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domenica 17 marzo 2019

Appello per Nasrin Sotoudeh



di Bruno Bozzetto




Da Ammnesty International l'appello per la libertà di Nasrin Sotoudeh 

Aggiornato l’11 marzo 2019 – Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani ora in carcere, è stata condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate, dopo due processi gravemente iniqui.

Le accuse contro di lei sono la conseguenza del suo pacifico lavoro in favore dei diritti umani, inclusa la sua difesa delle donne che protestano contro l’obbligo di indossare il velo in Iran e la sua pubblica opposizione alla pena di morte.

Nell’agosto 2018 ha scritto una lettera dal carcere per annunciare l’inizio del suo primo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione arbitraria e contro le pressioni giudiziarie a cui sono soggetti i suoi amici e la sua famiglia. Lo sciopero era indirizzato in particolare all’arresto del suo amico e difensore dei diritti umani Farhad Meysami.

Nel novembre 2018, Nasrin Sotoudeth inizia un nuovo sciopero della fame per protestare contro la continuativa detenzione di Farhad Meysami e per l’arresto di suo marito, Reza Khandan, avvenuto il 4 settembre 2018. Entrambi gli uomini sono stati condannati per “propaganda contro il sistema” e “raccolta e collusione per commettere crimini contro la sicurezza nazionale” e condannati ad un totale di sei anni di carcere in relazione al loro sostegno della campagna contro l’obbligo di indossare il velo (hijab).

È una prigioniera di coscienza e deve essere rilasciata immediatamente!




For Nasrin Sotoudeh the Iranian activist and human rights lawyer whom sentenced to 38 years, 148 lashes.


Iranian authorities have sentenced Nasrin Sotoudeh, a human rights lawyer, to 148 lashes and 33 years in jail.
Freedom for Nasrin Sotoudeh and for all women's rights defenders in patriarchal countries!
Adene 



‏Human rights lawyer, a mother of two, and a truly ⁦‪#inspiringwoman‬⁩ Nasrin Sotoudeh faces up to 34 years in prison & 148 lashes.
Shahrokh Heidari

38 years in prison
148 lashes
on each of us.
Free Nasrin Sotoudeh now
Alagon


Nasrin Sotoudeh the Iranian Activist and Human Rights Lawyer who was sentenced to 38 years imprisonment and 148 lashes.
Smitha Bhandare Kamat






Grazie a Mauro Biani per la toccante vignetta dedicata a Nasrin Sotoudeh.

L'appello di Amnesty International - Italia da firmare per chiedere il suo immediato rilascio in quanto prigioniera di coscienza, e l'abolizione di una condanna vergognosa ed inaccettabile:
https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-nasrin/?asset_code=35317&utm_source=facebook&utm_medium=post&utm_campaign=org_nasrin_19&fbclid=IwAR2li7P9zIBDCOVV4QHuCKyHbjcjGW3CIKJpG7vZdbz79hcT3yWgZtPU--I

lunedì 25 febbraio 2019

Per Musa Kart

FANY-BLOG sostiene il disegnatore Musa Kart ed i giornalisti turchi di Cumhuriyet , condannati a pene detentive dai due agli otto anni.
Musa kart, vincitore del premio internazionale della stampa Cartooning for Peace / Ville De Genève-Officiel 2018, negli ultimi tweet scritti dice di vivere le sue ultime ore di libertà, in attesa che la polizia di Erdogan lo porti in prigione. Una pesante pena per il semplice esercizio del suo mestiere, quello di disegnatore libero e indipendente.

Per Musa Kart
Gio / Mariagrazia Quaranta
Turquie : procès des journalistes de Cumhuriyet, dont le dessinateur Musa Kart

Le procès des journalistes de Cumhuriyet, détenus depuis 9 mois dans la prison de Silivri, s’est ouvert lundi 24 juillet pour dix jours. Accusé d’avoir aidé et soutenu une organisation terroriste, le dessinateur Musa Kart risque une peine d’emprisonnement de 29 ans.

Au début de l’audience, tout comme ses collègues, le caricaturiste a lu une déclaration écrite pour sa défense.

Originellement traduits puis publiés en anglais par nos confrères américains de Cartoonists Rights Network International, ses mots, ponctués de notes d’humour, soulignent non seulement l’absurdité des accusations émises à l’encontre de Cumhuriyet, et consacrent aussi l’importance du dessin de presse dans le combat pour la liberté d’expression.

A lire en français et en intégralité ici.

Mise à jour du 19/02/2019 : La justice turque confirme les peines de prison ferme contre les employés du journal Cumhuriyet.

Accusés d’« association avec une organisation terroriste », les membres de la rédaction du journal Cumhuriyet, rare organe de presse critique à l’égard du gouvernement de Recep Tayyip Erdogan, avaient fait appel de la condamnation en première instance.

Les journalistes, dont le dessinateur de presse Musa Kart, Lauréat du Prix International du dessin de presse décerné par Cartooning for Peace en 2018, ont été condamnés à purger des peines de 2 à 8 ans.

Cartooning for Peace renouvelle tout son soutien à Musa Kart et ses anciens collègues, et condamne cette décision du tribunal qui porte un nouveau coup à la liberté d’expression.




[ALERTE DESSINATEUR]
📣 Cartooning for Peace renouvelle son soutien au dessinateur de presse turc Musa Kart-Çizmeden Yukarı et à ses anciens collègues, et condamne la décision du tribunal qui porte un nouveau coup à la liberté d’expression.
https://bit.ly/2vPpbKW
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[CARTOONIST ALERT]
📣 Cartooning for Peace supports Turkish press cartoonist Musa Kart-Çizmeden Yukarı and his former coworkers and condemns the tribunal's decision which affects freedom of expression.
https://bit.ly/2v3kfVd

Cartoon by Semih Poroy (Turkey)
Cartooning for Peace


Adam Zyglis


France-Cartoons soutient le dessinateur  Musa Kart et les journalistes turcs condamnés à purger des peines de 2 à 8 ans.
disegno di Ballouhey



Bertrams




Free Musa Kart (Turkey)    Maarten Wolterink
Let's support Turkish press cartoonist Musa Kart-Çizmeden Yukarı and his former coworkers and condemn the tribunal's decision which affects freedom of expression.






Turchia, confermata la condanna per i giornalisti di Cumhuriyet. In otto tornano in carcere
di Antonella Napoli
La scure della giustizia si abbatte ancora sulle voci libere in Turchia. La 3^ Corte di appello di Istanbul ha confermato la sentenza a carico di Musa Kart, Bülent Utku, Hakan Karasinir, Kadri Gürsel, Guray Tekin Oz, Oder Celik, Emre Iper e Mustafa Kemal Güngör. Dovranno tornare in carcere per scontare il resto della pena a cui lo scorso aprile erano stati condannati insieme a altri 6 tra redattori e membri del consiglio di amministrazione del quotidiano Cumhuriyet sui quali si dovrà esprimere un altro Tribunale.
Il processo, in cui erano imputati anche il direttore Murat Sabuncu e l’amministratore delegato Akin Atalay, oltre ad alcuni reporter ed editorialisti molto noti come Ahmet Sik, oggi parlamentare dell’Hdp, è diventato uno dei simboli delle limitazioni alla libertà di stampa nel Paese di Recep Tayyip Erdogan.
Dal primo momento è parso evidente a tutta l’opinione pubblica mondiale che i redattori e il resto del personale dell’ultimo giornale indipendente turco, come i fratelli Ahmet e Mehmet Altan e gli altri 150 giornalisti ancora imprigionati in Turchia, fossero stati arrestati e condannati solo per aver svolto il loro lavoro in piena coscienza e libertà.
La magistratura ha dimostrato di non essere in grado di garantire la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini turchi che comprendono la libertà di stampa, aggravando così la pressione sui media che tentano di mantenere una propria neutralità.
Per questo oggi piu che mai la Corte europea dei diritti dell’uomo deve assumere decisioni che provino a ristabilire una giustizia degna di questo nome per i nostri colleghi in balia delle repressioni iniziate con il fallito golpe del luglio 2016.
La natura simbolica dei processi Zaman e Cumhuriyet ha sortito un indubbio effetto raggelante sui media turchi e sulla percezione del diritto al libero pensiero.
La conferma in secondo grado della sentenza di un altro processo contro la libertà di stampa in Turchia, l’ergastolo aggravato per 6 giornalisti, tra cui Ahmet Altan, scrittore e giornalista, suo fratello Mehmet, economista e editorialista, e la veterana del giornalismo turco Nazlı Ilıcak, 75 anni (condannata lo scorso febbraio anche per divulgazione di notizie riservate in un altro procedimento) conferma che lo Stato di diritto nel Paese è morto.
La Corte di Appello del Tribunale penale di Istanbul al termine del procedimento che li vedeva accusati di “attentato all’ordine costituzionale” ha ribadito il verdetto di carcere a vita anche per altri imputati, il giornalista Şükrü Tuğrul Özşemgül, Fevzi Yazıcı, esperto designer, e Yakup Şimşek, art director, tutti collaboratori del quotidiano Zaman.
Tutti loro nessun’altra ‘colpa’ hanno se non quella di aver fatto il proprio mestiere.
Un verdetto atteso con preoccupazione anche all’estero, dove in questi mesi sono state lanciate numerose campagne a sostegno dei giornalisti incarcerati negli ultimi due anni e mezzo.
Articolo 21 ha seguito tutte le udienze, iniziate il 24 luglio 2017. Chi scrive era tra gli osservatori internazionali al processo arrivato a sentenza il 25 aprile.
Il dibattimento è stato incentrato sull’attività giornalistica piuttosto che sulle accuse formulate nei confronti degli imputati.
Le domande poste sia dai giudici che dal procuratore vertevano solo sulle notizie e sulla politica editoriale di Cumhuriyet. La linea editoriale indipendente del giornale è stata messa in discussione. Sin dalla prima udienza il processo stesso ha posto in evidenza che quello in atto nei confronti di Cumhuriyet era un tentativo di imporre il bavaglio ai giornalisti turchi, una ritorsione contro chi concepisce il giornalismo come strumento di verità e di libertà d’espressione.
Nella graduatoria 2018 di Reporters sans Frontières sulla libertà di stampa, la Turchia è risultata al 157/mo posto su 180 Paesi.
Rispetto alla decisione della corte d’appello turca che ha confermato la condanna di giornalisti e dirigenti di Cumhuriyet, il direttore della ricerca e della strategia sulla Turchia di Amnesty International, Andrew Gardner, ha dichiarato che “la sentenza di oggi dimostra ancora una volta come procedimenti politicamente motivati e sentenze immotivate ricevano una mera timbratura da parte delle corti d’appello”.
L’organizzazione internazionale ha evidenziato come i procedimenti giudiziari ai danni di decine di operatori dell’informazione costituiscono un costante affronto alla libertà di stampa e alla giustizia in Turchia. Usando i tribunali per rafforzare la loro stretta sugli organi d’informazione, le autorità hanno ancora una volta messo in evidenza il lato oscuro di un sistema giudiziario guasto. “Ciò dovrebbe preoccupare chiunque abbia a cuore la libertà d’espressione” la conclusione di Amnesty che facciamo nostra.

domenica 23 settembre 2018

Colombia : Nani è stata ingiustamente denunciata di creare odio razziale con le sue vignette.


Marilena Nardi :" Una volta di più si prendono fischi per fiaschi. Massima solidarietà alla mia amica Adriana Mosquera, in arte Nani, autrice delle strisce di Magola."

E' stata denunciata  la vignettista colombiana Nani, Adriana Mosquera, per "istigazione all'odio contro i venezuelani".
Questa è la terza denuncia in Colombia a causa di vignette satiriche quest'anno, si legge in questo articolo di JMora.
A marzo è stato il turno di Matador, anche se la denuncia è stata finalmente respinta, ma pochi giorni dopo Diego Garcia è stato denunciato per calunnia e diffamazione dal sindaco della Florida Hector Mantilla ed ora è la volta di Nani.

La figura dell'azione di tutela in Colombia è simile a quella del reclamo qui e viene eseguita rapidamente, è una procedura purtroppo preferenziale e sommaria. Per la sua risoluzione sono stabiliti 10 giorni lavorativi. La tutela mira a proteggere i diritti costituzionali fondamentali degli individui "quando ritengono che questi siano stati violati dall'azione o dall'omissione di qualsiasi autorità pubblica o di individui nei casi indicati nel presente decreto".


Mi associo a Marilena Nardi nella solidarietà dell'artista colombiana Nani e spero che le autorità si rendano conto dell'assurdità della denuncia.
Ho scritto a Nani , che mi ha mandato la vignetta incriminata e la mail dove spiega l'accaduto.





Estimada amiga
Gracias por tu interés

Actualmente en Colombia sufrimos una gran represión los caricaturistas, se coarta nuestra libertad de expresión y practicamente no se puede opinar.
Pero lo más preocupante es la gran ignorancia que envuelve todo. Por ejemplo se ha interpuesto una demanda judicial en mi contra por la mala interpretación de la tira que te adjunto.

El ciudadano que interpuso la demanda dice que invito a la discriminación, al racismo contra los inmigrantes venezolanos, al odio, y que vulnero los derechos de los desplazados.

Yo soy inmigrante colombiana en España, y comprendo la situación de estas pobres personas que ahora tienen que salir de Venezuela rumbo a Colombia con las manos vacías. Soy incapaz de hacer nada en contra de ellos y en la tira está clarísimo, de hecho el ciudadano que interpuso la acción judicial, realmente defiende los mismos ideales que yo, pero ahora tengo que esperar a que la justicia hable y si es el caso me sancione o no.

El funcionario que recibió la demanda también debería haberse dado cuenta que es simplemente absurdo.

Pero así están las cosas.
un abrazo
Nani


Cara amica

Grazie per il tuo interesse

Attualmente in Colombia subiamo una grande repressione dei vignettisti, la nostra libertà di espressione è limitata e non abbiamo praticamente alcuna voce in capitolo.
Ma la cosa più preoccupante è la grande ignoranza che avvolge il tutto. Ad esempio, è stata intentata una causa contro di me per cattiva interpretazione della striscia allegata.

Il cittadino che ha intentato la causa ha detto che ho invitato alla discriminazione, al razzismo contro gli immigrati venezuelani, all'odio e alla violazione dei diritti degli sfollati.

Sono un colombiana immigrata in Spagna, e capisco la situazione di questa povera gente che ora deve lasciare il Venezuela per la Colombia a mani vuote. Sono incapace di fare qualcosa contro di loro e la striscia è molto chiara, infatti il cittadino che ha intentato l'azione legale, difende davvero gli stessi ideali come me, ma ora devo aspettare che la giustizia parli e se è il caso sarò sanzionato o meno.

Il funzionario che ha ricevuto la denuncia dovrebbe anche aver capito che la situazione è semplicemente assurda.

Ma è così che stanno le cose.
Un abbraccio
Nani

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Adriana Mosquera “Nani” (Bogotá D.C.) es caricaturista, bióloga, diseñadora y escritora hispano-colombiana, autora de Magola, una de las tiras cómicas más conocidas en Iberoamérica,1​ a través de la cual trata temas de humor social y de parejas, de actualidad e igualdad de género. Ha participado en una docena de exposiciones en diversos países y organizado una itinerante titulada Las mujeres creadoras y el arte de la caricatura. Cuenta con una decena de premios, entre los que destacan el Gran Premio Diógenes en Argentina. Es profesora honorífica del humor por la Universidad de Alcalá de Henares. Reside en España desde 1997, miembro de Cartooning for Peace-Francia.

Adriana Mosquera "Nani" (Bogotá D.C.) è una fumettista, biologa, designer e scrittrice spagnola e colombiana, autrice di Magola, una delle strisce comiche più note in America Latina,  attraverso la quale affronta temi di umorismo sociale e coppie, attualità e uguaglianza di genere. Ha partecipato a una dozzina di mostre in vari paesi e ha organizzato una mostra itinerante dal titolo Donne creatrici e l'arte della Caricatura. Ha una dozzina di premi, tra cui il Gran Premio Diogenes in Argentina. È professore onorario di umorismo all'Università di Alcalá de Henares. Risiede in Spagna dal 1997, membro di Cartooning for Peace-France.

lunedì 14 maggio 2018

The Art of Resistance: The Winners

Da Cartoonmovement
 
First Prize: Pete Kreiner, Australia

With a total 1781 submissions from 76 countries we think our first international cartoon competition was a huge success! Out of all these submissions we made a shortlist of 200 cartoons; on March 5, this shortlist was presented to a professional jury, tasked with the difficult job to select the cartoons that will be featured in the upcoming exhibition ‘The Art of Resistance’ and to determine the winners.
The jury consisted of Hajo, a well-known Dutch cartoonist, Saskia van Loenen, chairperson of Pers & Prent (a foundation promoting political cartoons and organizer of the yearly Dutch cartoon award Inktspotprijs) and Michiel van Hattem, president of vfonds, a Dutch NGO with a focus on peace.
Together, they selected 57 cartoons, including 9 honorable mentions and 3 winners. Today, we announced the winners at the Freedom Festival in Flushing, the Netherlands.

Con un totale di 1781 contributi da 76 paesi, pensiamo che il nostro primo concorso internazionale di cartoni animati sia stato un grande successo! Tra tutti questi contributi abbiamo realizzato una selezione di 200 cartoon; il 5 marzo questa rosa è stata presentata a una giuria di professionisti, incaricata del difficile compito di selezionare i cartoon che saranno presentati nella prossima mostra 'The Art of Resistance' e di determinarne i vincitori.
La giuria era composta da Hajo, un noto fumettista olandese, Saskia van Loenen, presidente di Pers & Prent (una fondazione che promuove i cartoon politici e organizza l'annuale premio olandese Inktspotprijs) e Michiel van Hattem, presidente di vfonds, una ONG olandese che si occupa di pace.
Insieme, hanno selezionato 57 cartoon, tra cui 9 menzioni d'onore e 3 vincitori. Oggi abbiamo annunciato i vincitori al Freedom Festival di Flushing, nei Paesi Bassi.
Second Prize: Oguz Demir, Turkey
Third Prize: Bruce MacKinnon, Canada



Honorable Mentions


giovedì 3 maggio 2018

PD, CONTRO LA SATIRA CHIAMA LA POLIZIA





PD, CONTRO LA SATIRA CHIAMA LA POLIZIA
Lo street artist Sirante torna a dire la sua sulla situazione politica. Stavolta lo fa prendendo spunto dall'affresco di Raffaello 'Incendio di Borgo', ospitato nei Musei Vaticani, riletto in chiave anti-renziana. Stamattina a largo del Nazareno, a pochi passi dalla sede nazionale del Pd, è comparsa l'opera che raffigura, al posto delle figure raffaelliane, Renzi che porta sulle spalle Berlusconi, e intorno Boschi, Orfini, Verdini. Il lavoro, come già i precedenti, è stato prontamente rimosso ma è lo stesso Sirante a spiegare sulla sua pagina Fb il messaggio: "Da quando Matteo Renzi ha preso la guida del Partito Democratico - scrive - è iniziato un lungo declino che ci ha portato fino ad oggi ... a quattro anni dall'innesco, il partito è avvolto dalle fiamme dell'indecisione. L'ex segretario del partito ha governato con plurindagati e pluricondannati ma ora, assumendo finte posizioni etiche, di principio, snobba chiunque gli proponga anche solo un semplice dialogo. Non abbandonerà mai il suo Silvio, non può fare a meno dei consigli di Verdini... Salverà il suo anziano e fedele 'padre', il suo fedelissimo Orfini e i soliti vecchi amici?". (la Repubblica)




Un suo lavoro era già apparso nei dintorni del Quirinale nei giorni delle consultazioni. Allora a ispirare l'artista era stato il quadro 'I bari' di Caravaggio, con i ritratti di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio al posto dei volti dei tre personaggi.



Era invece firmata da Tvboy l'altro lavoro di street art apparso nei vicoli di Roma, il bacio tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, diventato popolarissimo in rete. Anche questo fatto subito sparire per motivi di decoro urbano
03 maggio 2018

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Cartellino espositivo de "L'incendio al Nazareno", il titolo dell'opera appesa oggi vicino alla sede centrale del Partito Democratico, a Roma, che immagina la fuga dei leader di Pd e Forza Italia da un "partito ormai in rovina avvolto dalle fiamme". E che prospetta un "nuovo governo". Presenti Matteo Renzi che porta in salvo Silvio Berlusconi sulle sue spalle, accompagnati da Matteo Orfini e Maria Elena Boschi. Ed intanto Denis Verdini scappa dal fuoco scavalcando un muro.


Raffaello 'Incendio di Borgo', Musei Vaticani,

domenica 21 gennaio 2018

Free Nuriye and Semih

Free Nuriye and Semih
Gio / Mariagrazia Quaranta



Nuriye Gulmen, docente universitaria, e Semih Ozakca, insegnante di scuola primaria, sono da sei mesi in sciopero della fame contro le epurazioni di Erdogan.

Alcuni dei tanti disegni per Nuriye e Semih
dal gruppo di  FB
SUPPORT FROM WORLD CARTOONISTS TO NURIYE AND SEMIH!





#NuriyeSemih
SILVANO MELLO/BRAZIL


OLEKSY KUSTOVSKY/UKRAINE



ISMAIL DOGAN / BELGIUM
" We are All #NuriyeSemih ! "

Erdogan Karayel
22/01/2018






Nuriye e Semih insegnanti, come già disegnatoOggi per il manifesto.
Oggi, venerdì 20, ci sarà il processo a Nuriye e Semih insegnanti simbolo delle purghe erdoganiane post-Golpe. Attivisti dei diritti umani, giornalisti e avvocati partiranno oggi dall’Italia per seguire il processo. Auspicherebbero che la nostra rappresentanza diplomatica in Turchia fosse presente all’udienza. Fino ad ora è stata presente la sola rappresentanza diplomatica canadese. Sempre dalla prima pagina, il reportage di Dimitri Bettoni.
Nuriye e Semih insegnanti, in Turchia
Mauro Biani


MARCO DE ANGELIS/ITALIA




VASCO GARGALO/PORTUGAL

venerdì 5 gennaio 2018

Free Ramòn Esono Ebalé

 © Gio/Maria Grazia Quaranta


 © Marilena Nardi



Join the call to #FreeNseRamon in 2018! 105 days in one of Africa's worst prisons in #EquatorialGuinea in retaliation for his art & #FreedomOfExpression. Cartoon by @nadimcomics #HNY2018



International cartoonists in support of imprisoned #EquatorialGuinea cartoonist Ramón Esono Ebalé - Join the call to #FreeNseRamon.   By Peruvian cartoonist @omarzev
 © Omar Zevallos



@maurobiani
 29 dic 2017
Altro
Imprisoned cartoonist Nsé Ramón Ebalé, over 95 days in one of Africa's worst prisons in #EquatorialGuinea in retaliation for his art & #FreedomOfExpression @CRNetInt #FreeNseRamon Per @ilmanifesto http://www.nigrizia.it/notizia/liberate-ramn-nse …
Mauro Biani

nternational cartoonists join in the call to free Equatorial Guinea cartoonist Ramón Esono Ebalé - Details here -
https://cartoonistsrights.org/call-to-action-freenseramon/ … Cartoon by @Adenecartoon #FreeNseRamon
Adene



#FreeNseRamon!  International cartoonists send their greetings to imprisoned #EquatorialGuinea cartooninst Ramón Esono Ebalé, calling for his release.
By @Ballouhey


Please join us in calling for the release of, whilst wishing #FelizNavidad to, imprisoned cartoonist Nsé Ramón Ebalé, over 95 days in one of Africa's worst prisons in #EquatorialGuinea in retaliation for his art & #FreedomOfExpression By @halltoons #FreeNseRamon


Ramón Nsé Esono Ebalé, an Equatorial Guinean cartoonist who works under the pen name Jamón y Queso was detained by government security officers on September 16th. Seized in a restaurant in the capital city, Malabo, Ebalé is being held without charge.

Human Rights Watch reports:

“The arrest of the cartoonist, Ramón Nsé Esono Ebalé, is the latest episode of government retaliation against artists who have used their work to criticize the government. EG authorities should repeal the country’s colonial-era defamation statute, which allows for the criminal prosecution of people who criticize the president and top government officials. They should abandon any plans to charge Ebalé under that law and, if he is accused of no other crime, release him immediately and without charge.”

“Prosecuting a cartoonist for unflattering satirical drawings is incompatible with free speech and only highlights the power of the pen,” said Sarah Saadoun, researcher at Human Rights Watch.

See the full report from Human Rights Watch here: https://www.hrw.org/news/2017/09/19/equatorial-guinea-political-cartoonist-arrested

Cartoonist Rights Network International urges people to contact the Equatorial Guinean government and express their concern for the welfare of Ebalé and demand his immediate release.

An easy email form for the Equatorial Embassy can be accessed here


fonte CRNI

 © Ramon Ebalé


 © Ramon Ebalé


Liberate Ramón Esono Ebalé

Il vignettista della Guinea Equatoriale impegnato nella difesa dei diritti umani è stato incarcerato in assenza di accuse dal settembre 2017 per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, su ordine del presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, al potere dal 1979.
Ancora una volta, la comunità di fumettisti, in particolare il CNRI (Cartoonists Rights Network International http://cartoonistsrights.org) e France Cartoons di Pierre Ballouhey (http://www.france-cartoons.com), si sta mobilitando per renderlo libero.
Ecco l’articolo pubblicato da Voice project :
http://voiceproject.org/campaign/free-ramon-esono-ebale/
Ramón Esono Ebalé è un vignettista e attivista politico della Guinea Equatoriale arrestato dalla Sicurezza di Stato il 16 settembre 2017. Esono deve ancora presentarsi a un giudice o essere accusato, in violazione della legge Guinea equatoriale, secondo cui nessuna persona sarà detenuta più di 72 ore senza addebito.

Il lavoro di Esono è salito alla ribalta diversi anni fa tramite il suo blog “Las locuras de jamón y queso“, che conteneva pareri feroci sul governo equatoguiniano e sul presidente Teodoro Obiang, sempre accompagnato dalle sue vignette. Il blog è stato infine bloccato in Guinea Equatoriale. Nel 2014 pubblica una graphic novel insieme ad altri due artisti, prima in inglese e poi in spagnolo, intitolato “La Pesadilla de Obi”, che ritrae un personaggio ispirato dal presidente Obiang che si sveglia e si ritrova un normale cittadino che soffre “le conseguenze del regime che lui stesso ha creato “. Lo scopo del lavoro, secondo Esono, era quello di “de-deificare qualcuno che è percepito come una sorta di dio” in Guinea Equatoriale.

Mentre Esono ha vissuto all’estero per molti anni, prima in Paraguay e ora in El Salvador, è stato costretto a tornare in Guinea Equatoriale questo mese per rinnovare il suo passaporto dopo aver scoperto che non poteva essere fatto al consolato equatoguiniano di Madrid. Secondo i familiari che sono stati in grado di visitare Esono durante la sua detenzione, era consapevole che al momento del suo ritorno sarebbe stato preso di mira per il suo esplicito impegno politico, che viola lo statuto di diffamazione dell’era coloniale della Guinea equatoriale che proibisce le critiche al presidente o ad altri funzionari di alto livello.

Durante il suo primo interrogatorio, Esono fu informato che l’impegno politico in sé non era un crimine, ma che per essere coinvolto gli sarebbe stato richiesto di registrare un partito politico o unirsi a uno già esistente.

Tale censura delle opinioni politiche dissenzienti è un pericoloso attacco alla libertà di espressione e non deve essere tollerata. Inoltre, la Guinea Equatoriale dovrebbe abrogare le sue leggi sulla diffamazione e rilasciare immediatamente Ramón Esono Ebalé, permettendogli di tornare in El Salvador, il suo paese di residenza.


Ramón Esono Ebalé    Paolo Lombardi
.
06 Jan 2018

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giovedì 4 gennaio 2018

Intervista a Ismail Dogan di Francisco Punal Suarez


Liberta di stampa in Turchia - Ismail Dogan.



Interview of Ismail DOGAN 17th of December 2017
By Francisco Punal Suarez
İsmail Doğan is a Belgian-turkish artist. He has been reported several times for his political cartoons.
Press cartoonist Belgium political cartoonist of Turkish origin, he created the bilingual satiric newspaper Kardaş . Participated to numerous national and international satirical cartoons competitions and collaborate since many years to the Turkish speaking press in Belgium. Artistic animator of the non-profit association « Coin d’Art » in Brussels, where he teach caricature and calligraphy.


Why do you like to make cartoons? 
Because the best words, I can communicate them by drawings. Because, I have a lot to say and messages to convey in this society based on profit and inequality. With caricature, not only do I express my vision, but also, I travel with my pen around the world and I try to highlight what is hidden in the shadows. I still have the chance to make fun of, to put the powerful in ridiculous situations, to denounce all those who run the states, who hold the world economic powers unjustly. Sometimes, it's better to have a good drawing than a good speech ... For me, there is no better weapon than the pen against the oppressors and the profiteers.

What studies have you done? 
It can be said that my study did not last long because, when the family immigrated to Belgium as political refugees because of the problems my father lived in our country, I was only 13 years old. Arrived in Belgium, I did not speak the language of the country. I had to adapt and it took a few years. I lost a lot of time in handicraft schools, because I had no idea that there were arts schools. Moreover, in Belgium there was a tendency to direct foreigners to schools of this kind without distinction of our other possible abilities. Until the day when a professor of religion seeing me drawing constantly in his class, made me understand that my place was not in this school, but in an artistic academy. I was 19 years old at the time and it was the first time I heard the word "academy". Intrigued and surprised by these words, I decided a good day to venture to the Academy of Fine Arts in Brussels with all that I had drawn in hands. I just wanted to know what I was worth and wanted to hear an opinion from a director of the Academy. But in the meantime, as we were rather poor, I was working partly as a letterer. I decorated the shop windows of my neighbourhood, and with that, I could already earn enough money to survive. Finally, the director of the Academy of Fine Arts not only agreed to accept me in the Academy, but he also directly enrolled me in the 3rd year. But the problem was that there was no cartoon lessons but only comics, advertising, etc. .Finally I chose advertising because I felt comfortable with the creation it required and I decided to enrol in evening classes, because during the day, I had to work to provide for my needs. Later, with the arrival of computers, I perfected myself in creation by taking full-time courses in graphic design and illustration. Thanks to this training I was able to work for many years in the Turkish press as a graphic designer. But although self-taught in this domain, I never dropped my pen as caricaturist. After a year of unemployment, I decided to create a bilingual satirical monthly newspaper (in Turkish and French) called "KARDAS" which means "brother" which was published for two years.
This adventure allowed me to create with my brother our own non-profit association “Con d’Art” in Anderlecht (Brussels), mainly for disadvantaged young people, to give them the artistic vocation (course of caricature, design and calligraphy) while taking the art on the street, which was our main goal.

Where have you published your drawings?
In Belgium, I worked for at least 4 years for the Turkish press, distributed ten thousand copies a day throughout Belgium. Then, my drawings have appeared in several media in Europe, in various magazines or on Internet sites. One of my drawings, on Obama, in 2009, was selected among the 50 best finalists in Europe, and published in the album "Press Cartoon Belgium". Through the Internet, my drawings have been bought by several newspapers. Following many criticisms, censures and threats that I received for the political and cultural positions expressed in my caricatures, I stopped working for the press and devoted myself freely to my drawings without self-censorship. Since then, I draw every day and comment the news on my Facebook page, my twitter account and on my blog:
From when are you producing cartoons and how did pass from advertising to political cartoons ?
I have been drawing practically since the 90's. As I explained earlier, I liked advertising because there was the word "creation". But, in fact, advertising is at the service of the lie to sell more and more products, without worrying about others and consumers. That's what bothered me. I was in Belgium now, but I was also following the news of my country of origin, Turkey. And there, they imprison and they still kill journalists, intellectuals, artists, etc. I could not remain insensitive to such a situation ... we can say that it is not me who choose the caricature but it is the caricature which took me by the pen :).
What themes do you deal with in your cartoons? 
The daily national (Belgian ... and Turkish) and international news, simply ... Not to mention that I'm very interested in what happens in my country of origin and therefore dedicate to it a lot of my energy. I see it as a necessity to resist against what is going on there.
Since when do you live exiled from Turkey? Where you live now? 
Since 1976, my family and I have been refugees in Belgium because my father was tortured in Turkish prisons because of his leftist political ideas. So for 41 years now, we live in Brussels.
How do you rate the actions of the Erdogan government? 
At first we all thought maybe he could change a few things. But we soon realized that he was a populist, a reactionary and a conservative who used people's beliefs for his electoral and personal gains. Now, for more than 15 years of power he became totalitarian, and wants to establish a despotic and fascist regime, oppressing, by all means in its power, all those who resist against him, including political refugees in Europe or citizens of Turkish origin who acquired a European country nationality in. I experienced this directly at the ‘Internazionale’ journalism Festival in Ferrara, end of September, during which the Turkish journalist, Can Dündan, a political refugee in Germany, had to be evacuated in secret so as not to be arrested following a Interpol warrant of arrest issued by Erdogan's services. Fortunately, he was able to escape and I had to replace him for a lecture he was to give to students on "Freedom of Expression in Turkey". The blog of the site of the center LIBREXPRESSION (www.libex.eu), of which I am a member of the Scientific Council, tells in detail what happened and asks the question of the abuse of Interpol arrest warants, by the dictatorial regimes and particularly by that of Erdogan.

What about censorship in Turkey? 
Censorship exists in all areas and in all social strata of society: whether in the media, in institutions, trade unions, etc. It can be said that Turkey is a country that has always experienced censorship, sometimes less, sometimes more ... And here we are in the most rather than the least.

Why is humour and satire important in society? 
There is a beautiful quote from Berthold Brecht: "Living in a place where humour is absent is very difficult and boring. But it is impossible to live in a place where everything is transformed into humour". And what John Lennon said: "The only things where tyrants do not know how to deal with are non-violent acts and humour.” And, for me, there is no better weapon than caricature to fight, even at the cost of repression, because "it is the weapon of the smiling thought".


È un artista belga di origini turche, fondatore del giornale satirico bilingue Kardaş. Ha partecipato a diversi concorsi per vignette politiche, nazionali e internazionali, e da anni collabora con la stampa belga in lingua turca. È stato varie volte denunciato per il suo lavoro.

 Union


Relation d·interet - Ismail Dogan
LIBERTE D'EXPRESSION - Ismail Dogan


Le sultan - Ismail Dogan.


La justice - Ismail Dogan.



jaws - Ismail Dogan.


Evolution - Ismail Dogan.


Crash finance - Ismail Dogan.

Terrorismo turco - Ismail Dogan.


Omaggio a Magritte - Ismail Dogan.


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Nota:
Lo scorso 30 settembre Ismail Dogan ha partecipato a Ferrara al Festival dell'Internazionale ed ha parlato della libertà dei cartoons in Turchia con Tom  Tomorrow e Ramses
Ne parla anche Ismail Doğan, che nelle sue vignette ha un approccio molto più duro. Ha un nemico molto violento e l’unico modo per affrontarlo è usando la matita come arma. Il suo nemico si chiama Erdogan. Il vignettista denuncia il doppio gioco che il dittatore ingaggia con ISIS e Europa. Ma la satira di Doğan si rivolge anche all’estremismo religioso, alle indicazioni “halal” sul sesso e all’assenza di libertà delle donne nel Paese da cui è dovuto scappare. “In Belgio mostrano in TV le mie vignette; in Turchia le avrei disegnate sui muri della prigione” osserva Doğan, che non è sfuggito alle minacce nemmeno in terra belga, dove è presente una comunità turca molto numerosa.



Internazionale a Ferrara 2017 - Ismail Dogan intervistato da Valeria Manieri con Thierry Vissol che funge da interprete. Thierry Vissol è il direttore del Centro LIBREXPRESSION