giovedì 4 marzo 2021

Intervista a Synnöve Dahlström Hilkner

 

Maria Bethania cantautrice.
Opera vincitrice Premio Scultura al Salone Internazionale dell'Umorismo di Piracicaba 2019
Obra vencedora do prêmio escultura do Salão Internacional de Humor de Piracicaba 2019 
©Synnöve

Synnove autoritratto



 FANY BLOG intervista Synnöve Dahlström Hilkner



Da quando ti piace disegnare?

Disegno fin dall'infanzia. Sono sempre stata molto creativa e, come mia madre era un'artista,
ho sempre avuto molto incoraggiamento. Sono nata in Finlandia e sono venuta a vivere in
Brasile all'età di 7 anni. Il cambiamento di contesto e tipi fisici era così grande che ho visivamente fissato scene che un bambino a malapena ricorderebbe.

Che tipo di formazione hai?

Sono laureata in Comunicazione Sociale e Pubblicità presso l'Università PUCC - Pontificia Università Cattolicadi Campinas. Ho seguito diversi corsi extracurricolari legati alle Belle Arti, come curatrice di mostre d'arte, all'UNICAMP – Università Statale di Campinas e corsi specifici in acquerello, disegno, arte e caricatura, laboratori di artisti, a Campinas e San Paolo. Anche corsi online con professori provenienti da diverse parti del mondo.

Quali sono i temi che disegni?

Disegno su ciò che mi emoziona o mi infastidisce, perché capisco che ho una responsabilità sociale, come vignettista, di denunciare, attraverso il disegno, temi come il machismo, le disuguaglianze sociali, le ingiustizie, il razzismo e i politici che sono al potere.
Disegno anche cose belle, caricature di persone che meritano un omaggio, illustrazioni di vari temi come danze, biciclette, animali e illustrazioni al limite del surrealismo. Al momento sto lavorando ad una serie di uccelli, con personalità, in acquerello, per un libro che sarà pubblicato nel 2021.
Oltre al disegno, faccio anche sculture-caricature, tra cui alcune premiate al Salone Internazionale dell'Umorismo di Piracicaba.

Hai avuto difficoltà come donna?

Certo, ma all'inizio non mi sono resa conto che succedeva perché ero una donna. Ho smesso di ottenere richieste di lavoro perché ero una donna e una madre. Come pubblicista, ho preferito lavorare come freelance, dopo diversi casi di molestie, contro di me e le mie colleghe. Quando ho iniziato a lavorare come vignettista, volevo solo disegnare. A poco a poco, ho compreso la poca rappresentanza femminile nel settore e ho cercato di capirne le ragioni. La donna, come protagonista dei suoi disegni umoristici, doveva essere riscattata.

Perché l'umorismo e la satira sono importanti nella società?

Perché l'umorismo e la satira denunciano senza gridare, ti fanno pensare senza bisogno di essere ovvi o pieni di rabbia. Attraverso l'umorismo, è possibile parlare dei temi più diversi sarcasticamente, ironicamente, emotivamente. In questo modo, l'umorismo grafico parla da sé, genera nel lettore dei media una reazione diversa dall'articolo scritto sul giornale.

Umorismo grafico e caricatura occupano il posto che meritano nella stampa brasiliana?

No. Alcuni anni fa i media in Brasile iniziarono a licenziare i vignettisti e a considerare l'umorismo grafico come una spesa inutile. È chiaro che anche il pregiudizio politico dei media ha influenza ed il Brasile vive un periodo estremamente diviso. Ma la base di tutto è il poco riconoscimento dell'arte e della cultura nel paese. Il Brasile sembra avere un progetto per porre fine all'istruzione, alla scienza e all'arte.

Dove pubblichi i tuoi disegni?

Pubblico i miei disegni su Facebook (www.facebook.com/synnoveartist ), Instagram www.instagram.com/synnove_arts ), alcune riviste online come Agência Social de Notícias (https:///agenciasn.com.br), la rivista Supapo e la rivista Pirralha (Facebook) e in mostre umoristiche.

E per quanto riguarda la pandemia vuoi dire qualcosa?

La pandemia ci fa vivere sotto una pesante nuvola di minaccia e di ansia. Le emozioni sono intense, le persone care muoiono. Siamo responsabili della nostra salute e di coloro che amiamo. Abbiamo anche l'aggravante, in Brasile, di un governo "genocida", un presidente negazionista che ha sempre combattuto contro le misure di prevenzione, come l'uso di mascherine ed il distanziamento sociale, e anche contro i vaccini. Il Brasile sta attraversando il suo periodo peggiore, finora, a marzo 2021, con più di 260.000 morti.

Il Concorso di Piracicaba riuscirà a sopravvivere al suo mentore?

Nel 2020, il Salone Internazionale dell'Umorismo di Piracicaba è stata una mostra virtuale, in uno scenario senza precedenti e, quindi, con improvvisazione, a causa della pandemia. Nel 2021, abbiamo iniziato con la notizia che la mostra in onore della Giornata Internazionale della Donna, “Batom, Lapis & Tpm” sarebbe stata una versione in copia della mostra 2020, quando ancora non c’era la pandemia. Noi donne abbiamo visto in questo atteggiamento del Segretariato della Cultura di Piracicaba un tentativo di mettere a tacere le voci femminili e di protesta. Personalmente, quando ho saputo che non avremmo avuto un’edizione nel 2021, ho contattato tutte le vignettiste che conosco, brasiliane ed internazionali, e tutte loro erano indignate.
Con l'unione delle donne e la pressione degli artisti di tutti i generi, la mostra è stata salvata. Il più grande timore è che al tentativo di mettere a tacere le donne sarebbero seguiti altri tagli, come il Salãozinho, per i bambini, da 7 a 12 anni, il progetto di umorismo nelle scuole e sarebbe finito per interferire con il Salone principale.
Il Salone Internazionale dell'Umorismo di Piracicaba è alla sua 48a edizione, nel 2021. E' nato durante la dittatura che il Brasile ha vissuto negli anni ‘70. Ha sempre avuto una posizione contro l'oppressione e una storia di opposizione agli abusi dei governanti. È un Salone di estrema importanza, in tutti i tempi, ma soprattutto in questo momento, quando il Brasile ha un governo che flirta apertamente con l'estremismo di destra.

Cosa rappresenta oggi il festival Batom, Lapis & Tpm e quanto è importante dare voce alle donne vignettiste?

Il festival Batom, Lapis & Tpm è il riscatto della donna vignettista, la donna che usa l'umorismo come arma contro l'oppressione. Il mondo dell’umorismo è un bolla di uomini e le donne hanno scarsa rappresentanza. I giurati dei festival dell'umorismo sono per lo più uomini, e anche loro, i vignettisti, non sembrano notare questa bolla in cui vivono. Le donne, in questo settore maschile, come in tanti altri, sono considerate superflue, senza nulla di importante di cui parlare. Ma non è perché non sono importanti, è perché danno fastidio. Per secoli la società maschile ha lavorato molto per distruggere la voce delle donne.
Così, la donna che denuncia il machismo è umiliata come "isterica" e l'umorismo che disegna è anche umiliato come arte inferiore. Questa disegnatrice donna non ha avuto la forza dell'unità per dimostrare che non è sola in battaglia. Le donne hanno argomenti rilevanti e hanno voce. "Batom, Lapis & Tpm" ha dato voce a queste donne, che, anche diffuse in tutto il mondo, sono molte e i loro disegni sono rilevanti. Voglio chiarire che quando mi riferisco alle donne, includo l'intero genere che si considera donna, e quando parlo del vignettista uomo, so che la stragrande maggioranza non è e non si considera sessista. Siamo tutti artisti di humor grafico.




Margareth Dalcolmo
As grandes mulheres na linha de frente do combate ao Covid-19. Contra o obscurantismo.
©Synnöve


Malala Yousafzai scultura 2016
©Synnöve

FANY BLOG entrevista Synnöve Dahlström Hilkner

Desde quando gostas de desenhar?


Eu desenho desde criança. Sempre fui muito criativa e, como minha mãe era artista plástica, sempre tive muito incentivo. Nasci na Finlândia e vim morar no Brasil aos 7 anos. A mudança de cenários e tipos físicos foi tão grande que visualmente fixei cenas que uma criança dificilmente lembraria.

Que formação académica tem?

Sou formada em Comunicação Social, Publicidade e Propaganda, pela Universidade PUCC – Pontifícia Universitária Católica de Campinas. Fiz diversos cursos extracurriculares ligados às Belas Artes, como curadoria de exposições de arte, na UNICAMP – Universidade Estadual de Campinas e cursos específicos da área de aquarela, desenho, artes e caricatura, em ateliês de artistas, em Campinas e São Paulo. Também cursos on-line com professores de diversas partes do mundo.

Quais são os temas que você desenha?

Desenho sobre o que me emociona ou me incomoda, pois entendo que tenho uma responsabilidade social, como cartunista, de denunciar, através do desenho, temas como o machismo, desigualdades sociais, injustiças, racismo e os políticos que estão no poder.
Desenho também coisas belas, caricaturas de pessoas que merecem uma homenagem, ilustrações de diversos temas, como danças, bicicletas, bichos e ilustrações que beiram o surrealismo. No momento, estou trabalhando em uma série de pássaros, com personalidade, em aquarela, para um livro a ser publicado ainda em 2021.
Além de desenhar, também faço esculturas-caricaturas, inclusive algumas premiadas no Salão Internacional de Humor de Piracicaba.

Teve dificuldade em ser mulher?

É claro que sim, mas, no princípio, eu não percebia que era por ser mulher. Deixei de conseguir vagas de trabalho por ser mulher e mãe. Como publicitária, preferi trabalhar como autônoma, após vários casos de assédio, contra mim e contra colegas. Quando comecei a trabalhar como cartunista, eu apenas queria desenhar. Aos poucos, fui entendendo a pouca representatividade feminina na área e procurei entender os motivos para isso. A mulher, como protagonista de seus próprios desenhos de humor precisava ser resgatada.

Por que o humor e a sátira são importantes na sociedade?

Porque o humor e a sátira denunciam sem gritar, fazem pensar sem precisarem ser óbvios ou cheios de raiva. Através do humor, é possível falar sobre os mais diversos temas de forma sarcástica, irônica, emotiva. Dessa forma, o humor gráfico fala por si, gera uma reação no leitor de uma mídia, diferente do artigo escrito do jornal.

O humor gráfico, a caricatura, ocupa o lugar que merece na imprensa brasileira?

Não. Há alguns anos os veículos de imprensa no Brasil passaram a dispensar os cartunistas e tratar o humor gráfico como uma despesa desnecessária. É claro que o viés político da mídia também influencia e o Brasil vive um período extremamente polarizado. Mas, a base de tudo é o pouco reconhecimento da arte e da cultura no país. O Brasil parece ter um projeto para acabar com a educação, a ciência e a arte.

Onde você publica seus desenhos?

Eu publico meus desenhos no Facebook (www.facebook.com/synnoveartist ), Instagram www.instagram.com/synnove_arts ), algumas revistas on-line, como a Agência Social de Notícias (https://agenciasn.com.br), Revista Supapo e Revista Pirralha (Facebook) e em exposições de humor.

E quanto à pandemia tem algo a relatar?

A pandemia nos faz viver sob uma nuvem pesada de ameaça e ansiedade. As emoções estão intensas, pessoas queridas morreram. Somos responsáveis por nossa saúde e daqueles que amamos. Ainda temos o agravante, no Brasil, de um governo “genocida”, um presidente negacionista que sempre lutou contra as medidas de prevenção, como o uso de máscaras e o isolamento social e também contra as vacinas. O Brasil passa por seu pior período, até agora, em março de 2021, com mais de 260 mil mortes.

Sucederá o concurso de Piracicaba para sobreviver seu mentor?

Em 2020, o Salão Internacional de Humor de Piracicaba foi uma exposição virtual, em um cenário inédito e, portanto, com improvisos, devido à pandemia. Em 2021, começamos com a notícia de que a exposição em homenagem ao Dia Internacional da Mulher, o Batom, Lápis e TPM, seria uma versão requentada da exposição de 2020, quando ainda nem havia a pandemia. Nós, mulheres, vimos nessa atitude da secretaria de cultura de Piracicaba, uma tentativa de calar as vozes femininas e protestamos. Eu, pessoalmente, quando soube que não teríamos uma edição, em 2021, entrei em contato com todas as cartunistas que conheço, brasileiras e internacionais, e todas se mostraram indignadas. Com a união feminina e a pressão de artistas de todos os gêneros, a exposição foi salva. O receio maior é que, a tentativa de calar as mulheres, fosse seguida de outros cortes, como o Salãozinho, para crianças, de 7 a 12 anos, o projeto de humor nas escolas e acabasse por interferir no Salão principal.

O Salão Internacional de Humor de Piracicaba está em sua 48ª edição, em 2021. Nasceu durante os anos de Ditadura que o Brasil viveu, nos anos 1970. Sempre teve posicionamento contra a opressão e um histórico de oposição aos desmandos dos governantes. É um salão de extrema importância, em todos os tempos, mas principalmente no momento presente, quando o Brasil tem um governo que flerta abertamente com o extremismo de direita.

O que o festival Batom, lapis & Tpm representa hoje e como é importante que demos voz às mulheres cartunistas?

O festival Batom, Lápis e TPM, é o resgate da mulher cartunista, a mulher que usa o humor como arma contra a opressão. O mundo do cartum é uma bolha de homens e as mulheres têm baixa representatividade. Os jurados de festivais de humor são majoritariamente homens e, nem mesmo eles, os homens cartunistas, parecem perceber essa bolha em que vivem. As mulheres, nessa área masculina, como em tantas outras, é considerada supérflua, sem nada de importante para falar. Mas não é por não ser importante, é porque incomoda. Desde séculos existe um trabalho grande por parte de sociedades masculinas para destruir a voz da mulher. Desse modo, a mulher que denuncia o machismo é desmerecida como “histérica” e o humor que ela desenha é, também, desmerecido como arte inferior. Essa mulher desenhista não tinha a força da união para mostrar que ela não está sozinha na batalha. As mulheres têm assuntos relevantes e têm voz. “Batom, Lápis & TPM”, deu voz a essas mulheres, que, mesmo espalhadas pelo mundo, são muitas e seus desenhos são relevantes. Quero deixar claro que quando me refiro a mulher, incluo todo o gênero que se considere mulher e quando falo do cartunista masculino, sei que a grande maioria não é, e nem se considera, machista. Somos todos artistas do humor gráfico.



Abuso infantile
©Synnöve








250.000 morti di covid-19 in Brasile
© Synnove


FANY BLOG interview Synnöve Dahlström Hilkner

Since when do you like to draw?

I have been drawing since I was a child. I was always very creative and, as my mother was an artist, I always had a lot of encouragement. I was born in Finland and came to live in Brazil when I was 7 years old. The change in scenarios and physical types was so great that I visually fixed scenes that a child would hardly remember.

What academic background do you have?

I have a degree in Social Communication, Advertising and Propaganda, from PUCC University - Pontifical Catholic University of Campinas. I took several extracurricular courses related to Fine Arts, as “curatorial of art exhibitions”, at UNICAMP - State University of Campinas and specific courses in the area of ​​watercolor, drawing, arts and caricature, in artists' studios, in Campinas and São Paulo. Also, several online courses with teachers from different parts of the world.

What themes do you draw?

I draw about what moves me or bothers me, because I understand that I have a social responsibility, as a cartoonist, to denounce, through drawing, themes such as machismo, social inequalities, injustices, racism and the politicians who are in power.
I also draw beautiful things, caricatures of people who deserve a tribute, illustrations of various themes, such as dances, bicycles, animals and illustrations that border on surrealism. At the moment, I am working on a series of birds, with personality, in watercolor, for a book to be published in 2021.
In addition to drawing, I also make sculptures-caricatures, including some awarded at the Piracicaba International Humor Exhibition.

Did you have difficulty being a woman?

Yes, of course, but at first, I did not realize it was because I was a woman. I didn`t get some job positions just because I was a woman and a mother. As an advertiser, I preferred to work as a freelance, after several cases of harassment, against me and against colleagues. When I started working as a cartoonist, I just wanted to draw. Gradually, I understood the little female representation in the area and tried to understand the reasons for this. The woman, as the protagonist of her own humorous cartoons, needed to be rescued.

Why are humor and satire important in society?

Because humor and satire denounce without shouting, they make you think without needing to be obvious or full of anger. Through humor, it is possible to talk about the most diverse themes in a sarcastic, ironic, emotional way. Graphic humor speaks for itself, it generates a reaction in the media reader, different from the written article in a newspaper.

Does graphic humor, caricature, occupy the place it deserves in the Brazilian press?

No. some years ago, the press in Brazil has started to dismiss cartoonists and treat graphic humor as an unnecessary expense. The political bias of the media also influences, and Brazil is going through extremely polarized times. However, the main reason is the little recognition of art and culture in the country. Brazil seems to have a project to exterminate education, science and art.

Where do you publish your drawings?

I publish my drawings on Facebook (www.facebook.com/synnoveartist), Instagram www.instagram.com/synnove_arts), some online magazines, such as the Social News Agency (https://agenciasn.com.br), Supapo Magazine and Pirralha Magazine (Facebook) and in humor exhibitions worldwide.

What about the pandemic has anything to report?

The pandemic makes us live under a heavy cloud of threat and anxiety. Emotions are intense, loved ones have died. We are responsible for our health and those we love. We have the aggravating factor, in Brazil, of a “genocide” government, a negationist president who has always fought against preventive measures, such as the use of masks and social isolation and against vaccines. Brazil is going through its worst period, so far, in March 2021, with more than 260 thousand deaths.

Will the Piracicaba contest succeed to survive your mentor?

In 2020, the International Humor Exhibition of Piracicaba was a virtual exhibition, in an unprecedented scenario and, therefore, with improvisations, due to the pandemic. In 2021, the year started with the news that the exhibition in honor of International Women's Day, “Lipstick, Pencils and PMS”, would be a reheated version of the 2020 exhibition, when there was still no pandemic. We, women, saw in this attitude of the Piracicaba culture secretary, an attempt to silence the female voices and we protested. Personally, when I heard that we would not have an edition, in 2021, I contacted all the cartoonists I know, Brazilian and international, and they were all indignant. With the female union and pressure from artists of all genders, the exhibition was saved. The biggest fear is that the attempt to silence women, would be followed by other cuts, like the Salãozinho, for children, from 7 to 12 years old, the project of humor in the schools and would end up interfering in the Main Hall.

The International Humor Exhibition of Piracicaba is in its 48th edition, in 2021. It was born during the years of the military dictatorship that Brazil lived in the 1970s. It is an extremely important humor hall, at all times, but mainly at the present moment, when Brazil has a government that openly flirts with right-wing extremism.

What does the festival Lipstick, Pencils & PMS represent today and how important is it that we give voice to women cartoonists?

The festival Lipstick, Pencil and TPM, is the rescue of the cartoonist woman, the woman who uses humor as a weapon against oppression. The cartoon world is a bubble of men where women are underrepresented. The jurors of humor festivals are mostly men, and even they, men cartoonists, do not seem to notice this bubble in which they live. Women, in this masculine area, as in so many others, are considered superfluous, with nothing important to say. But it is not because it is not important, it is because it bothers. For centuries, there has been a great deal of work on the part of male societies to destroy the voice of women. In this way, the woman who denounces machismo is belittled as "hysterical" and the humor she draws is also belittled as an inferior art. This woman cartoonist did not have the strength of the union to show that she is not alone in the battle. Women have relevant issues and have a voice. “Lipstick, Pencils & PMS”, gave voice to these women, who, spread all over the world, are numerous and their drawings are relevant. I want to make it clear that when I refer to women, I include any gender that consider itself to be a woman and when I speak of the male cartoonist, I know that the vast majority are not, and do not even consider themselves, sexist. We are all artists of graphic humor.






Bolsonaro e la carica dell'emù.
©Synnöve

Antirazzismo.
©Synnöve


Radiotorrigliasound: Acidus scorie 15

Per ascoltare la puntata clicca  qui: ACIDUS SCORIE

Poveri minchioni, ecco chi siamo noi di Acidus Scorie. In balia dei nostri dubbi e delle nostre debolezze, in un costante delirio satirico - autodistruttivo, aneliamo ad un uomo che simile a noi in realtà si riveli superuomo, ma che dico superuomo, supereroe! E il nostro supereroe non può che essere un antieroe come Minkiaman, che parimenti ad un Virgilio sia in grado di portarci fuori dal nostro personale inferno e salvarci. E il nostro Vate non può essere altri che il suo creatore, il grandissimo illustratore e autore satirico Gianni Allegra, che con sapiente ironia si prende gioco di mafia, morte e abusi.

🔥COPERTINA Gianni Allegra🔥

lunedì 1 marzo 2021

Jamal Khashoggi, delitto di stato

Omicidio Khashoggi, per la Cia Mbs approvò l’operazione per assassinare il dissidente saudita

Rese pubbliche per decisione di Joe Biden le conclusioni di quattro pagine del rapporto dei servizi segreti americani sull’efferato omicidio del 2018

Mohammed Bin Salman, il 35ennne uomo forte e principe ereditario dell'Arabia Saudita noto come Mbs, approvò l’operazione che portò al l'assassinio del dissidente Jamal Khashoggi nel 2018.

Per #Atlantide "Jamal #Khashoggi, Delitto di Stato" 

@La7tv @andreapurgatori

Mauro Biani


Head of State.

#Khashoggi

#Khashoggimurder 

#SaudiArabia 

#Saudi

#MohammedBinSalman 

#HumanRightsViolations 

#FreedomOfPress

#TheDissident. 

#JamalKhashoggi

#JusticeForJamalKhashoggi 

#JusticeForJamal

Niels Bo Bojesen




Here's my Saudi handshake cartoon! Come see my favorite cartoons about the murderous Saudi Prince Mohammad bin Salman on my blog at: https://wp.me/p4wCIX-2K3x

Daryl Cagle




" Secondo la Cia, il giornalista #Kashoggi è stato rapito e ucciso su ordine del principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman. Delle due l'una: o #Renzi si dimette da senatore, o si dimette dal board della fondazione saudita che lo paga fino a 80mila dollari l'anno. " (Emiliano Fittipaldi)

Mimmo Lombezzi




Kashoggy

Brian Stauffer for Washington Post


Clay Bennett 27 feb

2/27/2021- Mohammed bin Salman #SaudiCrownPrince #Mohammed_bin_salman #MBS #JamalKhashoggi #Khashoggi https://tinyurl.com/3fyumzwc




KHASHOGGI CARNEADE

 Chi si attendeva una lavata di testa a Mohammed Bin Salman   è rimasto un po' deluso, la telefonata c'è stata ma Biden ha preso atto dei grandi "progressi democratici" che il Principe saudita avrebbe intenzione di fare e gli ha fatto anche i complimenti.  Aveva ragione Don Abbondio.

Gianfranco Uber


No sanctions on Saudi Crown Prince by Jimmy Margulies, Politicalcartoons.com


Kashoggi

Ellekappa




MBS & Khashoggi by Emad Hajjaj, Alaraby Aljadeed newspaper , London

https://politicalcartoons.com/sku/249075/




The CIA file on the Khashoggi killing - SEE OUR CARTOON GALLERY > chappatte.com/en/?post_type=




Adnane Jabir

5 November 2018

khashoggi blood




Arabia Saudita, il report Usa: “Mohammad bin Salman autorizzò l’uccisione di Khashoggi”. Media: “Sanzioni, ma non per il principe”

Intanto i fedelissimi di Renzi nel 2018 accusavano il regime saudita, ora tacciono.

#ArabiaSaudita #Renzi #Khashoggi #regimesaudita

Durando

Renzi

Sull’Arabia Saudita Renzi si intervista da solo. Rivendica i rapporti e i soldi ricevuti.

Durando


Ora Matteo Renzi deve davvero chiarire i suoi rapporti con l'Arabia Saudita, e soprattutto con colui che aveva definito come il "grande principe". Infatti, Mohammed bin Salman, l'erede al trono, approvò e autorizzò l'uccisione del giornalista Khashoggi.

https://www.nicocomix.it/il-prezzo/

#Nicocomix #Renzi #MatteoRenzi #Arabia #BinSalman #Khashoggi #assassinio #ArabiaSaudita #Rinascimento #fumetti #vignette #satira #satirapolitica #drawing #painting #artist



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venerdì 26 febbraio 2021

Concorso: INTERNATIONAL CONTEST OF CARICATURE AND CARTOON VIANDEN 2021

 

The Museum of Caricature and Cartoon of Vianden with the cooperation of
Les Amis du Château de Vianden and Naturpark OUR
are pleased to announce their

            14th INTERNATIONAL CONTEST OF CARICATURE AND CARTOON OF VIANDEN

1. Subject:

2. Deadline:
AI (artificial intelligence, robotics, digit…)
18 April 2021 

3. Prizes:
 1st prize:1500 €, 2nd prize: 1000 €, 3rd prize: 500 €, 3 honourable mentions

4. Entries:
 Each participant can submit up to 4 entries in digital format by sending them via internet to the following address: cartoon@caricature.eu. The author must include the following details in his or her e-mail: first name, last name, complete address, e-mail address, phone number and the title or the number of each submission. The specifications for these electronic submissions are as follows: format JPEG, good quality, and max. 1, 5 MB per picture. Out of these submissions, will be made a selection of 70-120 drawings. Only the awarded artists will be invited to send the original work by mail. All these works will be shown as prints at the exhibition and in the catalogue. Their size should be between A4 (210x297mm) and A3 (297x420mm).

5. Technique:
Free, black and white or in colour, without subtitles.

6.Prizes andExhibition:
The announcement of the prizes and honourable mentions will happen on 8 May 2021 in Castle of Vianden and the exhibition will take place in the Hall of the Knights of the Castle of Vianden from 9 May 2021 until 31 May 2021. There are plans to display the exhibits in the Museum of Caricature and Cartoon of Vianden and in other cities or country.

7. Returns:
The drawings that were awarded one of the prizes will become property of the organizer.

8. Catalogue:
The authors whose submissions are selected for the exhibition will receive a free catalogue by mail.

9. Results:
The results will be published on the website www.caricature.eu on 9thMay 2021.
The award winners selected by the jury will be personally informed via e-mail or by phone. The final decisions of the jury are incontestable.

10. Copyright:
The selected participants give the organizers permission to use their drawings only for promoting the artist and the event itself. Every other aspect of the copyright remains with the artist (except for the awarded submissions). It ensures that the awarded works can no longer be submitted in other contests or published by their authors or third parties after the official publication of the results.

11. Generalities
The submitted work should not have been awarded or published before the deadline of this contest.
By taking part in this contest the participants accept the abovementioned rules.

12. Submission address for the awarded works:

Musée de la Caricature et du Cartoon de Vianden   
48, Grand-rue, L - 9410 Vianden, Luxembourg

13.Further informations
cartoon@caricature.eu


I vincitori di VIANDEN 2020

   1er prix-Hossein Naghib-Iran


       2ème prix-Adriana Mosquera-Espagne



       3ème prix-Omar Santana-Etates Unis

                                 
Qui potete vedere i cartoon Awards of Excellence 2020
                                             



giovedì 25 febbraio 2021

Concorso: 21st World Press Freedom Canada International Editorial Cartoon



Dear all,

I am pleased to announce our 21st Editorial Cartoon Competition

Please note that the Canadian Committee for World Press Freedom became World Press Freedom Canada earlier this year.

This change therefore resulted in a modification of the website as well as email address.

You will find all the information in the attached document as well as on my blog:

http://bado-badosblog.blogspot.com/2021/02/the-21st-world-press-freedom-canada.html


Good luck,


Guy Badeaux (Bado)

President of the jury



Tema del 21 concorso  World Press Freedom Canada International Editorial Cartoon: 

Censura, vergogna e disinformazione sui social media  

I social media ei suoi algoritmi possono risparmiarci il confronto con opinioni contrarie, creando camere d'eco per i nostri punti di vista.

La proliferazione della disinformazione ha trasformato i dibattiti in lotte in cui il dialogo non è più possibile e le opinioni impopolari vengono messe a tacere o cancellate

Lascia i giornalisti che operano in un ambiente in cui i fatti sono spesso subordinati alle bugie e alla propaganda diffusa online. 

Come ha dimostrato l'assedio di Capitol Hill, moderare i social media non è più un lusso.


📌. Verranno assegnati tre premi: un primo premio di $ 1500 più un Certificato  della Commissione canadese per l'UNESCO , un secondo premio di $ 750 e un terzo premio di $ 500. Tutte le somme sono in dollari canadesi. Dieci vignette aggiuntive riceveranno un Premio di Eccellenza, non remunerato.

- Ogni partecipante deve presentare un solo cartoon . Può essere a colori o in bianco e nero ma non deve aver vinto un premio in precedenza.

- Tutte le modalità di partecipazione sul sito di Bado QUI

- I vincitori del concorso  saranno annunciati durante la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, lunedì 3 maggio 2021, e saranno avvisati via e-mail.

- I nomi dei vincitori e le loro vignette saranno pubblicati sul nostro sito web: https://worldpressfreedomcanada.ca/

- La scadenza per la ricezione della vignetta è la mezzanotte (ora legale orientale), venerdì 9 aprile 2021.


Di seguito i vincitori 2020

Grand Prize: Arash Ekramifar, Iran
Second Prize: Kianoush Ramezani, France

Third Prize: Bruce MacKinnon, Canada


Qui potete vedere i cartoon Awards of Excellence 2020



martedì 23 febbraio 2021

Radiotorrigliasound: Acidus scorie 14

 



https://www.spreaker.com/.../radiotorriglias.../acidus-rts14

   ☝☝☝☝☝

ECCO IL PODCAST DI ACIDUS SCORIE 14!!!

Noi pagliacci di Acidus Scorie siamo sempre sul pezzo e non possiamo fare a meno di notare il ritorno in città del Grande Circo della Politica e beh insomma, dobbiamo ammettere che ci era mancato. Tutti insieme, tutti coesi, tutti focalizzati al raggiungimento della performance leggendaria!!!

E dunque venghino Siori e Siore, c'è posto per tutti sotto il grande Tendone dell'Italico Circus!!!... Pulci vampire, clown zombie, ballerine killer e draghi timidi vi seppeliranno!

In questa puntata avremo come gradito ospite il vignettista Lele Corvi, che vive e opera dal luogo più colpito dalla pandemia, quel Codogno divenuto oramai per noi italiani il simbolo di un dramma globale.

... e chi non ci ascolta è un trapezista della politica!

🔥COPERTINA LELE CORVI🔥


Ascolta "ACIDUS14 "

Venghino, Siori! Venghino! Il Circo è tornato! 
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lunedì 22 febbraio 2021

Maria Ghezzi, la signora dei Rebus

 Da poche ore ci ha abbandonato una donna speciale, elegante e di grande talento. Si chiamava Maria Ghezzi ed ha disegnato tantissimi rebus per La Settimana Enigmistica. Era moglie di Giancarlo Brighenti, il papà del rebus moderno che sulle nostre pagine ha conosciuto -grazie a loro- uno sviluppo meraviglioso. Insieme formavano una coppia spettacolare, affabile, di gusti raffinati, affiatati come non si può immaginare. Ho sempre coltivato il pensiero che in un vecchio rebus lei si sia ritratta così, all'apice della sua bellezza e gioventù. 

E spero tanto che Giancarlo sia sceso quaggiù ad aspettarla, oggi, e insieme stiano già correndo, mano nella mano, raccontandosi mille cose, finalmente riuniti, in un grande prato senza pensieri, pieno di are, osti, avi...

Riposa in pace, Maria. Ti abbiamo voluto bene.

Alessandro Bartezzaghi

Il Ritratto
Il volto di donna disegnato da Maria Ghezzi per un rebus di Piero Bartezzaghi sulla Settimana Enigmistica 1952 elaborazione del catalogo "Ah che rebus!" Mazzotti 2010
Soluzione Bambole manierose.
Accanto l'autrice in una foto degli anni Cinquanta.


 Alla vigilia del 94° compleanno se n'è andata Maria Ghezzi, conosciuta nel mondo enigmistico come la Brighella. Nata a Bresso il 22 febbraio 1927, aveva iniziato nel 1952 a disegnare rebus per "La settimana enigmistica", contribuendo moltissimo con la sua bravura alla diffusione e al rinnovamento del rebus voluti dal marito Giancarlo (in arte Briga).
Ser Viligelmo/Silvano Rocchi


La signora dei Rebus

Il suo nome lo conoscono in pochi, ma i suoi disegni fanno parte del patrimonio di immagini dell' Italia degli ultimi sessant' anni. Chi abbia dato almeno un' occhiata alla Settimana enigmistica (di cui a gennaio sono stati ricordati gli ottant' anni anni dalla fondazione) ha visto le sue opere riprodotte: sono le vignette dei rebus. Dietro quei disegni c' è la sua mano, il tratto inconfondibile di Maria Ghezzi Brighenti, nata a Bresso nel 1927, che proprio in questi giorni festeggia anche lei il suo compleanno. Nella sua casa milanese, rebus non se ne vedono. Quadri alle pareti e sui mobili, nei punti più luminosi, una collezione di sassi di arenaria modellati. Bisogna entrare nello studio per trovare boccette d' inchiostro e pennini, gli strumenti, mai cambiati, del suo lavoro. «Quanti rebus ho disegnato? Non ho mica tenuto il conto! In tanti anni, settimana dopo settimana, ne avrò disegnate decine di migliaia. È stato un lavoro continuo, che ha occupato completamente la mia vita». Una carriera tanto prolifica quanto singolare, in cui il disegno è al servizio di un gioco. «Ho sempre avuto inclinazione per il disegno e negli anni Quaranta ho frequentato il liceo artistico dell' Accademia di Brera. Ricordo bene il pittore Gianfilippo Usellini, le lezioni di storia dell' arte di Guido Ballo e, fra i compagni, Dario Fo. Per guadagnare in quegli anni realizzavo figurini di moda e decorazioni per interni. Ma dipingevo anche e ho esposto - nel ' 46 o ' 47 - alla Taverna del Gatto Nero in via Senato, un locale animato da Walter Pozzi. I rebus non avevo ancora idea di cosa fossero». Bisogna arrivare al 1951 perché questo gioco incroci la sua strada. Nell' estate di quell' anno Maria partecipa, con diverse tele, al Premio Bolzano per le pittrici italiane, nella cui giuria c' è anche Palma Bucarelli, direttrice della Galleria d' arte moderna di Roma. La svolta della carriera (e della vita) di Maria però non arriva da quella mostra, ma dall' incontro fortuito, lì sulle Dolomiti, con Giancarlo Brighenti, responsabile dei giochi illustrati della Settimana enigmistica, che diverrà suo marito. È Brighenti (pseudonimo Briga) a introdurre Maria (nome d' arte la Brighella) nel mondo dei rebus, convincendola a dirottare le sue capacità artistiche dai colori alla sintesi del bianco e nero, dalle tele al cartoncino. Edè grazie al sodalizio di questa coppia- una vera simbiosi fra parole e immagini - che si afferma lo stile del rebus moderno in Italia. Le innovazioni che Brighenti porta nel gioco prendono vita grazie alla maestria grafica di Maria: la precisione realistica dei dettagli si coniuga con l' effetto interrogante dell' insieme, rendendo leggibili le situazioni più strane, interstiziali, assurde,a ricordare che nell' origine della parola ci sono le cose (dal latino res ), ma anche il rovescio, lo scherzo e il sogno. «Da quando ho cominciato a lavorare in questo campo non ho avuto più tempo per la pittura». Maria guarda un suo dipinto a olio, un gruppo espressivo e materico di figure, molto lontano per stile e tecnica dalla sua produzione grafica. «Non ho avuto più tempo per dipingere perché disegnare rebus è impegnativo. Bisogna comporre una scena, con interni ed esterni, in cui sistemare figure e lettere - e guai a sbagliare un dettaglio. Mi sono dovuta documentare su piante, animali, carte geografiche, strumenti di tutti i tipi, come se avessi lavorato in un' enciclopedia illustrata. È di grande importanza poi che il solutore incontri con ordine, da sinistra a destra, le figure e le lettere che portano alla soluzione: in fondo, è come progettare una scenografia». Una scenografia, una doppia messa in scena della lettura, in cui il disegno non illustra il significato della frase da scoprire, ma le immagini presenti nella sequenza di parole che la compongono. Non per niente nella storia di questo gioco, strettamente legato alla lingua in cui si nomina il visibile, si trovano i trattati di scrittura, le cifre figurate di Leonardo e gli enigmi visivi di Lorenzo Lotto, i ventagli con frasi d' amore e i fogli volanti con messaggi politici. Un percorso nella storia del rebus italiano, dai primi esempi fino alle enigmatiche azioni teatrali di Fanny & Alexander, è stato proposto in una mostra - in cui erano esposte anche molte tavole originali di Maria - presso l' Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (catalogo Mazzotta 2010). Mentre parla, Maria sfoglia degli album dove sua madre ha raccolto una piccola parte dei rebus pubblicati. Passano sotto gli occhi immagini familiari e bizzarre, fatte di piazze quasi metafisiche, di accostamenti talvolta surreali, di orti, rivi, reti e di tante altre cose dal nome bisillabo, utili per decifrare le frasi risolutive. «Alcune sono facili, basta leggere le immagini una dopo l' altra; altre volte bisogna interpretare un contesto, il bambino che mente, l' uomo che osa. Nessun dettaglioè mai superfluo». Che la soluzione sia facile o no, in questi disegni si ripetono scene riconoscibili con esattezza, immerse in un tempo fermo, che non hanno mancato di affascinare anche gli artisti. Quando negli anni Sessanta i pittori del pop italiano Renato Mambor e Tano Festa hanno esplorato il deposito d' immagini dell' editoria di massa, si sono soffermati anche sui rebus. Dettagli sono stati prelevati e rielaborati con accostamenti stranianti, cancellature e colori industriali, con effetti di grande bellezza e senza pensare mai a chi fosse l' autore dei disegni. Quell' autore, non c' è bisogno di dirlo, era Maria Ghezzi. Rintracciati grazie alla collaborazione fra l' esperto di enigmistica Tiberino e la storica dell' arte Ada De Pirro, i disegni che hanno ispirato tante opere suscitano una domanda. Ma l' autore dei disegniè l' autore del rebus? «Per tradizione enigmistica- spiega Maria - l' autore è chi inventa la frase. Come autrice di frasi, anch' io ho firmato dei rebus, ma come disegnatrice il mio nome è comparso di rado e solo nei primi tempi». Per osservare tutti i rebus disegnati da Maria ci vorrebbero anni. Per lei, ogni vignetta è legata a un ricordo insieme familiare e professionale. «Il mio studio è la mia casa. Ho sempre disegnato nella mia stanza, usando solo l' inchiostro di china e il pennino, che permette di modulare le linee di contorno e i tratteggi e di scrivere con precisione le lettere». Sei suoi disegni, riprodotti in piccolo sul settimanale, hanno già un grande fascino («I disegni di Maria hanno arricchito la mia visione di nostalgia e di mistero», parole del pittore Sergio Ceccotti), gli originali, di dimensioni maggiori, sono esempi di grafica di alta qualità, nitidi e ariosi. Sconosciuti al circuito di mostre e mercato, notissimi nella loro versione ridotta e riprodotta. Ancora oggi, con tratto fermo e chiaro, Maria continua a fare rebus. E mentre ci salutiamo, mi mostra l' ultimo: «L' ho fatto dopo aver letto I pesci non chiudono gli occhi di Erri De Luca. In una pagina è descritto un rebus la cui soluzione è "Quando l' amore manca la volontà non basta". Ho provato a disegnarlo». È un rebus inventato da De Luca, in omaggio a un gioco che piacque a sua madre e a lui ragazzino come, in quegli anni Sessanta, a tanti lettori italiani che nei "giornaletti enigmistici" si incantavano e si arrovellavano sui rebus disegnati da lei, da Maria Ghezzi, la Brighella. 

©Antonella Sbrilli (18/3/2012)


Il concorso a suo nome

Nata a Bresso (Milano) il 23 febbraio 1927, dopo gli studi presso il liceo artistico dell'Accademia di Brera a Milano, Maria Ghezzi iniziò l'attività di pittrice, disegnatrice di figurini di moda e decoratrice d'interni. L'incontro con l'enigmista Brighenti (pseudonimo Briga) la orienta dagli anni '50 verso il disegno del rebus. Da allora, fino al pensionamento, si è dedicata al disegno delle vignette e di altri giochi enigmistici illustrati (frasi polidescritte, «Il signor Brando»). In suo onore, si svolge annualmente un concorso di invenzione rebussistica, basato su un suo disegno originale (Concorso «La Brighella»).

Ghezzi è considerata l'illustratrice che ha stabilito lo standard visivo del rebus italiano, a partire dal primo rebus che ha disegnato nel 1952 (l'autore era Gian Carlo Brighenti, il capo della sezione rebus della «Settimana Enigmistica»). Alle caratteristiche principali del rebus stabilite da Brighenti - «originalità della trovata e coerenza delle parti del gioco», «bellezza e contenuto della soluzione» - il tratto preciso e funzionale di Maria Ghezzi aggiunse la qualità dell'«illustrazione artistica». Maria Ghezzi ha prodotto - nella sua lunga e prolifica carriera - decine di migliaia di disegni, realizzati a china. Alcuni originali sono stati esposti alla mostra «Ah che rebus!, Cinque secoli di enigmi fra arte e gioco in Italia» (Roma, 2010-11).



Tutti voi che vi dilettate di Enigmistica, anche se non lo sapete, conoscete l’arzilla signora che in questa foto mi fa l’onore di apprezzare un mio disegno: è Maria Ghezzi Brighenti “La Brighella”, colei che ha dato l’impronta grafica a quello stupendo gioco che è il Rebus!

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Il suo stile è assolutamente impagabile e mescola un tratto realistico “morbido” con una composizione che – proprio in virtù delle caratteristiche del rebus – si tinge di una lieve tinta di surreale follia. Ari, pie, avi e ile convivono nelle sue immagini con una naturalezza e una magia assolutamente impagabili!

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Oggi ho appreso che la Brighella ci ha lasciati per riunirsi al marito, il mitico Briga, in qualche oltremondano Altrove dove ( mi piace immaginarla così ) faranno diventar pazzi santi e arcangeli con i loro fantastici enigmi!

Moise



Maria Ghezzi

Strada di Nicosia

autore della frase Briga

china su carta

proprietà “La Settimana Enigmistica”, pubblicato nel giugno 1968

La soluzione si ottiene osservando che la S si trova tra dadini, così la A


La soluzione:  VA si dice mento = vasi di cemento 


Il mondo dell'Enigmistica è ancora in lutto: è scomparsa La Brighella. Chi frequenta il nostro mondo da anni, conosce benissimo la sua straordinaria bravura di disegnatrice. Maria Ghezzi, compagna da una vita di Briga, ci ha donato migliaia di illustrazioni che alla fine sono diventate patrimonio di noi tutti e ha creato lo standard ideale di come dare vita alle fantasie degli ideatori di rebus. A chi invece è approdato da poco in Enigmistica consiglio di soffermarsi maggiormente sui suoi fantastici disegni, cantati anche da Paolo Conte e magistralmente studiati da Enrico Viceconte nel suo articolo "Appunti sull'immagine nel rebus" (che potete leggere qui: http://www.lasibilla.net/.../appunti-sullimmagine-nel-rebus/ ). Saluto con grande rimpianto questa nostra grande Amica ed Artista.

Guido Iazzetta /Samlet




Un rebus di Brighella: Anita Garibaldi

La soluzione (due parole rispettivamente di 6 e 9 lettere) è «eroina spacciata».

Fonte: Pietro Ichino per il Corriere. Il rebus è stato pubblicato solo sulla Sibilla.



Devo purtroppo comunicare un’altra gravissima perdita, che ci colpisce in modo particolare perché era una figura molto amata ed ammirata da tutti noi, giovani e meno giovani: La Brighella.

Maria Ghezzi Brighenti, a distanza di vent’anni, si ricongiunge così al suo Giancarlo, il nostro indimenticabile Briga, assieme al quale ha “contribuito a costruire e consolidare lo stile e i canoni del rebus moderno”.

Essa stessa autrice di rebus, dal 1952 ha prodotto migliaia di vignette di alto livello grafico e compositivo, con uno stile e una maestria che rimarranno inimitabili.

Ha scritto La Sibilla: “Il rebus per antonomasia è quello disegnato da lei". Nel 1986 le è stato attribuito il "Trofeo ARI". Fino a pochissimi anni fa ha voluto essere con noi alle Feste della B.E.I., a cui era particolarmente vicina anche per le origini ‘campogallianesi’ di Briga. Grazie di tutto, Brighella!

Pippo / Giuseppe Riva




Il terzo lato di Briga 



Con la scomparsa di Maria Ghezzi l’enigmistica e l’arte del l’illustrazione perdono una protagonista raffinata, garbata, dal tratto chiaro e sicuro, capace di coniugare la precisione e la cura dei particolari al costante rispetto dell’autore e del solutore del rebus, a servizio del quale ella per tutta la vita ha votato il proprio sconfinato talento. Grazie Maria, maestra ineguagliabile e splendida donna, per tutto ciò che ci hai dato entrando ogni settimana nelle case di tutti come un’amica fidata e gentile che si conosce da sempre.
Velvet (Francesca Pizzimenti)



Per chi, come noi, sin da ragazzi, è cresciuto a pane e rebus (della Settimana) i suoi disegni rappresentavano il rebus nella sua dimensione più sognante e magica. Quante volte abbiamo immaginato di camminarci dentro. Ciao, Maria. Per te solo amore e tanta gratitudine.
Pasticca / Riccardo Benucci




 Per noi della vecchia generazione, ecco un'altra perdita che ci strazia nel profondo del cuore. Non c'è stato abbastanza tempo per prendere coscienza della dipartita del fraterno amico Tiberino che ci giunge la terribile notizia della scomparsa della nostra cara Brighella portandosi con se il suo radioso sorriso la sua amicizia e la sua Arte. A me, che l'ho conosciuta da almeno cinquant'anni e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averla conosciuta, non rimane che la consolazione di fare tesoro di quello che ci ha lasciato e ringraziarla per le gioie che ci ha  procurato con le sue artistiche illustrazioni.
(Lionello)



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Grazie Brighella, è stato un piacere ammirare i tuoi tantissimi rebus.
Condoglianze alla famiglia.
Fany