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sabato 9 luglio 2011

GB, lo scandalo delle intercettazioni Murdoch chiude "News of the World"

Il post è stato modificato domenica 10/07/11 ore 08:47


Phone hacking scandal
By Dave Granlund
Politicalcartoons.com

Uno scandalo di intercettazioni telefoniche illecite da parte di un famoso giornale domenicale News of the World, ha portato dall'inizio dell'anno all'arresto di mezza dozzina di giornalisti ed alla chiusura dello stesso settimanale di proprietà del magnate dell'editoria Rupert Murdoch.
E' uno scandalo di proporzioni enormi e non è solo giornalistico, ma anche politico perchè coinvolge uno degli uomini di fiducia  del primo ministro inglese David Cameron, Andrew Coulson. Questi è stato l'ex-vice-direttore del News of the World, ed è sospettato da anni di essere coinvolto nelle intercettazioni di telefonini di attori, calciatori, membri della famiglia reale, Vip della politica e dello spettacolo.
Cameron ha sempre dato la sua fiducia al suo portavoce ma mi chiedo: "Sono tutti così ingenui e creduloni questi premier?" Rupert Murdoch da parte sua ha sempre appoggiato con le sue televisioni e testate giornalistiche
prima Blair e poi Cameron e tutta questa rete di informazioni occulte non avrà in qualche modo favorito la loro elezione? (la notizia)


Martin Rowson on Rupert Murdoch and the phone-hacking scandal –
cartoon-guardian.co.uk
His Master's Voice
Dave Brown -The Indipendent


 Execution of a Red Top
Dave Brown -The Indipendent



Bob Telegraph


http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01942/ADAMS100711_1942494a.jpg 

Adams Telegraph

9/7/2011
Londra, le nuove allegre comari dei tabloid

MASSIMILIANO PANARARI
Lo sciacallaggio dei giornalisti-spia e degli investigatori privati intenti a rovistare nei telefonini delle vittime di varie vicende tragiche dell’ultimo decennio, per conto delle pubblicazioni di Rupert Murdoch, è l’episodio finale (ma non necessariamente il capolinea) di una storia di lunga data. La Gran Bretagna, madrepatria di tante cose si è inventata anche lo strapotere del gossip, nella sua valenza economica di industria dall’enorme fatturato, come nella sua dimensione (ebbene sì...) politica.

Dal tardo Rinascimento delle shakespeariane allegre comari di Windsor al Medioevo del domenicale «News of the World», la «perfida Albione» rimane sempre la scena del misfatto, il luogo dal quale il voyeurismo morboso e il tifone della calunnia (altro che venticello...) soffiano irresistibili. Proprio perché quello che un tempo si chiamava pettegolezzo, sia pure con caratteristiche differenti, nel più antico Stato liberaldemocratico d’Occidente (e, in passato, suo maggiore Impero), è divenuto un formidabile combinato disposto di fonte di profitto e di instrumentum regni.

Gli ingredienti, difatti, c’erano tutti, belli pronti e disposti in ordine. La Gran Bretagna è la nazione del Vecchio continente con la struttura sociale più piramidale (quasi castale, si potrebbe dire), dove l’estrazione si riconosce dall’accento, e dove i consumi culturali (o sottoculturali) connotano indelebilmente la provenienza di ceto (o di classe, come un tempo). Già sul finire dell’Ottocento, Lord Alfred Charles William Harmsworth, visconte di Northcliffe, il «Napoleone della stampa», si inventò, con il «Daily Mail» e il «Daily Mirror», il giornalismo popolare (nei temi come nel prezzo, all’epoca mezzo penny), antesignano dei supermarket tabloid. E quando la working class si ritrovò orfana dei piccoli privilegi legati all’essere l’aristocrazia operaia del reame che possedeva colonie in ogni parte del globo, la riduzione della razione di panem che le spettava venne compensata aumentando esponenzialmente la quota di circenses. Del resto, per titillare i sogni e incitare a guardare dal buco della serratura una monarchia risultava ideale, dal momento che, come si sa, i destini regali appassionano moltissimo anche il pubblico delle meno fiabesche repubbliche. Con l’avvento al potere della signora Thatcher, e la correlata sterzata neoliberista, che riduce l’intervento assistenziale pubblico e non risulta certo tenera con le fasce popolari, si incrementa ulteriormente il bisogno di incentivarne gli svaghi e le distrazioni rispetto alla scena pubblica di un Paese che fa da apripista alla finanziarizzazione dell’economia e alla deindustrializzazione. Sempre meno classe lavoratrice, e sempre più agglomerato atomizzato di precari e disoccupati, la «gente» anglosassone trova nella lettura dei tabloid e nella tv trash un rifugio parziale, il quale fa anche da solidissimo ancoraggio al populismo della nazione laboratorio della postdemocrazia. E il pettegolezzo, vista pure la sua utilità a fini di creazione del consenso elettorale, nell’età postmoderna si fa così direttamente gossipcrazia. Gli spin doctors, esperti di quella che l’anglista Roberto Bertinetti chiama la «manipolazione democratica», finiscono quindi per fare a gara nell’accreditarsi presso Murdoch, il potentissimo tycoon globale della stampa gossipara. Il magnate di origini australiane, populista convinto anche per ragioni di avversione personale nei confronti delle élites dell’antica madrepatria colonialista (da lui considerate spocchiose ed esangui), si erge allora, grazie alla potenza di fuoco dei suoi media (a partire dal vendutissimo Sun), ad attore diretto della politica inglese, appoggiando prima Tony Blair e poi David Cameron, con gli esiti che sono poi stati sotto gli occhi di tutti.

Proprio in queste ore, il figlio James ha annunciato la chiusura del domenicale da 3 milioni di copie nell’occhio del ciclone, il cui ex direttore, arrestato ieri per questa squallida faccenda, Andrew Coulson, ha rivestito il ruolo, guarda un po’, di portavoce del premier conservatore in carica, a conferma delle sliding doors che intercorrono tra la comunicazione politica e il giornalismo dei basic instincts nella postdemocratica Gran Bretagna dei nostri giorni. Dove i lettori di tabloid, la cui fiducia è stata tradita, come scriveva su queste colonne Bill Emmott, coincidono con altrettanti elettori, di fronte ai cui comportamenti di voto la teoria politica liberale interessata alla qualità della democrazia contemporanea non può non porsi, con la giusta dose di preoccupazione, alcuni quesiti.




Schrank  -The Indipendent




Dave Brown -The Indipendent
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp2c6pzk91dK-B30zWj0vW_9tKCaXMRuSnp4x2ethYsj0jI18aB743S0J3irvV_YH511vQVy70XNyBTS4PisZJIuhQXwZrzT5eBAQ-Jh7jMR47hRKc4rgcnmrnYLlgv1TXbVbzFua3eac/s1600/murdoch+intercettazioni+telefoniche_dave+brown.jpg
Rebekah Brooks
Dave Brown -The Indipendent


Rupert Murdoch ha quattro figlie, ma c'è chi dice che ne abbia una quinta: Rebekah Brooks, l'amministratore delegato di News International al centro della bufera sulle intercettazioni del tabloid News of the World, pupilla e confidente del magnate australiano. Quarantatrè anni, una cascata di riccioli rosso fiamma, Rebekah è una tenace self made woman del Cheshire che da segretaria di un piccolo giornale di provincia nel 2009 è arrivata ai vertici di uno dei gruppi editoriali più potenti del mondo.




http://i.dailymail.co.uk/img/cartoons/mac/2011/07/07072011.jpg
Mac Cartoons
 07 July 2011
A huge phone hacking scandal has surrounded The News of the World newspaper.
“We’re not fired yet, but I’ve just hacked into Rupert Murdoch’s phone and we’re about to be.”

http://i.dailymail.co.uk/img/cartoons/mac/2011/07/08072011.jpg


Mac Cartoons
08 July 2011
News International Newspapers have announced that they are closing the News of the World.





News of the World phone hacking
By Jimmy Margulies, The Record of Hackensack, NJ - 7/8/2011
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    The ancient mariner
    Chris Riddell on the choppy waters facing David Cameron
    Chris Riddell
    guardian.co.uk, Sunday 10 July 2011




Schrank  -The Indipendent


Murdophone
Paride Puglia

 Le notizie:
http://www.guardian.co.uk/media/newsoftheworld
GB, lo scandalo delle intercettazioni Murdoch chiude "News of the World"


Nota : i due protagonisti
Rebekah Wade and Andy Coulson
Rebekah Wade and Andy Coulson at a party at Matthew Freud's home in 2004. Photograph: Dave M Benett/Getty Images

giovedì 13 gennaio 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio 2011

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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 9 gennaio
appendice alla settimana in vignette: 3 - 10 gennaio2011

ROBERTO FORMIGONI

   Eravamo quattro amici al Tar, che non volevano cambiare il mondo: la spaventosa ottusità del Tribunale Amministrativo Regionale ha purtroppo bocciato le interessanti, rivoluzionarie modifiche in chiave regionale alla legge 194 sull’aborto, volute da Roberto Formigoni. Rischiano ora di tramontare le altre fondamentali riforme prospettate nei mesi scorsi dal Governatore: il divorzio alla lombarda, uno dei cui punti cardine consiste nel cospargere di zafferano gli avvocati dei due coniugi in conflitto, la procreazione assistita alla lombarda, che prevede, tra le altre cose, l’obbligo di indossare il costume da Brighella per medici e biologi coinvolti nel progetto, e le cellule staminali alla lombarda, grazie alle quali sarà finalmente possibile riprodurre organi e, di conseguenza, creare fanciulle con tre o quattro patonze, da presentare al Presidente del Consiglio Berlusconi. Per non parlare, poi, della più importante e discussa tra le innovazioni legislative immaginate dal visionario Governatore Formigoni per la sua amata Regione, anch’essa ferma al palo da tempo: l’eutanasia alla lombarda, basata sull’ascolto di un intero cd di Memo Remigi da parte dell’individuo deciso a farla finita.

UMBERTO BOSSI

   Stanno accadendo fatti inquietanti: nella notte tra il 28 e il 29 dicembre sono stati fatti esplodere dei petardi in una sede della Lega a Gemonio. Ma la cosa più grave è che un enorme numero di fiancheggiatori di questi delinquenti, la notte del 31 dicembre, ha fatto esplodere petardi in tutta Italia, per ore, senza che peraltro la Sinistra stigmatizzasse l’accaduto. A questo punto, appare evidente l’esistenza di un preciso disegno eversivo contro la Lega: è stato appurato, ad esempio, che il senatore Bossi aveva delle cimici. Per quanto riguarda Calderoli, sono state ritrovate solo un paio di piattole, ma le indagini sono ancora in corso. I dispositivi illeciti di rilevamento audio rinvenuti nello studio e nell’abitazione romana di Bossi non hanno suscitato comunque preoccupazione nei vertici leghisti, essendo generalmente incomprensibile anche per i suoi più stretti collaboratori ciò che il senatore dice. Troppe persone, però, come ha sottolineato la segretaria di Bossi, erano a conoscenza di cose che il leader del Carroccio aveva detto solo a lei: alcune settimane fa, infatti, è stato arrestato a Trieste un anarchico insurrezionalista che conosceva a menadito la vera ricetta della cassoeula.


ABI (ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA)
MARIO DRAGHI

   Gentili, educati, sorridenti: abbiamo i mutui più cari d’Europa. Lo rivela l’Associazione dei costruttori edili: per non mortificare i propri risparmiatori in questo momento di crisi economica, le banche italiane fanno loro pagare mediamente 9000 euro in più, su un finanziamento di 150000 in 25 anni. Si tratta di una forma d’incoraggiamento, una delicatezzache,purtroppo,nontuttisonoin grado di apprezzare. “Il nostro è un forte invito all’impegno rivolto ai cittadini – ha sottolineato un dirigente dell’ABI – in un frangente come quello attuale, in cui si registra un grande calo di interesse per la politica, un calo d’interesse per la famigliaeperivalorimorali,noil’interesse cerchiamo di tenerlo il più alto possibile. Dipendesse solo da noi, anche al 15%”. Sono parole che toccano profondamente e commuovono. E poi, bisogna evidenziare un fattore estremamente positivo: una volta i rapinatori cercavano di bloccarli fuori dalle banche, adesso li assumono. Del resto, rieducazione e integrazione, in un Paese civile, sono obiettivi sempre lodevoli. Perché i tassi non scendono? Questa è la domanda che milioni d’Italiani si pongono. “Dite che scendono ? Ma… avete provato a citofonare?”. Questa finora è stata la risposta più convincente dell’ABI.

 CESARE BATTISTI

   L’atteggiamento intransigente del governo brasiliano nel rifiutarsi di consegnare alla giustizia italiana il terrorista Cesare Battisti persiste, nonostante il nostro Premier Berlusconi, come segno di buona volontà, abbia autorizzato l’estradizione di Ronaldinho in Brasile. Lo scambio di prigionieri, purtroppo, è fallito. La diplomazia carioca ha cercato di spiegare ai colleghi della Farnesina che, dietro il diniego del Presidente Rousseff, si nasconde in realtà un atto di cortesia nei confronti del nostro Paese: la percentuale di loschi figuri in giro per l’Italia è già molto alta, il governo di Rio, che ci è profondamente amico, non vuole aggravare la situazione. Si tratterebbe, quindi, solo di un increscioso equivoco. La situazione comunque è in continua evoluzione: dopo che generosamente Piero Marrazzo si è detto disponibile ad incontrare alcuni diplomatici brasiliani nella notte a Tor di Quinto per una mediazione, è trapelata la clamorosa notizia che il Paese Sudamericano sarebbe impossibilitato a restituirci il noto terrorista, in quanto il Battisti risulterebbe essere nipote del Presidente egiziano Mubarak e, di conseguenza, non si può toccarlo senza scatenare una grave crisi internazionale. 

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.png https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgMGUbqGZZQ6NUh2vEGhHY8jDGlXl-OeaQkfUi3Yg7hkXqyD4FPrIBOGDZ3rOBe3gk9XDCFLm6SMbhQQJhyxzeQ5v1CHiaZ9H1-HDmM-PO_c93767W7553u2cfojTj-tYyYaeuWRg1vFU/s1600/fany.big_smile.pngTratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/

Disegni di Disegni di Portos
e
               Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:
World Wild  

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk2tnD1JVWU1QrIiyGbEQPcorpa48_26NyXUMKYyM9DYd5_66LrVf2iOiwQ17WXgO0RwpHfiKaDUSAYx0C7XfDoUR5csXLbtz0_pFA3h2sR3qMq3ECtnRoA-sWgHCfYl4L7vDorUSb2O8/s1600/lula+hop+p.jpg
Battisti, Brasile, Dilma, Lula
 I RealitiSCIO***********************************






Gli Italian Galery*******************************

Berlusconi, cachemire, CHI, D'Alema, Signorini


Feltri, Il Giornale, Libero, Sallusti


by PORTOS Comic strip

martedì 21 dicembre 2010

Feltri e Libero

Non leggerlo

Feltri lascia "Il Giornale"
Con Belpietro sarà editore di "Libero"
L'accordo raggiunto nei giorni scorsi. I due, già direttori dei due quotidiani, diventano azionisti del giornale milanese. E puntano a portar via copie a Sallusti

 I due direttori storici dei giornali di destra, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, si coalizzano diventando azionisti di Libero. Feltri, attualmente direttore editoriale del Giornale, e Belpietro, direttore di Libero, saranno anche editori incaricati, ovvero con la responsabilità piena della conduzione del quotidiano milanese. Ne dà notizia l'Editoriale Libero, precisando che l'accordo è stato raggiunto nei giorni scorsi.
Feltri, 67 anni, già direttore dell'Europeo, dell'Indipendente e del Giornale oltre che fondatore di Libero, dal 21 dicembre lascerà dunque la direzione editoriale del Giornale per assumere analogo incarico presso il quotidiano di viale Majno. Feltri è al momento sospeso (per tre mesi) dall'Ordine dei Giornalisti per le false accuse che hanno portato Dino Boffo ad abbandonare la direzione del quotidiano Avvenire.

(continua)
prego si accomodi - fabiomagnasciutti

Editorissimo - Bandanax - L'asino

Ma Facci cosa farà ora? sentitelo in una intervista di un anno fa

domenica 10 ottobre 2010

Il dossier bufala

Ecco il dossier su Emma Marcegaglia

Lo hanno costruito l'Espresso, il Fatto Quotidiano, La Repubblica e l'Unità: noi lo ripubblichiamo integralmente. Così si scopre una volta per tutte chi sparge fango e chi invece se lo prende in faccia

Forattini


Quelli che seguono sono gli articoli che costituiscono il famigerato dossier del Giornale sulla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia:
- Emma concilia - L'Espresso (8 ottobre 2010)
- Il comunicato del Cdr - Il Sole-24Ore
- Marcegaglia fa l'utile a spese dei fornitori - il Fatto Quotidiano (18 settembre 2010)
- Marcegaglia fa rima con Alitalia (l'Unità, 19 aprile 2009)
- Antonio Marcegaglia patteggia per una tangente a Enipower (Corriere della sera, 29 marzo 2008)
- Sembra la Carfagna ma è la Marcegaglia (L'Espresso, 12 giugno 2008)
- Sviste pulite (il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2010)
- Quanti guai per l'azienda di Emma la zarina (il Fatto Quotidiano, 8 ottobre 2010)
- Per Emma è già autunno (L'Espresso, 4 agosto 2010)

Fonte Il Giornale.it 



http://www.aenigmatica.it/oedipower/Smileys/classic/lipsrsealed.gif

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