lunedì 18 giugno 2012

Calcio scommesse

IL DADO E' ROTONDO
29/05/12
Ondata di arresti per le partite truccate a favore delle scommesse sul calcio.
Quello che stupisce di più è il coinvolgimento di giocatori e tecnici che non dovrebbero avere problemi ad arrivare a fine mese contando solo sui loro proventi leciti.
Gianfranco Uber
Dopo l'ondata di arresti  del mese scorso riguardo le CalcioScommesse oggi i primi provvedimenti  da parte della Commissione disciplinare nazionale:

18/06/2012
Provvedimenti
La Commissione disciplinare nazionale, presieduta da Sergio Artico, in merito al processo di primo grado sul calcioscommesse ha emesso una serie di sanzioni nei confronti di 21 società e 52 tesserati, disponendo invece il proscioglimento nei confronti di 4 tesserati (Luigi Consonni, Achille Coser, Maurizio Sarri, Rijat Shala). Ecco tutte le sanzioni (tra parentesi le richieste fatte dal Procuratore federale Stefano Palazzi quando non coincidono con i verdetti della Disciplinare). Società (sconteranno la penalizzazione nella stagione 2012/2013): - Albinoleffe, 15 punti penalizzazione e ammenda di 90.000 euro (27 punti e 90.000 euro ammenda); - Ancona, 8 punti di penalizzazione (10 punti); - Avesa, 1 punto di penalizzazione e ammenda di 200 euro; - Pescara, 2 punti di penalizzazione; - Empoli, 1 punto; - Monza, 5 punti (6 punti edßesclusione da Coppa Italia); - Novara, 4 punti e ammenda di 35.000 euro (6 punti, esclusione da Coppa Italia e 50.000 euro di ammenda); - Padova, 2 punti; - Piacenza, 11 punti e ammenda di 70.000 euro (19 punti e 70.000 euro); - Ravenna, 1 punto; - Reggina, 4 punti 4 (6 punti); - Sampdoria, ammenda di 50.000 euro; - Siena, ßammenda di 50.000 euro; - Spezia, ammenda di 30.000 euro. Tesserati: - Andrea Alberti, 3 anni e 6 mesi; - Davide Caremi, 3 anni e 6 mesi; - Mario Cassano, 5 anni con preclusione; - Edoardo Catinali, 9 mesi ß(3 anni e 9 mesi); - Roberto Colacone, 4 anni; - Alberto Comazzi, 4 anni; - Federico Cossato, ß3 anni e 6 mesi; - Filippo Cristante, 3 anni; - Franco De Falco, 3 anni e 9 mesi di inibizione (4 anni e 6 mesi); - Nicola Ferrari, 3 anni; - Riccardo Fissore, 3 anni e 9 mesi; - Luca Fiuzzi, ß4 anni; - Alberto Maria Fontana, 3 anni e 6 ßmesi; - Ruben Garlini, 3 anni; - Andrea Iaconi, 3 anni e 9 mesi di inibizione (4 anni e 6 mesi); - Vincenzo Iacopino, ß3 anni e 6 mesi; - Vincenzo Italiano, 3 anni; - Thomas Herve Job Iyock, 3 anni e 6 mesi (4 anni e 6 mesi); - Giuseppe Magalini, 3 anni e 3 mesi di inibizione (4 anni); - Salvatore Mastronunzio, ß4 anni (4 anni e 6 mesi); - Maurizio Nassi, 3 anni (4 anni); - Gianluca Nicco, 3 anni; - Marco Paoloni, 4 anni (6 mesi in continuazione della squalifica di 5 anni inflitta lo scorso anno); - Cesare Rickler, 4 anni; - Gianni Rosati, 3 anni e 3 mesi di inibizione (4 anni); - Nicola Santoni, ß5 anni con preclusione; - Vincenzo Santoruvo, 6 giornate effettive di gara da scontarsi nella stagione agonistica 2012/13 in relazione alla gara Frosinone - Grosseto del 15/5/2010 (3 anni); - Luigi Sartor, ß5 anni con preclusione; - Mattia Serafini 3 anni e 6 mesi; - Mirko Stefani, 4 anni; - Daniele Vantaggiato, 3 anni; - Nicola Ventola, 3 anni e 6 mesi; - Alessandro Zamperini, 5 anni con preclusione.(fonte)


Marco De Angelis
Giannelli Corriere della Sera





Bucchi

mariobochicchio




PORTOS / Franco Portinari




PORTOS / Franco Portinari


Gianni Fioretti


il calcio fa bene anche a chi non ha le ossa
 fabiomagnasciutti


à la carte
 fabiomagnasciutti


Spirito sportivo
CeciGian





Tiziano Riverso

domenica 17 giugno 2012

Aung San Suu Kyi ha ritirato il Nobel per la Pace

Aung San Suu Kyi re�oit son Nobel
Chappatte

Aung San Suu Kyi: “Il Nobel ha aperto una porta nel mio cuore”

In una storica e commovente cerimonia, Aung San Suu Kyi ha ritirato formalmente a Oslo il Nobel per la Pace. Più di 20 anni dopo averlo conquistato grazie alla lotta a favore della democrazia nel suo Paese, la leader dell’opposizione birmana ha tenuto il suo discorso di ringraziamento per un premio che – ha detto – le ha aperto una porta nel cuore. Un premio che non aveva mai potuto ritirare.

“Mentre mi guardate, mentre ascoltate – ha detto – quello che vi dico, ricordare, per favore, la verità spesso ripetuta che un prigioniero di coscienza è un prigioniero di troppo”. “Nel mio Paese sono molte più di una le persone che non sono ancora state liberate, quelle cui non è ancora stato dato accesso ai benefici della giustizia. Per favore ricordatelo e fate quanto possibile per favorire il loro rilascio incondizionato”.

La “Signora” è in Europa per il primo viaggio in quasi 25 anni, molti dei quali trascorsi tra arresti domiciliari e carcere e durante i quali non è mai uscita dal Myanmar per timore di non potere rientrarvi. (fonte)

Aung San Suu Kyi receives her Nobel
Chappatte


 Read Aung San Suu Kyi's Nobel Lecture


Le FOTO


RITORNAI ALLA VITA (La Repubblica)

AUNG SAN SUU KYI


HO SA­PU­TO che mi era sta­to con­fe­ri­to il Pre­mio No­bel per la Pa­ce ascol­tan­do­la ra­dio una se­ra. Ave­vo già sa­pu­to da al­tre tra­smis­sio­ni nel­la set­ti­ma­na pre­ce­den­te di es­se­re una dei fi­na­li­sti.
HO FAT­TO uno sfor­zo per ri­cor­da­re qua­le sia sta­ta la mia im­me­dia­ta rea­zio­ne al­la no­ti­zia. Cre­do, an­che se non ne so­no più si­cu­ra, di aver pen­sa­to qual­co­sa co­me: «Ah, han­no de­ci­so di dar­lo a me». Il tut­to non sem­bra­va mol­to rea­le, per­ché, in un cer­to sen­so, nean­ch’io mi sen­ti­vo mol­to rea­le in quel mo­men­to.
Ho pro­va­to spes­so, du­ran­te il pe­rio­do che ho tra­scor­so agli ar­re­sti do­mi­ci­lia­ri, la sen­sa­zio­ne di non fa­re più par­te del mon­do rea­le. C’e­ra una ca­sa che era il mio mon­do, c’e­ra il mon­do di chi non era li­be­ro ma sta­va in­sie­me con al­tri in una pri­gio­ne for­man­do una co­mu­ni­tà, e in­fi­ne c’e­ra il mon­do dei li­be­ri: tut­ti pia­ne­ti dif­fe­ren­ti che se­gui­va­no cia­scu­no una pro­pria or­bi­ta in un uni­ver­so in­dif­fe­ren­te. Ciò che ha fat­to il Pre­mio No­bel è ri­por­tar­mi nel mon­do de­gli al­tri es­se­ri uma­ni, fuo­ri da quel­l’a­rea iso­la­ta nel­la qua­le ho vis­su­to, di ri­dar­mi in qual­che mo­do il sen­so del­la real­tà. Mi ha re­so rea­le an­co­ra una vol­ta; mi ha ri­por­ta­to nel­la co­mu­ni­tà de­gli es­se­ri uma­ni. E co­sa an­co­ra più im­por­tan­te, il Pre­mio No­bel ha ri­por­ta­to al­l’at­ten­zio­ne del mon­do la lot­ta per la de­mo­cra­zia e per i di­rit­ti uma­ni in Bir­ma­nia. Non sa­re­mo sta­ti scor­da­ti.
Es­se­re scor­da­ti. Es­se­re scor­da­ti è co­me mo­ri­re in par­te. Vuol di­re per­de­re al­cu­ni dei vin­co­li che ci ten­go­no an­co­ra­ti al re­sto del­l’u­ma­ni­tà. I la­vo­ra­to­ri mi­gran­ti e i ri­fu­gia­ti bir­ma­ni che ho in­con­tra­to nel­la mia re­cen­te vi­si­ta in Tai­lan­dia mi han­no det­to con for­za «Non ci di­men­ti­ca­re! », in­ten­den­do «Non scor­da­re che an­che noi ap­par­te­nia­mo al tuo mon­do». De­ci­den­do di con­fe­rir­mi il Pre­mio No­bel per la Pa­ce, il Co­mi­ta­to ha ri­ba­di­to che gli uo­mi­ni op­pres­si e iso­la­ti del­la Bir­ma­nia so­no an­ch’es­si par­te del mon­do e ha riaf­fer­ma­to che l’u­ma­ni­tà è una so­la. In va­rie par­ti del mon­do im­per­ver­sa­no i con­flit­ti e la sof­fe­ren­za. Nel mio pae­se, nel­l’e­stre­mo Nord, le osti­li­tà non so­no an­co­ra ces­sa­te; a Ove­st, i con­flit­ti lo­ca­li so­no sfo­cia­ti in in­cen­di eas­sas­si­nii so­lo qual­che gior­no pri­ma del­l’i­ni­zio del viag­gio che mi ha por­ta­to qui. Le no­ti­zie su atro­ci­tà in al­tre par­ti del mon­do ab­bon­da­no. E ogni gior­no ve­nia­mo a co­no­scen­za di rap­por­ti che ri­fe­ri­sco­no di fa­me, di ma­lat­tie, di tra­sfe­ri­men­ti for­za­ti, di di­soc­cu­pa­zio­ne, di po­ver­tà, di in­giu­sti­zia, di di­scri­mi­na­zio­ne, di pre­giu­di­zi, di in­tol­le­ran­za. Do­vun­que la sof­fe­ren­za è igno­ra­ta, si se­mi­na il con­flit­to, per­ché la sof­fe­ren­za im­pli­ca umi­lia­zio­ne, av­vi­li­men­to e rab­bia.
Quan­te vol­te du­ran­te i miei an­ni agli ar­re­sti do­mi­ci­lia­ri ho trat­to for­za­dal mio pas­sag­gio pre­fe­ri­to del pre­am­bo­lo del­la Di­chia­ra­zio­ne uni­ver­sa­le dei di­rit­ti del­l’uo­mo: “… Con­si­de­ra­to che il di­sco­no­sci­men­to e il di­sprez­zo dei di­rit­ti uma­ni han­no por­ta­to ad at­ti di bar­ba­rie che of­fen­do­no la co­scien­za del­l’u­ma­ni­tà, e che l’av­ven­to di un mon­do in cui gli es­se­ri uma­ni go­da­no del­la li­ber­tà di pa­ro­la e di cre­do e del­la li­ber­tà dal ti­mo­re e dal bi­so­gno è sta­to pro­cla­ma­to co­me la più al­ta aspi­ra­zio­ne del­l’uo­mo… è in­di­spen­sa­bi­le che i di­rit­ti uma­ni sia­no pro­tet­ti da nor­me giu­ri­di­che, se si vuo­le evi­ta­re che l’uo­mo sia co­stret­to a ri­cor­re­re, co­me ul­ti­mai­stan­za, al­la ri­bel­lio­ne con­tro la­ti­ran­nia e l’op­pres­sio­ne…”.
Quan­do mi si chie­de per­ché lot­to per i di­rit­ti uma­ni in Bir­ma­nia, la ri­spo­sta sta nel pas­sag­gio ap­pe­na ci­ta­to. Quan­do mi si chie­de per­ché lot­to per la de­mo­cra­zia in Bir­ma­nia, la ri­spo­sta sta nel­la mia con­vin­zio­ne che le isti­tu­zio­ni e la pra­ti­ca del­la de­mo­cra­zia sia­no ne­ces­sa­rie per ga­ran­ti­re i di­rit­ti uma­ni.
Nel cor­so del­l’ul­ti­mo an­no so­no emer­si dei se­gna­li che in­di­ca­no che le fa­ti­che di chi cre­de nel­la de­mo­cra­zia e nei di­rit­ti uma­ni stia­no co­min­cian­doa pro­dur­re dei frut­ti in Bir­ma­nia.
So­no sta­ti in­tra­pre­si dei pas­si ver­so la de­mo­cra­tiz­za­zio­ne. Se io mi pro­nun­cio per un cau­to ot­ti­mi­smo non è per­ché non ho fe­de nel fu­tu­ro, ma per­ché non vo­glio in­co­rag­gia­re una fe­de cie­ca. Sen­za fe­de nel fu­tu­ro, sen­za la con­vin­zio­ne che i va­lo­ri de­mo­cra­ti­ci e i di­rit­ti fon­da­men­ta­li del­l’uo­mo non so­no sol­tan­to ne­ces­sa­ri ma an­che fat­ti­bi­li nel­la no­stra so­cie­tà, il no­stro mo­vi­men­to non sa­reb­be re­si­sti­to lun­go tut­ti que­gli an­ni de­va­stan­ti. La lo­ro fe­de nel­la no­stra cau­sa non è cie­ca ma pog­gia su una lu­ci­da va­lu­ta­zio­ne del­la pro­pria ca­pa­ci­tà di re­si­ste­re.
La mia pre­sen­za qui og­gi tra di voi è il ri­sul­ta­to dei re­cen­ti cam­bia­men­ti ve­ri­fi­ca­ti­si nel mio Pae­se, e que­sti cam­bia­men­ti han­no avu­to luo­go per­ché voi e al­tri aman­ti del­la li­ber­tà e del­la giu­sti­zia ave­te con­tri­bui­to a co­strui­re nel mon­do una con­sa­pe­vo­lez­za sul­la no­stra si­tua­zio­ne. Pri­ma di con­ti­nua­re a par­la­re del mio Pae­se, vor­rei di­re qual­che pa­ro­la a no­me dei pri­gio­nie­ri di co­scien­za. In Bir­ma­nia ci so­no an­co­ra que­sto ti­po di pri­gio­nie­ri. Il ti­mo­re è che ora, do­po il ri­la­scio dei de­te­nu­ti più no­ti, quel­li che ri­man­go­no, gli sco­no­sciu­ti, sia­no di­men­ti­ca­ti. Per fa­vo­re ri­cor­da­te­li e fa­te quan­to pos­si­bi­le per ot­te­ne­re il lo­ro tem­pe­sti­vo e in­con­di­zio­na­to ri­la­scio.
La Le­ga na­zio­na­le per la de­mo­cra­zia ed io sia­mo pron­ti e fer­ma­men­te in­ten­zio­na­ti a svol­ge­re qua­lun­que ruo­lo ri­chie­da il pro­ces­so di ri­con­ci­lia­zio­ne na­zio­na­le. Le mi­su­re di ri­for­ma av­via­te dal go­ver­no del pre­si­den­te U Thein Sein pos­so­no es­se­re sal­va­guar­da­te so­lo con la coo­pe­ra­zio­ne in­tel­li­gen­te di tut­te le for­ze in­ter­ne. Si può di­re che le ri­for­me sa­ran­no ef­fi­ca­ci sol­tan­to se mi­glio­re­rà la vi­ta del­le per­so­ne e, in que­sto sen­so, la co­mu­ni­tà in­ter­na­zio­na­le può svol­ge­re un ruo­lo vi­ta­le.
La pa­ce nel no­stro mon­do è in­di­vi­si­bi­le. Fin­tan­to che le for­ze ne­ga­ti­ve avran­no la me­glio su quel­le po­si­ti­ve in una qual­sia­si par­te del mon­do, sia­mo tut­ti a ri­schio. Si po­treb­be obiet­ta­re che le for­ze ne­ga­ti­ve non po­tran­no mai es­se­re scon­fit­te tut­te e del tut­to. La ri­spo­sta è sem­pli­ce:«No!». Tut­ta­via, fa par­te del­le ca­pa­ci­tà del­l’uo­mo ado­pe­rar­si per raf­for­za­re ciò che è po­si­ti­vo e per mi­ni­miz­za­re e neu­tra­liz­za­re ciò che è ne­ga­ti­vo. An­che se non con­se­gui­re­mo nel mon­do la pa­ce per­fet­ta, gli sfor­zi co­mu­ni per rag­giun­ger­la uni­ran­no le per­so­ne e le Na­zio­ni nel­la fi­du­cia e nel­l’a­mi­ci­zia e con­tri­bui­ran­no a ren­de­re la co­mu­ni­tà de­gli uo­mi­ni più si­cu­ra e gen­ti­le.
Uso la pa­ro­la «gen­ti­le» do­po un’at­ten­ta pon­de­ra­zio­ne; po­trei di­re do­po un’at­ten­ta pon­de­ra­zio­ne du­ra­ta mol­ti an­ni. Tra gli aspet­ti po­si­ti­vi del­l’av­ver­si­tà, tro­vo che il più pre­zio­so sia co­sti­tui­to dal­le le­zio­ni che ho im­pa­ra­to sul va­lo­re del­la bon­tà d’a­ni­mo. Es­se­re gen­ti­li vuol di­re da­re ri­spo­ste ca­ri­che di sen­si­bi­li­tà e di ca­lo­re uma­no al­le spe­ran­ze e ai bi­so­gni de­gli al­tri. Per­si­no la più sfug­gen­te ma­ni­fe­sta­zio­ne di bon­tà d’a­ni­mo può al­leg­ge­ri­re la pe­san­tez­za di un cuo­re. La gen­ti­lez­za può cam­bia­re la vi­ta del­le per­so­ne. In ul­ti­ma istan­za, il no­stro obiet­ti­vo do­vreb­be es­se­re crea­re un mon­do do­ve non ci sia­no per­so­ne sen­za ter­ra, sen­za un tet­to e sen­za spe­ran­za. Ogni sin­go­lo pen­sie­ro, pa­ro­la e azio­ne che con­tri­bui­sca a ciò che è po­si­ti­vo e un tut­t’u­no è un con­tri­bu­to al­la pa­ce. Cia­scu­no di noi è ca­pa­ce di of­fri­re un ta­le con­tri­bu­to.
Unen­do­mi al mo­vi­men­to per la de­mo­cra­zia in Bir­ma­nia, non mi pas­sò mai per la men­te che sa­rei po­tu­ta es­se­re in­si­gni­ta di un pre­mio o di una ono­ri­fi­cen­za. Il pre­mio per il qua­le la­vo­ra­va­mo era una so­cie­tà li­be­ra, si­cu­ra e giu­sta. L’o­no­re ri­sie­de­va nel no­stro sfor­zo. La sto­ria ci ha da­to l’op­por­tu­ni­tà di da­re il me­glio di noi per una cau­sa nel­la qua­le cre­dia­mo. Sce­glien­do di ono­rar­mi, il Co­mi­ta­to per il No­bel ha re­so la stra­da da me li­be­ra­men­te scel­ta me­no so­li­ta­ria. Di ciò so­no gra­ta al Co­mi­ta­to, al po­po­lo del­la Nor­ve­gia e ai po­po­li di tut­to il mon­do, il cui so­ste­gno ha raf­for­za­to la mia fe­de in un co­mu­ne per­se­gui­men­to del­la pa­ce. Gra­zie.
© The No­bel Foun­da­tion 2012 Tra­du­zio­ne di Guio­mar Pa­ra­da
© RI­PRO­DU­ZIO­NE RI­SER­VA­TA

sabato 16 giugno 2012

Grecia: vigilia delle elezioni del 17 giugno 2012


Alba Livida*
Il video dell'aggressione alla deputata Liana Kanelli da parte di Kasidiaris Ilias ha ormai fatto il giro del mondo. L'importante esponente del partito filo nazista greco Alba Dorata, che nelle ultime elezioni ha riscosso più del 7% di consensi, è stato incriminato per aver colpito rpetutamente al viso la deputata di sinistra Liana Kanelli rea di rinfacciargli in diretta i suoi precedenti penali. 
Se questa è l'Alba ! 07/06/12
 Incerto il risultato di domani delle elezioni greche e la vignetta di Uber ben raffigura come ne uscirà la Grecia comunque vada... ammaccata!!


Greek Elections
Gui Castro Felga
This Sunday, the future of Greece will be decided in make-or-break elections
Gui Castro Felga: 'Is Europe going to 'let' the Greek people say NO to austerity and the IMF policies? ' 15 Jun 2012

Grecia: elezioni; i greci decidono, Europa trepidante
Testa a testa tra sinistra Syriza e conservatori Nea Dimokratia 
15 giugno
(dall'inviato Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ATENE - Ancora una volta, in poco più di un mese, ad Atene è l'ora delle decisioni: questa domenica circa 9,7 milioni di greci decideranno che strada deve intraprendere il proprio Paese e, in qualche misura, anche l'intera eurozona.

Dal risultato greco - vittoria dei partiti che intendono rispettare gli impegni presi con la comunità internazionale, pur con qualche ammorbidimento, oppure di Syriza, la sinistra che vuole cancellare o almeno riscrivere profondamente il cosiddetto Memorandum - dipenderà infatti in larga parte lo stato di salute della moneta unica nei prossimi mesi.


La sfida al fotofinish, come testimoniano i sondaggi altalenanti, è tra Nea Dimokratia, la formazione di centrodestra di Antonis Samaras e Syriza, guidata dalla nuova stella della politica greca, il 37enne Alexis Tsipras. I conservatori, che pure hanno sostenuto il governo tecnico politico di Lucas Papademos, sperano in una vittoria netta, che consenta loro di rinegoziare le parti del Memorandum - siglato dal governo Papademos - più invise ai greci, come il taglio degli stipendi minimi nel settore privato, delle pensioni, la fine dei contratti nazionali di lavoro. A dar loro speranza il caso Spagna, Paese che ha ottenuto aiuti senza l'imposizione di draconiane misure di austerità.

Sull'altro versante politico Syriza, vista come una nemesi dagli ambienti finanziari internazionali e da molti governi europei: Tsipras, pur avendo limato i suoi toni negli ultimi giorni di campagna elettorale, vuole essenzialmente fare carta straccia del Memorandum, sostituendolo con quello che chiama piano nazionale di crescita e sviluppo, una strategia che annulli gran parte delle misure di austerità. Una prospettiva che però si scontra con le casse vuote dello Stato greco. In molti temono che già a luglio, se l'Europa dovesse sospendere l'erogazione del prestito garantito dal Memorandum, queste si svuoteranno del tutto, rendendo impossibile il pagamento di stipendi pubblici e pensioni. Con la paralisi dell'intera pubblica amministrazione e conseguente esplosione di tensioni sociali. La Grecia, in questo scenario, andrebbe in bancarotta e di fatto fuori dall'euro. Tsipras, nel suo ultimo comizio, ha promesso che Atene resterà "in Europa e nell'Euro". Come alla vigilia dell'inconcludente voto del 6 maggio, l'incertezza è la parola d'ordine. Come che sia, pressioni internazionali a parte, i greci decideranno il proprio destino, mentre l'Europa, sempre più nervosa, non può che aspettare. (ANSAmed).

 

17 June, waiting for the GREXIT POLLS...
Sofia Mamalinga
...after a month of indescribable terror propaganda and psychological pressure of the public! 
25 May 2012
 
the greek Calvary
Sofia Mamalinga
The Calvary of Greek Elections comes to an end, but this vote is extremly "heavy"!
12 Jun 2012
 

The end is imminent
Manos Symeonakis
New Mayan Calendar fragment discovery sheds new light to the imminent end of the world (as we know it). 14 Jun 2012
 

HEIL HITTER
Manos Symeonakis
In an extreme exhibition of manhood the greek elected member of the Neo-Nazi Golden Dawn, first throu water on the Syriza (left party) female rappresentative and then punched the communist party (yes female again!!) rappresentative durning a morning TV show. Golden Dawn who sees it's numbers shrink since they first entered the parliament on the 7May elections uses desperate measures to keep its "blood thirsty" voters happy delivering what they where voted for.Hopefuly future homosexual marriage laws will help gym-boys feel less pressured and violence against women will eventually evaporate... 07 Jun 2012


 la notizia




Whose choice is it?
Jim Dimarelos
...
15 Jun 2012



Elections in Greece
Menekse Cam
Euro zone countries are watching with concern the second round of general elections in Greece on Sunday. Is the 2nd tour will be decisive for the fate of Greece and euro region?
 16 Jun 2012







GREECE THRILLER ELECTIONS
Gianfranco Uber
Spasmodic waiting of of the polls opening . The fate of the Euro seems increasingly linked to the results of the elections Greece.
 16 Jun 2012





*************************************************
Aspettando le elezioni in Grecia parliamo di Angela Merkel sempre contraria agli Eurobond: cosa sono?

venerdì 15 giugno 2012

Donna: essere umano non ancora sviluppato?!

Importante articolo di Nadia Redoglia:


Donna: essere umano non ancora sviluppato?! 
di Nadia Redoglia
 Oggi la fo un po’ lunga, ma confido ne valga la (vostra e mia) “pena”… Nel gennaio 2012 un giudice tutelare (adito a potere -non dovere- d’autorizzare la donna minorenne a decidere l’interruzione di gravidanza ex art. 12 L. 194/78, con atto non soggetto a impugnazione) è ricorso, in un caso specifico, alla Consulta affinché si pronunciasse in merito all’incostituzionalità della legge in particolar modo rivolta ai costituzionali artt. 2 (diritti inviolabili dell’uomo) e 32 (tutela della salute). La Corte deciderà il 20 giugno. Come primissima riflessione ci par d’obbligo chiederci che n’è stato di quella donna, visto che da gennaio a oggi sono ampiamente trascorsi i 90 gg. entro i quali poteva esercitare il suo buon diritto ex art. 4 della 194: è stata “costretta” a proseguire la sua gravidanza, nonostante questa comportasse serio pericolo per la sua salute fisica o psichica (già stabilito a monte dagli organi preposti e dunque prima dell’intervento del giudice tutelare)? Il magistrato ha posto il quesito alla Consulta avvalendosi pure di sentenza della Corte Europea. Vediamola: questa verteva non già sull’interruzione volontaria di gravidanza, bensì sulla pretesa (poi bocciata) a brevettare un farmaco (contro il morbo di Parkinson) ricavato da staminali embrionali. Ciò comportava la “distruzione” d’embrioni. A tal fine e in quel senso la Corte di giustizia UE, intervenendo sulla natura di “embrione umano” pronunciò: “sin dalla fase della sua fecondazione qualsiasi ovulo umano deve essere considerato come un embrione umano, dal momento che la fecondazione è tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano”. Ed è proprio in virtù dei costituzionali 2 e 32 (la sentenza europea c’entra come i cavoli per merenda e quelli sotto cui si spacciano le nascite) che a questo punto ci sembra il minimo chiedere: chi, se non il magistrato, dovrebbe (pre)occuparsi di tutelare gli inviolabili diritti, alla salute compresi, dell’essere umano non solo già sviluppato, ma a tutti gli effetti dichiarato ufficialmente Persona (date le premesse del caso in oggetto, il fatto che si tratti di minorenne è irrilevante)? A scanso di fraintendimenti è bene ricordare che la tutela del diritto alla salute è ormai intesa, secondo la definizione dell’OMS, come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, e non come una semplice assenza di malattia. Sarebbe valsa la pena meditare prima su questo fatto già sentenziato e passato in giudicato piuttosto di altro ancora in iniziale fase processuale.
 8 giugno 2012


Nota: Il disegno  è di Mauro Biani qui la fonte

*********************************************************
Links:
*Aborto, all'esame della Corte Costituzionale la legge 194
* Chi sarà più persona per la Corte Costituzionale: la donna o il suo uovo?
* #save 194
* Legge 194: tam tam con un hashtag su Twitter a difesa del diritto all’aborto/11/06/12

giovedì 7 giugno 2012

Ray Bradbury


Ray Bradbury
Andres Alvez
1920/2012 06 Jun 2012


Addio a Ray Bradbury, l'uomo che immaginò il mondo senza libri di «Fahrenheit 451» e che tutti ricorderanno per i suoi bei libri!
la notizia
Ray Bradbury tribute
By Dave Granlund
Politicalcartoons.com

Ray Bradbury
 By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 6/6/2012



Ray Bradbury RIP
 By Milt Priggee, www.miltpriggee.com - 6/7/2012

*

I vincitori Premio Novello 2012

Codogno - 6a edizione del Premio internazionale di umorismo e satira di costume "Giuseppe Novello: un signore di buona famiglia".
Tema "Il censimento: come cambia la società"  
I disegni sono in mostra fino al 10 giugno 
le premiazioni sabato 9 alle 17.30
presso Vecchio Ospedale Soave - Viale Gandolfi, 6 CODOGNO


I vincitori:

1° Classificato Red Hood di Kuczynski Pawel





2° Classificato: Il piccino di casa di Bruno Olivieri



3° Classificato: Nuove identità di Uber



Disegno segnalato: Il censimento online di Tomassini  in arte Tomas



Il più votato dal pubblico: Standard di Magnani

LINKS:
Premio Novello 
Premio Novello 2012

Rapporti Casaleggio Grillo

Casaleggio: le ricette
(" “Tutto iniziò nel 2004″, quando il comico lesse uno dei suoi libri, “Il Web è morto, viva il Web”. Da lì la svolta: “Rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee”.")


 
Casaleggio Grill
PORTOS / Franco Portinari


fonte


Traduzione: "Facciamoci una bella partita a ..."


Vincino per Vanity Fair


**

lunedì 4 giugno 2012

Terremoto: il coraggio dell' Emilia

Lo scossone
Cercare di evitare quanto è successo all'Aquila è l'imperativo più ricorrente. La volontà di ripartire al momento è ostacolata dalle continue scosse che non sembrano ancora solo di assestamento. Tutto quello che si può fare al momento è far sentire a tutti i fratelli emiliani la più grande solidarietà possibile di tutta la Nazione.
Uber



forza
non so
mi dico che fa un po' pacca sulla spalla
che oscilla tra commiserazione e finché c'è vita c'è speranza
ma solo questo so fare per esternare il mio dolore
per le vittime di questo e degli altri terremoti
forza
fabiomagnasciutti


1/6/2012
 La vita, nonostante
 Massimo Gramellini
 Ci stanno impartendo una lezione di vita. Non solo di sopravvivenza. Di vita. Questi sfollati che si spaventano ma non vogliono dare soddisfazione alla paura. Che piangono senza piangersi addosso. E che ricominciano a vivere, nonostante.

Nonostante sia un cumulo di macerie, il supermercato di Mirandola funziona ancora: a cielo aperto. Hanno portato per strada le merci, i carrelli e naturalmente la cassa. Bisogna pur nutrirsi, coprirsi, curarsi. I verbi primordiali del vivere continuano a essere declinati al presente e al futuro, nonostante.

Amare, per esempio. Alice e Davide hanno confermato le nozze, nonostante la chiesa abbia perso un po' di mattoni e il ricevimento sia stato dirottato fra le tende. Per la luna di miele si vedrà. Intanto c'è il miele, appena arrivato con il latte e i biscotti da Reggio Emilia sopra un Tir. E c'è la luna, che splende in un cielo di promesse e trema molto meno della terra.

La gastronomia di Medolla sforna gnocchi fritti, nonostante. Nonostante la gastronomia sia diventata una cucina da campo in mezzo alla piazza del municipio. Potrebbe accontentarsi di fare panini e invece preferisce esagerare.

E la merciaia? Ha pianto tanto e dormito in automobile con il marito più anziano di lei. Ma ieri ha riaperto bottega perché le donne del terremoto sono scappate di casa senza ricambi e si mettono in coda sotto il sole per fare incetta di mutande e reggiseno, nonostante.

La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».

Poi ci sono i bambini che giocano, nonostante. E le loro mamme che cercano di trasformare il terremoto in uno spettacolo d'arte varia. Al piccolo che dopo una scossa di assestamento frignava, la mamma ha spiegato: «Adesso ti insegno un nuovo gioco. Il gioco del salterello». Il bimbo ha smesso di piangere. «Che gioco è?» «Funziona così: io canto una filastrocca e ogni volta che mi fermo, tu salti». La mamma si fermava ogni volta che c'era una scossa. Così le scosse sono diventate una parte del gioco e il bambino si è riempito talmente di gioia che non ha trovato più posto per la paura. E ha continuato a saltare, nonostante.




SERGIO STAINO




Gentile Sig. Terremoto,

 c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto.
Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’Italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna, dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia, quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera, qualcosa dà ma qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha deciso di rimanerci tutta la vita… in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria, qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere, certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei tortellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna; ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia. se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose lì, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.
Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra terra, io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… "questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai"
[Testo originale di Carlo Lucarelli, rivisitato da Marco Barbieri di San Giovanni in Persiceto]



 Tributo a tutti gli emiliani
Alex Fioretti


 Il Dalai Lama annuncia a Udine
la donazione di 50 mila euro
ai terremotati dell’Emilia Romagna

Pier Francesco Uva 27/05/2012

***************************************************

Per aiutare:


Protezione civile nazionale  un SMS al 45500 = 2 €


Regione Emilia Romagna Protezione Civile

L'asta della Ferrari
Un fumetto per il  terremoto

Hanno già donato :
Il Dalaj Lama 50.000€
La CEI 3 milioni di €