venerdì 5 settembre 2014

"LA DANZA MACABRA DELLA GRANDE GUERRA"

1914-2014
Quest'anno ricorre il centenario della Grande Guerra
L'estate del 1914, cent'anni fa, segnò l'inizio della Prima guerra mondiale, il  più grande conflitto mai visto, una carneficina che coinvolse quasi tutti i continenti, gran parte delle Nazioni e dei loro abitanti, cambiandone per sempre il destino.
Quando furono firmati gli armistizi tra i belligeranti nel 2018, le vittime si contavano a decine di milioni, mentre i sopravvissuti dovettero adattarsi ad un mondo nuovo e fortemente instabile. Crimini e orrori in vasta scala, armi nuove e micidiali, indifferenza per le spaventose perdite militari e civili hanno accomunato quasi tutti i numerosi fronti aperti.
Tante le manifestazioni per ricordare, anche il mondo della satira ha voluto farlo.
A Forte dei Marmi una grande mostra: LA DANZA MACABRA DELLA GRANDE GUERRA

di Ezio Castellucci, Il Kaiser sopra una montagna di teschi
 

 Forte dei Marmi

LA DANZA MACABRA DELLA GRANDE GUERRA

 Galantara - Il Kaiser
Prosegue con grande successo al Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi la mostra “La Danza macabra della Grande Guerra”. In esposizione al Fortino, a cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le opere satiriche dei grandi artisti del tempo raccolte nella Collezione Isolabella. La mostra resterà aperta fino al 28 settembre, tutti i giorni, dalle 17 alle 20 e dalle 21 alle 24 (ingresso libero). L’esposizione di ben 150 opere, tratte da una collezione unica al mondo, è un’irripetibile occasione per ammirare i capolavori pittorici di artisti del calibro di Mario Sironi, Alberto Martini, Aroldo Bonsagni, Francesco Cangiullo, Lorenzo Viani, Giò Ponti, Lucio Venna, Gabriele Galantara, Antonio Rubino.

 Sironi - Sarabanda finale

A cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale le opere satiriche dei grandi artisti del tempo raccolte nella Collezione Isolabella.
Si può raccontare la tragedia di una guerra di trincea, di sangue e fango, con le opere d’arte? La risposta è sì: i grandi artisti satirici furono in grado di narrare il conflitto che trasformò in modo irreversibile il Novecento e combatterono la loro guerra con le armi sferzanti della satira, dando luogo a una produzione artistica che non ha eguali in nessun altro conflitto e che riuscì a svelarne le contraddizioni e le assurdità. A cento anni dall’attentato di Sarajevo - il casus belli che diede formalmente inizio alla prima guerra mondiale - Il Museo della Satira e della Caricatura di Forte dei Marmi propone la mostra “La danza macabra della Grande Guerra” (a cura di Cinzia Bibolotti, Franco Calotti e Linda Gorgoni Gufoni), con opere provenienti dalla Collezione di Lodovico Isolabella, sicuramente la più importante al mondo nel suo genere.

Per le foto vedere il link a dropbox https://www.dropbox.com/sh/ljw6xokq35nrcay/AABI_9ep2q7DgSetJExnkS-ia

E’ online il sito con il catalogo della Mostra "LA DANZA MACABRA DELLA GRANDE GUERRA"
http://www.museosatira.it/mostre/danzamacabra/


Per informazioni:
Museo Della Satira - Forte di Leopoldo I - Piazza Garibaldi
tel. 0584 280262 (Uffici) - 0584 876277 (Museo) museosatira@gmail.com www.museosatira.it

L’Ufficio Stampa
Demetrio Brandi 3356141086


Walter Trier - Karte von Europa im jahre 1914

Nota:
Per le mappe satiriche potrebbe interessare
Satirical maps of the Great War, 1914-1915

Buduàr 17


Copertina di Umberto Romaniello


Vi avevamo annunciato un numero vacanziero per il mese di Agosto ed eccolo qua, in tutta la sua estiva spensieratezza. Non  si pensi, però, che vogliamo chiudere gli occhi davanti agli innumerevoli drammi del mondo, alle guerre, ai disastri della nostra politica nazionale, alla crisi economica che ci soffoca: un bombardamento continuo di brutte notizie che fanno a gara a toglierci il sorriso. Buduàr, infatti, ha sempre guardato sin dal primo numero in parte all’umorismo puro e in parte alla satira, ricordandoci che sorridere corrisponde al puro e gioioso svago come alla critica sarcastica dell’attualità. 
Questa è solo una sosta rigenerante, una pausa dedicata soprattutto all’estate e alle vacanze, ricordando vecchi e gloriosi autori del passato e pubblicando vignette e testi dei migliori autori contemporanei.
(Marco De Angelis, dall'editoriale del numero 17)
In questo numero:
Dino Aloi, Mirko Amadeo, Pietro Ardito, Gianni Audisio, Pierre Ballouhey, Antonio Botter, Marco Biassoni, Bruno Bozzetto, Graziano Braschi, Battì, Berlinghero Buonarroti, Gian Paolo Caprettini, Luciano Caratto, Athos Careghi, Ernesto Cattoni, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Osvaldo Cavandoli, Lido Contemori, Lele Corvi, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Paolo Della Bella, Umberto Domina, Emilio Isca, Gianlorenzo Ingrami, Benito Jacovitti, Sergio Ippoliti, Mario Lovergine, Boris Makaresko, Ro Marcenaro, Melanton, Claudio Mellana, Gaspare Morgione, Marilena Nardi, Angelo Olivieri, Franco e Agostino Origone, Andrea Pecchia, Omar Perez, Danilo Paparelli, Federico Ricciardi, Umberto Romaniello, Giuliano Rossetti, Marta Saijni, Ugo Saijni, Francois San Millan, Doriano Solinas, Giovanni Sorcinelli, Carlo Squillante, Sergio Staino, Achille Superbi, Assunta Toti Buratti, Lucio Trojano, Pietro Vanessi, Firuz Kutal.

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disegno di Bruno Bozzetto

mercoledì 3 settembre 2014

I Social Network e Ashya King.

Vladimir Kazanevsky



Buonsenso.com
03/09/2014
massimo gramellini
Ieri, intorno alle quattro e un quarto, mi sono innamorato dei social network. (Chissenefrega: me lo dico da solo). Il miracolo è da imputare a un bambino inglese, Ashya King, e ai suoi genitori. Riassumo la storia per chi non la conoscesse: Ashya, 5 anni, ha un forma di cancro che potrebbe rispondere a un tipo innovativo di cure praticato per ora soltanto a Praga e negli Stati Uniti. Parliamo di cure serie, non di alambicchi da peracottari. I genitori volano in Spagna per vendere una proprietà e con quei soldi finanziare il viaggio della speranza nella Repubblica Ceca. Vengono inseguiti da un mandato di cattura internazionale per essersi portati il ragazzino appresso senza il consenso dell’ospedale inglese che lo aveva in custodia. L’arresto a Madrid dei signori King fa vibrare corde profonde nel premier Cameron, che ha perso un figlio della stessa età. Il primo ministro esprime solidarietà ai genitori con un tweet che fa il giro del mondo, mentre sulla Rete parte una petizione per chiederne la scarcerazione: in poche ore raggiunge le duecentomila firme. Ieri, intorno alle quattro e un quarto, la procura inglese ha ritirato il mandato di cattura, i genitori hanno riabbracciato Ashya e l’ospedale di Praga si è dichiarato disposto ad accoglierlo anche gratis.
Senza l’interessamento di un potente la vittoria del buonsenso sarebbe stata impossibile: e questo è un limite antico dell’umanità. Ma è grazie ai social network se il potente ha potuto sensibilizzare rapidamente la magistratura, e l’opinione pubblica influire con altrettanta immediatezza sul corso degli eventi. E questo è un aspetto consolante della modernità.




Internet and society
Vladimir Kazanevsky
Internet can change a society. 27 May 2014



Tweet for Peace
Bernard Bouton
Every tweet could be a message of peace 16 Mar 2012

martedì 2 settembre 2014

TIME MACHINE (Infinite Monkey) 4-09-2014

Renzo Nucara & Fablab Bergamo 
La Rivoluzione dello Spazio 
San Martino dall'Argine Mantova 
inaugurazione 4 settembre ore 17
4- 7 settembre 2014

TIME MACHINE

 ( Infinite Monkey )


Time machine - (Infinite Monkey)
 Time machine - (Infinite Monkey) | 2014 | PLA | stampa in 3d | cm 150 x 150

L’opera trae spunto dall’enunciato di Emile Borel (teorema Infinite Monkey : “se un
esercito di scimmie battesse per un tempo sufficiente sui tasti di macchine da scri-
vere, produrrebbe prima o poi tutti i libri del British Museum.”) e dalla definizione in
biologia del termine “evoluzione” (progressivo e ininterrotto accumularsi di modi-
ficazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente am-
pio, significativi cambiamenti morfologici, strutturali e funzionali negli organismi
viventi). Time Machine (Infinite Monkey) è un opera che costituisce la cellula inizi-
ale di un potenziale lavoro infinito che può nascere con l’interazione attiva di tutte
le persone. Il contributo alla costruzione dell’opera passa attraverso la realizzazione
personalizzata di un singolo ingranaggio stampato in 3d, che aggiunto ai precedenti
segna un’evoluzione dell’opera. Ogni intervento, quindi, non è solo un “post-it” che
documenta un pensiero personale, ma diventa un ingranaggio che gira e fa girare
tutte le ruote del sistema, correlandolo con quello di altre persone a sottolineare
così il nostro essere causali e non casuali. Il progetto è ipotizzato su una superficie
modulare che può accrescere di pari passo al numero esponenziale degli interventi.

Renzo Nucara | (1955) inizia a esporre le sue opere a metà degli anni '70. Nel 1993 fonda il Cracking Art Group insieme ad altri cinque artisti. Il loro materiale preferito è la plastica che rappresenta il medium per un impegno sociale ed ecologico. Insieme al gruppo ha preso parte alla 49 ° Biennale di Venezia nel 2001,con l'installazione S.O.S. Word: più di mille tartarughe di plastica riciclata e dorata che occupa i giardini attorno ai padiglioni storici. Nel 2011 e nel 2013, è nuovamente presente con il gruppo alla Biennale. Accanto alle performance e alle installazioni della Cracking Art, Renzo Nucara sviluppa la sua ricerca artistica che, soprattutto durante gli ultimi anni, si concentra sulle creazioni in plexiglas, che sono chiamate dall’artista Stratofilm: fotogrammi trasparenti e stratificati che inglobano oggetti naturali e artificiali appartenenti alla sfera del quotidiano o a reminiscenze del passato.
www.renzonucara.com

Fablab Bergamo | L’associazione Fablab Bergamo nasce nel 2013. Persegue fini di promozione della Fabbricazione Digitale e del Design condiviso, dell’Hardware e del Software Libero, dello Sviluppo Sostenibile, a vantaggio degli associati e di terzi. E’ autonoma, pluralista, aconfessionale, apartitica, a carattere democratico. Da aprile 2014 ha sede presso i locali del Patronato San Vincenzo, condividendo obiettivi di progetto e formazione con la Cooperativa e la AFP. Un Fablab è un luogo fisico e virtuale favoloso, che raccoglie un fare ibrido tra il design e l’artigianato, l’elettronica e il web, l’utile e il dilettevole. È un laboratorio aperto, che pone l’etica e la condivisione come la base di un nuovo modello di lavoro e pensiero.
FAB(olous) LAB(oratory) | Abbiamo provato ad immaginare un modo di creare altro. Da un sogno nel cassetto di Barbara Ventura e Vittorio Paris con il sostegno di Giovanni Assi e la collaborazione attiva di Mattia Agazzi, Simone Branchi, Matteo Bonasio, Simona Faccioni, Michele Feliciani, Giorgio Lotta, Luca Pasta, Luca Sarga, Nicola Zana ... e il contributo speciale di Gaia e Giorgio. Ha creduto in questo sogno e ne ha fatto concretezza lo staff della Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, in particolare: Laura Bonaita, Guido Dentella, Michele Illipronti, Alessandro Messi, Alberto Sorrentino e Grazia Zucchetti.
www.fablabbergamo.it

domenica 31 agosto 2014

La riforma del Senato



Pensare in grande
Massimo Bucchi

L’8 agosto il senato ha approvato in prima lettura la riforma costituzionale che supera il bicameralismo paritario, introduce il senato non elettivo e riforma il titolo V della costituzione. I voti a favore sono stati 183, con quattro astenuti. L’opposizione, cioè Sel, la Lega Nord, Il Movimento 5 stelle e Gal, non ha partecipato al voto.

Ora il disegno di legge, firmato dalla ministra Maria Elena Boschi, per diventare legge dovrà prima passare alla camera per altre tre letture (quattro in tutto) e poi di nuovo al senato. Esiste anche la possibilità che sia sottoposto a un referendum popolare confermativo.



 Costi
Riforma del Senato.
Mauro Biani







VAURO

martedì 5 agosto 2014
GLI IMMUNITI
Anche i nuovi senatori saranno praticamente invulnerabili. Confermata anche per il nuovo Senato l'immunità per i nuovi parlamentari che sicuramente ne faranno buon uso.
Gli unici che sembrava detenessero la kryptonite sono usciti dall'Aula.
Gianfranco Uber

Tra le principali novità della riforma c’è il rinnovamento del senato. I senatori non saranno eletti dai cittadini, ma dai consigli regionali. Nel nuovo senato siederanno 100 senatori (oggi sono 315): 95 rappresentanti delle istituzioni territoriali (74 consiglieri regionali e 21 sindaci) e cinque nominati dal presidente della repubblica. La durata del mandato dei senatori coinciderà con quella degli organi delle istituzioni territoriali. Il loro mandato durerà sette anni. I nuovi senatori conserveranno l’immunità parlamentare, quindi non potranno essere arrestati senza l’autorizzazione del senato stesso.


Tiziano Riverso




Natangelo





PORTOS / Franco Portinari

Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it




Claudio Cadei


La vignetta di Giannelli

La vignetta di Giannelli


Padri riformatori
Matteo Bertelli


Comanda
CeciGian


Massimo Bucchi


Massimo Bucchi


Una Camera quasi monopolizzata dal partito che uscirà vincitore dalle elezioni rischia di controllare il processo legislativo, l’elezione del Presidente della Repubblica e, di conseguenza, 10 giudici della Corte Costituzionale su 15 e il Csm. La maggioranza guidata da Matteo Renzi ha strappato al Senato il primo sì al disegno di legge 1429 sulla riforma dell’assemblea di Palazzo Madama e del Titolo V della Costituzione. Modifiche al testo (ad esempio la reintroduzione di un emendamento con l’inserimento degli Eurodeputati tra gli elettori del Capo dello Stato) sono state annunciate in vista dell’approdo a Montecitorio e sono sempre possibili in uno dei tre passaggi parlamentari che mancano. Ma erano state promesse anche prima dell’arrivo del ddl nell’Aula i Palazzo Madama e non si sono viste: per questo in molti si domandano se quello licenziato dal Senato non sia il primo passo concreto verso la nascita di quella “democrazia autoritaria” o “democrazia d’investitura” di cui numerosi costituzionalisti hanno denunciato i pericoli nelle ultime settimane (firma qui la petizione del Fatto Quotidiano). Per il premier sono “i soliti salotti, fatti da persone che firmano appelli senza averli letti“.
La fine del bicameralismo perfetto, obiettivo delle riforme su cui il premer Renzi si gioca il mandato, passa attraverso i due principali obiettivi della riforma del Senato: la non elettività dei membri della futura assemblea di Palazzo Madama e la riduzione delle sue funzioni costituzionali. La fine del Senato elettivo è certamente la novità più dirompente del ddl: la futura assemblea sarà composta da 95 membri rappresentativi delle istituzioni territoriali e 5 di nomina presidenziale. Saranno i Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano a scegliere i senatori, con metodo proporzionale, fra i propri componenti. Non solo sarà composto da nominati: il nuovo Senato sarà anche depotenziato nelle sue funzioni. Se il sì accordato da Palazzo Madama alla riforma firmata da Maria Elena Boschi fosse stato il quarto e definitivo, oggi la competenza legislativa ordinaria sarebbe appannaggio quasi esclusivo della sola Camera dei deputati. I senatori-consiglieri-sindaci, infatti, non voterebbero più la fiducia al governo né la Finanziaria, ma parteciperebbero alla legislazione in materia di enti locali, Unione Europea, salute e famiglia. In alcuni casi potrebbero avanzare rilievi sulle leggi in discussione alla Camera, ma Montecitorio potrebbe decidere di non accoglierli: basterà un voto a maggioranza semplice (e, su certe materie, a maggioranza assoluta).
L’abolizione del bicameralismo perfetto, è il parere di molti costituzionalisti, è auspicabile perché mette l’Italia sullo stesso livello della grande maggioranza dei Paesi democratici. Gli stessi giuristi, tuttavia, mettono in guardia da un pericolo incombente. Dal mix tra l’Italicum frutto del patto del Nazareno con Silvio Berlusconi (che garantisce un premio di maggioranza del 15% a chi supera la soglia del 37% dei voti) e la riforma della Carta rischia di venir fuori uno squilibrio costituzionale: una Camera composta da una classe di nominati espressione dei partiti maggiori e un Senato depotenziato e formato da non eletti eleggeranno un Presidente della Repubblica che nei fatti verrà scelto dalla maggioranza politica guidata dal capo del governo e del primo partito: con il 25% dei voti si può andare al ballottaggio e conquistare 340 seggi (55%) e a quel punto eleggere quasi da soli un capo dello Stato fedele.
Le conseguenze dello squilibrio si riverbereranno a cascata su altri livelli istituzionali. Poiché l’inquilino del Colle sarà diretta espressione della maggioranza di governo (nei primi 3 scrutini l’elezione avverrà con maggioranza dei 2/3 dell’aula, dal quarto serviranno i 3/5, mentre dopo l’8° basterà la maggioranza assoluta), quest’ultimo finirà per avere il controllo su 10 dei 15 giudici della Corte Costituzionale, ovvero il collegio di magistrati che ha il delicatissimo compito di valutare la costituzionalità delle leggi (e bocciarle in caso di incostituzionalità) e deliberare nei casi di conflitto tra i poteri dello Stato: l’esecutivo rischierebbe cioè di esercitare un potere di controllo e di indirizzo sui 5 giudici nominati dal Parlamento e i 5 indicati dal Capo dello Stato. Il quale, essendone il presidente, finirebbe per estendere il controllo del governo sul Consiglio Superiore della Magistratura, organo di rilievo costituzionale in quanto previsto dall’articolo 104 della Carta.
La strada è tracciata? No, per ora è soltanto indicata, perché il testo potrà essere modificato nei tre prossimi passaggi parlamentari. Il governo lo ha già annunciato. Ma la stessa previsione era stata fatta anche prima che il testo approdasse in Aula al Senato. Sulla questione dell’immunità, ad esempio: il 2 luglio, giorno in cui la Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama licenziò l’emendamento dei relatori Finocchiaro e Boschi che reintroduceva lo scudo per i membri della futura assemblea, il ministro delle Riforme assicurava a chi chiedeva al governo di fare un passo indietro sul tema: “Tutto è sempre possibile in Aula”. Ma l’immunità è rimasta al proprio posto. In ogni caso non sarà facile. Ora il ddl 1429 andrà a Montecitorio, dove i numeri sono dalla parte del governo e della maggioranza, che con tutta probabilità imporranno solo minime modifiche al testo. Dopo l’approvazione, il ddl tornerà a Corso Rinascimento, dove i sentori potranno proporre emendamenti e approvare modifiche solo agli articoli cambiati alla Camera. La possibilità di intervento da parte del Senato, che tanto ha fatto penare la maggioranza nel primo passaggio, risulterà molto ridotta.
da Il Fatto Quotidiano

Ritratto di Claudia Cardinale

Il 21 luglio  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Claudia Cardinale



Claudia Cardinale: "Non ho mai voluto essere una diva, ho scoperto tardi che sono bella"

L'infanzia a Tunisi, il primo regista che ne resta folgorato, gli esordi con Monicelli. E poi Visconti, Fellini, Germi. Ricordi di un'attrice che ha scelto di difendersi dal successo: "Sono stata fortunata, ho guidato bene il mio destino seguendo una sola regola: vivi come fosse il primo giorno, non l'ultimo"
di ANTONIO GNOLI

LE FACOLTÀ meno palesi di una grande attrice sono la timidezza, la solitudine, il corpo che impietosamente muta e malgrado ciò continua a mantenere un senso di mistero. Guardando una grande attrice ci sentiamo solidali con l'immagine che ha donato con i suoi tanti film. Alcuni li abbiamo amati. Altri dimenticati. Ma è come se attraverso di essi non solo scopriamo la sua metamorfosi, ma altresì una parte della nostra storia, del nostro gusto, dei nostri più o meno remoti desideri. È il cinema. Con la sua potenza immaginativa. E la latente comunanza che avvertiamo ci colma di stupefazione.

"Non mi sono mai pensata nei termini della grande attrice. Provo disagio di fronte all'immagine di un me altisonante. Non ho mai pensato di diventare come Greta Garbo o Marlene Dietrich. Trovo

domenica 24 agosto 2014

Le tavole di Marilena Nardi (Renzi)


Buongiorno a tutti.
Oggi vi allego una mia vigna (su Renzi e il piano di JP Morgan, uscita su Il Fatto quotidiano)
Marilena Nardi


Marilena fa riferimento a questo articolo
Che un gigante della finanza globale produca un documento in cui chiede ai governi riforme strutturali improntate all’austerity non fa più notizia. Ma Jp Morgan, storica società finanziaria (con banca inclusa) statunitense, si è spinta più in là. E ha scritto nero su bianco quella che sembra essere la ricetta del grande capitale finanziario per gli stati dell’Eurozona. Il suo consiglio ai governi nazionali d’Europa per sopravvivere alla crisi del debito è: liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste.
In questo documento di 16 pagine datato 28 maggio 2013  [...]

Renzusconi

venerdì 22 agosto 2014

Le vignette del disastro aereo sui cieli dell'Ucraina

17 luglio 2014 Missile abbatte un aereo passeggeri malese in Ucraina, 298 morti (Ansa)
 In Hilversum, the Netherlands, thousands gather to mark the one month anniversary of MH17. Crowds march in complete silence, many clutching white flowers. 298 balloons are released, one for each victim of the disaster.
A Hilversum, in Olanda, in migliaia si sono riuniti per ricordare un mese dopo le persone scomparse sul MH17. La folla ha marciato in completo silenzio, stringendo molti fiori bianchi. 298 palloncini sono stati rilasciati, uno per ogni vittima del disastro. (The Guardian)
E' passato un mese dal terribile fatto.
Le indagini per trovare i colpevoli hanno preso due strade completamente diverse, ma io non sono qui alla ricerca dei colpevoli, ma vi faccio partecipi solo di alcune delle tante vignette a proposito del terribile incidente.


My cartoon Saturday @TheTimes: Putin's deathly tally in Ukraine #malaysianplanecrash
by Peter Brookes 7/18/2014


Brothers in arms
Boeing abbattuto da missile al confine russo-ucraino.
Mauro Biani




by David Rowe

by David Rowe

Le sanzioni
by David Rowe



Tappi per le orecchie
Earplugs
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/24/2014


air races with cross traffic
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/27/2014



Storm
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/30/2014



Putin cross-legged
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 5/28/2014



The Russian Patience
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 5/8/2014



Putin and his separatist friends
By Patrick Chappatte, The International New York Times - 7/25/2014

tutti giù per terra
Tonus


Malaysian Flight 17 By Bob Englehart, The Hartford Courant - 7/18/2014



Russian King Kong
By Rick McKee, The Augusta Chronicle - 7/18/2014



MH17 looking for clues
By Peter Broelman, Australia - 7/20/2014


Wheres Putin
By Marian Kemensky, Slovakia - 7/21/2014


by Joe Heller - AAEC 7/22/2014



Debris Field
 By Adam Zyglis, The Buffalo News - 7/22/2014


Ukrainian Dartboard
Tjeerd Royaards
First cartoon I made using a Wacom Cintiq 13HD, instead of pen and paper. 18 Jul 2014


Le controsanzioni russe
Ben Jennings


-ATAQUE TERRORISTA
Boligan


Ukrainian disaster
by Dave Brown -The Indipendent