l'amor letale
Marilena Nardi
«Ti amo anche oggi», ha scritto Vincenzo, con la vernice, imbrattando un muro. Mentre con la sua gelosia sporcava la sua storia con Sara. Due anni insieme fatti di tira e molla, di liti e ritorni, di scenate e pentimenti. «Scusa non lo farò mai più», le diceva lui dopo uno sfogo di rabbia dettata dal possesso. E lei gli credeva. «Io ti cambierò», deve aver pensato come fanno, sbagliando, ancora troppe donne. Ma non si cambia con il solo cuore un animo malato. Un uomo infettato dalla cultura del possesso. Anche se oggi i vicini di casa, gli amici, le compagne di danza di Sara dicono che sembrava «uno a posto». [...]
l'amore asfissiante
Marilena Nardi
l'appuntamento
Marilena Nardi
L'amore ossessivo
Cuori di pietra
CeciGian
Un minuto di silenzio per Sara...
ElleKappa
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Mostriamo i mostri
[Mostro: essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale. In quanto tale, induce paura e o stupore]
L’orrore che Sara ha subito è mostro. Se lo analizziamo, ordinando in modo naturale tutti i tasselli che lo scatenano, impareremo a (ri)conoscerlo.
L’orrore che Sara ha subito è mostro. Se lo analizziamo, ordinando in modo naturale tutti i tasselli che lo scatenano, impareremo a (ri)conoscerlo.
L’embrione dell’orrore è partito nel momento in cui l’assassino si è arrogato il potere di tormentare la sua vittima tempestandola di segnali. Lei ha rassicurato i suoi cari sottovalutando il pericolo, confidando che prima o dopo avrebbe smesso. L’assillo inflitto alla vittima designata (vera e propria tortura) è di per sé indice di squilibrio mentale, prodromo di patologia severa che non regredisce, semmai aumenta, se non curata in tempo. Perciò è da considerare campanello d’allarme e dunque va denunciata e il portatore velocemente perseguito. L’orrore è poi stato allevato dal lassismo, diventando adulto nel momento in cui la vittima ha accettato di stare con il carnefice ancora una volta. La paura tremenda di Sara si è manifestata fuggendo e urlando aiuto. Ci sono state persone che non hanno raccolto quel terrore, quelle urla, comunque non hanno raccolto quelle significative espressioni estranee al consueto ordine naturale. E’ in questo tutto che l’orrore ha potuto portarsela via.
Il limitarci a chiamare “mostro” solo il carnefice, seppure fra i più feroci, è puerile, ancorché vile perché non è certamente archiviando in quella definizione le nostre emozioni che il caso si chiude. Non solo non lo chiudiamo, ma spalanchiamo un’altra porta al prossimo mostro e, ancor peggio, così agendo corriamo il rischio, sempre più vicino, di classificarlo con caratteristiche non più estranee, ma compatibili con il “consueto ordine naturale” dove, com’è noto, abbiamo già sistemato mostruosità come l’ignavia, l’indifferenza, il menefreghismo…
Al post tuo
Fabio Magnasciutti
#stopfemminicidio
Romaniello
Violence against women is... Tomas
... a very primitive behaviour, resulting from a prehistoric mentality.
30 May 2016
#saranonsarà
Tiziano Riverso
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