Václav Havel (pronuncia: [ˈva:ʦlaf ˈɦavɛl]) (Praga, 5 ottobre 1936 – Hrádeček, 18 dicembre 2011) è stato uno scrittore, drammaturgo e politico ceco. È stato l'ultimo presidente della Cecoslovacchia ed il primo presidente della Repubblica Ceca.
Si è conclusa la cerimonia funebre in onore dell'ex presidente ceco Vaclav Havel, al Castello di Praga. "La prima croce di Havel era la sua fama: era diventato famoso, la gente proiettava in lui le proprie speranze e delusioni. La sua seconda croce sono state il suo carattere e le sue malattie. L' ho visto negli ultimi giorni ed ho apprezzato il suo coraggio faccia a faccia con la morte", ha detto l'arcivescovo Vaclav Maly, anche lui imprigionato durante il regime comunista ed amico personale di Havel, nel suo discorso a conclusione della cerimonia funebre. La salma sarà ora portata nel crematorio di Praga-Strasnice dove si terrà una cerimonia funebre privata per la tra famiglia e gli amici più intimi. Mentre il picchetto d'onore portava via il feretro dalla cattedrale, migliaia di persone assiepate nella piazza del Castello hanno applaudito e fatto tintinnare le chiavi, per ricordare le assemblee a Praga nell'autunno del 1989 quando il tintinnio delle chiavi celebrò la fine del comunismo in Cecoslovacchia. A conclusione dei funerali, 21 salve di cannone sono state sparate dalla collina di Petrin, davanti al Castello.
Václav Havel 1936-2011
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Vaclav Havel died Richard and Slavomir Svitalsky
Former Czech President Vaclav Havel, one of the leading anti-Communist dissidents of the 1970s and 1980s, has died at the age of 75.
L'addio a Havel, presenti Clinton e Sarkozy
Nota: La rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia
Per approfondire, vedi le voci Charta 77 e Rivoluzione di velluto.
Seguendo la scia degli avvenimenti della vicina Germania Est e l'assenza di ogni reazione sovietica, la Cecoslovacchia (all'epoca repubblica socialista cecoslovacca) si riversò nelle strade per chiedere elezioni libere. Il 17 novembre 1989 una manifestazione pacifica studentesca a Praga fu caricata dalla polizia antisommossa; questa reazione causò una serie di manifestazioni pubbliche dal 19 novembre fino a dicembre, e uno sciopero generale di due ore il 27 novembre. Dal 20 novembre si radunò a Praga un gran numero di protestanti pacifici, che raggiunsero la cifra di 500.000 persone riunite. Insieme alla caduta degli altri regimi comunisti e con la crescita delle manifestazioni di piazza, il Partito Comunista di Cecoslovacchia annunciò il 28 novembre che avrebbe rinunciato al monopolio sul potere politico. Fu rimosso il filo spinato al confine con la Germania Ovest e l'Austria nel mese di dicembre. Una targa visibile a Praga riassume gli avvenimenti in poche parole: "Polonia - 10 anni; Ungheria - 10 mesi; Germania Est - 10 settimane; Cecoslovacchia - 10 giorni" ("Romania - 10 ore" fu aggiunto dopo la Rivoluzione romena). Il 10 dicembre il leader comunista Gustáv Husák nominò il primo governo non comunista in Cecoslovacchia dal 1948 e si dimise. Alexander Dubček fu eletto presidente del Parlamento federale il 28 dicembre e Václav Havel divenne Capo di Stato il 29 dicembre.