mercoledì 4 luglio 2012

Calcio Europei 2012: finale Italia - Spagna


Finale Europei 2012 Italia Spagna
Marilena Nardi


Euro
Chappatte

elegante cappotto
4 - 0
Gava




Attitude Change
Lamberto Tomassini (Tomas)
Lamberto Tomassini: 'The recent good performance of Mario Balotelli at the Euro 2012 Championship could help many Italians to change their point of view about immigration. ' 04 Jul 2012by Cartoon Movement



Spagna - Italia
Gabriele Corvi
4-0 02 Jul 2012by Cartoon Movement




Spain, double champion.
Alfredo Martirena
Increases unemployment in Spain

03 Jul 2012





Petar Pismetrovic





PORTOS / Franco Portinari



SPAGNA - ITALIA

L'entusiasmo per la vittoria sulla Germania è durato poco, una Spagna nettamente migliore vince la finale dei Campionati Europei di calcio. Attesa per le reazioni dei mercati a cui, probabilmente, non gliene può fregare di meno.
 Gianfranco Uber


mariobochicchio





!!!!!Vicente del Bosque
28/06/12
Vahid Jafari





Pierfrancesco Uva

 Iker Casillas
 Petar Pismetrovic
Fernando Torres
 Petar Pismetrovic





Luca De Santis



Giorgio Forattini


Franco Stivali


Matati
Max Palazzo


natangelo



nightmare, una bella dormita e passa tutto
sentite questa
ci sono uno scommettitore incallito, un analfabeta omofobo, un coglione esibizionista, un paio di indagati, un presidente intercettato, uno spread in altalena, una classe dirigente di merda, alcuni partiti alla frutta, altri all'antifrutta (ma non chiamateli partiti, chiamateli movimenti) e diversi milioni di immemori che si ritrovano in un maxicastello con un maxischermo, quando sentono una voce che dice: "soooono il fantaaaasma fooormagginoooo..."
il resto non lo ricordo
poi devo scappare
c'è la partita
fabiomagnasciutti



fabiomagnasciutti



 Vavè.
Tutto bene quel che finisce.
Comunque, fuori tutti gli orpelli allegati, Sportivamente parlando è stato un romanzo interessante.
Mauro Biani



Tullio Boi http://www.brulliotoi.it/





Nico Pillinini




Il rientro
Paride Puglia



Tiziano Riverso


Super Mario
Marco Tonus

Le copertine dei giornali:



PORTOS / Franco Portinari





Benny by Libero


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Mauro Biani per Fany-Blog


Grazie Italia di averci fatto sognare!!               



PS: qualche anagramma dice azimut:

" BALOTELLI: BELL'ITALO
 ;)

Comunque, non avremmo mai potuto vincere.

Con Marchisio rischiamo,
Motta è matto,
Montolivo: molto vino,
Cassano: San Caos..."

domenica 1 luglio 2012

Effetto Super Mario


euro games
Gabriele Corvi  per Cartoon Movement
Super Mario at Euro 2012 29 Jun 2012

 

Italia – Germania 3 a 1!

di Nadia Redoglia
No, nessun errore. Mi riferisco alla vittoria dell’Italia nell’aver saputo, insieme alla Spagna e al saggio comportamento della Francia, tener testa alla signora tedesca. La trattativa si è protratta fino all’alba, la determinazione dei “nostri” nel non sottoscrivere il patto sulla crescita senza che la leader di Germania offrisse la garanzia di misure per contenere lo spread, l’ha spiazzata. Indipendentemente dalla prosecuzione della storia (importante quanto delicatissima) erano anni che l’Italia non provava più (meritate) soddisfazioni di questa portata. Va detto: Monti ha in parte riconquistato il nostro “panem” perduto.
L’unica nota un po’ triste sta nel fatto che di molto sono prevalse strombettate, urla di gioia, cori esultanti per l’altra vittoria del 2 a 1. Vittoria che, ricordiamo, è stata “festeggiata” anche con proiettili vaganti che hanno ridotto una bimba in gravissime condizioni…
Per circa 2000 anni è noto che la storia s’è servita non poco del “panem et circenses”. Purtroppo ancora troppo pochi, ormai nel 2012 d.C., si stanno accorgendo che di “panem” ce n’è però sempre meno e che il sistema provvede a compensare la carenza col “circenses”, sempre di più. In tal senso, sono infatti ancora troppi gli italiani che sembrano accontentarsi più del “circenses” che del “panem”.
Be’, del resto, stante il loro ultimo ventennio, o giù di lì, come non crederci?
29 giugno 2012

 PORTOS / Franco Portinari


Tiziano Riverso

Monete
Uber






Più grande
(Maxischerno Italia)
Mauro Biani

Marcella Trojano

Ciao Marcella, 
     un Angelo caduto dal cielo per il troppo peso.
 Adesso sei ritornata lassù. 
Un abbraccio forte .
Ugo Sajini


E' con queste belle parole che Ugo Sajini ha reso partecipe, gli amici sul web, della perdita di Marcella Trojano, la moglie di un noto umorista e disegnatore satirico italiano, Lucio Trojano.
Marcella è stata una grande grande amica degli umoristi italiani, che la ricordano come una persona splendida, gentile, cara e soprattutto discreta.
Marcella non si limitava ad accompagnare il marito ai vari concorsi italiani ed internazionali di cui il marito era giudice, ma curava anche i testi dei libri illustrati del marito.
 Importante è la sua partecipazione alla cura dei 4 libri per l'Abruzzo, «L'Abruzzo, a lapis» 
 (edito dalla Presidenza del Consiglio Regionale per la Collana di Studi Abruzzesi), quattro preziosi libri illustrati, una dettagliata e insolita Guida che ci porta per mano a conoscere la storia, cultura e tradizioni di ogni luogo d'Abruzzo.
I testi,di Marcella, molto ben documentati, corredano i disegni di Trojano,  raccontando la storia di ogni località, e sono infarciti di piccole intriganti curiosità, che rendono ancor più piacevole la lettura.
 Gli umoristi italiani perdono una grande amica, un abbraccio a Lucio e a tutti i familiari.

Le copertine dei libri "L'Abruzzo, a lapis":

Lucio Trojano - L'Abruzzo, a lapis - Tomo I - La provincia de L'Aquila

Lucio Trojano - L'Abruzzo, a lapis - Tomo II - La provincia di Chieti

Lucio Trojano - L'Abruzzo, a lapis - Tomo III - La provincia di Pescara


Lucio Trojano - L'Abruzzo, a lapis - Tomo IV - La provincia di Teramo


sabato 30 giugno 2012

Napolitano

29 giugno 2012
 Il presidente Napolitano ha compiuto 87 anni .


Auguri presidente !!

Un compleanno funestato dalle ombre di trattative stato mafia dei giorni scorsi

il capo... dello Stato
Marilena Nardi per Il Fatto Quotidiano




mariobochicchio



La vita
Bandanax


Borsellino
Bandanax



Repubblica difende Napolitano
Mario Natangelo

Dei sacri e Istituzioni profane

di Nadia Redoglia
I cittadini di buona volontà tra “Stato” e “mafia” aggiungono automaticamente l’avverbio “contro”. E’ dato di fatto essenziale, è il “contro” nel suo de rerum natura, è premessa indispensabile ai (loro) pensieri, parole, opere e missioni e non sono disposti a rinunciare, piuttosto pagano con la vita…
Si può ben immaginare l’annichilimento di questi nel constatare che tra Stato e mafia ci fu invece “trattativa”, diventata ormai assioma istituzionale. L’individuazione e la condanna dei “chi, cosa, quando, dove, perché” appartiene (noi ci spereremmo) alla Giustizia, ma per gli italiani detentori del “contro”, quell’individuazione passa in subordine: è il “male minore” ché trattasi solo di giudicare (altri) uomini. Assai più feroce e agghiacciante è il doverci chiedere oggi che si debba dunque intendere con i “chi, cosa, quando, dove, perché” riferiti alle “Istituzioni”. La loro sacralità ci viene ricordata (sbattuta in faccia?) soprattutto quando il nostro Paese si ammala e/o si trova in pericolo.
Se è pur vero che il de rerum natura di “Istituzione” nulla ha a che vedere con la natura dei suoi rappresentanti (ma pure garanti!), altrettanto vero è che insistendo per decenni a immettere nel sacro istituzionale, d(D)ei profani millantatori, dissacratori e dissacranti, che potrà mai servirci un mero de rerum natura di una cosa che non esiste più?
21 giugno 2012


    venerdì 29 giugno 2012

    Europei 2012 : Italia - Germania

    Calcio o Bond doppia gara in questa partita Italia Germania, semifinale degli Europei 2012



    Grandi le aspettative:

    Le vignette prepartita

    Riuscirà il cucchiaio che tutti noi italiani sogniamo?... impresa molto dubbia....
     favorita è la Germania per via del fondo schiena di Angela ....
    Piace ai cartoonists disegnare Angela  in porta a parare ....


    SPOON BOND
    Gianfranco Uber
    Mrs. Merkel freezes markets rejecting the Euro Bonds suggested by the Italian Premier mister Monti. Very uncertain the outcome of the next Match
    26 Jun 2012
      "La signora Merkel gela i mercati bocciando di nuovo l'idea degli Euro Bonds .. Per l'incontro di giovedì a Monti non resta che sperare in un cucchiaio."
    by Cartoon Movement
     


    La portiera
    Marilena Nardi



    Paride Puglia



    Pietro Vanessi


    Petar Pismetrovic


    Jan Erik Ander


    Tiziano Riverso


    fabiomagnasciutti


    Italiabuondio VS Italiagermania
    E’ che Pertini mi ricorda (per milioni di motivi) un mio piccolo, grande nonno. E mi piace ricordarlo, confonderli in un abbraccio grafico e de core, appena si presenta l’occasione. Come ora.
    E mi manca Pertini, e mi manca mio nonno Angiolino.
    Mauro Biani


    Con un'Europa piccola e povera, anche gli obiettivi di sviluppo della Germania saranno difficili da...segnare
     (potete votarla su Cartoon Movement: http://www.cartoonmovement.com/cartoon/6851)
    CeciGian


    Grande Italia 2-1
    2 gol di Balotelli
    1 rigore  di Ozil

    Le vignette dopo partita :                                                        


    Viva l'Italia

    Sofia Mamalinga
    there is a God after all! 28 Jun 2012
    http://www.cartoonmovement.com/cartoon/6888



    Eurobond
    cecigian





    Italia-Germania 2-1
    Caro Loew, e adesso chi lo dice alla Merkel?

    Gianni Falcone



    Paride Puglia



    YES WE CAN!
    Manos Symeonakis
    : P CAZZ...ARUOLA!!!! 28 Jun 2012


    MONETE

    Le partite di ieri sembrano finite entrambe con un risultato positivo per l'Italia. Sul campo è inequivocabile il 2 a 1 con cui gli azzurri hanno battuto la Germania. A Bruxelles Monti strappa in extremis un accordo sul raffreddamento degli spread che però fa infuriare la Merkel.
    Gianfranco Uber



    Ah Marrio! Ma li mortè.
     Italien.
    Mauro Biani


    Giannelli http://www.corriere.it

    Il post potrebbe aggiornarsi

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    Nota:
    La sfida vista cogli occhi di un tifoso giornalista:


    28/6/2012 - LA GRANDE SFIDA VISTA DA UN ITALIANO
    Italia-Germania 9-4
    Stasera riprende la partita che non finisce mai. La storia, però, finora l'abbiamo fatta noi
    Italia-Germania è una partita di calcio che per molti di noi dura da tutta la vita, tanto che ha finito per assomigliarle un po’. La mia è cominciata un’estate di 42 anni fa. Sono quel bambino in corridoio, davanti alla porta del salotto, con i piedi nudi per non fare rumore e l’occhio destro schiacciato contro il buco della serratura.
    Sono andato a letto alle dieci come da accordi: la semifinale della Coppa Rimet arriva a mezzanotte in diretta via satellite dal Messico, ma domani a scuola c’è un esame, per cui è scattato l’emendamento Cenerentola. A cena papà mi è sembrato nervoso, come se non fosse solo una partita. Io non so nulla dei tedeschi, mentre conosco a memoria la formazione dell’Italia, riserve comprese. Anzi, soprattutto le riserve, dato che il mio Poletti, terzino del Toro, per una evidente congiura è stato confinato in panchina. A una certa ora papà è passato in stanza a controllare: dormivo come un pascià.
    Naturalmente facevo finta. Sono bravissimo a simulare sospiri profondi che insaporisco con gorgoglii da orsacchiotto. Appena lui ha acceso il televisore del salotto, chiudendosi la porta alle spalle per non svegliarmi, sono sgattaiolato in postazione e ora eccomi qua, con l’occhio destro nel buco della serratura. Sono agitato e felice come ogni peccatore. Attraverso la toppa intravedo papà in poltrona con gli amici, ma si alzano quasi subito per abbracciarsi: ha segnato Boninsegna. Io resto impassibile e penso a Poletti, in panchina a non fare niente. Almeno sta più comodo di me. La partita è una noia, il telecronista Martellini ha la voce di un ghiacciolo alla menta e a metà del primo tempo mi addormento contro lo stipite. Quando mi sveglio, si addormentano le gambe: prima una e poi l’altra. Uno strazio. A distrarmi sono un paio di scatti di Mazzola, indovinati nel televisore in bianco e nero, e le mie fughe in camera ogni volta che papà o i suoi amici escono dal salotto per andare in bagno. Finché calcolo male i tempi e papà mi sorprende in mezzo al guado con addosso la canottiera di Paperoga. «Che ci fai sveglio a quest’ora?». «Ho avuto gli incubi». Uno si materializza subito: è Schnellinger, una specie di Poletti tedesco, che pareggia in scivolata all’ultimo minuto.
    Papà è così sconvolto dai tempi supplementari che si dimentica di me. Mi siedo sulla punta del divano e sbatto gli occhi furiosamente: è entrato Poletti! Mentre fantastico sul suo gol in rovesciata che ci renderà entrambi immortali, il mio eroe scambia la palla per una saponetta e la fa scivolare verso il centravanti tedesco Gerd Muller, il quale ringrazia e starnutisce con i piedi il golletto del 2 a 1. Il mio primo pensiero è: domani non esco di casa, altrimenti gli juventini mi sbranano. Ma il secondo è per papà: è diventato bianco, lui che non si emoziona mai. Non so perché i tedeschi lo agitino tanto. Lo zio mi ha raccontato che da ragazzo papà ha fatto il partigiano, ma non ho capito bene cosa voglia dire. So solo che, quando d’estate andiamo dai parenti in Romagna, se all’ombrellone o al tavolo accanto c’è un gruppo di «crucchi» lui smette immediatamente di parlare. E quando quelli cominciano a ridere o a cantare in coro è come se una nuvola di ricordi gli attraversasse lo sguardo. Allora mi prende per mano e dice: andiamo via. Stanotte i tedeschi sono soltanto nel televisore, eppure papà mi prende per mano lo stesso e dice: vai a letto. Ma la storia non è d’accordo e accelera all’improvviso. Omini scuri danzano sullo schermo lattiginoso. Fantasmi memorabili. Pareggia Burgnich, un terzino che non aveva mai tirato in porta in vita sua. Poi Gigi Riva ci riporta in vantaggio, «gonfiando la rete come se l’avesse investita uno squalo», leggerò anni dopo nella prosa immaginifica di Gianni Brera, che ricopiavo tre volte al giorno sul mio quaderno di liceale nella speranza folle di imparare a scrivere come lui.
    Al gol dello squalo, papà e i suoi amici lasciano in poltrona l’aplomb sabaudo e si mettono a cangureggiare per il salotto. La memoria mi restituisce l’immagine di uno di loro che si aggrappa alle tende come Tarzan. Mi siedo per terra davanti al televisore e quando la Germania batte un calcio d’angolo appoggio le mani sulla porta degli azzurri per proteggerla. Forse imparo quella notte a illudermi che per modificare la realtà sia sufficiente nasconderla a se stessi. Incurante della mia mano, il pallone precipita lentamente in rete, mentre un omino piazzato dietro il mio mignolo si scansa di lato per lasciarlo passare. Gianni Rivera. Il mignolo gli avrà coperto la visuale? Mi sento in colpa. Per lui, per Poletti, per papà che tira un cazzotto contro il tavolino di marmo. Ma nessuno - credo nemmeno lui - pensa che possa finire così. E infatti non finisce, non finisce mai. Neanche quando Rivera, al quale la dea Atena ha restituito la lancia (sempre Brera, naturalmente), vibra un colpo chirurgico contro la porta di Maier e si inginocchia sull’erba come noi sul tappeto persiano. Papà mi guarda con occhi sconosciuti, febbrili. «Andiamo a festeggiare?». La sua domanda è coperta dai clacson di una città intera.
    Italia-Germania 4 a 3. Ma non finisce, non finisce mai. A che minuto siamo? Dodici anni dopo, stesso salotto, e domattina ho un altro esame da dare: diritto pubblico comparato. Per ripassare mi sono perso il concerto dei Rolling Stones, che è andato in scena nello stadio davanti a casa. L’ho origliato malamente, cercando di riconoscere «Satisfaction» in mezzo al frastuono. Il concerto è finito alle 7 e mezza, ma quando alle 8 meno un minuto mi affaccio alla finestra durante gli inni nazionali, per strada non c’è già più un’anima: solo una 126 ritardataria che sfreccia nel nulla verso un televisore. La sensazione, stasera, è che la vittoria sia inesorabile. Abbiamo battuto le imbattibili Argentina e Brasile, nessun panzer può fermarci. Neppure il rigore sbagliato da Cabrini, per il quale, si saprà dopo, il presidente Pertini in tribuna ha invocato senza sorridere la fucilazione sul posto. Il gol di Paolorrossi è una conferma, l’urlo di Tardelli una pallida replica di quelli lanciati da ogni balcone del mio condominio. Gli anni di piombo stanno finendo davvero. Essere felici per una vittoria sportiva non è più una colpa né un’ammissione di debolezza.
    Ma non finisce, non finisce mai. Si aggiorna solo il tabellino. Dopo il 3 a 1 del Bernabeu, l’Italia è in vantaggio 7 a 4. A che minuto siamo? Quell’estate in vacanza, all’insaputa di papà, corteggio una tedesca con un viso dolce incastrato su spalle da mediano. Sa di cioccolato corretto al rum. A un certo punto mi intima: «Now we make love», come se l’amore fosse una pratica da sbrigare o uno spread da limare. Per il resto è molto romantica. Però non sa niente del 4 a 3. Dice che in Germania non ricordano le sconfitte. «Mica siamo piagnoni come voi». Piagnoni, cara? «Now we make» altri due gol.
    Certo, bisogna aspettare un po’, giusto quei ventiquattro anni che pure sembrano viaggiare molto più in fretta dei dodici intercorsi fra la prima e la seconda sfida. Il bambino con l’occhio nella serratura adesso lavora nei giornali e dalla sua scrivania osserva gli inevitabili supplementari. Quando Grosso attraversa il campo scuotendo la testa dopo aver segnato il gol della vita, penso a come sarebbe contento papà e mi viene da piangere, ma il raddoppio sontuoso di Del Piero e soprattutto la voce invasata e irresistibile di Caressa che in tv urla «Andiamo a Berlino a prenderci la coppa!» strozzano il magone in un abbraccio caldissimo. Italia-Germania 9 a 4, ma non è finita, non finisce mai.
    A che minuto siamo, stasera?
    Massimo Gramellini



     FORZA AZZURRI!!!!

    mercoledì 27 giugno 2012

    Le opinioni di Grillo: dal Mossad all'Iran


    PORTOS / Franco Portinari

    intervista di GRILLO A UN QUOTIDIANO ISRAELIANo
    Grillo e la politica estera, dal Mossad all'Iran
    «Mia moglie è iraniana, lì la donna è al centro della famiglia Bin Laden non era tradotto bene, me lo ha detto mio suocero»

    Dal nostro corrispondente FRANCESCO BATTISTINI

    GERUSALEMME - I massacri in Siria? «Ci sono cose che non possiamo capire. Non sappiamo se sia una vera guerra civile o si tratti d'agenti infiltrati nel Paese». L'Iran di Ahmadinejad? «Un giorno ho visto impiccare una persona, su una piazza di Isfahan. Ero lì. Mi son chiesto: cos'è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte: hanno messo uno a dieta, prima d'ucciderlo, perché la testa non si staccasse. E allora: che cos'è più barbaro?». E i diritti delle donne? «Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo».

    IN IRAN L'ECONOMIA VA BENE - Nemmeno un po' preoccupato da quel regime? «Quelli che scappano, sono oppositori. Ma chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all'estero. L'economia lì va bene, le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio. Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati». Ma Ahmadinejad vuole cancellare Israele dalle mappe... «Cambierà idea. Non penso lo voglia davvero: lo dice e basta. Del resto, anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano m'ha spiegato che le traduzioni non erano esatte...». Perché, nessun dubbio, c'è una lobby ebraica che controlla il sapere: «Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un'agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c'è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l'ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa».

    MEDIO-ORIENTE - Beppe Grillo e la politica estera. In un'intervista di un'ora e mezza al più diffuso quotidiano israeliano, Yedioth Ahronot, il leader anti-casta s'avventura su un terreno per lui insolito come il Medio Oriente. Facendo capire soprattutto una cosa: nel Movimento 5 Stelle, quella di David non è la più splendente. Mentre l'Iran... «Se un giorno Grillo farà parte del governo italiano - scrive il corrispondente Menachem Gantz -, il suocero avrà un ruolo fondamentale nella politica estera». Il giornalista è severo col comico: «È confuso, prigioniero di pregiudizi: le sue idee su Israele si possono capire dai suoi show e dal suo blog». Il riferimento è ad alcuni post, dove gli israeliani sono qua e là paragonati ad Attila («dopo di noi non cresceranno più palestinesi») o a una «dittatura militare» pronta a scatenare una terza guerra mondiale, mentre più teneri sembrano altri giudizi: «L'Islam non è una religione fondamentalista. E qualunque Stato, quando gli ammazzano gli scienziati nucleari o lo attaccano coi virus informatici, si sente sotto attacco». Grillo rivela d'essere stato invitato dall'ambasciatore americano a Roma, nel 2008. Dice che Israele è dietro molte decisioni Usa. Che «noi italiani siamo sotto occupazione dell'America, colpevole di parte della crisi economica europea». Che in ogni caso «parlare d'Israele è un tabù, come parlare dell'euro: appena lo tocchi, subito ti dicono che sei antisionista e razzista».

    MATRIMONI GAY? FORSE - Il panorama dalla casa ligure è fantastico, nota il giornalista, e la lunga chiacchierata lascia spazio ad altri temi. Grillo spiega d'aver avviato «una rivoluzione culturale, non politica»; che da sette anni il suo blog è opera del fidato Gianroberto Casaleggio, «io parlo, lui scrive»; dà una mezza risposta sui matrimoni gay (favorevole? «Forse»); compara il M5S a Occupy Wall Street, ai Pirati tedeschi e agli Indignados spagnoli, «anche se noi non ci siamo scontrati con la polizia»; prima dribbla la domanda sull'uscita dall'euro («studieremo l'argomento»), poi confida di sentirsi europeo, ma «come gli inglesi, senza stare per forza nella moneta unica»; attacca Monti, «sta facendo il lavoro sporco, ma sulla casa e con la riforma del lavoro sta colpendo duro»; promette che non farà mai il premier o il segretario politico, «non ne ho la statura». E mentre sul web risponde al Corriere , che ieri criticava la lentezza del neosindaco di Parma («Pizzarotti s'è preso il suo tempo. Non ha nominato cani e porci. Altrimenti ci avrebbe messo un attimo»), qui riconosce: «La verità è che non abbiamo esperienza di governo. Entrare in Parlamento sarà un'altra faccenda. Anch'io non capisco del tutto il movimento. Forse, che cos'è, lo capiremo tra 15 anni». Alla fine, il giornalista è spazientito: ma perché, sbotta, mi dai risposte così vaghe? «Non ho gli elementi per decidere. È la gente che deve pronunciarsi, coi referendum sulla rete». Giudizio finale dell'osservatore straniero: «Grillo è un buon attore che sa che cosa vuole il suo pubblico. Ma non sa dire che cosa vuole».

    25 giugno 2012 (modifica il 26 giugno 2012)