mercoledì 20 aprile 2016

PREMIO SATIRA POLITICA DI FORTE DEI MARMI A JAN BOEHMERMANN

BERND ERTL/GERMANY







LA GIURIA DEL PREMIO SATIRA POLITICA DI FORTE DEI MARMI HA DECISO DI PREMIARE IL COMICO TEDESCO JAN BOEHMERMANN PER LA SUA SATIRA SU ERDOGAN

Dopo che una canzone in rete “Erdowie, Erdowo, Erdogan” aveva già scatenato le ire di Ankara e una convocazione dell’ambasciatore tedesco, il 31 marzo il comico tedesco Jan Boehmermann dedicava la sua popolare trasmissione "Neo Magazin Royale" sulla rete ZDF al presidente turco Erdogan.
Boehmermann in quell’occasione decideva di spiegare al pubblico come l’offesa al capo di Stato straniero in Germania fosse ancora reato e recitava un poema satirico e volutamente scurrile contro Erdogan. Era una provocazione duplice, anche contro una legge assurda.
Erdogan ha querelato Boehmermann per conto proprio, dopo aver fatto recapitare una denuncia da parte del suo Governo per chiedere un’azione penale della Germania contro il comico.
Il Governo tedesco ha deciso di concedere l'autorizzazione al procedimento penale contro il comico della Zdf Jan Boehmermann per la poesia satirica sul presidente turco Erdogan.
Boehmermann ha quindi sospeso il suo programma tv motivandolo come segue: «Ho deciso di concedermi una piccola pausa televisiva affinché il pubblico e Internet possano concentrarsi su questioni davvero importanti, come la crisi primaverile, i video sui gatti o la vita amorosa di Sophia Thomalla (modella popolarissima in Germania ndr). Ci sono cose più rilevanti di una poesia letta durante un programma di satira», ha proseguito. «Ora me ne andrò a fare un viaggio in Corea del Nord», continua il comico in tono sarcastico, «così da farmi spiegare bene come funziona questa faccenda della libertà di stampa, e mostrare il cammino di Santiago».

La Giuria del 44° Premio Satira Politica di Forte dei Marmi ha deciso di premiare il comico tedesco per affermare il diritto alla libertà di opinione e espressione satirica.

Ufficio Premio Satira e Museo della Satira e della Caricatura
c/o Comune di Forte dei Marmi
Piazza Dante
55042 Forte dei Marmi Lu
Tel.+39 0584 280262
museosatira@gmail.com
L’Ufficio Stampa
Demetrio Brandi


Klaus Stuttmann


succede in Germania
di Stuttmann
http://www.stuttmann-karikaturen.de/karikatur/6023



Germany chancellor Angela Merkel agrees to Recep Tayyip Erdoğan’s request to allow legal charges to be filed against a comedian who made fun of the Turkish president in a satirical song. http://wpo.st/03DV1
ANN TELNAES




Germany, Turkey, and one president's fragile ego.
Kal's cartoon


-------------------------------------------------------------------------------------
Nota:


Gramellini ha dato l'annuncio  del Premio Satira Politica di Forte dei Marmi  al comico tedesco Jan Boehmermann, sabato sera, da da Fazio.
Per vedere l'intervento di Gramellini  andate al link qui e scorrete al minuto 6.55

sabato 16 aprile 2016

Vota si al referendum!

E tu, ascolti Renzi o il mare?

Più chiaro di così...
#trivelle #referendum #si #votasi #renzi #quorum #mare #piattaforme #petrolio #voto
Marco Gava Gavagnin


CeciGian



Vota si
Mario Airaghi



14 aprile 2016 - "Trivelle": appello di 50 scienziati per "sì" a referendum.
© Milko Dalla Battista


Fontana

Vai a votare, non ascoltare il CAZZARO NERO
Cappello Valeriano


#referendum
Cappello Valeriano



Tiziano Riverso

-

 “Una cosa è certa – dice Crozza – qualunque cosa io abbia deciso comunque vado a votare per tre motivi.
Primo: è un mio diritto. 

Secondo: è un mio dovere. 

Terzo: Renzi ha detto di non farlo“. 

“Ma perché questo referendum fa così paura?”, si chiede il comico genovese che aggiunge: “Perché ci si è messo anche Napolitano, il nostro Presidente emerito. Come se Ratzinger, il Papa emerito, invitasse a non andare a messa”
Crozza
-




Domenica 17 aprile, non fatevi prendere dal disfattismo o dalla pigrizia... diamo un segno FORTE e CHIARO al Governo Renzi, che sta boicottando questo referendum!!
ANDATE A VOTARE!
Pietro Vanessi PV

Negli esercizi di democrazia, anche una risposta sbagliata è sempre meglio di un non classificato

( http://www.alessioatrei.it/2016/04/11/referendum-trivelle/)
Alessio Atrei




Lupini


Stop trivelle
Romaniello



Beppe Mora



giovedì 31 marzo 2016
A TRIVELLA
Mi scuso per la parafrasi con la bellissima poesia "A livella" dell'indimenticabile Principe Antonio De Curtis ma magari con l'occasione qualcuno se la va a risentire qui https://youtu.be/kh-DtTmQb5E
Gianfranco Uber

venerdì 15 aprile 2016

Un comico tedesco a processo per richiesta del presidente turco Erdogan.

Welcome to Turkey    Tjeerd Royaards
Do not anger His Majesty the Do-Not-Insultan.
15 Apr 2016

La querelle nasce il 31 marzo quando, durante la trasmissione “Neo Magazin Royale” sull’emittente televisiva tedesca Zdf, Boehmermann aveva recitato un poema su Erdogan che conteneva accuse politiche e allusioni sessuali: in particolare, il comico accusava il presidente turco di “prendere a calci i curdi e picchiare i cristiani mentre si dedica alla pedopornografia” e al sesso con gli animali, e di essere un “idiota di professione”. Erdogan l’aveva così querelato per diffamazione, definendo la trasmissione “inaccettabile” e chiedendo una punizione per l’attore colpevole, a detta delle autorità turche, di aver insultato non solo un capo di Stato “ma anche 78 milioni di turchi”.




The Devil Jan Boehmermann    Paolo Lombardi
.
15 Apr 2016



http://www.glistatigenerali.com/geopolitica_media/turchia-comico-tedesco-bohmermann-erdogan/


BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dato l'ok alla richiesta del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, che chiedeva l'apertura di unprocesso nei confronti del comico Jan Boehmermann, autore di una poesia satirica nei suoi confronti. Secondo il codice penale tedesco, il governo di Berlino era tenuto a pronunciarsi sull'autorizzazione ai procuratori.

Merkel ha citato "opinioni divergenti tra i partner della coalizione" e sottolineato che "questa non è una decisione nel merito del caso". Hanno preso parte alla decisione, oltre alla cancelliera, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel e i ministri di Esteri, Interno e Giustizia. La Merkel ha anche aggiunto che Berlino si prepara a eliminare dal codice penale l'articolo 103 che punisce gli insulti contro un rappresentante di uno stato straniero, reato passibile di una pena di 3 anni di reclusione.

Gli esperti del ministero degli Esteri, della Giustizia e della leadership del governo hanno analizzato per cinque giorni la richiesta di Ankara prima di prendere una decisione in merito. In ballo c'erano infatti da una parte la relazione con la Turchia, dall'altra il rispetto delle libertà di espressione. Il caso non ha precedenti in Germania ed ha suscitato polemiche nel Paese.

La Turchia ha sostenuto che la poesia di Boehmermann non era diretta solo contro Erdogan ma anche contro tutto il popolo turco ed ha chiesto formalmente alla Germania di avviare un'azione penale contro il comico. E lo stesso Erdogan ha presentato lunedì una denuncia personale davanti alla procura. I due procedimenti sono indipendenti.

Tutto è iniziato con l'irritazione di Ankara per un programma di satira politica, 'extra 3', trasmesso dall'emittente pubblica NDR, che aveva trasmesso un rap in cui si criticava la gestione di Erdogan. Come reazione alle critiche turche, Böhmermann ha letto un poema intitolato "Critica diffamatoria" il 31 marzo nel suo show televisivo di satira 'Neo Magazin Royale' trasmesso dall'emittente pubblica ZDF.


il video





Böhmermann by Merkel    Marian Kamensky
Böhmermann by Merkel

15 Apr 2016




TRENTA DENARI TEDESCHI
La politica è piena 
di personaggi miserabili e traditori.
Neanche gli stati più civili ne sono immuni 
e la vergognosa vicenda di questi giorni, 
che vede protagonisti la Merkel 
ed il comico Boehmermann, ne è la prova.
La Germania vende la pelle e la libertà di opinione 
di un suo cittadino 
agli sporchi traffici con il dittatore Erdogan, 
assassino di Curdi e complice dell'ISIS.


Leggi qui la notizia

Roberto Mangosi




Erdo-man    Bart van Leeuwen
Erdowie, Erdowo, Erdo-man!

15 Apr 2016
humor
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS - 4/13/2016




Martin Rowson on the row between Merkel and Erdoğan – cartoon




L.H.O.O.Q.
Cara signora Merkel sono lieto di informarLa che qui in Europa la gente può permettersi di fare un paio di baffi alla Gioconda senza timore di essere accusati di diffamazione.
Per gentile concessione di Mr. Duchamp)
(votabile su CARTOONMOVEMENT)

Gianfranco Uber




The Jester's Hood    Enrico Bertuccioli
Merkel lets comedian face prosecution for Erdoğan poem. German chancellor under fire for agreeing to Turkish president’s request for prosecution of Jan Böhmermann. Hard times for satire...

16 Apr 2016






LINK:
Germany Turkey: Merkel allows inquiry into comic's Erdogan insult(BBC)

giovedì 14 aprile 2016

La vignetta di Vauro su Casaleggio


La vignetta di Vauro sulla notizia della morte di Gianroberto Casaleggio ha scatenato feroci polemiche sui social. Pubblicata su Twitter  a poche ore dalla morte dell'inventore dei 5 stelle, ritrae Beppe Grillo in versione burattino che cade dai fili e si affloscia. Come a dire: morto il burattinaio, fa la stessa fine il burattino. C'è chi si definisce disgustato, chi inveisce contro il comico toscano e chi invece difende satira e vignetta e spiega cos'è la satira.


Vauro
È morto Casaleggio
http://bit.ly/mortoCasaleggio



Le opinioni


Vincino Gallo 

martedì 12 aprile 2016

Casaleggio

Il Movimento perde la sua stella più fulgida: da oggi M4S
r.i.p
salmastro
La notizia della morte del cofondatore del M5S corre sul web

‪#‎CiaoGianroberto‬







In attesa delle vignette di cordoglio vi ripropongo un post del 2012

Rapporti Casaleggio Grillo

Casaleggio: le ricette
(" “Tutto iniziò nel 2004″, quando il comico lesse uno dei suoi libri, “Il Web è morto, viva il Web”. Da lì la svolta: “Rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee”.")



Casaleggio Grill
PORTOS / Franco Portinari


fonte


Traduzione: "Facciamoci una bella partita a ..."


Vincino per Vanity Fair


**

domenica 10 aprile 2016

Emiliano Liuzzi



un piccolo omaggio a un grande giornalista
Marilena Nardi

Emiliano Liuzzi
E' morto improvvisamente nella notte. Aveva 46 anni e lascia due figli. Prima di approdare al Fatto, ha lavorato al Tirreno e al Corriere di Livorno.

Ciao Emiliano, il ricordo di Natangelo

Paolo Lombardi in mostra ad Arezzo

E' iniziata oggi domenica 10 aprile, 
alla Feltrinelli di Arezzo, 
 la mostra di  Paolo Lombardi. 
Paolo esporrà 
molte delle sue opere satiriche e di impegno sociale. 
La mostra  con vignette di Satira Internazionale,
 sarà visitabile dal 9 Aprile e per tutto il mese.




Firmo le mie vignette LP, sono Paolo Lombardi, esordisco come vignettista nel 2008 con una vignetta su Stern magazine in Germania, in seguito vengo pubblicato su Don Quichotte Satire magazine, giornale Turco-Tedesco, in Italia ho collaborato con la rivista MAMMA che nel 2009 vince il Premio Satira a Forte Dei Marmi.
In Italia ho collaborato per un breve periodo con il Vernacoliere, poi sporadiche apparizioni su L’Unità, Liberazione, La Repubblica , L’Espresso, e vari giornali locali, ho partecipato a varie mostre e concorsi , la più importante al Museo della Satira a Forte Dei Marmi.
Ma è soprattutto all’estero che riesco ad avere più visibilità e successo, collaboro con l’agenzia Olandese Cartoon Movement che mi ha pubblicato sul settimanale 360 Week Magazine, poi pubblicazioni in vari blog , Iran Cartoon, Brazil Cartoon, Syria Cartoon, molte sono le mostre a cui ho partecipato in Brasile nella città di San Paolo e Rio De Janeiro,  Museo Humor di Buenos Aires,  alla Galleria d’arte Nazionale di Istanbul.
A Maggio 2016 sarò in mostra alla corte Internazionale di Giustizia dell'Aia Olanda
A Giugno sarò in esposizione a New York presso la sede ONU.

















“Paolo è artista tignoso, satirico, 
inquieto. Operaio disegnante 
che non si arrende alle ingiustizie
 dal suo pianerottolo al mondo.

 Ho conosciuto Paolo, 
e quel bianco e nero secco 
sulle ingiustizie me lo ha sempre
 fatto apprezzare. 
Poi è cresciuto artisticamente 
senza mai lasciare il suo stile e la sua
 sensibilità che ha regalato a chi la sa apprezzare. 
E sono molti, moltissimi quelli fuori dall’Italia, 
quelli a cui regala, quasi quotidianamente, 
il suo pensiero disegnato. 
Grazie Paolino, e attendo
 il prossimo fendente preciso di nero.”
Mauro Biani

venerdì 8 aprile 2016

Indignazione per l'intervista di Riina a Porta a Porta

Gava

« Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! »
Peppino Impastato

Peppino Impastato fece una radio, dove tutti i giorni lo diceva ad alta voce:
LA MAFIA È MERDA!!!
Nessuno l’ha mai chiamato in televisione.
L’hanno ammazzato il 9 maggio 1978



Il 7 aprile 2016 il figlio di Toto Riina è ospitato a Porta a Porta a presentare il suo libro.



Porta a Porta
Cecigian



Puntatotona
Tiziano Riverso



 Far parlare congiunti di Reina non ha alcun senso se non di spazzare la residua credibilità della televisione pubblica e offendere il paese.

Vespa consiglia di usare il telecomando se qualcosa non vi piace.
La stessa cosa che faceva Brusca.
[cit.]
Certo...cosa che faccio regolarmente...peccato che sia costretta pagare il canone per mantenere una montagna di immondizia.


Mario Airaghi




Sulla questione è intervenuto anche Pietro Grasso. Il presidente del Senato commenta su Twitter: «Non mi interessa se le mani di #Riina accarezzavano i figli, sono le stesse macchiate di sangue innocente. Non guarderò @RaiPortaaPorta». «In 20 anni di Porta a Porta Vespa non si è mai occupato del delitto di Piersanti Mattarella e non ha mai invitato in studio il fratello, oggi presidente della Repubblica. Adesso invita il figlio del carnefice. È questo il nuovo servizio pubblico?», si chiede il deputato del Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi. Interviene anche Ernesto Magorno, deputato Pd e componente dell’Antimafia: «La Rai ascolti l’appello della presidente Bindi e ci ripensi. La presidente e il direttore generale della Rai intervengano. C’è il rischio che proprio dalla prima rete del servizio pubblico il figlio del boss mandi messaggi e segnali di natura inquietante e inaccettabile. Siamo sicuri che sia questo il tipo di giornalismo di cui ha bisogno il servizio pubblico?».



Salvatore Borsellino batte Salvo Riina con un post su Facebook: 7 milioni di utenti contro 1 milione di telespettatori
Tiziano Riverso






----------------------------------------------------------------------------------------


Mafia: bufera per l'intervista di Vespa a Riina jr a Porta a Porta. Vertici Rai: "Nessun negazionismo"
Dg azienda sentito insieme alla presidente Monica Maggioni in Antimafia
07 aprile ANSA

Presa di posizione del dg e della presidente della Rai Antonio Campo Dall'Orto e Monica Maggioni dopo le polemiche per l'intervista di Bruno Vespa. "Da noi nessun negazionismo", ha detto la Maggioni che ha però evidenziato che Riina jr ha dato in sostanza un'intervista da mafioso. Intanto il direttore ha fatto sapere che dal primo settembre ci sarà una supervisione giornalistica.

"Questa è una fase di transizione - ha detto Campo Dall'Orto - prima abbiamo deciso di occuparci della informazione giornalistica in senso stretto, cioè delle testate, e poi dal primo settembre bisognerà riuscire ad avere una supervisione che lavori sui contenuti giornalistici ovunque essi siano. Da quel momento si dovrà decidere insieme". Lo dice il dg Rai Antonio Campo Dall'Orto in Commissione Antimafia rispondendo a domande sull' intervista di Riina jr ieri sera a Porta a Porta. Un punto sul quale arriva la secca replica del sindacato: "La chiusura della vicenda "Porta a Porta" non può consistere nell'invenzione della figura di un supervisore a priori dei contenuti giornalistici, in chiara violazione della legge e del contratto collettivo di lavoro". Lo affermano in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani.

"Nella storia della Rai - ha puntualizzato la Maggioni - non c'e' nessun negazionismo, da giornalista capisco l'attrazione per questa storia ma c'e' il contenuto e ci sono anche le responsabilità. Nel Paese la ferita della mafia non e' una ferita del passato, ma di oggi. E per questo serve attenzione al contesto. Intervenire a priori rimanda all'idea di censura ed e' difficile accettare l'idea di censura, nei confronti di un collega con una lunga storia professionale. Su certi temi vale la pena dilatare il confronto sul come si dicono le cose che resta fondamentale". "Nel risentire il racconto di Riina jr - ha detto ancora la Maggioni - molte cose sono insopportabili. Non rinnegare la storia del padre, ad esempio. In sostanza Riina dà una intervista da mafioso. La Rai non è però appiattibile su un'intervista, perché racconta giorno per giorno le storie delle vittime della mafia".

"Non sono stati fatti pagamenti. Le domande sono state fatte in libertà e la liberatoria è arrivata alla fine", ha detto Campo Dall'Orto in Commissione Antimafia, rispondendo ai parlamentari che gli chiedevano se Riina jr avesse ricevuto un compenso e quali erano state le modalità della liberatoria. "Abbiamo chiesto spiegazioni - replica la presidente dell'Antimafia Rosy Bindi - perché se il presidente del Senato deve dare prima la liberatoria e Riina la dà dopo qualche spiegazione ci deve essere data. Io firmo sempre prima quando vado in tv, mai dopo. Le liberatorie si danno sempre prima perché altrimenti si lascia il pallino in mano a chi la deve firmare dopo".

"Come editore principale del paese - ha detto anche il dg Rai -, supportiamo la lotta alla mafia con grande passione. L'azienda non ha nessun dubbio sul significato del servizio pubblico. Per questo abbiamo consegnato alla Commissione una cartella con tutto il lavoro fatto a sostegno della lotta alla mafia negli ultimi otto mesi".

La Commissione parlamentare Antimafia - dunque - ha convocato i vertici Rai, ovvero la presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, per una audizione urgente sulla vicenda dell'intervista al figlio di Riina nella trasmissione Porta a Porta su Raiuno.

Il presidente del Senato Pietro Grasso, intervenendo alla Luiss, ha detto: "Io penso che il servizio pubblico non debba avere limiti all'informazione, ma deve imporre un diverso grado di responsabilità e di serietà. Non si può banalizzare la mafia, non si ci si deve prestare a operazioni commerciali e culturali di questo tipo, e una puntata riparatoria non giustifica, anzi sembra mettere sullo stesso piano il punto di vista della mafia e quello dello Stato".


Vespa
Franco Portinari

Rai: Vespa, tutto questo baccano mi sorprende e addolora
Segretario generale Cei Galantino torna sulle polemiche dopo la trasmissione: 'Non si possono fare queste cose per dare spettacolo'
"Tutto questo baccano mi sorprende e mi addolora". Lo ha affermato Bruno Vespa, intervenendo a Taranto al seminario 'Parole e Giustizia. Opinione pubblica, magistrati e giornalisti a confronto sul linguaggio della legge'. All'evento partecipano anche Gianrico Carofiglio (magistrato e scrittore), Giovanni Maria Flick (ex Ministro di Grazia e Giustizia e giurista), Maurizio Carbone (Pubblico Ministero), Giusi Fasano (giornalista). Parlando delle polemiche sorte per l'intervista a Salvo Riina, figlio del boss mafioso Totò Riina, durante la puntata di Porta a porta del 6 aprile, Vespa ha detto che "tutti hanno intervistato tutti. Tutti i capi mafia sono stati intervistati. Biagi ha intervistato Luciano Liggio e Sindona. Joe Marrazzo ha intervistato Piromalli e Cutolo. Non hanno risparmiato nessuno. Vespa intervista il figlio di Riina, non il boss Riina, e succede tutto questo bordello. Lascio a voi il commento". Il conduttore di Porta a Porta ha risposto anche a don Ciotti precisando che "Libera era stata invitata prima dell'intervista a Riina per mostrarci quello che loro hanno fatto con i beni sequestrati alla mafia e hanno detto di no. Poi abbiamo annunciato l'intervista a Salvo Riina e chiesto a don Ciotti di venire, ma ha detto di no. Sono contento che abbiamo avuto in trasmissione un importante rappresentante dell'associazione anti-pizzo".
"Mi sono rifiutato assolutamente di vedere la trasmissione" con ospite il figlio di Totò Riina e "qualora venissi invitato a 'Porta a Porta' non andrò per non sedere sulla stessa poltrona. Non ci andrò mai lì dentro. Non sono stato chiamato e spero che non mi chiamino mai. Non si possono fare queste cose per dare spettacolo". Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, ai microfoni del Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
"Sono uno di quelli - ha aggiunto mons. Galantino - che non ha visto e voluto vedere 'Porta a Porta'. Mi sembra che sia sacrosanta la protesta nei confronti della Rai e di alcuni giornalisti. Si può anche far andare il figlio di Riina in televisione ma non devono guidare le danze e fare loro lo show per spiegarci cosa non è la Mafia. Bisogna avere giornalisti intelligenti, non inginocchiati, che sappiano fare le domande che la gente vuole fare a queste persone. Non i perbenisti ma la gente che ha avuto danni gravi e parenti ammazzati. Abbiamo avuto tutti dei danni da questa gente".