mercoledì 20 luglio 2011

◘ Il lodo Mondadori, Tremonti ecc .....(la settimana in vignette 3 - 10 luglio 2011 )

◘  " La crisi della Satira"
ovvero: la norma nascosta nell'articolo  37 della manovra


Staino L'Unità
3
Rovina - Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

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Il fatto della settimana

Giannelli http://www.corriere.it/

Che cos'è la Mondadori?

    "Il lettore sa del “lodo Mondadori” più di quello che sa della Mondadori. Saprà che è la più grande casa editrice italiana, e si domanderà perché per una casa editrice si combatte una guerra senza quartiere, che arriva perfino alla corruzione dei giudici. Una casa editrice in Italia non è una grande fonte di reddito: c’è chi pensa che il risarcimento chiesto a Berlusconi, per aver strappato illegalmente la Mondadori a De Benedetti, sia sovrastimato, e di parecchio. Ma una casa editrice è un’azienda diversa dalle altre, e gli industriali che possiedono oltre a una casa editrice anche aziende di altro tipo, passano le giornate nella casa editrice, e, se hanno dei figli, questi fanno a gara per amministrare la casa editrice. È proprio il caso della Mondadori. Adesso la amministra Marina Berlusconi, ma Barbara fa capire che vorrebbe fare anche lei quel lavoro. Perché, che lavoro è? Cosa produce? Una casa editrice produce libri e giornali. E i libri e i giornali sono “l’altra cosa” di cui vive l’uomo: quando si dice che “l’uomo non vive di solo pane”, s’intende che ha bisogno anche di un altro cibo, e quest’altro cibo sono i libri e i giornali. L’informazione. Il nutrimento dello spirito. L’uomo non vive senza informazione.
Ferdinando Camon (continua)

Tutti al mare
VADELFIO

Colto sul fatto ...fa la Retromarcia!!

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Giulio Laurenzi



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Umberto Romaniello


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Opposizione


(...)In questa situazione sarebbe estremamente urgente che il Partito democratico producesse una seria proposta alternativa di politica economica, di politica istituzionale e di legge elettorale. Bersani si era impegnato a farlo subito dopo le elezioni del maggio scorso, ma quella promessa non è stata mantenuta, si è restati nel vago di dichiarazioni che non descrivono una politica nella sua completezza e concretezza. Il Pd rischia di perdere un'occasione storica per ridare un ruolo al centrosinistra e al riformismo. Viene da dire - insieme alle donne italiane di nuovo mobilitate - se non adesso, quando? EUGENIO SCALFARI La Repubblica 10 luglio 2011

PORTOS Comic strip



Paride Puglia
http://tornalasino.blogspot.com/



Staino L'Unità

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Economia

Staino L'Unità



Origone - L'Asino

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Esteri
http://www.intoon.com/toons/2011/KeefeM20110703.jpg
Engery Independence Day
 Mike Keefe http://www.intoon.com/cartoons.cfm/id/100664

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Ambiente

8Max -ottomax


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Scandali


Giannelli http://www.corriere.it/


Il gip: «Milanese pagava la casa a Tremonti»

Portos http://www.portoscomic.com/


HOMELESS

Il Ministro Tremonti lascia immediatamente la casa gentilmente messagli a disposizione dal suo ex braccio destro Milanese.

Etichette: MANOVRA, piano-casa, politica, tremonti

Uber http://humour-ugb.blogspot.com/
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Un quadretto di Tullio Boi


5 luglio 2011

S.O.S.IDONIE

In Costa Smeralda una ruspa sta portando via dalla spiaggia di Liscia Ruja le alghe Poseidonia:  qualcuno preferisce eliminarle per rendere la spiaggia priva degli odori dell’alga.

La dea Natura piange…


7 luglio 2011

PERMUTE DIVERSE

La manovra fiscale di Tremonti lascia scontenti tutti, ma gli “onorevoli” mantengono, comunque, i privilegi.

Tullio Boi per Sardegna24

http://www.brulliotoi.it/
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Dal mondo bavoso

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Presi nella rating
giors e gugu STRISCE BAVOSE
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Sentenze

Giannelli http://www.corriere.it/






Tiziano Riverso

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Parole grosse
Patorno http://mauropatorno.blogspot.com/
Ufficialità

fabiomagnasciutti


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In Edicola


Giallo mondadori
PORTOS Comic strip 
Etichette: berlusconi, Fininvest, Giallo mondadori, lodo Mondadori




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Pillole di PV

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Maya%20Low.jpgProfezia

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/upload/Lancia%20Low.jpg


Uomini e donne e tradimenti
Pietro Vanessi - Una Vignetta di PV

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Cliccare QUI per le vignette della settimana di ... 

a gentile richiesta... nel forum di ÆNIGMATICA


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Gli speciali tematici della settimana:

Note di Portos - 10 luglio 2011

 *Note di Portos - 10 luglio 2011*****

caricature e non solo... di Franco Portinari
 appendice alla settimana in vignette: 3 - 10 luglio 2011


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Carcere di Opera.
Solidarietà della Zanicchi a Lele Mora in cella per un crack da 8.5 milioni di euro.

Etichette: carcere di Opera, Iva Zanicchi, Lele Mora
da Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/


Busta con polvere bianca a Gasparri:
"questa e altre fermeranno te e Berlusconi!
Etichette: Gasparri, polvere bianca, polveri fini

Santoro vs Mentanaù
(Diversamente anchormen)
Etichette: anchormen, La7, Mentana, Santoro


Un vero Mago dell'economia
 Il gip: «Milanese pagava la casa a Tremonti»
 Etichette: Casa pagata, mago dell'economia, Milanese, Tremonti

Impvesa Semplice - Il bvaccio destvo che fà pev me
 Braccio destro di Tremonti

 I RealitiSCIO***********************************

- "... recapitata a Gasparri una busta con polvere bianca. Gli inquirenti hanno già una pista..." 
Etichette: Gasparri, pista, polvere bianca



-Tremonti dà del cretino a Brunetta ma poi si scusa...
- "Scusa, cavo, non ti avevo neanche visto" ?

Etichette: Brunetta, cretino, Tremonti

- No TAV, la UE taglia i fondi
- Faranno solo le stazioni dei carabinieri

 

-Sentenza CIR, Bondi: " Servono osservatori internazionali"...
- Esibizionisti!
Etichette: Bondi, CIR, lodo Mondadori, osservatori internazionali


by PORTOS Comic strip

martedì 19 luglio 2011

Opinionista inglese :"Non solo Berlusconi il problema dell'Italia"

Venus de Merkel - Peter Brookes by The Times
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SMELL BLOOD
   Gianfranco Uber
Cartoon Movement


L'Italia ha problemi finanziari: si tratta di obbligazioni e salvataggi, non solo Berlusconi dice in un suo articolo Bill Emmott il famoso giornalista del Times ex direttore dell'Economist

I problemi italiani sono il sintomo di una crisi più ampia, che potrebbero influenzare la zona euro per diverso tempo.
Si è tentati di accusare Silvio Berlusconi per il modo in cui l'Italia si è trovata in balia dei mercati finanziari 'e, come primo ministro del paese stesso, seguo il detto di Oscar Wilde : "Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni". Eppure, per una volta, dare tutta la colpa a Berlusconi non sarebbe del tutto giusto.
Di sicuro, il fallimento di Berlusconi, da quando è entrato in politica nel 1994, per svolgere la sua promessa di portare la riforma liberale in Italia è il grande motivo per cui l'euro è la terza più grande economia,  vulnerabile ad una crisi del debito sovrano. La sua crescita è stata anemica: negli ultimi dieci anni il suo PIL è aumentato di meno del 3 per cento in tutto, mentre la Francia è cresciuta del 12 per cento. Nel frattempo, il debito pubblico ha la stessa percentuale del PIL oggi come era nel 1995: 120 per cento, il secondo più grande della zona euro dopo la Grecia.
Il risultato è che l'Italia è vulnerabile a qualsiasi aumento dei costi dell'indebitamento pubblico. Questo nonostante il fatto che il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, è riuscito nonostante il pregiudiziale istinto spendaccione del suo capo governo ed ha eseguito una delle politiche fiscali più strette  della zona euro, con un deficit di bilancio di quest'anno meno della metà della  dimensione  di quello della Gran Bretagna.
La notizia che Berlusconi stava cercando di sbarazzarsi di Tremonti, il suo ministro ,  l'unico rispettato  a livello internazionale, ed aveva reso pubblica la sua contrarietà per nuovi tagli fiscali sul bilancio di austerità  ha reso insicuri i mercati. Il solito irresponsabile, ma resosi conto con la sua faccia tosta tipica,  Berlusconi ha invertito la sua posizione ed ha chiesto l'unità nazionale sul bilancio. Il bilancio è stato votato, ma rimangono  dubbi nei confronti
 di Tremonti, e del fatto che i quattro quinti dei tagli siano differiti fino al 2013 e 14.

La Germania, dal canto suo ha un comportamento strisciante verso una giusta conclusione della crisi. Le banche tedesche e francesi come pure la Banca centrale europea sono troppo implicate finanziariamente con la Grecia e la Merkel si muove con un comportamento unilaterale paese per paese e non prendendo l'euro nel suo insieme.
L'articolo originale è in fondo alla pagina




La copertina di Der Spiegel
Ciao Bella! - La caduta del paese più bello del mondo
Che cosa accadrà in Italia? Silvio Berlusconi ha rovinato il suo paese


DER SPIEGEL





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The Battering Ram
   Spiros Derveniotis
Cartoon Movement



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When Will the Euro Bubble Burst?
   Jean Gouders
Cartoon Movement


Europe
By Hajo de Reijger, The Netherlands

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TROUBLE SHARED -TROUBLE HALVED
   Gianfranco Uber

Cartoon Movement

 

Italy’s financial woes: it’s bonds and bailouts, not just Berlusconi


Bill Emmott


Italian troubles are the symptom of a wider crisis, one that could affect the eurozone for some time
It is tempting to blame Silvio Berlusconi for the way in which Italy has found itself in the financial markets’ gunsights and, like the country’s Prime Minister himself, I follow the Wildean dictum: I can resist anything except temptation. Yet, for once, to blame Mr Berlusconi would not be entirely fair. Two larger, more lasting issues are also culpable.
For sure, Mr Berlusconi’s failure, ever since he entered politics in 1994, to carry out his promise to bring liberal reform to Italy is a big reason why the euro’s third-largest economy is vulnerable to a sovereign debt crisis. Its growth has been anaemic: over the past ten years its GDP has increased by less than 3 per cent in all, whereas France’s has grown by 12 per cent. Meanwhile, its public debt is the same percentage of GDP today as it was in 1995: 120 per cent, the eurozone’s second largest after Greece.
The result is that Italy is vulnerable to any rise in government borrowing costs. This is despite the fact that the Finance Minister, Giulio Tremonti, has succeeded in over-ruling his boss’s spendthrift instincts and has run one of the tightest fiscal policies in the eurozone, with a budget deficit this year less than half the size of Britain’s.
For all that good behaviour, an analysis by UniCredit, Italy’s largest bank, shows that in the absence of faster economic growth it would take just a 2 percentage point rise in the Government’s average borrowing costs to make the public debt level head in the Greek direction. That is just what has been happening. Half of Italy’s debt is financed domestically, being bought by banks, insurance companies and households. This offers some comfort, but it still means that the other half of a €1.5 trillion stock of debt is held by flightier and more demanding international investors.
The news that Mr Berlusconi was trying to get rid of Mr Tremonti, his only internationally respected Cabinet minister, and had made public his preference for new tax cuts over the fresh austerity budget put forward by him was bound to roil the markets. It was typically irresponsible, and it is with typical chutzpah that Mr Berlusconi has reversed his position and called for national unity over the budget. That has prevailed and the budget has been passed. But there is still room for doubt in the markets, given that even on Mr Tremonti’s plans, four fifths of the cuts are deferred until 2013 and 14. Perhaps he has been reading Ed Balls’ speeches.
Typical is the apt word, however: Italians are used to Mr Berlusconi’s behaviour. But something else is starting to feel typical too, and it is coming not from Italy but from the governments of the northern European members that now call the shots, especially Germany. This is a continued disregard both for the reality of the debt situation in the eurozone and for the consequences for other eurozone members of actions taken or contemplated for one of its members. It is odd: this is a common currency, with a common monetary policy, and yet Germany is behaving as if each country within it can be treated as if it were separate. The reason is that the consequences of accepting that this is a collective problem are both economically and politically explosive.
Germany is creeping towards one right conclusion: that Greece, for all its undoubted efforts to cut its public spending and raise more tax revenues, is insolvent. It cannot afford to service its debts at their current level of 150 per cent of GDP, and the austerity packages are making those debts less affordable, not more. So a way needs to be found to reduce the debt burden, just as had to be done in Latin America during the 1980s. Lenders have to write off part of the value of the debts, and those lenders include German and French banks as well as the European Central Bank, none of whom are happy about the fact.
The new realism that debt relief is necessary does count as progress. But to pretend that it can be done just for Greece is a delusion. Worse, it is a delusion with consequences, which were seen in the past week’s sell-off of Spanish, Italian and, for a while, even French government bonds. After all, if Greece is to get debt relief, why shouldn’t other governments ask for it too? And even if they say they wouldn’t, bond markets are going to bet that some of them would, just in case. That is the question that needs to be answered at the eurozone’s latest emergency summit on July 21.
The only way out of a collective, broadly applied write-down of eurozone government debt, with all the losses it would cause to banks, insurance firms and pension funds, and all the potential for chaos in debt-insurance markets, is to make the treatment of Greece so different from that of the others as to convince markets that they will not follow.
Short of the presumably unfeasible political annexation of Greece by Germany or by the European Commission, this has to mean ejection from the euro, which, although it would bring a devaluation, would probably also exclude Greece from borrowing from the financial markets for several years to come. That is a ghastly prospect for Europe and would still invite speculation about other ejections. But it would concentrate governments’ minds. The alternative, a collective write-down of eurozone government debt, brings in the second, larger and potentially long-lasting issue, which is becoming steadily more manifest. It is that government bonds are moving from being supposedly safe havens to being among the riskiest.
That is what defaults and debt restructurings mean. Governments would like to pretend otherwise, which is why they excluded sovereign debt from their initial stress tests on European banks last year. For how could a safe asset be stressful? When governments decide to default on it, that’s when. The latest stress tests, released on Friday, showed a good pass rate also because the risk of debt defaults was played down.
Yet at the same time, governments are trying to force or at least incentivise their financial institutions to hold more and more government bonds by introducing regulations that require far less capital to be held by banks as backing for gilts and which demand that insurance firms hold a certain portion of their assets in this form. The origins of this lie in the tendency of regulators and politicians to fight the last war rather than the next one. They are dealing with the previous sort of risky behaviour rather than the current one.
The consequences, however, could be with us for a long time. Our main repositories of savings are being made to lend more to governments and less to companies. Such financial repression, as bankers call it, is not a recipe for rapid economic growth. 



venerdì 15 luglio 2011

Comunicato da la Redazione de L'Indro e la vignetta vincitrice di giugno

VIGNETTA

Cari Autori,
da oggi questo spazio sarà curato direttamente dalla Redazione.
Gianfranco Uber ci ha comunicato che “tra impegni familiari e di lavoro risulta per me molto difficile seguire come vorrei questa bella iniziativa”.

Mi auguro, scrive Uber direttamente a Voi, che l’iniziativa “continui con sempre maggiore impegno e con un numero sempre maggiore di Autori sperando anche che, come nelle intenzioni originali, molti di voi abbiano l’opportunità di farsi conoscere ed apprezzare sempre di più. Io resterò un lettore critico e votante”.
A Gianfranco, e alla sua collaboratrice Fany, il ringraziamento sentito di tutto il gruppo di ‘L’Indro’ per la competenza artistica che hanno messo a disposizione.


Di seguito pubblichiamo la classifica delle vignette del mese di giugno scelte da Gianfranco Uber e dalla Redazione, con la motivazione della scelta.

1° ‘Gi…otto’, Pierfrancesco Uva, dell’8 giugno; scelta dalla Redazione, per essere stata la vignetta più votata del mese con 197 voti a tutt’oggi
‘Napoli, monnezza e...’, Riko, del 24 giugno; scelta da Gianfranco Uber, per aver risposto a criteri di qualità
‘Occhio per occhio’, Rino Scopece, del 29 giugno; scelta da Gianfranco Uber, per aver risposto a criteri di qualità

Gianfranco Uber ha poi ritenuto segnalare:
- ‘Quorum’, Tomas, del 13 giugno;
- ‘Al Giornale’, Tomas, del 18 giugno;
- ‘Tsunami rifiuti’, Riko, del 24 giugno;
- ‘Il testimone della sposa’, Paride Puglia, del 26 giugno
- ’Mafia’, Zarathustra, 8 giugno

Lunedì 18 luglio la Redazione renderà note le regole e le modalità di lavoro che andranno a regime con la propria gestione diretta.


Ringrazio la redazione per le parole scritte sopra ma in particolar modo Gianfranco Uber per avermi scelta come collaboratrice per questa iniziativa
Gianfranco è stato un piacere lavorare con te!!
E ringrazio tutti gli artisti che hanno partecipato numerosi con noi all'avvio di questa piacevole iniziativa.


Nota: le vignette pubblicate del mese di giugno sono state ben 184 per un totale di 28 autori
 19 le vignette scelte da me e uber per selezionare la migliore insieme  alla più votata che ci avrebbe segnalato la redazione e stipulare una classifica.
Non è stato per nulla facile essendo tanti i temi.


Eccole:


8 giugno  zaratustra mafia


13 giugno tomas quorum

13 giugno careddu muovi


14 giugno  grieco vincitori



16 giugno  gugu tremendo


17  giugno tomas ’Al giornale’


21 giugno patorno delocalizzazioni

23 giugno  patorno tentazioni

23 giugno pv nuovi sbarchi


23 giugno  riko napoli


23 giugno riverso maggioranza


24 giugno  riko tsunami

26  giugno puglia il testimone


26  giugno uva warhol


27 giugno  puglia il treno



28 giugno riverso stipendi




29 giugno scopece  occhioxocchio


30 giugno amabile impero



30 giugno corvi tassa




Queste le nostre scelte
sotto 
 la vincitrice :


La vignetta più votata e prima classificata è:Gi…otto’ di Pierfrancesco Uva, pubblicata l’8 giugno la quale ha ottenuto 197 voti.



La Redazione si è fatta interprete, esclusivamente, del gradimento dell’audience espresso attraverso il voto alle singole vignette.


LinK: 
http://www.lindro.it/Le-migliori-vignette-di-Giugno
http://www.lindro.it/Vignetta

giovedì 14 luglio 2011

L'ultimo lancio dello Shuttle

La fine di un'era...

Decollato Atlantis. Ultimo volo per lo Space shuttle




Questa vignetta di Bob Englehart per Hartford Courant si riferisce alla missione finale dello space shuttle , che è decollato lo scorso 8 luglio per l'ultima volta
Per capire la vignetta è necessario conoscere il significato di  mothballs  ovvero la naftalina!
 
La  naftalina è venduta in forma di palline fatte di una sostanza chimica speciale che si può mettere tra i vestiti per tenere lontano le tarme (falene, piccoli insetti volanti che si nutrono di vestiti). È inoltre possibile utilizzare naftalina come verbo. Se in senso figurato qualcuno mette nella naftalina una cosa, un piano di fabbrica, o un pezzo di equipaggiamento, decide di interrompere lo sviluppo di esso e non  usarlo, magari temporaneamente. Nel caso della  navetta spaziale, la pensione sarà permanente.

Grazie Shuttle di averci fatto stare a naso in su, col fiato sospeso tutte le volte di una nuova missione

Altre vignette sull'ultimo volo dello Shutte:

Adam Zyglis, Buffalo, NY, The Buffalo News

Last Space Shuttle
By Dave Granlund, Politicalcartoons.com 


Thanks For The Ride
By Parker, Florida Today




Space Shuttles Last Flight
By Martin Sutovec, Slovakia



(Teleborsa) - Roma, 8 lug - E' da poco decollato lo Space shuttle Atlantis da Cape Canaveral. Molti gli spettatori accorsi per l'ultimo viaggio della navetta della Nasa destinato a chiudere la storia del programma Space Shuttle, iniziata trent'anni fa.
In tutto le missioni sono state 135, effettuate da cinque shuttle: Enterprise, Columbia, Challenger, Endeavour e Atlantis.
Dopo il consueto countdown e il "go" di rito, lo shuttle ha puntato dritto verso al Stazione Spaziale Internazionale (Iss).


L’ultimo volo dello shuttle Con Atlantis STS-135 si chiudono trent’anni di storia spaziale iniziata con grandi entusiasmi il 12 aprile 1981





Puoi leggere anche:


PS: ecco quello che succederà nel breve termine

US Space Program
By John Darkow, Columbia Daily Tribune, Missouri