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sabato 23 gennaio 2021

L'ultimo giorno di Trump

 Trump ha lasciato la Casa Bianca. Insediamento di Biden

Franco Portinari

Ieri è stato l'ultimo giorno della presidenza #Trump. Ho visto le foto di Trump che sale per l'ultima volta sull'elicottero presidenziale salutando la stampa e mi è venuta in mente questa scena.

Tartarotti

#TrumpOut #MarineOne #GoodbyeMrPresident


Dave Brown's #RoguesGallery cartoon after #GustaveDoré #Trump #RudyGiuliani #MikePence #MitchMcConnell #GOP... BTW #Dante's 9th circle of Hell, frozen lake Cocytus, was reserved for Traitors and Frauds... just saying!

Dave Brown's #RoguesGallery vignetta ispirata  a#GustaveDoré#Trump#RudyGiuliani#MikePence#MitchMcConnell#GOP ... BTW #Dante Il nono cerchio dell'Inferno, il lago ghiacciato di Cocito, era  riservato a Traditori e Frodatori ... tanto per sapere!


Trump, il king lear di Mar a Lago: pensa davvero di aver vinto.

Durando

#trump #kinglear #washington #elezioniamericane #camoidoglio

Trump‘s last delusions- Simbolo del copyrightChappatte  in  

@nzzas

 NZZ  am  Sonntags > https://chappatte.com/en/images/trumps-last-stand/

Chappatte



6 gennaio 2021 - Sostenitori di Trump assaltano il Campidoglio: 4 morti, armi in aula, interviene la Guardia Nazionale. Biden: «Il presidente fermi questo attacco alla democrazia».

© Milko Dalla Battista



20 gennaio 2021 - Trump lascia la Casa Bianca ma promette che tornerà.

© Milko Dalla Battista




Behind the wall by Dario Castillejos, Oaxaca, Mexico

https://politicalcartoons.com/sku/247761/


LA CASA BLANCA  di Angel Boligan

@El_Universal_Mx @Univ_Opinion

 #DonaldTrump #casablanca #TRUMP #USAElections2020 #whitehouse #TAKEOVER #Violence

- *



Finally.
From The Economist
Kal
 
Steve Bannon Full Pardon by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com



Tomorrow, finally, at long last. "A Weight Lifted," for this week's NYer. [https://www.newyorker.com/.../cove.../cover-story-2021-01-25]


My cartoon Thursday 
@TheTimes
. He may be gone, but his rotten creed won’t lie down. #DonaldTrump #InaugurationDay
Peter Brookes



Dopo l'elefante
Già dal giorno della nomination repubblicana di Trump erano abbastanza evidenti i guai che avrebbe causato Trump https://gianfrancouberblog.blogspot.com/2016/07/l-nella-cristalleria.html 
ma forse si era persino troppo ottimisti.
Ieri Biden preso possesso dello studio ovale ha trovato, insieme ad una lettera confidenziale, i cocci di una maldestra gestione del potere frutto di incompetenza e di smisurato egocentrismo, che sarà faticoso rimettere insieme.
Gianfranco Uber



Reset to US
Matt Wuerker





Bye Donald!
Sarà dura fare satira senza di te!
Alagon / Virginia Cabras
#baiandendi

#donaldtrump #trump #byedonald #bidenharris #biden #vignetta #satira #alagon

giovedì 7 gennaio 2021

Inaudito: Pro-Trump attaccano il Campidoglio

 #Facebook ha rimosso il video di #Trump con il quale chiedeva ai suoi sostenitori di terminare l'assalto al palazzo del Campidoglio, seppure dimostrandosi molto comprensivo nei loro confronti.

Twitter ha limitato in maniera molto stringente il tweet che contiene il video interlocutorio di Trump, in cui invita gli insurrezionisti ad andare a casa ma dando loro ragione, sostanzialmente

Twitter in tarda serata ha bloccato per la prima volta il presidente Trump dal suo account, il passo più punitivo che l'azienda ha intrapreso contro il presidente in una giornata di disordini sociali e violenze a Washington.


Steve Sack





Pro-Trump mob storms Capitol by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com



Storming The Capitol by Randall Enos, Easton, CT





U.S. Democracy is burning 

Chappatte


L’American Dream è finito in un American Nightmare.
Ma la colpa non è solo di Trump.
King Liar, Final Act (se spera) per Black Post - L'informazione Nero su bianco - 
#trump #maga #makeamericagreatagain #kinglear #capitolhilloccupiedprotest #protester #proudboys #magariots #civilwar2021 #vignetta #satira #blackpost #alagon
Alagon




Democrazia violata Violated Democracy #democracy #washington #Trump #statueofliberty #courrierinternational #Repubblica #ilmessaggero #cartoonmovement #cartooningforpeace #lemonde

Marco De Angelis

Bringing it all down
Matt Wuerker




 Trump is leaving by Martin Sutovec, Slovakia



Party of Insurrection by David Fitzsimmons, The Arizona Star, Tucson, AZ


American Nero
David Rowe on #TrumpRiots #TrumpTreason #USElections #Certification – political cartoon gallery in London http://original-political-cartoon.com


Trump TV
David Rowe



Peter Brookes on #Trump #TrumpRiots #TrumpsAmerica #GeorgiaSavedDemocracy - http://original-political-cartoon.com - political cartoon gallery in London




Trump è da arrestare
Paolo Lombardi



Centinaia di sostenitori di Donald Trump hanno attaccato la sede del Congresso a Washington DC, scontrandosi con la polizia, superando i blocchi e occupando l’edificio, arrivando armati fino alle aule dove si riuniscono la Camera e il Senato. I parlamentari, che sono stati evacuati, erano riuniti per ratificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020. La seduta è stata sospesa fino a che – tre ore dopo – i rivoltosi non sono stati tutti allontanati: una di loro è morta dopo essere stata colpita da un’arma da fuoco all’interno del Campidoglio. Donald Trump, che non ha mai accettato la sconfitta sostenendo senza alcuna prova la tesi dei brogli, e ha cercato in ogni modo di restare al potere ribaltando l’esito del voto, aveva convocato questa manifestazione e ha incitato i manifestanti poco prima dell’attacco.

Washington, quattro morti dopo gli scontri dentro e fuori Capitol Hill 13 feriti e 52 arresti: è il bilancio provvisorio degli scontri nella manifestazione di protesta dei fan di Donald Trump nella capitale.

Quattro morti, 13 feriti e 52 arresti: è il bilancio provvisorio degli scontri nella manifestazione di protesta dei fan di Donald Trump nella capitale, secondo la polizia. Il capo della polizia metropolitana di Washington Dc, Robert J. Contee, ha precisato che gli arresti sono stati 52 e che hanno partecipato alle marcia di Washington “Save America” circa 45.000 persone. Degli arresti, 47 sono stati effettuati per le violazioni del coprifuoco e ingresso illegale. Quattro per possesso di pistole senza licenza e un’altra persona è stata arrestata per possesso di armi proibite. 



fonte Reuters #Washington #CapitolHill #Trump




Trump, un populista pericoloso per la democrazia
Trump può restare un minuto di più al suo posto alla Casa Bianca dopo quello che ha scatenato ieri nella capitale della più grande democrazia del mondo? E’ l’interrogativo che in tanti si stanno ponendo negli Stati Uniti dopo il folle comportamento di un presidente egocentrico che prima, con un discorso incendiario, ha incitato i suoi supporters ad assaltare il Congresso e poi si è chiuso nel suo ufficio alla Casa Bianca a guardare in tv che cosa stava succedendo. 4 morti e una cinquantina di feriti sono il bilancio provvisorio della violenza che si è scatenata nel giorno in cui il Congresso doveva ratificare la vittoria di Biden ascoltando in modo democratico le obiezioni di alcuni repubblicani. Quanto abbiamo visto in diretta tv non ha avuto nulla di democratico e l’America è sotto shock. Da subito i principali commentatori hanno parlato di tentativo di colpo di stato con la polizia che non è intervenuta in assetto antisommossa e numerosa come invece fa abitualmente quando si tratta di fronteggiare una qualunque manifestazione di Black Lives Matter. I manifestanti aizzati per mesi dal loro capo populista e alimentati dalle sue bugie hanno potuto avvicinarsi al palazzo del Congresso indisturbati,nonostante fossero armati e portassero anche bombe artigianali come si è scoperto nelle ore successive. Come è potuto accadere? Lo spettacolo vergognoso andato in scena sotto gli occhi del mondo,con il vicepresidente Pence portato al sicuro e i parlamentari trasferiti nei sotterranei dell’edificio e invitati ad indossare le maschere antigas non è degno degli Stati Uniti. E lo ha ricordato bene il presidente eletto Biden intervenuto in diretta sugli schermi televisivi nazionali “Noi non siamo questo,l’America è meglio di quello che stiamo vedendo”.Biden ha quindi comunicato agli americani di avere telefonato a Trump e di avergli detto di intervenire. “Step up”, “fatti avanti e ferma tutto questo” gli ha intimato. Poteva essere il gesto riparatore del caos scatenato da un presidente distrurbato,ma anche in questa occasione Trump ha dimostrato di essere un irresponsabile. Ha invitato i manifestanti ad andare a casa in modo pacifico,ma ha ribadito che le elezioni sono truccate. Ha mentito di nuovo, nonostante in questi mesi nessun giudice americano gli abbia dato ragione e abbia scoperto delle irregolarità nel voto. Ha lasciato che il fuoco covasse sotto la cenere di nuovo con una bugia,una delle tante che ha usato in questi 4 anni di presidenza. Un presidente bugiardo che ha spaccato l’America, facendo scorrere il sangue, alimentando conflitti razziali e sdoganando le forze più ambigue della nazione. Complottisti surreali,seguici di Qanon , suprematisti bianchi,la destra estrema, nostalgici del KuKlux Klan. Un’eredità pesante quella che lascia Trump, una pagina vergognosa per la nazione americana che sarà impossibile cancellare. Anche i repubblicani a lui più fedeli ne stanno prendendo le distanze a partire dallo speaker del Senato Mitchell McConnell, accanito oppositore di Biden. Davanti allo scempio compiuto ieri ha dovuto ammettere pubblicamente che quanto accaduto è stato un tentativo di ostacolare la democrazia. Se ne stanno andando in anticipo in queste ore dalla Casa Bianca anche alcuni stretti collaboratori di Trump. Dovrebbe andarsene anche Trump, senza attendere le due settimane che mancano all’insediamento di Biden. Difficile che lo faccia, ma sarebbe il primo gesto sensato dopo lunghi mesi di follia, a partire dalla gestione della pandemia che ha portato gli Stati Uniti ad essere il paese con più morti al mondo. Trump ha dimostrato quanto i leader populisti possano essere pericolosi,quanto le loro bugie tossiche alimentate dai social possano degenerare in scontro violento in una nazione democratica. Bene ha fatto Twitter a bloccare l’account di Trump. Non dimentichiamoci di chi ha sostenuto Trump con altre bugie anche nel nostro paese, perché quanto accaduto negli Stati Uniti può ripetersi ovunque, anche in Italia.Le istituzioni vanno difese,non vilipese come è successo ieri a Washington,ma come è accaduto più volte anche dentro il nostro Parlamento. L’America sta per voltare pagine per fortuna e speriamo che avvenga senza altri disordini e spargimento di sangue. Dalla Georgia è arrivata la buona notizia che i due seggi in ballottaggio sono stati vinti da due democratici,il reverendo Raphael Warnock e il giovane Jon Ossoff. 50 a 50,ma significa che per i prossimi due anni il Senato sarà a maggioranza democratica grazie al voto decisivo della vicepresidente Kamala Harris. Fa una differenza enorme per la presidenza Biden che sta per cominciare il suo lavoro senza l’ostacolo di un Senato contro. C’è molto da ricostruire, c’è molto da guarire nelle anime degli americani,ma lo scempio il disprezzo per la democrazia visti ieri saranno un monito per tutti,anche per i repubblicani più riottosi.

martedì 22 settembre 2020

Ruth Bader Ginsburg, l'omaggio dei cartoonist

Usa, è morta la giudice liberal della Corte Suprema
 Ruth Bader Ginsburg, paladina dei diritti 
di donne, di genere e pari oppurtunità.
Banx



Clay Bennett, the Pulitzer-winning cartoonist for the Chattanooga Times Free Press, had a similar response: “With Justice Ginsburg’s established record of beating whatever health challenges were thrown at her, maybe I was lulled into a false sense of security. Whatever the reason, I wasn’t expecting to address this issue in a cartoon for some time to come.”




“I was floored by the news, which came in during an otherwise warm and friendly family dinner,” says Signe Wilkinson, the Pulitzer Prize-winning cartoonist for Philadelphia’s Inquirer.com. “I looked at my just-born granddaughter and thought: She could be in her 40s or 50s before a Trump-appointed jurist retired from the bench.”

(Signe Wilkinson/Inquirer.com/WPWG)




John Darkow (Columbia Missourian)




Ramses




Justice Ruth Bader Ginsburg is undergoing treatment for a recurrence of cancer but in a written statement says, “I have often said I would remain a member of the court as long as I can do the job full steam. I remain fully able to do that.”

Ann Telnaes

https://washingtonpost.com/opinions/2020/07/17/super-rbg/



Dave Grandlund




Andrea Arroyo


Steve Sack



Deb Milbrath
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=4079672395383358&set=p.4079672395383358&type=1&theater



Loisa Bertman
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10157505614949135&set=a.439349089134&type=3&theater



God speed dear lady.
Ed Hall
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10225299714186072&set=p.10225299714186072&type=1&theater




Ruth Bader Ginsburg
Jan Op De Beeck
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10158562638164297&set=p.10158562638164297&type=1&theater



RBG
Nick Anderson
https://ko-fi.com/nickanderson
or:
www.patreon.com/editorialcartoons



RIP RBG
Joe Heller

Non si può comprendere fino in fondo la lunga traiettoria dei diritti delle donne negli Stati Uniti e nel mondo senza conoscere questa donna qui, Ruth Bader Ginsburg, storica giudice della Corte Suprema portata via ieri sera a 87 anni da un tumore al pancreas con cui combatteva da tempo. RBG non era una semplice giudice ma un’icona pop. Talmente grande e idolatrata da finire sulle t-shirt e sui poster come una rockstar. Era arrivata ad Harvard nel 1955 già madre di una bambina di pochi mesi, in un’epoca in cui le donne iscritte al suo corso di Giurisprudenza erano appena 9 su 500. La sua famiglia, rassegnata, di lei diceva: “Se fallisce, almeno è sposata.” Dopo la laurea fece il giro di tutti gli studi più o meno importanti di New York, ma nessuno all’epoca assumeva una donna. Così cominciò a insegnare alla Columbia con un corso su “Genere e Legge”, durante il quale viaggiò come ricercatrice in Europa, conoscendo da vicino la condizione della donna in Svezia e il ritardo clamoroso sulla parità di genere negli Stati Uniti. Infine si trasferì come docente alla Rutgers University, dove percepiva uno stipendio molto inferiore rispetto ai colleghi maschi in quanto moglie di un uomo abbiente. È con questo lungo bagaglio di conoscenze dirette e diritti negati che, negli anni ‘70, RBG cominciò a seguire le cause di discriminazione sessuale, che trattava al pari di quelle razziali, vincendo una battaglia dietro l’altra e riscrivendo letteralmente la storia dei diritti civili e della donna negli Usa. “Mi vedevo come una maestra d’asilo che deve insegnare ai giudici che non sanno che esiste la discriminazione sessuale” avrebbe raccontato in seguito. Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, nel 1993, quell’avvocata dal fisico minuto e un talento oratorio smisurato, venne nominata dal Presidente Bill Clinton seconda donna giudice della storia della Corte suprema americana, passando dall’altra parte della barricata. Sono gli anni della fama e della notorietà, senza smettere mai fino all’ultimo giorno di combattere per le battaglie di una vita. “Non chiedo favori per il mio sesso” disse una volta in aula durante un’arringa. “Chiedo solo che smettano di calpestarci". RBG se n’è andata stanotte lasciando una poltrona vacante che Trump si prepara già ad occupare con una nomina dal sapore regressivo. Restano le sue conquiste, la sua impronta indelebile sugli ultimi cinquant’anni di cultura americana, i suoi “I dissent” recitati come mantra. La sua ultima volontà, espressa poco prima di andarsene, è un manifesto di resistenza. “Non rimpiazzatemi fino a quando non ci sarà un nuovo presidente alla Casa Bianca". Le vite, quelle grandi. Lorenzo Tosa

+++

 Nel 1972 fonda una delle associazioni chiave di quegli anni «Women’s Rights Project», con l’American Civil Liberties Union. E in questi lunghi anni alla Corte suprema ha contribuito in modo decisivo a costruire la giurisprudenza sulle pari opportunità, l’autodeterminazione della donna sull’aborto, il matrimonio tra omosessuali. Il suo principale avversario-interlocutore era Antonin Scalia, la quinta essenza della dottrina conservatrice americana. I due hanno animato fiere discussioni e coltivato un’intensa amicizia, oltre che la passione comune per l’opera. Nel 2015 la rivista Time inserì Ruth Bader Ginsburg tra i 100 personaggi più influenti e chiese proprio a Scalia di scriverne il profilo. Un’impresa. Difficile afferrare fino in fondo una personalità come la sua. Il suo tratto severo è attenuato da occhi verdi, orecchini vivaci e guantini di pizzo. Nelle sentenze adottava un linguaggio ricercato, non convenzionale per la cultura americana. Di recente aveva usato l’espressione francese faute de mieux , «in mancanza di meglio», costringendo gli addetti ai lavori ad affannose ricerche on line. Due volte alla settimana si presentava in una palestra di Washington: 10 flessioni, qualche esercizio alla panca. Indossando una felpa con la scritta: «Super diva» .


My Statement on the Passing of Justice Ruth Bader Ginsburg (Obama)

Ruth Bader Ginsburg, morta a 87 anni la giudice della Corte Suprema



martedì 25 agosto 2020

Arrestato Steve Bannon



Marilena Nardi:
Fine dei giochi per il grande truffatore
Steve Bannon.
#Bannon, #scam, #truffa
#MarilenaNardi #NardiCartoon



Steve Bannon è quello che ha gestito la campagna elettorale di Trump, oggi in USA è stato arrestato per frode, il personaggio per un lungo periodo ha soggiornato in un Hotel di lusso a Roma dove quasi giornalmente incontrava molti esponenti politici della Lega, FDI e del M5S per istruirli e finanziarli, tra questi c'erano Salvini, Meloni e Grillo.
Paolo Lombardi


"The Best People"

Steve Sack





Ciao Steve, mannace na cartolina ogni tanto.

#bannon #stevebannon #breitbart #altright #sovranisti #satira #antoniocabras



Here's another one.

Ed Hall


Drawing while waiting for the convention to start. Thanks for sharing. #SteveBannon #SteveBannonArrested #bannon #wall #BuildTheWall #BannonArrested 

Ed Hall https://twitter.com/halltoons/status/1296628894473355264


Seemingly unpublishable drawing from a while ago, running in today's AIR MAIL online [with the new caption "Steve Bannon preps for the taste of prison food"]

Barry Blitt https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10158584092211192&set=p.10158584092211192&type=1&theater



Fulvio Fontana



"He Build His Jail"

Steve Bannon and “We Build the Wall” organizers arrested for defrauding donors. Former adviser to President Donald Trump and other organizers involved in an online fundraising campaign to build a private wall on the US border. and Mexico, which allegedly defrauded investors, were arrested this week. Antonio rodriguez Garcia

#Bannon #StephenBannon #WeBuildtheWall #thewall ##BannonArrested #SteveBannon #SteveBannonArrested #Trump



 Bannon wall fraud scam by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com

https://politicalcartoons.com/sku/242610/



Stephen K. Bannon, former chief strategist and Trump campaign chief executive, joins an ever-growing list of people connected with President Trump to be arrested in connection with illegal acts.

Ann Telnaes https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/08/22/trumps-chain-gang/

Bannon.

Mauro Biani

http://maurobiani.it/2020/08/22/sovranisteggiando/


All’inizio della campagna elettorale che ha portato Donald Trump sulla poltrona dello studio ovale, nessuno tra gli osservatori più accreditati, negli Stati Uniti o altrove, scommetteva sulla sua vittoria. Anzi, quasi tutti giuravano che la candidatura di Trump fosse poco più che una trovata pubblicitaria malriuscita. Sconfiggere la macchina da guerra del “clan Clinton”, dell’establishment di sinistra ma anche di destra, sembrava un obiettivo francamente irraggiungibile per un uomo dalla scarsa se non inesistente storia politica. Ma nella notte di novembre che, sugli schermi televisivi di tutto il mondo, vide l’America assegnata Stato dopo Stato a al più improbabile dei candidati, pochi sapevano che, per assicurarsi la vittoria, Donald Trump aveva stretto un patto con il diavolo. Il diavolo aveva l’aspetto trasandato e bizzarro di Steve Bannon, fino ad allora noto in patria solo per dirigere il sito di destra Breitbart, e subentrato alla guida della campagna elettorale di Trump quando mancavano pochi chilometri all’arrivo. Steve Bannon, con una storia personale improbabile e nessuna somiglianza con gli altri spin doctors presidenziali, aveva capito una cosa che nessun altro sembrava comprendere: in un mondo che non riconosce più le vecchie regole, non è importante seguire le regole per vincere. Il volume è un libro che mischia indagine, reportage e biografia e che rivela i meccanismi usati da Bannon per vincere in America - gli stessi che in queste settimane sta tentando di utilizzare in Europa.

Descrizione di Il Diavolo di Joshua Green, illustrazione di Beppe Mora, grafica di Ettore Festa. Editore LUISS University Press (febbraio 2019) https://www.lafeltrinelli.it/libri/joshua-green/diavolo/9788861053571