Visualizzazione post con etichetta RIP. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta RIP. Mostra tutti i post

venerdì 12 maggio 2023

Cavez / Massimo Cavezzali (1950-2023)

 Ciao Cavez! 

Ci ha lasciati il 9 maggio 2023 Massimo Cavezzali, il divertentissimo cartoonist nato nel 1950 a Ravenna


DIO s.p.a. di Massimo Cavezzali (Autore)

Acme 1991


Il fumettista Massimo Cavezzali, in arte "Cavez", autore di tante divertenti biografie a fumetti di musicisti, a partire da quella di Vasco Rossi, così come di folgoranti vignette e personaggi come la papera sexy Ava o Kika la ragazza dei gatti, è morto mercoledì 10 maggio all'età di 73 anni. La notizia della scompara è stata diffusa via social.

Nato a Ravenna l'11 febbraio 1950 e fiorentino d'adozione, Cavezzali esordisce negli anni Settanta sulla rivista di fumetti "Il Mago". In seguito collabora con i quotidiani "L'Unità", "Paese Sera", "La Repubblica" (per l'inserto "Musica", per il quale ha realizzato dei ritratti-caricatura di cantanti famosi), con "Tuttolibri" (l'inserto letterario del quotidiano "La Stampa"), i settimanali "Dolly", "Il Monello", "Tango" (supplemento satirico dell'"Unità") e le riviste "Comix", "Lupo Alberto", "Il Grifo"

Assieme ad altri giovani autori dell'epoca, inoltre, tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 ha pubblicato i suoi fumetti in riviste specializzate quali "Hey Rock" (editore Coniglio) sulla quale vengono pubblicate le omonime strisce, "Animal Comic" e "Cuori Solitari" (Acme editore).

Cavezzali, tra le tante cose, è stato il creatore di Ava, una papera dotata di sex appeal, nata per uno scherzoso omaggio a Carl Barks. Il nome della papera antropomorfa, sexy e disinibita all'inseguimento del successo e dell'amore, si deve al il giornalista Vincenzo Mollica. Altre sue strisce famose erano quelle dedicate a Dio e all'omino con il nasone, senza fronte e gli occhi spalancati sul mondo a diffondere con sarcasmo e ironia perle di saggezza.

Ha pubblicato molti libri che raccolgono le sue vignette e le sue storie a fumetti, tra i quali "Piglia e Dalla in concerto" e "Padre figlio e spirito tanto". Cavezzali si è dilettato di musica, passione rispecchiata da moltissime vignette e storie sul tema. Per l'editore Coniglio ha pubblicato "Ogni volta che sono Vasco", volume monografico che racconta una versione ironica della biografia del celebre cantante rock Vasco Rossi.




domenica 30 aprile 2023

Hasan Fazlic (1937 - 2023 )

 








Special Guest 2016 World Humor Awards Hasan Fazlic


In una giornata di festa c'è purtroppo anche la triste notizia della scomparsa del caro Hasan Fazlic, grandissimo artista e umorista bosniaco. Hasan, nato a Tuzla nel 1937, e che conoscevo dal '75 al Salone di Bordighera, è stato una delle maggiori firme dell'ex Jugoslavia. Cartoonist e illustratore di spicco, pluripremiato nelle maggiori manifestazioni nel mondo (Palma d'Oro a Bordighera nel 1980), con la famiglia fu profugo per alcuni anni in Italia a causa della guerra che infuriava negli anni '90 nella sua città, Sarajevo. Alla fine del conflitto era tornato nel suo Paese, continuando la sua splendida attività di disegnatore. Ciao Hasan e grazie per la tua bella amicizia. Un abbraccio alla famiglia.    

🇬🇧 On a day of celebration unfortunately there is also the sad news of the passing of dear Hasan Fazlic, a great Bosnian artist and humorist. Hasan, born in Tuzla in 1937, and whom I had known since 1975 at the Bordighera Salon, was one of the major names in the former Yugoslavia. Prominent cartoonist and illustrator, award-winning in the major events in the world (Golden Palm in Bordighera in 1980), with his family he was a refugee for a few years in Italy due to the war that raged in his city, Sarajevo, in the 90s. At the end of the conflict he had returned to his country, continuing his splendid career as a cartoonist. Hi Hasan and thank you for your beautiful friendship.

Marco De Angelis 25 / 04/ 2023



Palma d'oro a Bordighera 1980









Artist

Biography

Hasan Fazlic (1937-2023), great Bosnian artist and humorist and cartoonist. Hasan, born in Tuzla in 1937,

He was one of the biggest firms of the former Yugoslavia. Renowned cartoonist and illustrator, multi-awarded in the largest demonstrations in the world (Palma d'Oro in Bordighera in 1980), with his family he was a refugee for some years in Italy due to the war raging in the 90s in his city, Sarajevo. At the end of the conflict he had returned to his country, continuing his wonderful work as a designer.  At the end of the conflict he had returned to his country, continuing his splendid career as a cartoonist.


martedì 4 aprile 2023

Gianni Minà una vita da giornalista

 

Gianni Minà - Studio Bozzetto 
per la sigla di "Gianni Minà una vita da giornalista"



"Mi hanno sempre attratto persone capaci di andare controcorrente, anche a costo dell'isolamento, della solitudine. Persone capaci di raccontare storie, di mostrare visioni altre"

Addio a Gianni Minà, signore del giornalismo. Sessant'anni di carriera sempre fuori dal coro, celebre per le interviste ai grandi personaggi dell'attualità, della politica, della musica, dello spettacolo e dello sport.



Rivoluzionario!

io ho il ricordo di lui soprattutto per "L'altra domenica", programma assolutamente rivoluzionario per l'epoca.

https://www.teche.rai.it/2016/03/quarantanni-fa-debuttava-il-programma-laltra-domenica/

GIO /  Mariagrazia Quaranta 



Un'altra grave perdita: Gianni Minà, che per essere stato sempre libero e indipendente è stato ridotto al silenzio e allontanato da tutte le televisioni. Da morto dà molto meno fastidio e, infatti, i coccodrilli si sprecano...

(Qualcuno coglie la citazione cinematografica?)

Tomas


Ieri, 27 marzo 2023, un altra “porzione” della fotografia dei miei ricordi è scomparsa… “il giornalista“ Gianni Minà. Fai buon viaggio!
Carrera Arcangelo



Mondi. #GianniMinà grazie.
Mauro Biani



Fulvio Fontana



Valerio Marini




il manifesto 29 marzo -l'addio a Gianni Minà
Danilo Maramotti

















Alcini disegni da

GIANNI MINÀ, UNA VITA DA GIORNALISTA

Un documentario sull’incredibile storia professionale di Gianni Minà, con la regia di Loredana Macchietti. Distribuito da Zenit Distribution 

Titoli di testa realizzati da Studio Bozzetto 

👇🏻

direzione artistica, concept e character design: Corrado Colleoni

videoboard: Branko Rakic

animazioni: Marta Sofia Marzullo

compositing: Fabio Bozzetto

regia: Andrea Bozzetto

direzione di produzione: Stefania Busca

#studiobozzetto #giannimina #raicinema #conceptdesign #characterdesign #docufilm #film #movie

 
Presentazione docufilm 'Gianni Minà, una vita da giornalista'. 
Dai Beatles al premio al Festival di Berlino, il lungo percorso di un cronista che aveva iniziato la carriera nel mondo della musica italiana per poi frequentare band come i Rolling Stones e i Beach Boys. Le storiche puntate di 'Blitz' con Gigi Proietti, Vittorio Gassmann, Sergio Leone, Adriano Celentano, Carmelo Bene, Roberto Benigni, le interviste a campioni ribelli come Muhammad Ali, Pietro Mennea, Diego Armando Maradona, i reportage dall'America Latina: il docufilm racconta in immagini e musica anche l'evoluzione e le nuove forme del giornalismo televisivo. Con la testimonianza di Renzo Arbore: "Ci lasciavano libertà, eravamo il cambiamento". 
Gianni Minà firma questo lavoro insieme alla moglie Loredana Macchietti

sabato 4 marzo 2023

In ricordo di Maurizio Costanzo

 


Costanzo dietro l'angolo

GIO / Mariagrazia Quaranta



IN RICORDO DI MAURIZIO COSTANZO (1938-2023)

Michele Anselmi

Sulla vetrina della libreria Mondadori, sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele a Roma, hanno prontamente messo in vista una copia del volume “Smemorabilia - Catalogo sentimentale degli oggetti perduti", 2022, di Maurizio Costanzo. Chissà se andrà subito via, venduto. A 84 anni, dopo un intervento al cuore e qualche seria complicazione clinica, è morto il popolare conduttore televisivo e tante altre cose ancora: giornalista, paroliere, sceneggiatore, produttore, dirigente televisivo, animatore culturale, impresario teatrale, esercente, romanista doc, eccetera. Era “malato” di lavoro, non riusciva proprio a smettere, anche di recente aveva accettato una rubrica settimanale su “L’Espresso” passato di mano dopo l’arrivo del nuovo editore, un po' più di destra del precedente legato a "la Repubblica". 

Costanzo è stato odiato e amato in egual misura: sempre sulla breccia, anche quando l’età avrebbe consigliato un quieto ritiro, come se non avesse mai esaurito la voglia di raccontare, almanaccare, rievocare, commentare eccetera. Ha inventato letteralmente, sul piano televisivo, personaggi come Enrico Brignano, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Alessandro Bergonzoni, Valerio Mastandrea, Ricky Memphis, Platinette, Giampiero Mughini, Vittorio Sgarbi, solo per dirne alcuni tra gli infiniti da lui allevati al “Maurizio Costanzo Show”.

Il talk-show diventò, sotto la sua guida, lo specchio pop di una certa Italia trasversale e interclassista, ancora più attendibile di alcune commedie dei fratelli Vanzina; gli piaceva il kitsch, ma sapeva disciplinarlo a uno sguardo sociologico, anche complice e non impietoso, con sorniona acribia da entomologo degli italiani. Inutile ricordare titoli, programmi, successi e sconfitte, donne bionde, imprese giornalistiche e scelte politiche; basterebbe, forse, solo citare il testo scritto per Mina nel 1966, insieme a Ghigo De Chiara, su musica di Ennio Morricone: “Se telefonando". Un gerundio struggente.

Maurizio Costanzo
Franco Bruna





Maurizio Costanzo... non c'è più!
Carrera Arcangelo

Una mia vecchia...ma vecchia caricatura del grande Maurizio Costanzo
Marco D'Agostino



Giannelli






È MORTO MAURIZIO COSTANZO, RE DEI TALK SHOW 
- Giornalista, conduttore tv, autore, sceneggiatore, attore. Aveva 84 anni, era nato a Roma da una famiglia originaria di Ortona, dopo il diploma in ragioneria nel 1956 iniziò giovanissimo la sua carriera di giornalista e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo. Si sposa nel 1963 con la fotoreporter Lori Sammartino. In seguito, dal 1973 al 1984, è stato invece coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, dalla quale ha avuto due figli: Camilla e Saverio, oggi regista cinematografico e di serie televisive. Costanzo e la Morandi si sono poi separati alla fine degli anni settanta. In seguito nel 1978 ha iniziato una relazione con l'attrice, regista, sceneggiatrice e doppiatrice Simona Izzo, con la quale ha convissuto dal 1983 al 1986. Il 7 giugno 1989 si è sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1995. Infine, il 28 agosto 1995 si è sposato con Maria De Filippi. Il matrimonio venne celebrato con rito civile presso il Comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli. Nel 2002 la coppia prese in affido, e poi in adozione, un bambino. Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano “Paese Sera”. Nel 1957 entra a parte della redazione del “Corriere Mercantile di Genova”. A 22 anni comincia a collaborare con “TV Sorrisi e Canzoni”, intervista fra l'altro Totò; pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale “Grazia”. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli (allora caposervizio del varietà a Radio Rai) dal titolo “Canzoni e nuvole”, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 è coautore del testo della canzone “Se telefonando”, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.
Costanzo è anche co-ideatore del personaggio “Fracchia”, creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma. Nel 1969 scrive il copione dell'originale televisivo "Sposarsi non è facile" per la rubrica RAI “Vivere insieme” di Ugo Sciascia. Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo “Buon pomeriggio” con Dina Luce. Costanzo ha firmato decine di programmi radiofonici e televisivi e di commedie teatrali, ha raggiunto la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk-show “Bontà loro”. È in questo programma che nel 1977 intuisce il grande talento dell'allora semi-sconosciuto Luciano De Crescenzo e ne promuove la sua opera prima Così parlò Bellavista, invitandolo nel suo programma. De Crescenzo può quindi scegliere di dedicarsi solo alla carriera di autore, abbandonando definitivamente la precedente professione di ingegnere all'IBM. Ma il suo nome è legato anche al “Maurizio Costanzo show”, in onda dal 1982 su Mediaset, talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988 al 2011.  Dal Maurizio Costanzo Show, che diventa il "salotto mediatico" più importante e influente della televisione italiana, muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva - e non solo - personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix. Tra i suoi programmi più noti, anche “Buona domenica”. Ha scritto numerosi libri, tra i quali “Chi mi credo di essere” (2004, in collab. con G. Dotto), “E che sarà mai?” (2006), “La strategia della tartaruga” (2009), “Sipario! 50 anni di teatro”. “Storia e testi” (2015), “Vi racconto l'Isis” (2016) e “Smemorabilia”. “Catalogo sentimentale degli oggetti perduti” (2022). Nel 1980, viene coinvolto nello scandalo del ritrovamento della lista degli aderenti alla loggia massonica P2. La sua tessera è la numero 1819 (il suo fascicolo il numero 626) con la qualifica massonica di maestro. Inizialmente nega con decisione l'appartenenza alla loggia (sebbene solo pochi mesi prima avesse fatto sensazione una sua intervista a Licio Gelli, pubblicata sul Corriere della Sera), poi sostiene di essere stato iscritto a sua insaputa, infine ammette la sua partecipazione in un'intervista a Giampaolo Pansa, rilasciata al quotidiano la Repubblica.
Tale ammissione è stata definitivamente ribadita dallo stesso Costanzo di fronte alla Corte d'assise, durante il processo ai capi della loggia massonica, accusati di cospirazione politica. Nel 1986, si candida per il Partito Radicale. Amico del giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo si impegnò come uomo e giornalista nella lotta alla mafia. In seguito all'omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, Costanzo e Michele Santoro realizzarono una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto "Mafia made in Italy". Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato: una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli).
Al momento dell'esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu, presa a nolo la mattina stessa, condotta da Stefano Degni, su cui sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Maurizio Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto lievemente ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock). Fortunatamente, non ci furono vittime e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi per un ritardo nello scoppio causato dal telecomando e per un muretto di una scuola che fece da protezione all'automobile blindata di Costanzo. Le indagini successive e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia accertarono che gli autori dell'attentato erano alcuni mafiosi di Brancaccio e che Costanzo era uno dei principali obiettivi da eliminare per Cosa nostra a causa delle sue trasmissioni. Dal momento dell'attentato, Maurizio Costanzo vive sottoposto a un protocollo di protezione.


giovedì 19 gennaio 2023

Gina Lollobrigida (1927 - 2023)

Il mio ritratto di Gina Lollobrigida per The Independent domenica, nel 2013. Una vera diva è morta due giorni fa. Riposa in pace.
André Carrilho


R.I.P. Gina Lollobrigida. #GinaLollobrigida

Bill Sienkiewicz

@sinKEVitch


Lollobrigida
GIO /Mariagrazia Quaranta





Il 16 gennaio 2023 resterà una data importante nella storia del costume italiano, per due notizie:

1) - l'arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro;

2) - la morte della bellissima Gina Lollobrigida.

Ciao Gina!

Carrera Arcangelo






Sciammarella

https://elpais.com/opinion/2023-01-18/sciammarella.html


L’indimenticabile “bersagliera” di “Pane, amore e Fantasia” del 1953. È con la copertina del Calendario Storico del 2002, dedicata al film che l’ha resa iconica, che oggi salutiamo #GinaLollobrigida 
Arma dei Carabinieri



Gina Lollobrigida

By Paolo Calleri
https://www.toonpool.com/cartoons/Lollobrigida_4187



blue monday

#GinaLollobrigida

Fabio Magnasciutti


Il mio omaggio alla grandissima Lollobrigida. "Ciao Lollo!" 

By ©️Chenzo, www.chenzoart.it #lollobrigida #ginalollobrigida #Bersagliera #cinemaitaliano #RIP #ritratto #vignetta


Addio Lollo!

Il cinema italiano e mondiale è in lutto, di fronte alla scomparsa di un'attrice indimenticabile che ha segnato la memoria di milioni di spettatori: la grande Gina Lollobrigida, la bellissima interprete italiana che nel cinema si innamorò del suo sguardo e della sua potenza ipnotica e interpretativa, la settima arte, che da oggi la porterà nell'Olimpo delle stelle che non muoiono mai.

Lollobrigida è stata considerata una delle grandi attrici italiane, dai suoi esordi nel 1946 in Aquila nera di Riccardo Freda al lavoro con alcuni dei registi più prestigiosi, come Pietro Germi, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, John Huston o Mario Soldati.

Instancabile com'era e dal carattere forte, l'artista si era addirittura candidata alle elezioni politiche del 25 settembre per la lista "Italia sovrana e popolare" con il Pci. Ha finito per allontanarsi dalla celluloide, lavorando anche come fotografa e scultrice.

Diverse autorità del mondo politico e culturale italiano l'hanno salutata questo lunedì, ricordandola come una vera protagonista nella storia di "mezzo secolo di cinema".

L'attrice 88enne Sophia Loren, un'altra delle grandi icone italiane, si è detta "profondamente addolorata e rattristata", in un'intervista dopo la morte di Lollobrigida con cui è stata tradizionalmente paragonata per tutta la sua carriera.

Da parte sua il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha scritto: "Addio a una diva del grande schermo, protagonista di oltre mezzo secolo di storia del cinema italiano. Il suo fascino resterà eterno".

La diva di "mezzo secolo di cinema"

Nasce nel comune di Subiaco il 4 luglio 1927 da una famiglia benestante che perde tutto nella seconda guerra mondiale, a soli 20 anni si trasferisce a Roma dove inizia gli studi di Belle Arti in un' incipiente carriera artistica dove poco a poco debutta a Cinecittà dopo aver vinto diversi concorsi di bellezza.

Come spiega nella sua biografia, era la "privilegiata" in una famiglia di "profughi" che vivevano male in una stanza squallida e mangiavano "quel poco che riuscivano a racimolare".

La fama di "Lollo" raggiunse vette inaspettate, quando recitò in film come La Romana e Salomone e la regina di Saba, girati nel 1959 in Spagna, in cui lavorava al fianco di Tyrone Power che morì durante le riprese.

Prima, Lollobrigida aveva tentato la fortuna a Hollywood per mano del milionario Howard Hughes, che la chiamò per firmare un contratto che Lollobrigida avrebbe rotto (aveva scoperto che l'avrebbero rinchiusa in una gabbia dorata), rinunciando a un possibile carriera di grande successo. ma il suo ritorno a Roma fu trionfante e ben presto divenne un'icona dell'italianità intesa come glamour e una delle attrici più apprezzate nel cinema del suo paese degli anni Cinquanta, per molte più di Sophia Loren, Lucía Bosé, Silvana Pampanini e Gianna Maria Canale. Come attrice, ottenne 33 premi, tra cui sette premi David di Donatello, un Golden Globe, sette premi Bambi, un premio del Festival internazionale del cinema di Berlino e una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Apprezzata all'estero, applaudita in Italia, Lollobrigida diventa protagonista di numerose produzioni internazionali: Fan Fan La Tulipe (1952) con Gérard Philippe; Il trucco del diavolo (1954), di John Huston, accanto a Humphrey Bogart (il quale dichiarò che, rispetto a Lollobrigida, Marilyn Monroe somigliava a Shirley Temple), La donna più bella del mondo ('54), di Robert Z. Leonard, Il Il gobbo di Notre Dame ('56) di Jean Delannoy, La legge (1959) di Jules Dassin e Salomone e la regina di Saba ('59) di King Vidor.

Senza dimenticare il cinema italiano, dove torna nel ruolo della "bersagliera" in Pane amore e gelosia ('54), sempre della Comencini e soprattutto in La romana (sempre 1954) dove ritrova Luigi Zampa che la dirige nel complesso e drammatico creato da Alberto Moravia, una scelta certamente controcorrente, anche azzardata rispetto al gusto del pubblico, ma che l'attrice rivendicava con orgoglio, dimostrando le sue capacità drammatiche e un'ambizione artistica non certo diffusa all'epoca. Il 16 agosto 1954 la rivista Time gli dedica la copertina.

Oggi, caricaturisti di tutto il mondo si uniscono al suo meritato tributo globale e gli dedicano diverse caricature personali.

Addio Lollo!


16 agosto 1954 copertina Time dedicata a Gina Lollobrigida



Sopra il saluto degli artisti all'indimenticabile Lollo, sotto le caricature di un grande maestro americano 
Al Hirschfeld, apparse sul New York Times negli anni 50 e il trailer di La donna più bella del mondo.

Hirschfeld ha detto che il suo contributo è stato quello di prendere il personaggio, creato dal drammaturgo e interpretato dall'attore, e reinventarlo per il lettore. Il drammaturgo Terrence McNally ha scritto: "Nessuno 'scrive' in modo più accurato delle arti dello spettacolo di Al Hirschfeld. Realizza su una pagina bianca con la sua penna e inchiostro in pochi tratti ciò che molti di noi hanno bisogno di una vita di parole per dire".
https://www.alhirschfeldfoundation.org/piece/1954-movies
"Trapeze"
Published August 3, 1956
TRAPEZE WITH BURT LANCASTER, GINA LOLLOBRIGIDA, TONY CURTIS,
COLLIERS 8/3/56
Al Hirschfeld
1903 - 2003


"Fanfan The Tulipe"
Published 1951

FANFAN THE TULIPE WITH GINA LOLLOBRIGIDA, 
GERARD PHILIPE AND MARCEL HERRAND, 1951
Al Hirschfeld
1903 - 2003


"Woman Of Straw"
Published 1963

Al Hirschfeld
1903 - 2003

"1954 Movies"
Published 1954
THE MOVIES, 1954
ORSON WELLES, ALEC GUINNESS, BETTE DAVIS,  LILLIAN GISH, HARPO MARX SPENCER TRACY BORIS KARLOFF FRED ASTAIRE W.C. FIELDS INGRID BERGMAN STAN LAUREL OLIVER HARDY MARLENE DIETRICH JUDY GARLAND JOAN CRAWFORD MAE WEST WALLACE BEERY MAURICE CHEVALIER BING CROSBY GARY COOPER NORMA SHEARER MARILYN MONROE GRETA GARBO MICKEY ROONEY MICKEY MOUSE JIMMY DURANTE STEPIN FETCHIT GROUCHO MARX BOB HOPE FERNANDEL ANNA MAGNANI CLARK GABLE BUSTER KEATON JOHN GILBERT CHARLES BOYER CHICO MARX HAROLD LLOYD MYRNA LOY EDWARD G. ROBINSON DOROTHY GISH RITA HAYWORTH JEAN HARLOW THEDA BARA RUDOLPH VALENTINO HEDY LAMARR GLORIA SWANSON MARY PICKFORD SHIRLEY TEMPLE WILLIAM S. HART BEN TURPIN CLARA BOW HARRY LANGDON GEORGE ARLISS MARIE DRESSLER GERARD PHILIPE MICHEL SIMON RAIMU MICHELE MORGAN JEAN GABIN LOUIS JOUVET LIONEL BARRYMORE WILLIAM POWELL ADOLPHE MENJOU ERICH VON STROHEIM WARNER OLAND LON CHANEY CHARLES LAUGHTON PETER LORRE BELA LUGOSI THE MOVIES LAURENCE OLIVIER VIVIEN LEIGH GINA LOLLOBRIGIDA KATHARINE HEPBURN CHARLES CHAPLIN DOUGLAS FAIRBANKS
Al Hirschfeld
1903 - 2003
Nota :  Al Hirschfeld drew this crowd of movie stars in 1954. Until two days ago, La Lollo was the last one still living.
Al Hirschfeld disegnò questa folla di stelle del cinema nel 1954. Fino a due giorni fa, La Lollo era l'ultima ancora in vita.


martedì 10 gennaio 2023

Ciao Gianluca Vialli!

 L’importante non è vincere, è pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10% da quel che ci succede e per il 90% da come lo affrontiamo.

- Gianluca Vialli (1964-2023)



#Vialli

Oggi su 

@repubblica

Mauro Biani


©Valerio Marini


©Valerio Marini



©Pierpaolo Perazzolli



©Domenico Velletri