giovedì 6 dicembre 2012

Primarie PD: il giorno dopo




 Oggi Sposi
PORTOS / Franco Portinari
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ePemillo
fabiomagnasciutti 
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Partito Dermocratico
fabiomagnasciutti


CHI LA FA...
D'Alema tira un sospiro di sollievo. Con la vittoria di Bersani per lui si allontana il pericolo di rottamazione.
Renzi, dice, può comunque essere una risorsa. Cosa avrà voluto dire?
Gianfranco Uber


Giannelli - Corriere della sera


SERGIO STAINO 

 
"Noi abbiamo perso
...
ne valeva la pena
...
ne è valsa la pena"
Matteo Renzi
 Certamente Matteo Renzi non ha saputo vincere. Ma con il discorso che ha pronunciato ieri sera dopo i risultati, ha dimostrato di saper perdere.
«Se fanno festa anche gli sconfitti», titolava Repubblica stamattina, pubblicando un articolo in cui Michele Serra definisce il discorso del sindaco «un elogio della politica di grande livello retorico, decisamente emozionante».
Il “concession speech” (il discorso fatto da un politico quando è chiaro che ha perso le elezioni) di Matteo Renzi, ieri sera, ha infiammato i media, che lo hanno celebrato a giorni alterni in questi due lunghi mesi di campagna elettorale. Una campagna cui ha partecipato tutta l’Italia, compresa quella che da sempre aveva snobbato le primarie, con un tifo che dire da stadio è dire poco. Un bel successo, alla faccia di chi su rete, lotta alla casta e antipolitica sta costruendo la propria fortuna elettorale.(continua L'Unità)






Fioretti



Il giorno dopo
Matteo Bertelli


Umberto Romaniello
 


Bertolotti e De Pirro


Natangelo



Tiziano Riverso



Tiziano Riverso



FEI


Luca De Santis IFIORIBLU




Dopo di me l’effluvio

di Nadia Redoglia
 “Ha vinto Bersani. Avevo ragione io: i comunisti non cambieranno mai! Si rende pertanto necessaria la mia (ri)discesa in campo per lo stesso motivo che mi costrinse a scendere nel ’94.
Ghe pensi mi”
Ma anche.
“Ha vinto Renzi. Avevo ragione io: i comunisti, grazie alla ventata del nuovo da me fornita fin dal ’94, hanno finalmente capito che dovevano darsi un drizzone (cit.). Adesso sì che posso (ri)discendere in campo, rasserenato dal fatto che insieme a lui questa volta il miracolo italiano promesso allora si compirà.
Ghe pensi mi.
Ci fu un tempo in cui ogni “ghepensimi” procurava, già ai neonati innocenti, malvagi aumenti del debito pubblico, tanto s’impennava lo spread! ‘Sto erode qui oggi non fa più paura, nonostante le quotidiane minacce di ripresentarsi adducendo motivi già scalettati a seconda dell’uso che ne deve fare. L’uomo non demorde e prosegue nella sua convinzione che saranno ancora in molti a rendergli dichiarazione di fede. Per il momento moltissimi ne hanno una sottomano da riciclare: “non è bellezza, a tratti è sgradevole e poi non ha un buon odore…”
4 dicembre 2012

mercoledì 5 dicembre 2012

Le tavole di Marilena Nardi ( novembre 2012)


Un noto poverello: Flavio Briatore
(la trovate sul Ruvido n°2 insieme ad un testo di Marco Presta).



Per il Fatto Quotidiano corredata da una serie di articoli che spiegano come vengano reclutati e quanto vengano pagati i nostri diplomatici (mooooolto più di Obama e dello stesso Monti).




Cannibali
Cari Amici,
vi informo che da sabato scorso il Ruvido è tornato nelle edicole.
C'è anche una mia vigna che interpreta un pezzo di Marco Presta.




Si curi chi può...
ci scippano la sanità.
per il Fatto




Date ai ricchi che i poveri hanno già il regno dei cielo




due vigne sul ballottaggio fra Renzi e Bersani (sui contrasti sulle regole e i tentativi di riappacificazione), disegnate per il Fatto



Saluti e a presto

lunedì 3 dicembre 2012

Ballottaggio PD: vince Bersani

Ballottaggio tra Bersani e Renzi
Ballottaggio che ha visto in prima linea Rosy Bindi strenua difensora di Bersani....


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/26/rosy-bindi-peggior-sponsor-in-tv-per-bersani/426739/
PORTOS / Franco Portinari
 
e stasera eccola ....
ssssssssssssssssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.....




Reazioni
Makkox
TAG: primarie 2012, primarie centrosinistra 2012, rosy bindi


si perchè il vincitore è
Bersani!!!



VUKIC - vukicblog


Paolo Lombardi



La battuta di Renzi: ''Ho fatto finalmente qualcosa di sinistra, ho perso''


Qualcosa di sinistra
Pietro Vanessi

Una lunga settimana di confronti....


Massimo Bucchi



Tullio Boi





Natangelo


L'Amaca di Michele Serra





Giannelli - Corriere della sera



Natangelo


Adesso
Cecigian



VAURO


PORTOS / Franco Portinari


fabiomagnasciutti


Bertolotti e De Pirro

Bertolotti e De Pirro







Quello che conta

Mauro Biani



Cadei



La Morale :


Tiziano Riverso
Tiziano Riverso



domenica 2 dicembre 2012

Egitto: Morsi




THE NEW PHARAOH
Gianfranco Uber
The Egyptian mediation in the recent Gaza crisis has proved valuable for everyone.
 24 Nov 2012



Jan-Erik Ander

 Morsi
David Rowe



Morsi e riMorsi storici
Fabio Magnasciutti




Adams - The Telegraph



Mohamed Morsi
By Randall Enos, Cagle Cartoons - 11/24/2012




Morsi of Egypt
7 By Emad Hajjaj, Jordan - 11/25/2012


Mohamed Morsi
By Arend Van Dam, politicalcartoons.com - 11/26/2012


Morsi
By Hajo de Reijger, The Netherlands - 11/26/2012


Mohamed Morsi -
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 11/27/2012



Mideast winners and losers
By Steve Greenberg, Freelance, Los Angeles - 11/27/2012

Crisis in Egypt
Luojie - China Daily




#Cartoon – From #Egypt to @MuhammadMorsi: Roll back your decree OR LEAVE! – #Jan25 #Tahrir

CNN: Protesters to Morsy: Roll back your decree or leave http://edition.cnn.com/2012/11/27/world/meast/egypt-protests/index.html

the new pharaon
Willis from Tunis
egypt 01 Dec 2012
#Cartoon – From #Egypt to @MuhammadMorsi: Roll back your decree OR LEAVE! – #Jan25 #Tahrir

CNN: Protesters to Morsy: Roll back your decree or leave http://edition.cnn.com/2012/11/27/world/meast/egypt-protests/index.html



Stephane - Arab news




Migdad - Arab News



Egypt President Morsi
By Adam Zyglis, The Buffalo News - 11/29/2012



Egitto, una Costituzione deludente per i diritti umani

Corriere della Sera

Con un vero e proprio rush finale, tra il 29 e il 30 novembre l’Assemblea costituente ha approvato un testo che rappresenta un vero e proprio schiaffo in faccia a milioni di egiziane ed egiziani che, nella “rivoluzione del 25 gennaio” del 2011, avevano portato in piazza le loro richieste di diritti, uguaglianza e giustizia sociale.
Si è chiusa così la settimana dei colpi di mano. Dapprima il decreto con cui il 22 novembre il presidente  Mohammed Morsi (nella foto) ha arrogato a sé tutta una serie di poteri. Poi questo voto frettoloso, da parte di un organo costituente privo di autentica rappresentatività, dominato dagli islamisti del Partito libertà e giustizia e del Partito della Luce e all’interno dei quale un peso discreto, al di là dell’effettivo numero di delegati, hanno mantenuto anche le forze armate.
Domani, domenica 2, la Corte suprema avrebbe dovuto decidere sulla legittimità dell’Assemblea costituente e in molti ne prevedevano lo scioglimento. Nonostante il decreto del 22 novembre avesse stabilito che nessun organismo giudiziario poteva prendere un provvedimento del genere e avesse anche prorogato per due mesi i lavori dell’Assemblea, il suo presidente Hossam El-Gheriani ha pensato bene di risolvere la questione con 19 ore di lavori non-stop in plenaria e approvazioni frenetiche dei 234 articoli, senza concedere tempo per dibattere o presentare emendamenti.
Una fretta persino inutile, dato che chi avrebbe potuto presentare una visione diversa del futuro dell’Egitto si era da tempo chiamato fuori dai lavori assembleari, come i partiti di opposizione e i rappresentanti delle chiese cristiane. Quanto alle donne, erano solo sette su 84 all’inizio e sono risultate ancora di meno alla fine. I Fratelli musulmani plaudono al voto dell’Assemblea costituente.
Vediamo nel dettaglio come vengono affrontate alcune questioni relative ai diritti umani.
La Costituzione, intanto, non riconosce la supremazia del diritto internazionale sulle norme interne e non chiarisce come l’Egitto potrà rispettare gli impegni contenuti nei trattati internazionali sui diritti umani di cui è stato parte.
I principi della shari’a, negli articoli 2 e 219, sono definiti, come ai tempi di Mubarak, rispettivamente “fonti primarie della legge” (con gran disappunto dei salafiti, che volevano fossero le fonti “uniche”) e “regole fondamentali della giurisprudenza”. Sebbene il Principio generale IV sancisca l’uguaglianza di fronte alla legge, l’applicazione dei principi della shari’a potrebbe rafforzare l’attuale discriminazione contro le donne in materia di matrimonio, divorzio e vita familiare.
Sempre per quanto riguarda le donne, il Principio fondamentale VII le “onora” definendole “sorelle degli uomini”, “metà della società”, “responsabili della maternità”, “partner in tutti i traguardi e le responsabilità nazionali”. L’articolo 10 dice che lo stato dovrà conciliare i doveri familiari con il lavoro nella società.
Dal punto di vista dei diritti economici e sociali, il testo costituzionale non contiene garanzie contro gli sgomberi forzati (preoccupazione quotidiana per alcuni milioni di egiziani che vivono in insediamenti precari e abusivi) e l’articolo 70 non vieta del tutto il lavoro minorile.
La libertà di credo è pienamente consentita alle religioni monoteiste, mentre per le altre non sono previsti luoghi di culto.
L’articolo 45 garantisce il rispetto della libertà d’espressione, mentre quello precedente vieta “l’insulto e l’abuso nei confronti di tutti i messaggeri e profeti”.
La tortura è espressamente proibita dall’art. 36 così come è vietato  l’uso nei processi di confessioni estorte sotto coercizione. Non vi è invece un divieto esplicito di  infliggere punizioni corporali.
A riprova del peso avuto dalla presenza delle forze armate nell’Assemblea costituente, l’art. 198 trascina nel futuro dell’Egitto quella vera e propria ferita del diritto costituita dai processi dei civili di fronte alle corti marziali: processi che erano stati all’ordine del giorno sotto Mubarak e persino di più, con oltre 12.000 casi, nell’anno e mezzo di transizione guidata dai militari del Consiglio supremo delle forze armate.
La proposta di Costituzione approvata dall’Assemblea costituente e da questa consegnata ieri sera al presidente Morsi, sarà sottoposta a referendum popolare il 15 dicembre. Non è chiaro come si svolgerà questa consultazione in assenza della supervisione giudiziaria prevista dalla Costituzione, dato che migliaia di giudici sono in sciopero a causa del decreto del 22 novembre, che ne mina l’indipendenza.
Si preparano due settimane complicate per l’Egitto.
Riccardo Noury