sabato 11 maggio 2013

Siglo 21: Stop Desahucios

XIII Jornada de Humor Social,
que realiza la Universidad de Alicante, España, con el tema de "Desahucios"
y en el que participan destacados caricaturistas.
Molto grave il problema degli sfrattati in Spagna. L'Università di Alicante vi dedica il tema del XIII giornata dell' Umorismo Sociale e denuncia le gravi carenze anche a livello legislativo in cui versa il paese. L'articolo è di Francisco Punal Suarez da Siglo 21


STOP DESAHUCIOS
MARCO DIGITAL
Francisco Puñal Suarez
24 Año XIV • JueVes, MAYo 2, 2013 • No. 676
La Universidad de Alicante, con el apoyo de la Fundación Manuel Peláez Castillo, y la Federación deCaricaturistas de España, acaba de inaugurar en la Sala de Exposiciones ALFOS, con el tema de Desahucios, la XIII Jornada de Humor Social, que es un referente nacional del humor gráfico, por el compromiso de los caricaturistas que, con una visión crítica, sensibilizan al espectador, en los más variados aspectos que afectan a la sociedad.
En la actual Jornada participan 52 caricaturistas, entre ellos, David Vela, Joan Subirana, Xaquín Marín, Elena Ospina, Alfredo Martirena,Jesús Zulet, Ermengol, FelixRonda, Jaume Kapdevila, Marlene Pohle, Puig Rosado, Rafael Clemente, Marçal Abello, Enrique Pérez, Juli Sanchis, y otros, que han donado sus obras a este evento.
Los desahucios, o desalojos a la fuerza de viviendaso locales, están a la orden del día en España. El desempleo en este país ya sobrepasa los 6 millones depersonas. Varias de ellas sehan suicidado al saber queiban ser sacadas de sus casas. Actualmente cientos de miles de familias se quedan sin techo, sin hogar y sin posibilidad de protección para sus hijos. Según la Asociación de Afectados por Embargos y Subastas, desde este mismo año al 2015, 360.000 familias se quedarán sin casa. Mientras tanto el actual gobierno español se niega a cambiar una ley injusta y abusiva que obliga a quienes pierden su casa a continuar pagándola.
La Plataforma de Afectados por la Hipoteca exige la paralización inmediata de los desahucios en los casos de vivienda habitual, y que se den cinco años a los ocupantes para continuaren la casa con un alquiler social que no exceda el 30 por ciento de sus ingresos mensuales. El tribunal deJustica de la Unión Europea considera abusiva e ilegalla ley española sobre desahucios. Según el tribunal, las medidas que regulan en España los procesos de desahucios por el impago de una hipoteca son incompatibles con las normas europeas de protección a los consumidores.
Resulta desalentador – escribe Manuel Palomar Sanz, rector de la Universidad de Alicante, en el catálogo de la muestra- comprobar cómo en un país con más de cinco millones de viviendas vacías, tenemos que asistir, día tras día, a la exclusión social, a la injusticia moralque suponen los desahucios. La sociedad debe reaccionar con urgencia ante esta realidad.
Los dibujantes – prosigue - presentes en esta muestra son buenos ejemplos de esa reacción deseable y necesaria en la cual debemos implicarnos todos, y a la que nuestra comunidad universitaria no puede ser ajena. El humor a veces debe escocer mucho para calar bien hondo. Y estas obras escuecen como reflexiones lúcidas que son, como la ironía que lleva implícita la denuncia sobre esta situación tan amarga y tan carente de sentido que nos trae la crisis.
Dibujo de Enrique Pérez.
Dibujo de Xaquín Marín.
Dibujo de Marçal Abell

Xaquín Marín

Joan Subirana


Link:

El caricaturista Manuel Sánchez Baena recibe mañana el premio Notario del Humor de la Universidad de Alicante (Publicada 07/05/2013)

venerdì 10 maggio 2013

Giulio Andreotti (terza ed ultima parte)

Terza ed ultima parte delle vignette 
coccodrillo Andreotti:

Valerio Marini


Gooogle Andreotti
Marco Tonus

 
 Mario Dimpo


Mario Dimpo
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200931209672852&set=a.1034313948467.2006707.1543986138&type=1&theater
Male 1979



Claudio Cadei


Giulio Andreotti
14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013
Marco Martellini

Evoluzione (?)
http://www.fanofunny.com/guests/ortica/index.html

 Marco Martellini
 
Gianni InkyJohn






Andreotti Non Esiste
Etichette: andreotti, la mafia non esiste, magnasciutti
 Fabio Magnasciutti






non c'è più
non c'è più
non c'è più
dovrò ripetermelo per un sacco di tempo
l'ho trovato sul pianeta quando sono arrivato
e ormai davo per scontato di lasciarcelo
quando me me sarei andato...e invece
non c'è più
non c'è più NON C'E' PIU'
uh uh uh

Riccardo Mannelli
 


VAURO
 


Paride Puglia
 


Mario Bochicchio
 



R.I.P. Andreotti.
Tomas
 
 



Giannelli - Corriere della sera



Ignazio Piscitelli
 
 
 08/05/2013
Se l’è andata a cercare

massimo gramellini
Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare».

Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante - più che immorale, amorale - che non vuole cambiare il mondo ma usarlo. E un’altra Italia giusta e severa - più che moralista, morale - che cerca di non lasciarsi cambiare e usare dal mondo. Due Italie destinate a non comprendersi mai. Un’esponente lombarda del partito di Berlusconi ha detto che il figlio di Ambrosoli ha mancato di rispetto al morto. Non ricorda, o forse non sa, che anche Andreotti aveva mancato di rispetto a un morto. Quell’uscita dall’aula se l’è andata a cercare.


Questa è la telefonata del killer di Ambrosoli.




Bandanax L'asino




Soria



Giorgio Forattini



 Game Over
Umberto Romaniello


Stefano Trucco



Il coccodrillo come fa

È morto Andreotti. Sicuramente c'entra Andreotti.

È morto Andreotti. Ma la morte nega di averlo baciato.

Andreotti è freddo, immobile e non parla più. Sembra vivo.

La notizia della morte di Andreotti è stata data dalla famiglia. Ma allora non è vero che non lo vedevano dal 1980.

La figura di Andreotti ha attraversato più volte la storia della Repubblica. Noi eravamo le strisce.

Andreotti ha guidato il Paese per sette volte. Siate buoni, oggi nessuno intervisti Bersani.

Andreotti era in politica da più tempo della regina Elisabetta. E se voleva poteva indossare due cappelli.

(Comunque è incredibile: non ti puoi distrarre 94 anni che muore Andreotti)

Schifani: «Andreotti è il simbolo della nostra vita democratica». Soprattutto ora.

[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa]
By SPINOZA


FINE
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Povero vecchio Giulio... lassù qualcuno lo aspetta.

 
Ei fu... Giulio Andreotti 



mercoledì 8 maggio 2013

Giulio Andreotti (seconda parte)





Serenamente
CeciGian

 
A volte ritornanoCeciGian

 
Ali (4 maggio 2012) 
CeciGian


way down in the hole
 l'affetto dei suoi cani
fabiomagnasciutti


Camel senza filtro
fabiomagnasciutti



Tullio Boi



Luciano Lodoli




una più del diavolo
Franco Stivali

tomas


Pierfrancesco Uva


Krancic







Andreottwitter
massimo gramellini
Una volta Montanelli scrisse che in chiesa De Gasperi e Andreotti si dividevano i compiti: De Gasperi parlava con Dio e Andreotti col prete. «Sì, ma a me il prete rispondeva», gli replicò Andreotti. Forse ora toccherà a lui parlare con Dio e non se la potrà cavare con una delle sue battute. Ciniche, gelide, brevi: da star di Twitter prima di Twitter. Se Dio esiste, ci sono forti dubbi che sia democristiano (ecco, questa potrebbe averla detta lui) e meno che mai della sua corrente, per un pregiudizio anzitutto estetico (Sbardella, Vitalone, Evangelisti: più che ritratti sono foto segnaletiche).

Senza l’ambizione di rubare il mestiere al pubblico ministero celeste, un lungo soggiorno in purgatorio deve averlo messo in preventivo anche Andreotti. Fin dal giorno in cui, ancora imberbe, decise di sporcarsi le mani con il potere. Perché il potere logora chi non ce l’ha, ma sporca tutti coloro che lo toccano, e chi sostiene il contrario è solo un fanatico, o un ipocrita.

Resta l’ironia, molto andreottiana, della scomparsa di un uomo che dopo sessant’anni di vita pubblica sembrava incarnare la prova dell’immortalità: non dell’anima, ma del corpo. Se ne va col suo carico intatto di misteri, ma dopo averne chiarito almeno uno: non è vero che tirare a campare è sempre meglio che tirare le cuoia, come recita uno dei suoi tweet più celebri. Proprio perché a tutti succede di tirarle, prima o poi, tanto vale campare a testa alta e a cuore acceso.



Milko




Milko Dalla Battista


Il coccodrillo come fa





 
È morto Andreotti. Immagina, puoi.

È morto Andreotti. Chissà cosa ha avuto in cambio.

(Avevo in serbo una battuta per questa occasione. Ma oggi stonerebbe il riferimento al Commodore 64)

Niente camera ardente per Andreotti. Avrà un girone tutto suo.

Domani i funerali di Stato. A seguire quelli di Andreotti.

Berlusconi: «Con Andreotti c'era un'Italia che voleva la libertà». Per questo fecero l'aula bunker.

«Il potere logora chi non ce l’ha» è la frase perfetta per il suo epitaffio. Di Bersani, dico.

Daniela Santanchè: «Andreotti non sia ricordato solo per il bacio a Riina». Pochi infatti sanno di quel pompino a Provenzano.

Giorgio Napolitano: «Lo giudicherà la storia». È l'ultima chance.
[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa] 
By SPINOZA 

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Povero vecchio Giulio... lassù qualcuno lo aspetta.

 
Ei fu... Giulio Andreotti 



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