Lungi da me, ex informatico, non riconoscere gli enormi aspetti positivi dell'evoluzione tecnologica ma per quanto riguarda lo SMART WORKING mi piacerebbe che restasse ancora per un po' una modalità di lavoro per casi particolari o d'emergenza.
Con l'auspicio che il Lavoro ( ed i Lavoratori/ici ) abbiano un ruolo degno ed autentico, non certo 'mirato' ( esclusivamente ) a "produrre" 'ricchezza' , ma, innanzitutto e soprattutto, ad essere fonte genuina, incontaminata da mille squallidi interessi, di un effettivo benessere collettivo, sociale, familiare, individuale ecc. per Tutti, per Tutte, dal punto di vista 'pratico'.
Anche il Maestro è uno smart worker, da molto tempo prima che questa parola diventasse di moda. Infatti ogni giorno da casa disegna la sua vignetta e la invia al Corriere tramite il fax.
Quindi ieri avrebbe voluto rappresentare proprio un fax quale simbolo del lavoro a distanza, ma da via Solferino l’hanno convinto a fare un computer fisso, come il posto di lavoro che ormai non esiste più.
La sezione informatica della Redazione è estasiata dinanzi alla tastiera muta-scatola di cioccolatini, a significare che lo smart worker non ha diritto di parola e le sue richieste vengono condite con frasi dolci.
Ma il capolavoro è il mini mouse che denuncia come lo smart working abbia trasformato le persone in topolini da appartamento.
Mentre piazza San Giovanni è vuota dalle folle dei tradizionali concertoni, un garofano socialista diventa l’emblema delle nuove rivendicazioni di massa.
L'astronauta che attese in orbita i colleghi che per primi misero un piede umano sulla Luna è morto ieri alla bella età di 90 anni dopo una vita senza alcun rimpianto. Una bella persona.
Gianfranco Uber
RIP Michael Collins by Dave Whamond, Canada, PoliticalCartoons.com
È morto Michael Collins, l’astronauta americano nato a Roma
Aveva fatto parte dell’equipaggio dell’Apollo 11, la missione del primo uomo sulla Luna, con il ruolo di pilota del modulo di comando. Lui rimase a bordo di Columbia, in orbita intorno alla Luna, mentre Neil Armstrong, comandante della missione, ed Edwin Aldrin, pilota del modulo lunare, scesero sulla superficie della Luna a bordo del modulo lunare Eagle.
Nato il 31 ottobre 1930 a Roma, dato che in quel periodo il padre, generale dell’esercito, aveva un incarico all’ambasciata americana in Italia, Collins venne selezionato come astronauta nel 1963.
Dopo essere stato membro dell’equipaggio di riserva della missione Gemini VII, ebbe occasione di volare nello spazio due volte. La prima con la Gemini 10 e successivamente con l’Apollo 11, accumulando un totale di 266 ore nello spazio.
Collins è stato una delle 24 persone che hanno volato intorno alla Luna.
Prima di diventare un astronauta, frequentò la Saint Albans School di Washington e successivamente, nel 1952, conseguì una laurea in scienze presso l’Accademia militare degli Stati Uniti a West Point, New York.
Dopo la laurea a West Point, Collins scelse la carriera nell’Aeronautica fino a diventare pilota sperimentatore presso la Edwards Air Force Base in California e, in tale veste, ha partecipato ai collaudi e alle valutazioni delle prestazioni e delle caratteristiche di stabilità e controllo dei caccia a reazione allora in uso all’USAF, raggiungendo il traguardo delle 5000 ore di volo.
Nel 1970 si dimise dalla NASA per assumere il ruolo di Direttore del National Air & Space Museum, Smithsonian Institution, a Washington.
Scrisse un libro, Carrying the Fire, sulla sua esperienza come astronauta.
Il suo nome appare anche nella Hollywood Walk of Fame.
A lui i Jethro Tull hanno dedicato la canzone For Michael Collins, Jeffrey and Me
We mourn the passing of Apollo 11 astronaut Michael Collins, who piloted humanity’s first voyage to the surface of another world. An advocate for exploration, @AstroMCollins inspired generations and his legacy propels us further into the cosmos: https://t.co/47by569R56pic.twitter.com/rKMxdTIYYm
Michael Collins' humility is captured in the Apollo 11 mission patch. He designed it to represent the thousands who worked toward a lunar landing, not just the astronauts, and it remains one of the only NASA mission patches without the names of the crew. pic.twitter.com/PhcE6MCD4U
— National Air and Space Museum (@airandspace) April 28, 2021
Era l’antieroe per eccellenza. Quello che si danna per essere invitato alla festa del secolo e poi rimane tutto il tempo davanti al guardaroba a presidiare i cappotti. Si chiamava Michael Collins, come il patriota irlandese, e a fregarlo fu la bravura. Dei tre astronauti della missione Apollo 11 destinata alla Luna, pare che Collins fosse di gran lunga il pilota più capace. Per questo gli venne affidato il timone del modulo di comando che rimase in orbita intorno al satellite, mentre Armstrong e Aldrin scendevano sulla superficie a coprirsi di gloria. Un uomo più cattivo di lui non li avrebbe più fatti risalire a bordo. E un uomo più narciso di lui sarebbe impazzito. Prepararsi tutta la vita per realizzare il sogno dei sogni, superare chissà quante selezioni, ritrovarsi nel tris degli eletti e a quel punto accettare il passo indietro per il bene comune, consegnandosi a un ruolo gregario. Parcheggiato in un cono d’ombra come il bassista di un concerto rock, quando tutti i riflettori e gli urletti dei fan sono per il cantante e l'assolo del chitarrista, ma lui continua a suonare con la tranquilla consapevolezza che senza il suo basso non ci sarebbe la musica.
Collins era nato a Roma, novant’anni fa, in via Tevere 16, dove una targa ancora lo ricorda con una bugia: «Primo uomo sulla Luna». Ma forse non è una bugia: gli altri due sono scesi a toccarla, però lui le ha girato intorno. Si è spinto più in là di tutti ed è l’unico ad avere visto che cosa ci sia dietro.
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Michael Collins era nato a Roma in via Tevere 16, nei pressi di Villa Borghese.
Riprende il Giro d'Italia di Acidus Scorie, ma sempre rigorosamente da seduti, che il massimo dello sforzo nostro è indossar la cuffia e sparar belinate! La tappa che percorreremo in questa puntata ci porta sotto l'ombra della Lanterna, in quella città regale addossata ad una collina alpestre
superba per uomini e per mura: Belin! Stiamo parlando, ovviamente, di Genova, patria di navigatori, cantanti e soprattutto di vignettisti e umoristi, alla faccia del detto: "Son zeneize, riso ræo, strenzo i denti e parlo ciæo!".
Ospiti della serata: il vignettista, illustratore e pittore Gianfranco Uber, la scrittrice Luana Valle e la giovane attivista per i diritti delle donne Alice Merlo.
Dunque, siccome che o tenpo persu o no s'agoanta ciù, non perdete tempo e ascoltate la ventitreesima puntata di Acidus Scorie,
E chi non ci ascolta... u l'ha ciù còrne de 'n cavagnin de lumasse!!!
W l'Italia liberata, w il25 aprile! Colori di libertà, by Chenzo www.chenzoart.it 25 Aprile #25aprile2021 #25aprilefestadellaliberazione #festadellaliberazione #chenzo
— presso Lorenzo Bolzani - Chenzo.
25 Aprile (2021)
Così come la Salute, la Vita... sono talmente sacre, anche la Libertà è un baluardo da non far sopraffare, violare, ingannare... in nessun modo, per nessun motivo..
Giorno dopo giorno: minuto dopo minuto. In ogni momento.
Anche ( e soprattutto! ) quando sembra ( o può sembrare... ) che i pericoli, le trappole, i soprusi non siano presenti, non esistano...
Questa Attenzione, questo amore, questa 'difesa' verso la Libertà, la dobbiamo in primis, oltre che per la nostra, propria Dignità, anche, e soprattutto, verso Coloro che in suo nome hanno pagato con la Vita.
Si vive in un Tempo nel quale, molte volte, la parola > "Benessere" non corrisponde di certo con la parola 'Dignità'.
E' che siamo Tutti/e ( un pò... ) 'distratti/e...' , illusi/e... , presi/e da chissà quale obiettivo... perdendo così di vista, ciò che è VERAMENTE importante nella Vita.
Proviamo a rifletterci... guardando a un Futuro (sano) senza dimenticar un Passato (sofferto)
L'avevo invitata qualche anno fa a partecipare alla manifestazione sindacale "sapere per contare" sul diritto allo studio permanente.
Insieme all'amico Vittorio Forelli, alla facoltà di scienze politiche.
Aveva accettato con entusiasmo e si era unita a noi nella giornata, con una semplicità disarmante. Ho un bel ricordo di lei.
Tiziano Riverso
A Milva
canti ed è un dono, un dono di te, come dev’essere
ti spogli di tutto, per arrivare al cuore, offerto a fior di labbra
non il corpo, non il sangue, in questa eucaristia: il cuore
nudo, cerca il tuo a occhi chiusi, per un piccolo bacio
un piccolo, indelebile, segno rosso
Fabio Magnasciutti
Alla mia maniera, ricordando una grande interprete....
#Milva
Pierpaolo Perazzolli
Il 17 luglio 1939 (età 81 anni) è nata a Goro in provincia di Ferrara , Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, cantante e attrice teatrale italiana. Popolare in Italia e all'estero, ha trionfato sui palcoscenici di gran parte del globo, ottenendo particolari consensi, oltre che in Italia, soprattutto in Germania.
Carrera Arcangelo
La falce nera è calata ieri su Milva, indimenticabile voce di tante ballate… Così la ricorda Carlodicamillo Cadica, in arte Cadica. Ca DiCa #milva #bellaciao #brecht #ballatadimackiemesser #satira #vignette
Interpretare è amare.
Milva
Umberto Rigotti
Certi disegni li devi fare arrabbiati.
Milva 🖤
Marianna Balducci
Ilaria Guidantoni:
Addio Milva
“Oggi ci ha lasciato Milva, uno strappo doloroso per il Piccolo Teatro di Milano e per la sua memoria. La sua voce indimenticabile, inconfondibile, luminosa e incisiva come il soprannome che indossava con eleganza, ha tracciato un capitolo importante della storia della musica e del teatro italiano, colorandolo del rosso della sua chioma e della sua incandescente personalità”.
Claudio Longhi
Il nome di Milva, per il Piccolo, è strettamente intrecciato a quello di altri due giganti: Giorgio Strehler e Bertolt Brecht. Milva, tra gli anni Sessanta e Settanta, è in scena accanto a Strehler tre volte, nelle successive edizioni di Io, Bertolt Brecht (1966/67; 1974/75; 1979/80).
Ma è soprattutto nella seconda, straordinaria edizione de L’opera da tre soldi del 1973 che fa apprezzare a pieno il suo talento di cantante e attrice, accanto a Domenico Modugno, Giulia Lazzarini, Giancarlo Dettori, Adriana Innocenti, Gianni Agus.
I songs brechtiani si dimostrano particolarmente adatti al suo timbro vocale e alla sua forte personalità di donna e di artista: sempre sotto la guida di Strehler, in Italia e all’estero, per tutti gli anni Ottanta, sono numerose le occasioni in cui ha modo di dare prova del proprio talento, fino ad essere unanimemente riconosciuta l’interprete italiana per eccellenza di questo autore.
Nella stagione 1995/96, in occasione del Festival Brecht del Piccolo Teatro, Strehler crea insieme a Milva un nuovo recital brechtiano, Milva canta un nuovo Brecht: non sempre splende la luna, privilegiando le poesie e le canzoni più delicate, intimiste, sofferte e riflessive dell’autore: entrambi le reputano più consone al periodo storico che si trovano a vivere e alla propria mutata dimensione interiore.
Milva prosegue la propria relazione con il Piccolo condividendo con il Teatro due sue altre grandi passioni, tanto diverse, quanto esemplificative della sua umanità, della sua cultura e della sua curiosità verso il mondo: Astor Piazzolla, di cui, sotto la guida di Filippo Crivelli, porta in scena un memorabile recital nel 1996/97, ripreso con successo anche successivamente, e Alda Merini, alla quale dedica Milva canta Merini nella stagione 2004/05, diretta da Stefano de Luca e accompagnata al pianoforte da Giovanni Nuti. Nella stagione 2005/06 torna a interpretare Brecht, questa volta con Cristina Pezzoli a dirigerla nel nuovo appuntamento con l’autore di riferimento.
La camera ardente sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 13.30.
I funerali seguiranno in forma strettamente privata.
Milano, 24 aprile 2021
++
Addio #Milva... per celebrare la sua voce posto qui la sua interpretazione di Bella Ciao, la versione originaria: il canto delle mondine che sognavano il lavoro liberato...
Dicono che la musica sia la panacea ad ogni male, che stimoli la consapevolezza interiore e che migliori il nostro umore. È una sorta di droga benefica e noi viziosi e sociopatici di Acidus Scorie come possiamo rigettare una cosa che influisce sul battito cardiaco, la pressione sanguigna, la respirazione e il livello delle endorfine?
Quindi in questa ventiduesima puntata, abbiamo deciso di farci un endovena di Cecilia Crisafulli unica donna e violinista della "Palast Orchester" di Berlino! Lasciatevi trasportare dalle sue note e dalla sua simpatia... in attesa di poter tornare tutti insieme ad affollare quei luoghi magici propri dell'Arte, siano essi Teatri, Musei o Sale Cinematografiche.
E chi non ci ascolta è in combutta con le Big Pharma che ci iniettano 5G per renderci schiavi di Netflix!
22 aprile. Giornata mondiale della Terra. Auguri ! Tomas
Nicoletta Santagostino (Nicocomix)
21 April 2021
Ophelia
Earth Day on April 22nd.
https://cartoonmovement.com/cartoon/ophelia
It feels like a hundred years
Magnasciutti
Shahid Atiqullah
22 April 2021
Save the Planet !
World , Peace, Peace and Love, terrorism, Stop war,
https://cartoonmovement.com/cartoon/save-planet-0
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Save the Earth! by Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland
https://politicalcartoons.com/sku/250237
Giornata della TERRA.............più educazione e senso civico umano!!!!!!
Alfio Leotta
Mario Bochicchio
Silver
Il 22 aprile è la Giornata della Terra, Earth Day, in cui.......... "Abbiamo la Terra nel cuore!" By Chenzo, www.chenzoart.it Earth Day Italia #giornatamondialedellaterra #EarthDay2021 #Terra #chenzo
— presso Lorenzo Bolzani - Chenzo.
Up the stream, too many paddles. My most recent from The Economist.
Marilena Nardi : "Ringrazio Carolina Capria per questa lucida riflessione sulla cultura dello stupro":
La cosa secondo me più utile che possiamo fare non è parlare di Grillo ma piuttosto del perché quello che ha fatto Grillo è normale. E quindi di cultura dello stupro.
Cultura dello stupro è l’insieme di quei comportamenti che vengono messi in atto all’interno della società per normalizzare lo stupro.
Cosa significa “normalizzare lo stupro”?
Non significa celebrare chi lo compie, anzi, ma ritenete che lo stupro sia una cosa che può capitare, una cosa che può rientrare nella vita di una donna, una fatalità con cui una donna è chiamata a fare i conti. E infatti sarà LEI a dover mettere in atto una serie di comportamenti finalizzati a evitarle la violenza. Non ci preoccupiamo di educare gli uomini al rispetto, all’affettività, a riconoscere le dinamiche di potere e sopraffazione, ma chiediamo alle donne di non ubriacarsi, non viaggiar, non andare in giro di notte, accelerare il passo se sono sole e si sentono osservate.
Come si normalizza lo stupro?
Tanto per cominciare analizzando sempre la condotta della vittima e mai quella dello stupratore - cosa che i media sono bravissimi a fare. È lei che mente, è lei che poteva comportarsi diversamente, è lei che non si è sottratta e ha lasciato che lui le sfilasse i jeans (celebre sentenza del 1998). È lei che doveva urlare, è lei che doveva correre alla polizia, sempre lei che doveva fare questo e fare quello per dimostrare di essere vittima. E poco ci importa che le vittime ci raccontino le difficoltà nel comprendere l’accaduto e reagire; noi sappiamo bene come quale debba essere la condotta della vittima perfetta.
Poi derubricando la condotta dello stupratore a “ragazzata”, “stronzata”, “gioco sfuggito di mano”, sottintendendo così che tutto sommato agli uomini può capitare di perdere un po’ il controllo, sono pur sempre cacciatori.
Dati questi presupposti, quello che ha fatto Grillo non rappresenta nulla di particolarmente significativo, è rimasto nei ranghi del sistema che le donne vittime di stupro e le persone che si occupano di violenza, denunciano ormai da decenni.
Riccardo Mannelli
Zoologia
Fulvio Fontana
CONTE DICE QUALCOSA SUL VIDEO DI GRILLO. FINALMENTE
Ci ha messo un po’ prima di dire ufficialmente qualcosa sull’incredibile video di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro; ma alla fine anche Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S, ha emesso un comunicato. Eccolo qui sotto tra virgolette. Poteva esporsi con parole più severe e meno diplomatiche? Forse. Ma intanto, a differenza di tanti alti papaveri del Movimento che l’hanno buttata solo sulla “comprensione umana”, l’ex presidente del Consiglio ha citato la ragazza italo-svedese svillaneggiata da Grillo. "Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre, ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la presunta vittima, la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che stanno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza".
(La fotovignetta di Osho è presa dalla prima pagina del quotidiano "Il Tempo". "Le du' cose" sono ovviamente donne e magistratura).