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sabato 10 gennaio 2015

Je suis Charlie - Fanylab

Questa è la terza raccolta di disegni in memoria degli amici di Charlie Hebdo:
sono quelli del mio gruppo Fanylab.
Grande è stato lo sconforto dell'attentato, e fin dalle prime notizie, gli amici artisti hanno iniziato a  condividere con me i loro cartoons.
Vi ripropongo queste opere in ordine cronologico, tranne la prima.
La prima, di Ugo Sajini, è quella che ho scelto come foto del gruppo.

Cara Raffaella, 
sono addolorato, li conosco, anzi li ho conosciuti tutti, ho mangiato, chiacchierato passeggiato con loro. Molte, tante volte. Adesso vedo i coraggiosi emuli che ne approfittano a fare matite grondanti sangue, o tradurre la vignetta di Charb, pur di fare un post col proprio bel nome. 
Cazzo sono persone, con i loro famigliari e magari ho conosciuto pure questi. Non una considerazione  sul perché; perché una religione che tante persone nel nostro paese abbracciano, spinga a questo assolutismo prima becero e adesso mortale. L'importante è fare una vignetta disponibile a qualche mi piace. Che ambiente di merda è quello che gravita su FB.
 Non ci si chiede perché ... santo cielo!
Questo tipo di satira fatta così per apparire non serve un cazzo.
La satira vera, invece serve, purtroppo a scatenare anche gli istinti più bestiali, oggi i mussulmani in Francia, ieri i fascisti in Italia e Spagna e ancora prima ...c'è sempre stato un pasquino da far fuori.
 La satira segnala, ma purtroppo non riesce a correggere, modificare, cambiare, 
solo far incazzare gli scemi e poi morire per loro mano.
Basta!

Ugo Sajini (07/01/2015)




Charlie Hebdo

Elchicotriste: 'First response to our dead colleagues. I never felt attracted by caricaturing Mahoma til now. A message to fanatism, for every dead drawer you will get 15 charicatures of the god you shame with your murders. And you will never be able to stop us because we are with too many. More than you are. RIP CHERB, CABU, WOLINSKY, TIGNOUS...'
07 Jan 2015

giovedì 18 dicembre 2014

Candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024

Candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024

Renzi dice:
Candidati per vincere



di Portos




Lo Renzi l’olimpico e lo limbico


L’Italia si propone per assurgere fra 10 anni a Terra d’Olimpia. Ma com’era (sobriamente) triste quel Monti con le sue severità, contumelie e rimbrotti contro ‘sto popolo spendaccione, burlone e burlesco che lo titillava per partecipare!  Ma lo Renzi no. Ei già sa e dunque prevede  che nell’arco di dieci anni precisi noi avremo decine e decine e decine di miliardi da spendere per organizzare le olimpiadi 2024  in quanto grandissimo investimento per il futuro (ciò che potrebbe rimanere NdR) del Paese e così tutto il capitale investito frutterà moltissimo. In dieci anni poi saranno prescritti i vari “mafia capitale/Expo/ Mose e via così andare” ché così ci leviamo ‘sti vecchi ciarpami che impicciano. Solo ai gufi è riservato l’onere di domandare quanto le Olimpiadi potrebbero costituirne di nuovi e di tanti!
Sono ben lungi da me gli amorosi sensi con la Cassandra. Pur tuttavia in questo renziano exploit è talmente lampante, quanto orripilante, l’analogia con la greca edizione olimpica 2004 (dieci anni fa: di dieci in dieci ora tocca a noi ?!) che perfino a tutto il Cicap verrebbe istintivo toccar qualsiasi cosa pur d’allontanare i corsi e ricorsi di quella sfiga.  La Grecia infatti (NB. nei tempi in cui la sua economia era cresciuta del 4% !) da quelle Olimpiadi  sprofondò in un baratro contabile da cui il Paese non riuscì più a sollevarsi trovandosi ancor oggi nel mo(n)do che benissimo conosciamo e piangiamo.
Più della memoria olimpica e del suo sistema forse faremmo meglio a concentrare le nostre forze e la nostra attenzione sulla memoria a breve termine, sull’emotività, l’umore, il senso di autocoscienza: tutta roba appartenente al cerebrale sistema limbico, ben più che all’olimpico,  di ciascuno di noi…
16 dicembre 2014









Scatto 
Mauro Biani





Mario Airaghi







Il Logo
Portos


L'ITALIA SI CANDIDA
Io quando ci sono le Olimpiadi me le bevo tutte ( persino il Curling!), ma un po' a malincuore sono contrario. A me pare che in questo momento  non sarebbe la manna che i soliti bravissimi testimonial sanno promettere.
Ormai si è visto che sono eventi che difficilmente rispettano i costi previsti e i benefici attesi, con grossi investimenti pubblici il cui ritorno è poco prevedibile.
In Italia si sono già potuti apprezzare i risvolti dei  mondiali di nuoto per non parlare dei mondiali di calcio '90 e di tutti gli altri "grandi" eventi.
Essenziale prima è rimettere a posto il Paese sia dal punto di vista morale che economico attraverso concreti investimenti sulla manutenzione del territorio, sulle infrastrutture tecnologiche, sulla Scuola. Tutte cose,  è in questo che bisogna credere, dai sicuri ritorni in termini di crescita.
Uber


L'importante non è vincere... è partecipappare!
Pillinini


UVA



19 dicembre 2014 - A pochi giorni dall'annuncio della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 è già competizione per le gare d'appalto.
© Milko Dalla Battista

venerdì 21 novembre 2014

Sentenza eternit

Eternit, la Cassazione ribalta la sentenza: 
“Reato prescritto, Schmidheiny assolto”
Il magnate svizzero in Appello era stato condannato a 18 anni per disastro doloso ambientale. I parenti delle vittime: «Vergogna». Sfumano anche i risarcimenti


"Se il signor Schmidheiny è così convinto di essere innocente, come va dichiarando ai giornali e alle televisioni svizzere, e come manda a dire dai suoi avvocati, abbia il coraggio di venircelo a dire personalmente. Venga qui, a guardare negli occhi ogni vedova, ogni madre, ogni figlio o fratello che ha perso un famigliare per colpa del mesotelioma causato dall’amianto"
Romana Blasotti Pavese


sentenza eternit
Marilena Nardi

domenica 9 novembre 2014

25 anniversario della caduta del muro di Berlino

25 anniversary of the fall of Berlin Wall

UN NUOVO MURO DIVIDE L'EUROPA
A 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, che ha generato la riunificazione della Germania, i contrasti sull'EURO rischiano di causare il fallimento della UE.
(votabile su CARTOONMOVEMENT)

Gianfranco Uber


Tiziano Riverso



Stephff art



Andrè Philippe Cotè

La caduta dei muri
Mauro Biani




NON CI SONO PIU' I MURI DI UNA VOLTA
Una sola cosa è crollata in Germania
e tutti ancora ne parlano,
a distanza di un quarto di secolo.
Situazione alquanto differente da quella italiana,
dove fa scalpore solo quello
che ancora rimane in piedi.Roberto Mangosi



25° anniversario dalla caduta del muro di Berlino.
GLMart


Alfio Leotta
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La caduta del muro di Berlino ...Grande festa 20 anni dopo




Berlusconi dorme a Berlino , durante i festeggiamenti ...

sabato 1 novembre 2014

Sentenza d'appello di Stefano Cucchi

Stefano Cucchi è morto da circa 5 anni. Oggi è arrivata la sentenza con la quale sono stati scagionati completamente tutti gli indagati. Poliziotti, medici e infermieri.
Non c'è nessun colpevole per lo Stato italiano.
Non c'è stata alcuna giustizia per lui e per la sua famiglia.

Oltre ad essere stato pestato e lasciato morire, si continua a infierire sui familiari e sulla sua memoria con frasi come questa che riporto dal Fatto (più sotto l'articolo completo):
Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, esprime “piena soddisfazione” per l’assoluzione in appello di tutti gli imputati. Non solo. Perché in una nota scrive: “In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori delloStato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/31/stefano-cucchi-sorella-meritiamo-giustizia-ferrero-si-autoassolve/1183405/
Marilena Nardi



"Il processo Cucchi è una delle peggiori vergogne dell'Italia di oggi."
Stefano Bartezzaghi



Sentenza
Di Mauro Biani per il Manifesto




E' Stato Cronos
Ancora sulla sentenza Cucchi.
Mauro Biani

Fulvio Fontana



di Apicella




Il dito media continua
Marco Careddu
la vignetta fa riferimento alla foto della scandalosa esultanza alla sentenza del primo processo qui sotto
Dita medi alzati dagli assolti a Cucchi
anno 2013




Sentenza
CeciGian


Orrore
CeciGian



di Pietro Vanessi





Prove insufficienti: un cadavere non basta
http://www.lastampa.it/2014/10/31/italia/cronache/caso-cucchi-tutti-assolti-in-appello-per-insufficienza-di-prove-WHni9dMihmx7avRNSdfE1M/pagina.html
Gianfalco


era il 2009
Paolo Lombardi




Orrore
fabiomagnasciutti





 Caso Cucchi: tutti assolti
 di Tiziano Riverso

*
un paese da sempre senza giustizia,in balia delle correnti dei magistrati
Vincino Gallo


Chi è Stato?
massimo gramellini
Recita il ritornello: le sentenze si rispettano. Però non possono diventare lotterie, come accade quando sugli stessi fatti il giudizio d’appello smentisce, ribaltandolo, il processo precedente. Per l’accusa Stefano Cucchi è morto in carcere di botte e di stenti. Per il primo giudice «soltanto» di fame e di sete. Per la corte d’assise neanche di quello. Ne dovremmo dedurre che sia ancora vivo. O che si sia ammazzato da solo. E infatti è questa la versione che ci vogliono apparecchiare: Cucchi si sarebbe lasciato morire di inedia. Se medici e infermieri hanno una colpa, è di non avere insistito con la forza per nutrirlo.
Una «responsabilità morale» ammette persino Giovanardi. E le fratture? E gli occhi pesti? E il corpo preso in consegna vivo dallo Stato e restituito cadavere alla famiglia? Una famiglia che ha sempre rispettato e aiutato le istituzioni, al punto di fornire prove a carico del figlio sul possesso di droga. Toccherà alla Cassazione mettere il timbro su questa storia allucinante, dove il latinorum dei giudici è contraddetto dalla potenza persuasiva delle foto. Purtroppo abbiamo fin d’ora una certezza: che quando una delle due sentenze risulterà sbagliata, nessun magistrato pagherà per il suo errore.
P.S. Solidarietà ai poliziotti e agli agenti penitenziari che accettano di farsi odiare dal prossimo per 1200 euro al mese. Ma il portavoce di un loro sindacato che - di fronte alla morte impunita di un uomo - dichiara: «Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute e conduce una vita dissoluta, ne paghi le conseguenze», dovrebbe fare soltanto una cosa. Vergognarsi.



di GLMart


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occhio alla salute
Natangelo


Nessuna pietà
Natangelo


Staino- Corriere


Vauro

 
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Disegni - Il fatto quotidiano



di Mario Airaghi