martedì 4 novembre 2014

Il 4 novembre ed il Centenario della Prima Guerra Mondiale

Birdcatcher sitting on Earth
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 7/31/2014



Oggi 4 novembre dovrebbe ricordarci soprattutto la fine della Prima Guerra Mondiale.

Anche se segna la fine di un conflitto, non mi è mai sembrata una data felice. Sono stati talmente tanti i morti e grave il modo in cui sono stati spediti al massacro tanti giovani, che non riesco a pensare a quella che poteva essere la gioia per la fine del conflitto. Non so che farci. Penso Grande Guerra e mi rivedo i volti sfigurati dei soldati disegnati da George Grosz e Otto Dix. Mi ricordo i racconti di mio padre che a sua volta mi raccontava quelli di mio nonno. 
Tra i monti in cui sono nata, sono rimaste trincee, mulattiere e postazioni militari nei posti più freddi e impervi. E qui, dove vivo adesso, sulla linea del Piave, se qualcuno scava a fondo ancora può trovare baionette e resti di ordigni. A distanza di cent'anni.

Però tra tutti quelli tristi, c'è un bel ricordo si fa largo nella memoria, addolcendo la tristezza che questa data mi ha sempre trasmesso. Non c'entra nulla con la guerra...Avevo la metà degli anni che ho adesso e in un lontanissimo 4 novembre giravo per Vicenza accompagnando un musicista newyorchese che si trovava a tenere dei concerti in zona. Lo portavo a vedere il centro storico e la Rotonda del Palladio, in attesa che se ne ripartisse in treno. In quella mezza giornata mi ha raccontato del suo incontro con Jimi Hendrix, mi ha consigliato Maus di Spiegelman, abbiamo parlato di Madonna e di molte altre facezie, e per ricambiare la mia cortesia mi ha invitata a fargli visita a NY. 
Quando sono riuscita ad andarci, a NY, lui era in tour in Europa, ma non fa niente, qualcosa nella mia testa si era già messo in moto.
Marilena Nardi


4 Novembre
Tiziano Riverso


My cartoon Saturday @TheTimes on 1914-18, the war to end all wars. It certainly didn't, did it? #Gaza #Ukraine et al
Peter Brookes

BACKGROUND
World War I (WWI or WW1 or World War One), also known as the First World War, was a global war centred in Europe that began on 28 July 1914 and lasted until 11 November 1918. More than 9 million combatants were killed, a casualty rate exacerbated by the belligerents' technological and industrial sophistication, and tactical stalemate. It was one of the deadliest conflicts in history, paving the way for major political changes, including revolutions in many of the nations involved. Britain declared war on Germany on 4 August 1914, following an "unsatisfactory reply" to the British ultimatum that Belgium must be kept neutral. Read more >>
CARTOON
The cartoon by Peter Brookes from The Times shows a group of British soldiers 'going over the top' armed only with rifles fitted with bayonets. Certain death awaits them as they approach the barbed wire and enemy fire. One of the soldiers comments to his companion, "At least in a hundred years there'll be no more slaughter, Carruthers ..."
COMMENT
The soldier's comment is, of course, meant to be ironic. One hundred years on, the slaughter continues all around the world (Syria, Gaza, Ukraine, Iraq, etc., etc.). 'The war to end all war' was a term for World War I first used in August 1914. Originally idealistic, it is now used mainly in a disparaging or ironic way.
GRAMMAR
Note the contraction "there'll be" for "there will be", which is the future form of "there is". The soldier could also have said "there won't be any more", which does, however, sound less elegant.
NOTES
1. The sepia look of the cartoon is meant to recall the photos of the time.
2.  Carruthers is a posh name which suggests the cliché of the upper-class soldier who has enlisted for idealistic reasons.


100th anniversary of WW1
By Aislin, The Montreal Gazette - 8/4/2014


Warlords
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 8/4/2014



Remembrance First Worldwar
By Tom Janssen, The Netherlands - 8/5/2014


 Sarajevo, 100 years ago
Chappatte


4 Novembre
4 novembre dell’inutile strage.
Mauro Biani






 

#RemberanceSunday

 BoB Moran


Nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord la  Domenica Remembrance è il giorno "per commemorare il contributo di  militari e civili  britannici e del Commonwealth  nelle due guerre mondiali e conflitti successivi ". Si svolge la seconda Domenica nel mese di novembre, la Domenica più vicina al 11 novembre, giorno dell'armistizio inglese ,l'anniversario della fine delle ostilità della prima guerra mondiale alle ore 11 nel 1918.
A Londra un cadetto tredicienne, durante la commemorazione, ha piantato l’ultimo dei quasi 900’000 papaveri di ceramica che ricordano le vittime della grande guerra.
In gran bretagna il papavero ricorda i campi dell’Europa centrale dove vennero combattute le battaglie più cruente.

Nota:
In questo post ho voluto raccogliere le vigne del 4novembre festa nazionale italiana istituita nel 1917 per celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale ai disegni di qualche autore internazionale dedicati proprio ai 100 anni dell'inizio di questa sanguinossima guerra.
E finisco con uno splendido disegno di Angel Boligan , un'opera di speranza per i nostri ragazzi, per la nostra gioventù.



- Way Future
By Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com - 8/7/2014
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Fiasco de una conmemoración: el centenario del atentado de Sarajevo


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 LA DANZA MACABRA DELLA GRANDE GUERRA

lunedì 3 novembre 2014

Ritratto di Mario Tronti

 Il 28 settembre  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
Mario Tronti






Mario Tronti: "Sono uno sconfitto, non un vinto. Abbiamo perso la guerra del '900"
È stato comunista teorico dell'operaismo, critico del Sessantotto e ora teologo della politica deluso dalla Storia I ricordi, le battaglie e i rimpianti del filosofo

di ANTONIO GNOLI


SOTTO la suola delle sue scarpe è ancora riconoscibile il fango della storia. "È tutto ciò che resta. Miscuglio di paglia e sterco con cui ci siamo illusi di erigere cattedrali al sogno operaio ". Ecco un uomo, mi dico, intriso di una coerenza che sfonda in una malinconia senza sbavature. È Mario Tronti, il più illustre tra i teorici dell'operaismo. Ha da poco finito di scrivere un libro su ciò che è stato il suo pensiero, come si è trasformato e ciò che è oggi. Non so chi lo pubblicherà (mi auguro un buon editore). Vi leggo una profonda disperazione. Come un diario di sconfitte scandito sulla lunga agonia del passato che non passa mai del tutto, che non muore definitivamente. Ma che non serve più.

"Sono gli altri che ti tengono in vita", dice ironico. Quando la vita, magari, richiede altre prove, altre scelte. Forse è per questo, si lascia sfuggire, che ha cercato un diversivo nella pratica del Tai Chi: "I gesti di quella tecnica orientale rivelano, nella loro lentezza, un'armonia segreta. Tutto si concentra nel respiro. L'ho praticato per un po'. Con curiosità e attenzione. Ma alla fine mi sentivo inadatto. Fuori posto. L'Oriente esige una mente capace di creare il vuoto. La mia vive di tutto il pieno che ho accumulato nel tempo".

Come è nata la curiosità per il Tai Chi?

domenica 2 novembre 2014

Reyhaneh Jabbari


Iran, Reyhaneh Jabbari è stata impiccata. Aveva ucciso il suo stupratore
Esecuzione della pena capitale nonostante gli appelli internazionali alle autorità iraniane


Rayhaneh Jabbari, who was sentenced
Paolo Lombardi
. 25 Oct 2014



The Iranian hunter
Cecigian
Dedicated to Reyhaneh Jabbari 28 Oct 2014

THE FALSE THEOREM
Gianfranco Uber
The justice based on the death penalty is not true justice. (also known as the postulate of Rouhami and spread not only in Iran) 26 Oct 2014
[IL FALSO TEOREMA DI TEHERAN
La giustizia costruita sulla pena di morte non è vera giustizia ]



 baloons
Magnasciutti


reyhaneh jabbari
Doaa Eladl
execution the Iranian girl reyhaneh jabbari 29 Oct 2014






Reyhaneh Jabbari, la ventiseienne iraniana impiccata sabato in Iran per aver ucciso un uomo che accusava di tentato stupro, ha lasciato questo messaggio vocale alla madre lo scorso aprile (quando era prevista la sua esecuzione poi rimandata). Alcuni attivisti iraniani lo hanno trascritto e fatto circolare su internet: lo considerano il suo testamento. Reyhaneh è stata seppellita domenica mattina, ma alla famiglia non è stato permesso di celebrare un funerale per lei. 
Cara Shole,
oggi ho appreso che e’ arrivato il mio turno di affrontare la Qisas (la legge del taglione ndr). Mi sento ferita, perché non mi avevi detto che sono arrivata all’ultima pagina del libro della mia vita. Non pensi che dovrei saperlo? Non sai quanto mi vergogno per la tua tristezza. Perché non mi hai dato la possibilità di baciare la tua mano e quella di papa’?
Il mondo mi ha permesso di vivere fino a 19 anni. Quella notte fatale avrei dovuto essere uccisa. Il mio corpo sarebbe stato gettato in un qualche angolo della città e, dopo qualche giorno, la polizia ti avrebbe portata all’obitorio per identificare il mio cadavere, e avresti appreso anche che ero stata stuprata. L’assassino non sarebbe mai stato trovato poiché noi non godiamo della loro ricchezza e del loro potere. E poi avresti continuato la tua vita nel dolore e nella vergogna, e un paio di anni dopo saresti morta per questa sofferenza, e sarebbe finita cosi’.
Ma a causa di quel colpo maledetto la storia e’ cambiata. Il mio corpo non e’ stato gettato via, ma nella fossa della prigione di Evin e nelle sue celle di isolamento e ora in questo carcere-tomba di Shahr-e Ray. Ma non vacillare di fronte al destino e non ti lamentare. Sai bene che la morte non e’ la fine della vita.
Mi hai insegnato che veniamo al mondo per fare esperienza e per imparare una lezione, e che ogni nascita porta con se’ una responsabilità. Ho imparato che a volte bisogna combattere. Mi ricordo quando mi dicesti che l’uomo che conduceva la vettura aveva protestato contro l’uomo che mi stava frustando, ma quest’ultimo ha colpito l’altro con la frusta sulla testa e sul volto, causandone alla fine la morte. Sei stata tu a insegnarmi che bisogna perseverare, anche fino alla morte, per i valori.
Ci hai insegnato andando a scuola ad essere delle signore di fronte alle liti e alle lamentele. Ti ricordi quanto hai influenzato il modo in cui ci comportiamo? La tua esperienza pero’ e’ sbagliata. Quando l’incidente e’ avvenuto, le cose che avevo imparato non mi sono servite. Quando sono apparsa in corte, agli occhi della gente sembravo una assassina a sangue freddo e una criminale senza scrupoli. Non ho versato lacrime, non ho supplicato nessuno.  Non ho cercato di piangere fino a perdere la testa, perché confidavo nella legge.
Ma sono stata incriminata per indifferenza di fronte ad un crimine. Vedi, non ho ucciso mai nemmeno le zanzare e gettavo fuori gli scarafaggi prendendoli per le antenne. Ora sono colpevole di omicidio premeditato. Il mio trattamento degli animali e’ stato interpretato come un comportamento da ragazzo e il giudice non si e’ nemmeno preoccupato di considerate il fatto che, al tempo dell’incidente, avevo le unghie lunghe e laccate.
Quanto ero ottimista ad aspettarmi giustizia dai giudici! Il giudice non ha mai nemmeno menzionato che le mie mani non sono dure come quelle di un atleta o un pugile. E questo paese che tu mi hai insegnata ad amare non mi ha mai voluta, e nessuno mi ha appoggiata anche sotto i colpi dell’uomo che mi interrogava e piangevo e sentivo le parole più volgari. Quando ho rimosso da me stessa l’ultimo segno di bellezza, rasandomi i capelli, sono stata premiata con 11 giorni di isolamento.
Cara Shole, non piangere per quello che senti. Il primo giorno che nell’ufficio della polizia un agente anziano e non sposato mi ha colpita per via delle mie unghie, ho capito che la bellezza non e’ fatta per questi tempi.  La bellezza dell’aspetto, la bellezza dei pensieri e dei desideri, la bella calligafria, la bellezza degli occhi e di una visione, e persino la bellezza di una voce piacevole.
Mia cara madre, il mio modo di pensare e cambiato e tu non sei responsabile. Le mie parole sono senza fine e le darò a qualcuno in modo che quando sarò impiccata senza la tua presenza e senza che io lo sappia, ti verranno consegnate. Ti lascio queste parole come eredita’.
Comunque, prima della mia morte, voglio qualcosa da te e ti chiedo di realizzare questa richiesta con tutte le tue forze e tutti i tuoi mezzi. Infatti, e’ la sola cosa che voglio dal mondo, da questo paese e da te. So che hai bisogno di tempo per questo. Per questo ti dirò questa parte del mio testamento per prima. Per favore non piangere e ascolta. Voglio che tu vada in tribunale e presenti la mia richiesta. Non posso scrivere questa lettera dall’interno della prigione con l’approvazione delle autorità, perciò ancora una volta dovrai soffrire per causa mia.  E’ la sola cosa per cui, anche se tu dovessi supplicarli, non mi arrabbierei – anche se ti ho detto molte volte di non supplicarli per salvarmi dalla forca.
Mia buona madre, cara Shole, più cara a me della mia stessa vita, non voglio marcire sottoterra. Non voglio che i miei occhi o il mio cuore giovane diventino polvere. Supplicali perché subito dopo la mia impiccagione, il mio cuore, i reni, gli occhi, le ossa e qualunque altra cosa possa essere trapiantata venga sottratta al mio corpo e donata a qualcuno che ne ha bisogno. Non voglio che sappiano il mio nome, che mi comprino un bouquet di fiori e nemmeno che preghino per me. Ti dico dal profondo del cuore che non voglio che ci sia una tomba dove tu andrai a piangere e soffrire.  Non voglio che tu indossi abiti scuri per me. Fai del tuo meglio per dimenticare i miei giorni difficili. Lascia che il vento mi porti via. 
Il mondo non ci ama. Non voleva il mio destino. E adesso sto cedendo e sto abbracciando la morte. Perché nel tribunale di Dio incriminerò gli ispettori, l’ispettore Shamlou, il giudice, i giudici della Corte suprema che mi hanno colpita quando ero sveglia e non hanno smesso di abusare di me. Nel tribunale del creatore accuserò il dottor  Farvandi, e Qassem Shabani e tutti coloro che per ignoranza o menzogna mi hanno tradita e hanno calpestato i miei diritti.
Cara Shole dal cuore d’oro, nell’altro mondo siamo io e te gli accusatori e loro sono gli imputati. Vediamo quel che vuole Dio. Io avrei voluto abbracciarti fino alla morte. Ti voglio bene.
Reyhaneh


(fonte)

sabato 1 novembre 2014

Sentenza d'appello di Stefano Cucchi

Stefano Cucchi è morto da circa 5 anni. Oggi è arrivata la sentenza con la quale sono stati scagionati completamente tutti gli indagati. Poliziotti, medici e infermieri.
Non c'è nessun colpevole per lo Stato italiano.
Non c'è stata alcuna giustizia per lui e per la sua famiglia.

Oltre ad essere stato pestato e lasciato morire, si continua a infierire sui familiari e sulla sua memoria con frasi come questa che riporto dal Fatto (più sotto l'articolo completo):
Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, esprime “piena soddisfazione” per l’assoluzione in appello di tutti gli imputati. Non solo. Perché in una nota scrive: “In questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori delloStato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/31/stefano-cucchi-sorella-meritiamo-giustizia-ferrero-si-autoassolve/1183405/
Marilena Nardi



"Il processo Cucchi è una delle peggiori vergogne dell'Italia di oggi."
Stefano Bartezzaghi



Sentenza
Di Mauro Biani per il Manifesto




E' Stato Cronos
Ancora sulla sentenza Cucchi.
Mauro Biani

Fulvio Fontana



di Apicella




Il dito media continua
Marco Careddu
la vignetta fa riferimento alla foto della scandalosa esultanza alla sentenza del primo processo qui sotto
Dita medi alzati dagli assolti a Cucchi
anno 2013




Sentenza
CeciGian


Orrore
CeciGian



di Pietro Vanessi





Prove insufficienti: un cadavere non basta
http://www.lastampa.it/2014/10/31/italia/cronache/caso-cucchi-tutti-assolti-in-appello-per-insufficienza-di-prove-WHni9dMihmx7avRNSdfE1M/pagina.html
Gianfalco


era il 2009
Paolo Lombardi




Orrore
fabiomagnasciutti





 Caso Cucchi: tutti assolti
 di Tiziano Riverso

*
un paese da sempre senza giustizia,in balia delle correnti dei magistrati
Vincino Gallo


Chi è Stato?
massimo gramellini
Recita il ritornello: le sentenze si rispettano. Però non possono diventare lotterie, come accade quando sugli stessi fatti il giudizio d’appello smentisce, ribaltandolo, il processo precedente. Per l’accusa Stefano Cucchi è morto in carcere di botte e di stenti. Per il primo giudice «soltanto» di fame e di sete. Per la corte d’assise neanche di quello. Ne dovremmo dedurre che sia ancora vivo. O che si sia ammazzato da solo. E infatti è questa la versione che ci vogliono apparecchiare: Cucchi si sarebbe lasciato morire di inedia. Se medici e infermieri hanno una colpa, è di non avere insistito con la forza per nutrirlo.
Una «responsabilità morale» ammette persino Giovanardi. E le fratture? E gli occhi pesti? E il corpo preso in consegna vivo dallo Stato e restituito cadavere alla famiglia? Una famiglia che ha sempre rispettato e aiutato le istituzioni, al punto di fornire prove a carico del figlio sul possesso di droga. Toccherà alla Cassazione mettere il timbro su questa storia allucinante, dove il latinorum dei giudici è contraddetto dalla potenza persuasiva delle foto. Purtroppo abbiamo fin d’ora una certezza: che quando una delle due sentenze risulterà sbagliata, nessun magistrato pagherà per il suo errore.
P.S. Solidarietà ai poliziotti e agli agenti penitenziari che accettano di farsi odiare dal prossimo per 1200 euro al mese. Ma il portavoce di un loro sindacato che - di fronte alla morte impunita di un uomo - dichiara: «Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute e conduce una vita dissoluta, ne paghi le conseguenze», dovrebbe fare soltanto una cosa. Vergognarsi.



di GLMart


Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it


occhio alla salute
Natangelo


Nessuna pietà
Natangelo


Staino- Corriere


Vauro

 
per leggere la striscia cliccare qui
Disegni - Il fatto quotidiano



di Mario Airaghi

venerdì 31 ottobre 2014

L'humour di Ugo Sajini (II)





ISIS - Senza Parole

 - Che fai?
- Mi Cacci?

- Stai Sereno!





 La cornamusa


 La fisarmonica.
Premio 100°Aniversario de Aníbal Troilo: Hugo Sajini. Italia 


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giovedì 30 ottobre 2014

Le tavole di Marilena Nardi (settembre-ottobre 2014)



sul Fatto di oggi una doppia pagina sulle previsioni economiche (sbagliate) degli ultimi tre governi e questo mio disegno.


TatcheRenzi




il nuovo che avanza...
(art. 18)

Daniza...
alla fine è stata uccisa



Kobane
l'Isis è alle porte della Turchia e il mio pacifismo in forte crisi.



 a Genova ancora alluvioni e ancora un morto.
Bisognerebbe smetterla di costruire divorando il suolo inutilmente.

Vi allego una mia vigna dello scorso anno e il link da cui è possibile scaricare gratuitamente il pdf "Rottama Italia": http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4852



vitalità
Marilena Nardi 
Nota:  omaggio alle grandi atlete longeve italiane 


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Marilena Nardi - È nata nel 1966 a Chiampo, in provincia di Vicenza.

Dopo la maturità artistica (1986) e il diploma di scultura (1990) si dedica all’insegnamento: dal 1992 è docente di Anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Venezia e dal 2003 anche di Illustrazione.

Si occupa inoltre di grafica umoristica.

Dal 1984 ad oggi sono più di un centinaio le partecipazioni a mostre e rassegne di umorismo grafico e illustrazione in Italia e nel mondo. Vincitrice di numerosissimi premi tra cui nel 2013 il Premio Satira Politica Forte dei Marmi per il disegno satirico.

Alcune sue opere sono custodite nei musei di grafica umoristica di Bajardo, Bronzolo, Tolentino, Istanbul, Tehran, Zemun e al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Ha fatto parte di alcune giurie, come l’VIII Rassegna Nazionale della Vignetta Umoristica “Premio Saverio Memmo” di Lanciano del 2000, la I Biennale Internazionale di Humor Grafico “Vino, humour e… fantasia” e il IX Festival Internazionale di Humor Grafico nel 2006 e il 2nd International Cartoon Contest Olive a Cipro nel 2009.

Molte le collaborazioni con giornali e periodici nazionali, tra le quali spiccano quelle per il Il Fatto Quotidiano, per il Corriere della Sera (ViviMilano, CorrierEconomia, CorriereSoldi, CorriereLavoro, CorriereScuola) ma anche Diario, Gente Money, Borsa & Finanza, Avvenimenti, Salute Naturale, Il nostro budget, Monthly, ecc... Collabora anche al satirico online L’Asino (www. tornalasino.blogspot.com).

È presente nel Dizionario degli Illustratori Contemporanei, a cura di E. Bragaglia e T. Grossi, edito dal Centro di Documentazione dell'Illustrazione Contemporanea di Bronzolo, Bolzano.

"Disegna di tutto: amore, salute, bambini, affari & finanza.

Sempre con leggerezza, ironia e notevole sense of humour".

(Luca Novelli, Grafica & Disegno, N. 37)
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Patente e carta di circolazione dal 3 novembre dovranno avere lo stesso intestatario?

Favorisca patente e libretto: a babbo morto o a babbo natale?

Ci sarebbe da piangere, ma come fare a non ridere scorrendo i commenti blog/chat/facebook/tweet che continuano ad accavallarsi dopo la “new” del Ministero Trasporti e Infrastrutture che dal 3 novembre prossimo impone (pena oltre 700 euro!) a chi guida un veicolo non di sua proprietà di comparire sulla carta di circolazione insieme ai dati del proprietario?  Non è proprio così, ma per arrivare a capire che così non è tocca imporre alle nostre celluline grigie tripli salti mortali carpiati con avvitamento e supercazzola prematurata con scappellamento.
Il tutto è racchiuso in quasi 50 (!!) pagine di dispositivi d’attuazione (circolare 15513 del 10 luglio 2014) di un comma (il 3) di un articolo (il 94 bis) del Codice della Strada che si riferisce alla Legge 120/2010. Insomma, tanto “new” non sarebbe.  Leggetevi il testo ché la legge, così come i suoi dispositivi attuatori, non ammette ignoranza  http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=19250
Premessa fondamentale: questa disposizione ha (notevole) scopo principale l’individuare i responsabili delle infrazioni e scovare le intestazioni fittizie (avete presente quei bolidi  intestati a ultraottuagenari sui quali però scorrazzano e sgommano evasori e facce da papponi? Ecco). Gli è però che subito dopo il nobile obiettivo, le supercazzole pare che s’infilino una sull’altra!
Avviso importante per tutti (compresi i papponi): il guidatore che finora ha viaggiato su auto non intestata a sé può continuare a farlo senza trascrivere i suoi dati sul libretto.
Coloro che, invece, dal 3/11/14 guideranno per oltre 30 giorni un’auto non loro, dovranno comunicarlo alla Motorizzazione trascrivendo sul libretto i propri dati (NB ogni trascrizione costa 25 euro: 16 di bollo 9 di diritti). I familiari conviventi con l’intestatario sono esonerati.Gli altri familiari (figli, coniugi, genitori e suoceri, nonni e zii ecc. ecc.) che risiedono altrove -e che guidano oltre 30 giorni la macchina intestata al familiar cortese- hanno da trascriversi. Nessuno ha considerato i conviventi non familiari: anche loro perciò dopo i fatidici 30 giorni dovranno trascriversi. Questa è però la solita (incivile) storia appartenente al Paese nostro. E’ storia manco ancora recepita a livello della carta dei diritti umani: figuriamoci  dunque se la può recepire il Codice della Strada!
Poi c’è ancora una cosuccia non da poco: quella specie di bonus dei 30 giorni su cui pare vertere la ratio legis. Come contano, le signorie loro illustrissime, d’identificarne le date certe?
Spiego: “A” guida l’auto del proprietario “B” da sempre. Prosegue a farlo anche sull’auto trascritta in capo a B dopo il 3 novembre 2014.  Verso Natale (data a caso) lo ferma la stradale: “patente e libretto”. Le identità non coincidono. A dichiara a verbale d’averla presa in consegna da B tot  (che ci frega? Basta che non siano 30!) giorni prima e che domani gliela restituisce. Questo tipo di performance può, così, tornare valida per sempre a rotazione, a meno che A non venga fermato ogni giorno e, ogni giorno (almeno fino alla concorrenza dei 30) non venga “schedato” in apposito database. Insomma A dovrebbe essere monitorato come si fa con un ecoDoppler?!
Più che  “patente e libretto” con questa legge suonerebbe meglio: “libretto patente”.
29 ottobre 2014

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mercoledì 29 ottobre 2014

Ritratto di Sebastiano Vassalli

 Il 28 settembre  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
Sebastiano Vassalli





Sebastiano Vassalli: "Potevo uccidere o impazzire. Per questo ho cercato altre storie"
Dagli esordi come pittore nel Gruppo 63, all'incontro con Calvino, cercando rifugio nel passato: "Il presente è la vita del condominio. E se c'è qualcosa di importante non ha bisogno di uno scrittore"
di ANTONIO GNOLI


Chi era suo padre?