lunedì 2 febbraio 2015
ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Un saluto carico di aspettative al nuovo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
Non so se fara' riemergere la Balena Bianca (ma si era mai inabissata del tutto?), l'importante sarebbe se ci restituisse un'Italia migliore.
Ps.
devo il suggerimento della punta dello sttivale a Francesco il mio nipotino tedesco.
Uber
Terna
Portos
L'incubo del Cavaliere
Giannelli
Giuro
Giannelli
Foto ricordo
Giannelli
Chiedere è lecito, evadere il fisco meno.
Gava
Gava
Giuro
Tullio Boi
Soria
arbitro
GLMart
SERGIO
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E' stato appena eletto il dodiicesimo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella e le rubriche di satira & vignette hanno cominciato a riempirsi di millemila variazioni-sul-tema, con raffigurazioni di mattarelli, spianatoie di pasta sfoglia, mattarellate barzellettistiche di vario tipo eccetera eccetera eccetera...
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Ho pensato un bel po' a cosa mi sarebbe piaciuto disegnare per raccontare vignettisticamente quello che è senza dubbio un evento fortemente smbolico ed importante nella vita di una Nazione e sono giunto alla conclusione che i mattarelli - così come i manganelli - non mi piacciono e che il nuovo Presidente - da quella persona seria, saggia e pacata che pare essere - meritava qualcosa di più che una mera associazione sinonimica con uno strumento di spianamento/percussione.
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Questa ovviamente non è una vignetta di Satira nel vero senso della parola, bensì una vignetta benaugurale per un Buon Futuro, per il nuovo Presidente, per l'Italia e per noi tutti!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia:
https://www.ansa.it/sito/
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews.info QUA:
http://www.afnews.info/
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Moise
ECCE GRILLOBOMBO
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.ansa.it/sito/
…e a questa citazione cinefila QUA:
http://it.wikiquote.org/
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Moise
mattarellum
Franco Stivali
Riverso
31 gennaio 2015 - Nonostante l'opposizione di Forza Italia Sergio Mattarella subentra a Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica.
© Milko Dalla Battista
Romaniello
Lupini
Renzusconi ed il nuovo in famighia Mattarella-Mattaré
Elchicotriste
L'arcigno Mattarella
Vincino
Vincino
Natangelo
Natangelo
Tutte le Donne e gli Uomini nel Presidente
di Nadia Redoglia
Nel 2013 Barbara Spinelli scriveva: “…[Bersani] non può che scegliere un Presidente che nell’ultimo ventennio abbia avversato l’anomalia berlusconiana, e pensato più di altri l’intreccio fra crisi economica, crisi della democrazia, crisi della legalità, crisi dell’informazione, crisi dell’Europa…”
L’allora premier Bersani propose in tal senso anche Sergio Mattarella oltre che Prodi. Perché dunque non fu già allora nominato Mattarella? Perché la spregiudicata carica dei 101 insieme con i seguaci del pregiudicato e le file degli ortotteri avevano già sentenziato la sua condanna (di Bersani). Oggi il nostro presidente è proprio Sergio Mattarella (Romano Prodi c’è parso come un fumogeno sparato per fare scena). Perché? Perché Prodi avrebbe seriamente compromesso, per non dire distrutto, il patto nazareno (probabilmente già in embrione fin dal 2013 grazie a 101 gameti). Se teniamo poi conto del Letta (stai sereno) allettato, i conti tornano: Renzi e Berlusconi avevano già pianificato la strategia di governo. Il primo a tutti gli effetti, seppur con mugugni interni facilmente manovrabili (e s’è visto), il secondo grazie a gincane tra vittimismo (per contestazioni interne), sofferte espressioni alla Silvio (Pellico) e isterici squittii mentre pesta i piedi sulla scelta del dodicesimo presidente della Repubblica: performance più che idonee a sensibilizzare i suoi (ancora cospicui) e soprattutto elettori adoranti di “beati i perseguitati per la giustizia” e “traditi uomini di buona fede”. Ma poi si deve andare avanti “per il bene del Paese”. E avanti i due andranno ancora, fidatevi.
Onoriamo il Presidente della (nostra) res publica perché è nelle sue mani che noi, gente per bene, riponiamo dignità, fiducia e speranza: “elementi” che proprio nulla hanno a che fare con anomalie del diritto e crisi della legalità. E’ solo nella sua persona che possiamo trovare la ragione per crederci.
2 febbraio 2015