorizzazione del comune di Montichiari.

Abbiamo parlato con Salvatore, esclusivamente per i lettori di Fanyblog.

Da quando sei interessato alla fotografia come mezzo di espressione? 

In effetti io scatto fotografie da più di 30 anni , ma per tanto tempo questa passione mi ha accompagnato in maniera sommessa....poi l’incontro con la fotografia digitale , che per me ha rappresentato l’anno zero!!!!...La possibilità di poter controllare totalmente le mie foto , dallo scatto alla stampa, passando per la postproduzione mi ha dato la possibilità di fare finalmente le “mie” fotografie... fotografie intese come linguaggio artistico. Poi l’incontro con una amica ….uno di quegli incontri importanti che sembrano fatti per svelarti a te stesso……mi ha iniziato ad un genere , il ritratto ambientato, in cui ho trovato finalmente la mia cifra stilistica. Ho iniziato così un percorso che mi ha portato ad ottenere vari riconoscimenti internazionali, come il “ New Talent of the year” al “Moscow International Foto Awards” nel 2021 con il portfolio “Suspended lives” che tratta la vita durante il periodo di lockdown nel mio paese e il “Discovery of the years” al “ND Awards 2022” di Londra.


Faraway  ©Salvatore Montemagno.


 C'è molto lavoro digitale in queste foto di "Silenzi". Hai studiato fotografia digitale per realizzare questo trattamento? Che fotocamera utilizza, illuminazione e quale programma digitale?

In tutte le mie fotografie, quindi anche in quelle che compongono “Silenzi”, la postproduzione ha un ruolo fondamentale. Mi piace agire sui colori , modificare le tonalità … a me toni e colori servono per esprimere sensazioni e sentimenti. Postproduco soprattutto con Camera Raw …e finisco dando piccoli aggiustamenti con Photoshop. In fase di ripresa invece utilizzo una reflex FF , una Pentax K1, corredata da ottiche fisse luminose, una focale che amo utilizzare è il 50mm. Le mie riprese si svolgono tutte in luce naturale. Non utilizzo mai luci artificiali…E siccome spesso scatto in location molto poco luminose per questo utilizzo solo obiettivi che abbiano una bella apertura di diaframmi.


History of Ophelia  © Salvatore Montemagno.



Hai qualche professione oltre a quella di fotografo?

La fotografia non è la mia professione, faccio fotografie solo per passione…come attività artistica e siccome adesso sono un pensionato ho più tempo da dedicarvi.


La casa vuota  ©Salvatore Montemagno.



Perché il silenzio? Perché tra quiete e l·inquietudine?

“Silenzi” …perchè le protagoniste delle mie foto sono sempre riprese in un momento di raccoglimento interiore, di introspezione, sembra stiano sul punto di prendere una decisione importante per la loro vita. Nelle mie immagini tutto sembra fermo, le protagoniste sono immobili, ma dentro loro c’è vibrazione. Tutto sembra fermo …ma allo stesso tempo pervaso da una sottile inquietudine.


La donna che aspettava di udire il proprio nome © Salvatore Montemagno.



Perché la presenza delle donne in luoghi quasi mitologici?

Mi piace il contrasto tra la bellezza delicata della donna contrapposta a luoghi quasi sempre tormentati, brutti, vecchi, ………….I luoghi travagliati delle mie foto rappresentano la vita…….ricordano che la bellezza esiste ma attorno ad essa c’è tanta tragedia che incombe: il tempo che scorre e la morte inesorabile che prima o poi arriverà.



La modella Lucica Oana Maris e la sua foto  ©Stefania Bellini.



La donna nelle tue foto è un ganho, un oggetto erotico, un pretesto fotografico?

No…non sono un pretesto erotico, Hanno si una certa carica di sensualità…ma sono donne che hanno e mostrato la loro vita interiore, la loro anima.


La modella Sheila Pazzaglia e la sua foto  © Stefania Bellini.



Come deve essere il nudo femminile? Quali caratteristiche dovresti avere nella tua concezione artistica?

Mi piace il nudo non esplicito, mi piace il vedo-non vedo, la nudità velata, la nudità percepita, mai volgare…odio la volgarità. Mi piace una nudità che sappia essere carnale ed eterea allo stesso tempo.


Le prisonnier  ©Salvatore Montemagno.



Com'è stato il lavoro con le modelle? Pilar Esperanza appare in 13 delle sue foto...

Nel mio genere fotografico la modella ha un ruolo molto importante. Nel ritratto normale il fotografo deve rappresentare un soggetto quindi è lui che deve fare tutto il lavoro….nel senso che sta alla sua bravura saper rappresentare il soggetto. Nel ritratto artistico, invece, il fotografo vuole rappresentare e descrivere qualcosa che è dentro la sua testa…quindi qui deve essere bravo a saper far capire alla modella qual è la sua idea ….e la modella deve essere brava a saperlo capire…Per un ottimo risultato il fotografo e la modella devono fare entrambi metà del percorso e incontrarsi a metà. Non sempre questo avviene. Fondamentale è riuscire a creare una certa empatia con la modella…se ci si riesce è fatta. Questa empatia a volte nasce in modo spontaneo…cosa che è successo tra me e Pilar Esperanza…modella con la quale collaboro da vari anni e con la quale ho scattato tantissime delle mie più belle foto.


19 giugno 1916



Com'è stato il dialogo con il curatore Paolo Capelletti? È stato difficile lasciare diverse foto fuori dal campione?

La selezione delle foto da inserire nella mostra è stato un percorso molto difficile e travagliato. Prima ho effettuato io una selezione iniziale di 70 foto che ho inviato al curatore.  Da queste lui ne ha estratto 29. . .Poi però c’è stato un lungo e duro percorso di sostituzioni. …ho tenuto un nucleo centrale scelto da Cappelletti e ne ho inserite altre…ma ogni giorno venivo preso da dubbi ….pensavo di aver lasciato fuori foto troppo belle, e quindi ricominciavo a sostituire...e questo è successo più volte sino al giorno in cui non abbiamo finalmente stampato.


Da destra a sinistra, il sindaco di Montichiari, Marco Togni, Salvatore Montemagno e sua moglie
 © Stefania Bellini.




L'inaugurazione era molto affollata ...

All’inaugurazione della mostra erano presenti il sindaco di Montichiari Marco Togni e l’assessore alle pari Opportunità Rossella Gardoni, molto onorato per la loro presenza e per gli interventi che hanno fatto durante la cerimonia. . Assente, per motivi familiari, la vice sindaco Angela Franzoni che è stata l’organizzatrice della mostra, la mostra è stata una sua idea, organizzata vicino alla Festa della Donna , proprio come omaggio alla donna.  

Alla inaugurazione erano presenti anche 3 modelle tra le 12 in mostra

La fotografa che ha realizzato il servizio fotografico dell’evento è Stefania Bellini.


Salvatore con la modella Pilar Esperanza e la sua foto  © Stefania Bellini.



Il modella Pilar Esperanza ha scritto sulla sua pagina Facebook, quanto segue in relazione alla mostra Salvatore, a cui partecipi con tredici foto:

Ora che il clamore si è un po’ calmato, vorrei dedicare qualche parola anche io. Preferisco di solito il silenzio, ma credo sia giusto a questo giro dire qualcosa.

6 anni di set fotografici, di chiacchierate a colazione, di aperitivi parlando di fotografia.

6 anni a parlare di set da fare e poi arrivare al momento ed andare a braccio dove la location ed il momento portavano.

Giornate intere a scattare nei posti più disparati, nella natura, luoghi abbandonati, sui frantumi di vetro e a strapiombo nel vuoto, e con scorpioncini che volevano far parte del set

Ora abbiamo preso strade diverse nelle nostre collaborazioni fotografiche, ma quel che abbiamo creato resta e resterà.

Servirebbe un palazzo per riuscire ad esporre tutto, e sintetizzare in una ventina di fotografie è molto limitante, ma d’altronde mi viene da dire che anche le emozioni umane si sintetizzano in un sorriso o in una lacrima.

Da parte mia ho sempre cercato di far uscire l’anima e l’emotività più che il corpo.

E se anche ad uno solo degli spettatori della mostra, sono riuscita a regalare un’emozione, per me è già una grande soddisfazione.

Detto ciò ti ringrazio Salvatore per avermi accompagnata in questa ”cura fotografica”, di cui tu conosci i contorni.

Ti ringrazio per tutte le bellissime fotografie fatte insieme e per tutto ciò che è girato attorno ad ogni set.

Ti auguro che questa mostra non sia una conclusione ma solo un punto di ripartenza.

Ringrazio le persone che non conosco personalmente ma che sono parte integrante della riuscita della mostra, la Vice sindaco Angela Franzoni ed il Curatore Paolo Cappelletti.


 

Salvatore-Montemagno