Pasqua 2018
I sassi di Marassi
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domenica 1 aprile 2018
sabato 24 marzo 2018
Il bacio... un murales preveggente?
Si resta sorpresi dalla rapidità con cui il Comune di Roma ha rimosso il murales del bacio tra Salvini e Di Maio, apparso ieri mattina in una via del centro, a metà strada tra Camera e Senato.
Ma oggi però sono stati eletti i due presidenti della Camera e del Senato con larga maggioranza... si! coi voti del Movimento 5 stelle, della Lega ed anche di Forza Italia.
trompe-l'œil
Walter Leoni
Il ribacio
Il murale del bacio tra Salvini e Di Maio, apparso a Roma e prontamente cancellato (non si capisce bene perchè con tanta fretta) è destinato comunque a fare scuola.
Gianfranco Uber
Marassi
Trinità Russia unita
e governo italiano che verrà
Fogliazza
Dice Di Maio «nella tradizione di Dc, Almirante e Berlinguer» . «Un po’ Dc, un po’ di destra, un po’ di sinistra», gli fa eco Grillo.
Portos
Previsioni politiche
Se piove continuamente da giorni, un motivo ci sarà pure !
Mangosi
CAMERE...
---------------------
Fonte QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/03/23/camere-al-via-elezione-presidenti.-pd-m5s-e-fi-votano-scheda-bianca_ce33c6d1-cd8d-47f3-b8ba-28e02abba6b2.html
Moise
COME SONO DIVERSI
I NUOVI PRESIDENTI
DA GRASSO E BOLDRINI
di #IppolitoMauri
Per fortuna sono bianco
I grillini lo avevano promesso: “per cambiare il Paese apriremo il parlamento con l’apriscatole”. E in questo primo voto della rivoluzione annunciata confermano l’impegno. Dissimulando l’entusiasmo eleggono il presidente del Senato e il presidente della Camera. Finalmente comincia la rivoluzione. Oppure no? A Palazzo Madama incoronano l’avvocato Maria Elisabetta Alberti Casellati, laurea in giurisprudenza e diritto ecclesiastico alla Pontificia università Lateranense, passionaria berlusconiana nella poltrona della seconda autorità dello stato. Se Mattarella vola in Cina o per caso prende l’influenza firma lei. E la sua promessa solenne conferma la voglia di cambiare. "Con disciplina ed onore svolgerò il mio compito…Buon lavoro a tutti e coraggio". Tre volte vice ministro nei tre governi dell’allora Cavaliere, nel discorso 2005 inaugura solennemente il sottosegretariato alla Salute sussurrando di voler affrontare l’impegno "come una buona madre di famiglia". E nei fatti lo conferma. Assume a capo della segreteria del ministero della Salute la figlia Ludovica. Per il resto apre le vele al soffio berlusconiano. Difende le leggi ad personam del suo Cav, si oppone alla unioni civili, agitatissima sulle barricate che provano a proteggere Silvio dallo scandalo Ruby. Per non parlare della rissa nel salotto Tv Gruber, quando Travaglio le chiede come mai ha digerito senza alzare ciglio l’intemperanza del Berlusconi che per 74 volte nascondeva milioni nelle isole off shore: dalle Cayman a quelle del Canale, Lussemburgo e Svizzera compresi. E la dolce signora si imporpora. Dà sulla voce, impedisce di parlare fino ad esasperare l’eleganza del direttore del Fatto, Il quale tradisce quel bon ton da comparsa Tv di lungo corso: “La senatrice dice puttanate…”. Ma i grillini non se ne sono accorti. Nel nome della restaurazione l’hanno disciplinatamente votata.
Maria Elisabetta Alberti Casellati eredita la poltrona di Pietro Grasso, irriso e vituperato dagli slogan associati 5Stelle, salviniani d’assalto, irriducibili forzisti. Che adesso sospirano felici. “Ce ne siamo liberati…”. Sollievi giustificati per la vita non parallela alla biografia dell’onorata della signora. Pretore nelle province siciliane quando le mafie assassinano il procuratore di Palermo Scaglione, diventa giudice a latere nel maxi processo a Cosa Nostra. Con Falcone e Borsellino accerta la responsabilità di 460 mammasantissima delle cupole. Quando diventa vice procuratore nazionale antimafia, dietro le sbarre i padrini minacciano platealmente “Romperemo le corna a chi ci perseguita…”. “La legalità non ha corna…”, sorride Falcone con Grasso e Borsellino. Ma è il primo a morire. E poi tocca a Borsellino. Grasso sopravvive per caso. Ne seguono le abitudini, imbottiscono di tritolo un’auto parcheggiata a Monreale davanti alla casa della madre, ma al momento giusto il telecomando non funziona. Lo confessa un pentito qualche mese dopo.
Lasciata la magistratura Grasso entra in politica: presidente del Senato con l’applauso dell’aula, lascia il Pd qualche mese fa quando il governo impone la fiducia sulla legge elettorale del Rosatellum impedendo esame e discussione del parlamento. Adesso è un senatore qualsiasi. Rivoluzione 5Stelle riuscita.
Fico presidente della Camera, è un ragazzo simpatico. 110 la laurea a Trieste. Tesi: "Identità sociale e linguistica della musica melodica napoletana". Come per Di Maio, e tanti miracolati grillini, cerca lavoro. Tour Operator a Genova, ufficio stampa società finanziaria, un anno al call center, redattore casa editrice napoletana, comunicatore eventi e ristorazione grande albergo napoletano. Impegni fragili e alla fine si mette in proprio: sviluppo turismo e comunicazione. Nel 2005, 29 anni, l’incontro fatale con Grillo. Nella sua Napoli apre il circolo "Amici di Beppe Grillo" col proposito di "fare un’informazione approfondita, tematica di interesse collettivo per elaborare progetti per la comunità"". E’ la porta che una volta onorevole gli permette di presiedere la Commissione di controllo Rai, sempre affidata all’opposizione.
Laura Boldrini gli ha passato il campanello. Si è formata negli anni morbidi del benessere sconosciuto ai ragazzi affacciati al 2000. Da quando studiava ha inseguito l’impegno di capire ed aiutare la vita impossibile dei mondi lontani. Allunga l’università per passare sei mesi nelle risaie del Venezuela. Mondina al lavoro fra donne mortificate dalla vita agra che le opprime. Dopo la laurea ("Diritto di cronaca") università di Roma, ricomincia il volontariato nei paesi complicati. Poi alla Fao: esperienze in ex Jugoslavia, Afghanistan, Sudan, Angola, Iran, Giordania, Siria, Yemen: profughi, guerriglie, dittature e l’infelicità continua. Torna in America Latina, paese per paese dal Venezuela al Messico. Vince il concorso Junior Professional Office, portavoce Alto Commissariato Onu Rifugiati. Sempre fra chi scappa o sospira. Nel 2009 ”Famiglia Cristiana” le dedica la copertina: "italiana dell’anno per l’impegno svolto con umanità ed equilibrio a favore della dignità dei migranti". Equilibrio ed umanità negata dai 5Stelle del Di Battista all’assalto a Montecitorio dei banchi di governo. Anche Grillo non la sopporta e le dedica un blog sessista che fa arrabbiare un po’ dei suoi lettori: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?". Pubblica qualche protesta, poi cancella tutto: meglio non parlarne più.
"non è uno scambio di poltrone" https://video.repubblica.it/politica/m5s-vota-l-ultra-berlusconiana-casellati-di-maio-non-commenta-parlamentari-in-imbarazzo/300609/301239?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S3.4-F4
CeciGian
più trasparenza per tutti
GIO / Maria Grazia Quaranta
M5S vota l'ultrà berlusconiana Casellati: Di Maio non commenta, parlamentari in imbarazzo
Ma oggi però sono stati eletti i due presidenti della Camera e del Senato con larga maggioranza... si! coi voti del Movimento 5 stelle, della Lega ed anche di Forza Italia.
trompe-l'œil
Walter Leoni
Il ribacio
Il murale del bacio tra Salvini e Di Maio, apparso a Roma e prontamente cancellato (non si capisce bene perchè con tanta fretta) è destinato comunque a fare scuola.
Gianfranco Uber
Marassi
Trinità Russia unita
e governo italiano che verrà
Fogliazza
Dice Di Maio «nella tradizione di Dc, Almirante e Berlinguer» . «Un po’ Dc, un po’ di destra, un po’ di sinistra», gli fa eco Grillo.
Portos
Previsioni politiche
Se piove continuamente da giorni, un motivo ci sarà pure !
Mangosi
CAMERE...
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http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/03/23/camere-al-via-elezione-presidenti.-pd-m5s-e-fi-votano-scheda-bianca_ce33c6d1-cd8d-47f3-b8ba-28e02abba6b2.html
Moise
COME SONO DIVERSI
I NUOVI PRESIDENTI
DA GRASSO E BOLDRINI
di #IppolitoMauri
Per fortuna sono bianco
I grillini lo avevano promesso: “per cambiare il Paese apriremo il parlamento con l’apriscatole”. E in questo primo voto della rivoluzione annunciata confermano l’impegno. Dissimulando l’entusiasmo eleggono il presidente del Senato e il presidente della Camera. Finalmente comincia la rivoluzione. Oppure no? A Palazzo Madama incoronano l’avvocato Maria Elisabetta Alberti Casellati, laurea in giurisprudenza e diritto ecclesiastico alla Pontificia università Lateranense, passionaria berlusconiana nella poltrona della seconda autorità dello stato. Se Mattarella vola in Cina o per caso prende l’influenza firma lei. E la sua promessa solenne conferma la voglia di cambiare. "Con disciplina ed onore svolgerò il mio compito…Buon lavoro a tutti e coraggio". Tre volte vice ministro nei tre governi dell’allora Cavaliere, nel discorso 2005 inaugura solennemente il sottosegretariato alla Salute sussurrando di voler affrontare l’impegno "come una buona madre di famiglia". E nei fatti lo conferma. Assume a capo della segreteria del ministero della Salute la figlia Ludovica. Per il resto apre le vele al soffio berlusconiano. Difende le leggi ad personam del suo Cav, si oppone alla unioni civili, agitatissima sulle barricate che provano a proteggere Silvio dallo scandalo Ruby. Per non parlare della rissa nel salotto Tv Gruber, quando Travaglio le chiede come mai ha digerito senza alzare ciglio l’intemperanza del Berlusconi che per 74 volte nascondeva milioni nelle isole off shore: dalle Cayman a quelle del Canale, Lussemburgo e Svizzera compresi. E la dolce signora si imporpora. Dà sulla voce, impedisce di parlare fino ad esasperare l’eleganza del direttore del Fatto, Il quale tradisce quel bon ton da comparsa Tv di lungo corso: “La senatrice dice puttanate…”. Ma i grillini non se ne sono accorti. Nel nome della restaurazione l’hanno disciplinatamente votata.
Maria Elisabetta Alberti Casellati eredita la poltrona di Pietro Grasso, irriso e vituperato dagli slogan associati 5Stelle, salviniani d’assalto, irriducibili forzisti. Che adesso sospirano felici. “Ce ne siamo liberati…”. Sollievi giustificati per la vita non parallela alla biografia dell’onorata della signora. Pretore nelle province siciliane quando le mafie assassinano il procuratore di Palermo Scaglione, diventa giudice a latere nel maxi processo a Cosa Nostra. Con Falcone e Borsellino accerta la responsabilità di 460 mammasantissima delle cupole. Quando diventa vice procuratore nazionale antimafia, dietro le sbarre i padrini minacciano platealmente “Romperemo le corna a chi ci perseguita…”. “La legalità non ha corna…”, sorride Falcone con Grasso e Borsellino. Ma è il primo a morire. E poi tocca a Borsellino. Grasso sopravvive per caso. Ne seguono le abitudini, imbottiscono di tritolo un’auto parcheggiata a Monreale davanti alla casa della madre, ma al momento giusto il telecomando non funziona. Lo confessa un pentito qualche mese dopo.
Lasciata la magistratura Grasso entra in politica: presidente del Senato con l’applauso dell’aula, lascia il Pd qualche mese fa quando il governo impone la fiducia sulla legge elettorale del Rosatellum impedendo esame e discussione del parlamento. Adesso è un senatore qualsiasi. Rivoluzione 5Stelle riuscita.
Fico presidente della Camera, è un ragazzo simpatico. 110 la laurea a Trieste. Tesi: "Identità sociale e linguistica della musica melodica napoletana". Come per Di Maio, e tanti miracolati grillini, cerca lavoro. Tour Operator a Genova, ufficio stampa società finanziaria, un anno al call center, redattore casa editrice napoletana, comunicatore eventi e ristorazione grande albergo napoletano. Impegni fragili e alla fine si mette in proprio: sviluppo turismo e comunicazione. Nel 2005, 29 anni, l’incontro fatale con Grillo. Nella sua Napoli apre il circolo "Amici di Beppe Grillo" col proposito di "fare un’informazione approfondita, tematica di interesse collettivo per elaborare progetti per la comunità"". E’ la porta che una volta onorevole gli permette di presiedere la Commissione di controllo Rai, sempre affidata all’opposizione.
Laura Boldrini gli ha passato il campanello. Si è formata negli anni morbidi del benessere sconosciuto ai ragazzi affacciati al 2000. Da quando studiava ha inseguito l’impegno di capire ed aiutare la vita impossibile dei mondi lontani. Allunga l’università per passare sei mesi nelle risaie del Venezuela. Mondina al lavoro fra donne mortificate dalla vita agra che le opprime. Dopo la laurea ("Diritto di cronaca") università di Roma, ricomincia il volontariato nei paesi complicati. Poi alla Fao: esperienze in ex Jugoslavia, Afghanistan, Sudan, Angola, Iran, Giordania, Siria, Yemen: profughi, guerriglie, dittature e l’infelicità continua. Torna in America Latina, paese per paese dal Venezuela al Messico. Vince il concorso Junior Professional Office, portavoce Alto Commissariato Onu Rifugiati. Sempre fra chi scappa o sospira. Nel 2009 ”Famiglia Cristiana” le dedica la copertina: "italiana dell’anno per l’impegno svolto con umanità ed equilibrio a favore della dignità dei migranti". Equilibrio ed umanità negata dai 5Stelle del Di Battista all’assalto a Montecitorio dei banchi di governo. Anche Grillo non la sopporta e le dedica un blog sessista che fa arrabbiare un po’ dei suoi lettori: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?". Pubblica qualche protesta, poi cancella tutto: meglio non parlarne più.
"non è uno scambio di poltrone" https://video.repubblica.it/politica/m5s-vota-l-ultra-berlusconiana-casellati-di-maio-non-commenta-parlamentari-in-imbarazzo/300609/301239?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S3.4-F4
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mercoledì 10 gennaio 2018
C’È POCO DA RIDERE Le vignette di Riccardo Marassi
Dal 10 gennaio al 4 febbraio
MOSTRA
C’È POCO DA RIDERE
Le vignette di Riccardo Marassi
La satira di Riccardo Marassi ha accompagnato
quotidianamente i lettori del Mattino per più
di trent’anni. Questa rassegna di vignette,
una per ogni anno a partire dal 1987, vuole essere
l’occasione per ringraziare e salutare i lettori
che hanno seguito I Sassi di Marassi attraverso
18 governi, 5 presidenti della Repubblica, 3 papi,
8 campagne elettorali, 7 mondiali di calcio,
8 giochi olimpici, 6 Primarie del Pd
e un numero imprecisato di bunga bunga.
Presentazione venerdì 12 gennaio alle ore 18:00.
Interverranno Luigi Vicinanza e Eleonora Puntillo.
Feltrinelli - Piazza dei Martiri, Napoli
Qui la pagina FB dell'evento
martedì 19 dicembre 2017
La salma di Vittorio EmanueleIII torna in Italia.
QUI GIACE UN
RE
CHE PORTO'
IN GUERRA
L'ITALIA
A FIANCO
DEI NAZISTI
CHE FIRMO'
LE LEGGI RAZZIALI
CHE ACCETTO'
LA DEPORTAZIONE
DEGLI EBREI
E CHE NON SEPPE
NEPPURE GESTIRE
UN ONOREVOLE
ARMISTIZIO
UNA COLONNA INFAME
Il rientro in Italia delle spoglie di Vittorio Emanuele III non provoca in me una grande disapprovazione. I giovani di oggi, di questo Re, non ne sanno proprio nulla ed è male.
Avrei trovato persino giusto che il rientro fosse gestito in modo ufficiale ma solo al fine di non dimenticare la Storia e di non farla dimenticare.
Gianfranco Uber
ANSA: Vittorio Emanuele III è stato portato su suolo italiano a settant'anni dalla morte, due giorni dopo l'arrivo, da Montpellier, della regina Elena.
Un velivolo dell'Aeronautica militare ha prelevato la bara ad Alessandria d'Egitto, dove giaceva nella cattedrale di Santa Caterina e, dopo una tappa intermedia, ha fatto scalo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi. La bara è poi giunta al Santuario di Vicoforte (Cuneo), per una cerimonia descritta come "sobria e discreta": ai giornalisti, ai turisti e ai pellegrini le porte sono state aperte solo dopo due ore. A chiedere al Presidente della Repubblica di interessarsi per far rientrare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele III è stata la famiglia Savoia e Mattarella si è rivolto al Governo per il supporto necessario. Sarebbe stato altrimenti molto difficile, infatti, viene rilevato in ambienti del Quirinale, organizzare il trasferimento dall'Egitto all'Italia.
Le altezze reali
Riccardo Marassi
#savoia
Lucio Fontana
Fogliazza
Non ero basso
Mauro Biani
Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla
Durando
re
Riverso
Re
Ingrami / CeciGian
i privilegi non finiscono mai
Giuliano
TUTTI I SILENZI COLPEVOLI DEL RE DI AUSCHWITZ
Smemorati storici - Il rientro della salma di Emanuele III con volo di Stato avallato dal presidente della repubblica
L’operazione è stata condotta in segreto, escludendo del tutto l’opinione degli italiani. Torna in Italia, circondata da strane dichiarazioni di commosso cordoglio, la salma di Vittorio Emanuele Terzo. Torna dopo aver fatto passare, quasi in sordina il corpo della moglie Elena, frequentatrice assidua (ci ricordano le fotografie e gli archivi dei giornali), della Camera dei fasci e delle corporazioni. I parenti hanno ringraziato il presidente Mattarella, che ha agito in segreto, come se il capo dello Stato avesse l’autorità per assolvere, “motu proprio”, i criminali di guerra.
Vittorio Emanuele terzo è stato un criminale di guerra, e poichè molti sembrano averlo dimenticato, occorre ricordare che si tratta del solo re europeo che ha firmato e lasciato attuare fino ai dettagli le “leggi razziali” che hanno privato i cittadini italiani ebrei del diritto di vivere e del diritto di morire, per poter essere consegnati, non più italiani, a Hitler e a gli impresari di Auschwitz.
Tutto ciò impedisce il ritorno di una salma che è stata giustamente tenuta lontana fino a quando avrebbe potuto dare luogo a una folle e assurda celebrazione di gente storicamente ottusa e senza memoria? No, naturalmente. Le salme appartengono a familiari e amici. Ma tutto sta avvenendo in una condizione di vuoto morale e politico di molti, di silenzio non dovuto dei testimoni, e di mancanza di rispetto del presidente della Repubblica per la storia italiana e il prezzo di dolore e di morte pagato dagli Italiani al re complice di tutti i delitti del fascismo e del nazismo. E ciò provoca indignazione e disorientamento. Siamo il solo Paese europeo in cui il re si è prestato a svendere i suoi cittadini ebrei.
Siamo il solo Paese in cui il re è stato co-autore di un colpo di Stato che ha violato lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora), ha permesso e avallato e sottoscritto un lungo governo di omicidi, persecuzioni e delitti su commissione persino all’estero, e poi una guerra che, da capo delle forze armate, non poteva non sapere l’esito tragico e la trappola mortale per i suoi uomini.
Ma le “leggi razziali” sono il suo capolavoro di monarca indifferente alla gravità del delitto che stava compiendo. È vero che persino i fascisti se ne solo liberati (a Salò) profittando della vergognosa fuga di questo re che abbandona il suo regno nel momento del più grave pericolo. Ma non si vede perchè, in Europa, solo l’Italia, con i buoni uffici del presidente di una Repubblica nata dalla Resistenza, non voglia avere un passato e insista in un umiliante e vergognoso oblìo.
Ci hanno detto che sono passati settant’anni. È vero. Settant’anni da Auschwitz. Con la sua firma in calce alle leggi razziali, Vittorio Emanuele terzo è diventato (e resta, da criminale di guerra) il re di Auschwitz.
di Furio Colombo | 18 dicembre 2017
RE
CHE PORTO'
IN GUERRA
L'ITALIA
A FIANCO
DEI NAZISTI
CHE FIRMO'
LE LEGGI RAZZIALI
CHE ACCETTO'
LA DEPORTAZIONE
DEGLI EBREI
E CHE NON SEPPE
NEPPURE GESTIRE
UN ONOREVOLE
ARMISTIZIO
UNA COLONNA INFAME
Il rientro in Italia delle spoglie di Vittorio Emanuele III non provoca in me una grande disapprovazione. I giovani di oggi, di questo Re, non ne sanno proprio nulla ed è male.
Avrei trovato persino giusto che il rientro fosse gestito in modo ufficiale ma solo al fine di non dimenticare la Storia e di non farla dimenticare.
Gianfranco Uber
ANSA: Vittorio Emanuele III è stato portato su suolo italiano a settant'anni dalla morte, due giorni dopo l'arrivo, da Montpellier, della regina Elena.
Un velivolo dell'Aeronautica militare ha prelevato la bara ad Alessandria d'Egitto, dove giaceva nella cattedrale di Santa Caterina e, dopo una tappa intermedia, ha fatto scalo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi. La bara è poi giunta al Santuario di Vicoforte (Cuneo), per una cerimonia descritta come "sobria e discreta": ai giornalisti, ai turisti e ai pellegrini le porte sono state aperte solo dopo due ore. A chiedere al Presidente della Repubblica di interessarsi per far rientrare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele III è stata la famiglia Savoia e Mattarella si è rivolto al Governo per il supporto necessario. Sarebbe stato altrimenti molto difficile, infatti, viene rilevato in ambienti del Quirinale, organizzare il trasferimento dall'Egitto all'Italia.
Le altezze reali
Riccardo Marassi
#savoia
Lucio Fontana
Fogliazza
Non ero basso
Mauro Biani
Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla
Durando
re
Riverso
Re
Ingrami / CeciGian
i privilegi non finiscono mai
Giuliano
TUTTI I SILENZI COLPEVOLI DEL RE DI AUSCHWITZ
Smemorati storici - Il rientro della salma di Emanuele III con volo di Stato avallato dal presidente della repubblica
L’operazione è stata condotta in segreto, escludendo del tutto l’opinione degli italiani. Torna in Italia, circondata da strane dichiarazioni di commosso cordoglio, la salma di Vittorio Emanuele Terzo. Torna dopo aver fatto passare, quasi in sordina il corpo della moglie Elena, frequentatrice assidua (ci ricordano le fotografie e gli archivi dei giornali), della Camera dei fasci e delle corporazioni. I parenti hanno ringraziato il presidente Mattarella, che ha agito in segreto, come se il capo dello Stato avesse l’autorità per assolvere, “motu proprio”, i criminali di guerra.
Vittorio Emanuele terzo è stato un criminale di guerra, e poichè molti sembrano averlo dimenticato, occorre ricordare che si tratta del solo re europeo che ha firmato e lasciato attuare fino ai dettagli le “leggi razziali” che hanno privato i cittadini italiani ebrei del diritto di vivere e del diritto di morire, per poter essere consegnati, non più italiani, a Hitler e a gli impresari di Auschwitz.
Tutto ciò impedisce il ritorno di una salma che è stata giustamente tenuta lontana fino a quando avrebbe potuto dare luogo a una folle e assurda celebrazione di gente storicamente ottusa e senza memoria? No, naturalmente. Le salme appartengono a familiari e amici. Ma tutto sta avvenendo in una condizione di vuoto morale e politico di molti, di silenzio non dovuto dei testimoni, e di mancanza di rispetto del presidente della Repubblica per la storia italiana e il prezzo di dolore e di morte pagato dagli Italiani al re complice di tutti i delitti del fascismo e del nazismo. E ciò provoca indignazione e disorientamento. Siamo il solo Paese europeo in cui il re si è prestato a svendere i suoi cittadini ebrei.
Siamo il solo Paese in cui il re è stato co-autore di un colpo di Stato che ha violato lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora), ha permesso e avallato e sottoscritto un lungo governo di omicidi, persecuzioni e delitti su commissione persino all’estero, e poi una guerra che, da capo delle forze armate, non poteva non sapere l’esito tragico e la trappola mortale per i suoi uomini.
Ma le “leggi razziali” sono il suo capolavoro di monarca indifferente alla gravità del delitto che stava compiendo. È vero che persino i fascisti se ne solo liberati (a Salò) profittando della vergognosa fuga di questo re che abbandona il suo regno nel momento del più grave pericolo. Ma non si vede perchè, in Europa, solo l’Italia, con i buoni uffici del presidente di una Repubblica nata dalla Resistenza, non voglia avere un passato e insista in un umiliante e vergognoso oblìo.
Ci hanno detto che sono passati settant’anni. È vero. Settant’anni da Auschwitz. Con la sua firma in calce alle leggi razziali, Vittorio Emanuele terzo è diventato (e resta, da criminale di guerra) il re di Auschwitz.
di Furio Colombo | 18 dicembre 2017
domenica 27 dicembre 2015
venerdì 7 febbraio 2014
Grillo, il M5S, la Boldrini e la rete (vignette)
PORTOS / Franco Portinari
L'AULA BOLDRINI
Il presidente della Camera Laura Boldrini tronca l'ostruzionismo del M5S applicando la cosiddetta "tagliola".
Vero che il decreto stava per scadere ma sembra ormai una prassi quella di cercare di evitare le discussioni parlamentari specie quelle troppo scomode.
La reazione scombinata dei grillini però, come al solito, oscura le giuste critiche all'abusato sistema della decretazione d'urgenza e assomiglia molto ad un autogol.
Gianfranco Uber
L'APPRENDISTA STREGONE
Grillo scende a Roma precipitosamente, dopo gli eccessi dei "suoi" parlamentari, per cercare di rimediare alla grossa perdita di consenso che stanno provocando.
Ma la sensazione è che la situazione stia sfugggendogli dalle mani.
Per ipotizzare l'esito potremmo rivederci il bellissimo "Fantasia" di Disney, magari con il sottofondo di Mussorgsky.
Gianfranco Uber
L'ITALIA, QUELLA VERA, NON E' COSI'
Imperdonabili (e stupide) le volgarità che stanno tappezzando i muri virtuali dei social network.
I maniaci che normalmente scrivevano nascosti dalle pareti dei vespasiani ora sembrano apprezzare anche il relativo anonimato di FB e di TWITTER ma, peggio, stanno approdando anche dove dovrebbe nascere l'esempio della condotta civile.
E che dire della maniera manesca con cui il deputato D'Ambruoso ha reagito alla provocazione della deputata Lupo, ancor più imperdonabile ad un "questore"?
Dice: mi ha detto "fascista"! Può essere. Lo appurerà la Boldrini.
Intanto tiriamoci un po' su con il Senatore Peppone.
Uber http://humour-ugb.blogspot.it/2014/02/litalia-quella-vera-non-e-cosi.html
E' la rete bellezza
Bene ha fatto il mio amico Franco Portinari a riportare come un manifesto il link a un campionario dei commenti al demenziale invito di Beppe Grillo. La maggior parte di questi altrettanto demenziali per fortuna con qualche eccezione. E' inutile illudersi infatti, il Paese è anche quello.
Gianfranco Uber
Ab normal
Che nei due ideatori del Movimento 5 Stelle appaia scontato che uno si manifesti come preso da pulsioni coprolaliche e l’altro da pulsioni oniriche, è palese. Che ventenni e trentenni ignorano, per ovvie ragioni anagrafiche, i pericolosi impulsi che scatenarono il secondo ventennio italiano opera d’altro soggetto anomalo, è comprensibile. Tuttavia ciò che oggi dovrebbe scatenare preoccupanti allarmi è la massa di migliaia d’individui che riversa per iscritto in un contenitore pubblico alla portata d’adolescenti, giovani, vecchi, espressioni appartenenti in esclusiva a stupratori, violenti efferati, patologici assassini seriali: espressioni ben oltre la volgarità/comicità del turpiloquio o delle fantasie oniriche, ma anche dello squallido sessismo. Senza scomodare Lombroso, queste esternazioni sono frutto d’elaborazioni mentali impossibili da elaborare per sani di mente. Non possiamo liquidarle in “sono imbecilli/minus habentes” perché il punto non sta nel fatto che costoro hanno meno intelligenza della norma, bensì in ciò che hanno in più: la capacità, se uniti in branchi, di trasformarsi in mostri in particolar modo per la nuova generazione. Per quanto (ovviamente) grave è che il tutto oggi si riversi contro la signora Boldrini, ben più preoccupante è la rivelazione del “fenomeno” di massa. Sbaglia grossolanamente anche chi, spesso per comodità, si limita a catalogarlo come “grillina strategia politica”: in quel contenitore non c’è polis, ma esclusivamente il suo contrario. Spetta a tutti noi, parlamentari e no, fare tutto quanto è necessario a che quei mostri non possano aggregarsi. Il compito nostro sta nel non consegnare loro il minimo impulso, ma è questo a quanto pare che ci riesce malissimo…
3 febbraio 2014
I soliti Idioti digitali
Natangelo
Una salus victis
A mezzanotte scade il termine per convertire in legge il decreto Imu-Bankitalia su cui il governo ha ottenuto la fiducia. Su quel testo i partiti si vanno scontrando da settimane e i Cinquestelle, che vogliono scorporare le norme sull’Imu da quelle su Bankitalia, hanno scatenato la guerriglia (la notizia). Se il braccio di ferro non si sblocca il presidente della Camera Boldrini potrebbe usare uno strumento per “tagliare” corto e arrivare alla conclusione: ma… lo farà?
Giovanni Riso degli Angeli
30/01/2014
L'ha fatto
L’État c’est moi (leggi)
Giovanni Riso degli Angeli
Chiusa in Camera! E senza cena!
Giornata difficile per Laura Boldrini: la protesta del M5S dopo l’uso della “ghigliottina” parlamentare per l’approvazione del dl Imu-Banktalia, ha costretto per la prima volta la presidente della Camera a far sbarrare i propri uffici a Montecitorio (leggi la notizia)
Giovanni Riso degli Angeli
Com’è che nonostante gli scontri, gli insulti, il massimo della contrapposizione anche fisica e centinaia di opinioni differenti, di frammentazioni continue, ho la sensazione di un larghissimo “Pensiero Unico”?
Mauro Biani
GRILLOCOMANDO
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Grillo-atteso-a-Roma-Siete-guerrieri-meravigliosi-43a4dafc-828b-4e38-981b-0e7a02fec548.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12236253605/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/01/31/grillocomando/
Moise
OCCHIO ALLA PENNA!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2014/02/01/M5S-Grasso-sdegno-insulti-sessisti-Boldrini_10000472.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12294107476/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/02/03/occhio-alla-penna/
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mmmmmmm
fabiomagnasciutti
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pensiero
giusto per ricordare che, come a volte tra due orecchie figura un cervello, tra l'avallare l'operato di una presidente della camera e augurarle uno stupro di massa, ci sono diverse sfumature, anche più di cinquanta, financo per coloro che hanno le suddette sfumature come unica lettura nell'ultima decade, e parlo della copertina, ovviamente
http://www.youtube.com/watch?v=-R-kqm11XZM
fabiomagnasciutti
Vincino
Vincino
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VAURO
VAURO
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Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it
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SERGIO STAINO
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Nico Pillinini
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Marassi - Foto Il Mattino.it
Marassi - Foto Il Mattino.it
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Paolo Lombardi
Paolo Lombardi
Tiziano Riverso
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Nota:
www.repubblica.it/politica/2014/02/01/news/grillo_attacca_boldrini_sui_social
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