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lunedì 9 dicembre 2019

La banana di Maurizio Cattelan e le vignette


SCOTCH BANANE E OPERE D'ARTE
La banana appiccicata al muro di Cattelan sta ispirando mezzo mondo, la migliore performance per ora è di quell'artista che se l'è mangiata incurante del valore attribuito all'opera (120mila dollari) ma che probabilmente  aumenterà grazie alla maggiore pubblicità.
Obbiettivo un'altra volta raggiunto dall'artista padovano che ha capito da tempo  che più le proprie opere sono discutibili più raggiungono il vero obbiettivo di far discutere.
Gianfranco Uber


Ramón y sus dilemas artísticos.
Ramses


Banana Art, really??!!
The most expensive banana in history is 120 thousand dollars!!!?!.
https://demotix.com/this-is-the-most-expensive-banana-in-history/

Illustration by FadiToOn 019



Bananartists...    Amorim
.
10 Dec 2019


Fogliazza




Banana Art & René Magritte    Shahrokh Heidari
An artwork that sold last week for $120,000 and was hailed as “a symbol of global trade” has been eaten, in what might seem a fitting end for something that was an ever-ripening banana duct-taped to a wall.
The piece, titled Comedian, by Italian artist Maurizio Cattelan was on show at the international gallery Perrotin at Art Basel in Miami when New York performance artist David Datuna ate it, saying he was hungr
10 Dec 2019



IMPARA L'ARTE E BASTA
Banane attaccate al muro, sacchi di tela tagliati, scarabocchi su una tela.
La truffa è servita.
Ti inventi una scemenza, la pubblichi online,
la fai commentare da un "critico"
e sei un artista diplomato.
Un insulto a Michelangelo, Leonardo, Caravaggio
e tanta gente di talento,
cresciuta in una bottega imparando i segreti
della pittura e della scultura.
L'arte vera,
non quella dei cialtroni incapaci.
Roberto Mangosi


Pur non essendo appassionato di arte contemporanea, al Nostro non è certo sfuggita la banana di Cattelan presentata all’Art Basel di Miami e successivamente mangiata da un altro artista-performer.
E’ anche l’occasione per rimettere il suo amato-odiato Renzi al centro della scena: notate come questa volta la somiglianza con Mister Bean sia ancora più precisa. O forse il Maestro allude al Sordi di “Polvere di Stelle” che canta “Ma ’n do’ Hawaii, se la banana non ce l’hai”. Comunque sia, il concetto è quello della politica come performance artistica, più comica che altro; non è certo un caso che l’opera di Cattelan si intitolasse “Comedian”. [MenteCattelan]
By Capire Giannelli



COMEDIAN
La BANALITÀ del male di Salvini riguarda tutti noi.
Dall'opera di Cattelan le banane sono un simbolo del commercio globale e fonte di umorismo".
Durando


 "Ecco il mio salame con lo scotch per Parma 2020". Opera dell'artista e graphic designer parmigiano Luca Soncini: "Unite le due comunicazioni attuali più discusse ed otterrete la miglior creatività di Parma 2020. Questo è il mio omaggio e lo rivendico!", scrive su facebook.

"Posso dire che trovo quest'opera di Luca Soncini davvero riuscitissima? Perché, come dev'essere, man mano che la decodifichi la sua complessità cresce, dal globale al locale e ritorno. Forse la cosa più profondamente satirica che ho visto finora su #parma2020. Bravo!", è il commento dell'assessore alla cultura Michele Guerra.
Luca Soncini



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La notizia:

La banana di Maurizio Cattelan “staccata e mangiata”. Colpo di genio di David Datuna: l’artista americano, noto per la serie Viewpoint of Millions, ha divorato la banana da 120 mila dollari esposta all’Art Basel di Miami. L’opera dell’irriverente Maurizio Cattelan, dal titolo “Comedian”, consisteva in una banana vera e propria, in buccia e polpa attaccata al muro con una striscia di nastro adesivo argento. Il significato? La banana è simbolo del commercio globale e al tempo stesso uno strumento umoristico. E Datuna ha risposto a suo modo: è entrato nel museo, l’ha staccata dal muro e l’ha mangiata sotto gli occhi divertiti e stupefatti dei presenti. “Si tratta di performance artistica – ha detto Datuna – la banana era proprio buona. Sono un artista affamato”. L’artista newyorkese è stato cacciato, mentre il direttore della galleria di Miami, Herald Lucien Terras, ha rassicurato gli acquirenti: “Datuna non ha distrutto l’opera d’arte. Ci sono altri due esemplari”. Il valore dell’opera è dato dal certificato di autenticità, non dalla banana che i proprietari possono sostituire. Tuttavia, per evitare altre alzate d'ingegno o gesti di emulatori, il museo ha messo delle guardie a vegliare sul nuovo frutto in esposizione.

sabato 24 marzo 2018

Il bacio... un murales preveggente?

 Si resta sorpresi dalla rapidità con cui il Comune di Roma ha rimosso il murales del bacio tra Salvini e Di Maio, apparso ieri mattina in una via del centro, a metà strada tra Camera e Senato.
Ma oggi però sono stati eletti i due presidenti della Camera e del Senato con larga maggioranza... si! coi voti del Movimento 5 stelle, della Lega ed anche di Forza Italia.

trompe-l'œil
Walter Leoni







Il ribacio
Il murale del bacio tra Salvini e Di Maio, apparso a Roma e prontamente cancellato (non si capisce bene perchè con tanta fretta) è destinato comunque a fare scuola.
Gianfranco Uber



Marassi



Trinità Russia unita
e governo italiano che verrà
Fogliazza



Dice Di Maio «nella tradizione di Dc, Almirante e Berlinguer» . «Un po’ Dc, un po’ di destra, un po’ di sinistra», gli fa eco Grillo.
Portos





Previsioni politiche
Se piove continuamente da giorni, un motivo ci sarà pure !
Mangosi




CAMERE...
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Fonte QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/03/23/camere-al-via-elezione-presidenti.-pd-m5s-e-fi-votano-scheda-bianca_ce33c6d1-cd8d-47f3-b8ba-28e02abba6b2.html
Moise



COME SONO DIVERSI
I NUOVI PRESIDENTI
DA GRASSO E BOLDRINI
di #IppolitoMauri
Per fortuna sono bianco
I grillini lo avevano promesso: “per cambiare il Paese apriremo il parlamento con l’apriscatole”. E in questo primo voto della rivoluzione annunciata confermano l’impegno. Dissimulando l’entusiasmo eleggono il presidente del Senato e il presidente della Camera. Finalmente comincia la rivoluzione. Oppure no? A Palazzo Madama incoronano l’avvocato Maria Elisabetta Alberti Casellati, laurea in giurisprudenza e diritto ecclesiastico alla Pontificia università Lateranense, passionaria berlusconiana nella poltrona della seconda autorità dello stato. Se Mattarella vola in Cina o per caso prende l’influenza firma lei. E la sua promessa solenne conferma la voglia di cambiare. "Con disciplina ed onore svolgerò il mio compito…Buon lavoro a tutti e coraggio". Tre volte vice ministro nei tre governi dell’allora Cavaliere, nel discorso 2005 inaugura solennemente il sottosegretariato alla Salute sussurrando di voler affrontare l’impegno "come una buona madre di famiglia". E nei fatti lo conferma. Assume a capo della segreteria del ministero della Salute la figlia Ludovica. Per il resto apre le vele al soffio berlusconiano. Difende le leggi ad personam del suo Cav, si oppone alla unioni civili, agitatissima sulle barricate che provano a proteggere Silvio dallo scandalo Ruby. Per non parlare della rissa nel salotto Tv Gruber, quando Travaglio le chiede come mai ha digerito senza alzare ciglio l’intemperanza del Berlusconi che per 74 volte nascondeva milioni nelle isole off shore: dalle Cayman a quelle del Canale, Lussemburgo e Svizzera compresi. E la dolce signora si imporpora. Dà sulla voce, impedisce di parlare fino ad esasperare l’eleganza del direttore del Fatto, Il quale tradisce quel bon ton da comparsa Tv di lungo corso: “La senatrice dice puttanate…”. Ma i grillini non se ne sono accorti. Nel nome della restaurazione l’hanno disciplinatamente votata.
Maria Elisabetta Alberti Casellati eredita la poltrona di Pietro Grasso, irriso e vituperato dagli slogan associati 5Stelle, salviniani d’assalto, irriducibili forzisti. Che adesso sospirano felici. “Ce ne siamo liberati…”. Sollievi giustificati per la vita non parallela alla biografia dell’onorata della signora. Pretore nelle province siciliane quando le mafie assassinano il procuratore di Palermo Scaglione, diventa giudice a latere nel maxi processo a Cosa Nostra. Con Falcone e Borsellino accerta la responsabilità di 460 mammasantissima delle cupole. Quando diventa vice procuratore nazionale antimafia, dietro le sbarre i padrini minacciano platealmente “Romperemo le corna a chi ci perseguita…”. “La legalità non ha corna…”, sorride Falcone con Grasso e Borsellino. Ma è il primo a morire. E poi tocca a Borsellino. Grasso sopravvive per caso. Ne seguono le abitudini, imbottiscono di tritolo un’auto parcheggiata a Monreale davanti alla casa della madre, ma al momento giusto il telecomando non funziona. Lo confessa un pentito qualche mese dopo.
Lasciata la magistratura Grasso entra in politica: presidente del Senato con l’applauso dell’aula, lascia il Pd qualche mese fa quando il governo impone la fiducia sulla legge elettorale del Rosatellum impedendo esame e discussione del parlamento. Adesso è un senatore qualsiasi. Rivoluzione 5Stelle riuscita.
Fico presidente della Camera, è un ragazzo simpatico. 110 la laurea a Trieste. Tesi: "Identità sociale e linguistica della musica melodica napoletana". Come per Di Maio, e tanti miracolati grillini, cerca lavoro. Tour Operator a Genova, ufficio stampa società finanziaria, un anno al call center, redattore casa editrice napoletana, comunicatore eventi e ristorazione grande albergo napoletano. Impegni fragili e alla fine si mette in proprio: sviluppo turismo e comunicazione. Nel 2005, 29 anni, l’incontro fatale con Grillo. Nella sua Napoli apre il circolo "Amici di Beppe Grillo" col proposito di "fare un’informazione approfondita, tematica di interesse collettivo per elaborare progetti per la comunità"". E’ la porta che una volta onorevole gli permette di presiedere la Commissione di controllo Rai, sempre affidata all’opposizione.
Laura Boldrini gli ha passato il campanello. Si è formata negli anni morbidi del benessere sconosciuto ai ragazzi affacciati al 2000. Da quando studiava ha inseguito l’impegno di capire ed aiutare la vita impossibile dei mondi lontani. Allunga l’università per passare sei mesi nelle risaie del Venezuela. Mondina al lavoro fra donne mortificate dalla vita agra che le opprime. Dopo la laurea ("Diritto di cronaca") università di Roma, ricomincia il volontariato nei paesi complicati. Poi alla Fao: esperienze in ex Jugoslavia, Afghanistan, Sudan, Angola, Iran, Giordania, Siria, Yemen: profughi, guerriglie, dittature e l’infelicità continua. Torna in America Latina, paese per paese dal Venezuela al Messico. Vince il concorso Junior Professional Office, portavoce Alto Commissariato Onu Rifugiati. Sempre fra chi scappa o sospira. Nel 2009 ”Famiglia Cristiana” le dedica la copertina: "italiana dell’anno per l’impegno svolto con umanità ed equilibrio a favore della dignità dei migranti". Equilibrio ed umanità negata dai 5Stelle del Di Battista all’assalto a Montecitorio dei banchi di governo. Anche Grillo non la sopporta e le dedica un blog sessista che fa arrabbiare un po’ dei suoi lettori: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?". Pubblica qualche protesta, poi cancella tutto: meglio non parlarne più.




"non è uno scambio di poltrone" https://video.repubblica.it/politica/m5s-vota-l-ultra-berlusconiana-casellati-di-maio-non-commenta-parlamentari-in-imbarazzo/300609/301239?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S3.4-F4
CeciGian



più trasparenza per tutti
GIO / Maria Grazia Quaranta


Il murale del bacio,  a metà strada tra Camera e Senato.


M5S vota l'ultrà berlusconiana Casellati: Di Maio non commenta, parlamentari in imbarazzo

sabato 25 novembre 2017

25 novembre GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 2017


GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 2017
Auguri ragazze!
di Gianfranco Uber

25 novembre giornata dedicata all'eliminazione della violenza sulle donne.
di Marilena Nardi



Violence against the women...
Ramses


Contro la violenza di genere e ... in generale
Gio / Mariagrazia Quaranta



Enzo Apicella



#nonunadimeno #satirichinson #violenza #violenzasulledonne #vignette #femminicidio #25novembre #violenzadonne
Mario Airaghi


Mario Bochicchio


Fulvio Fontana



International Day for the Elimination of Violence against Women
Durando



Castração | Dia International da luta contra a violência às mulheres
www.ilustragargalo.blogspot.com
Vasco Gargalo

CALMA E SANGUE FREDDO
Una volta ci pensavano i fidanzatini di Peynet, 
a dare il buon esempio di vita di coppia.
Oggi, purtroppo, anche quel riferimento 
è andato perso ed ogni giorno ci accorgiamo 
di quanta barbarie inquini il rapporto 
di troppe coppie.
Nella "Giornata Mondiale della Violenza sulle Donne", 
gli Oribbili lanciano un messaggio a mogli, mariti, conviventi, amanti e simpatizzanti.
Roberto Mangosi


Nero, giallo. Ma c’è rosso. Bacio
Mauro Biani





Violence Against Women    Anne Derenne
Global estimates published by WHO indicate that about 1 in 3 (35%) of women worldwide have experienced either physical and/or sexual intimate partner violence or non-partner sexual violence in their lifetime.
27 Nov 2017
Gianluca Foglia

In questo estratto il giornalista e scrittore uruguayano Eduardo Galeano spiega come il femminicida uccida la donna in quanto tale e si senta autorizzato a farlo dalla cultura maschilista nella quale vive. La donna egualitaria e libera non è tollerata in un contesto maschilista, la si teme perché mette in discussione i privilegi sociali e le posizioni occupate dall’uomo. L’uomo machista usa la strategia del terrore e la violenza per farle paura perché ne ha paura.

« Ci sono criminali che proclamano, così pieni di sé, « l’ho uccisa perché era mia ». Così, come se niente fosse. Come se si trattasse di una questione di buon senso, equa per la giustizia e per il diritto alla proprietà privata, che rende l’uomo padrone delle donne. Però nessuno, nessuno, nemmeno il più macho dei super-machi ha il coraggio di dire « l’ho ammazzata per paura ». Perché dopo tutto la paura della donna della violenza maschile è lo specchio della paura dell’uomo della donna senza paura. »

[ Testo originale: « Hay criminales que proclaman tan campantes ‘la maté porque era mía’, así no más, como si fuera cosa de sentido común y justo de toda justicia y derecho de propiedad privada, que hace al hombre dueño de la mujer. Pero ninguno, ninguno, ni el más macho de los super machos tiene la valentía de confesar ‘la maté por miedo’, porque al fin y al cabo el miedo de la mujer a la violencia del hombre es el espejo del miedo del hombre a la mujer sin miedo. » ]

Eduardo Galeano (Montevideo 3/9/1940 – Montevideo 13/4/2015)



Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne

(25 Novembre)

Nella giungla del Paraná superiore, le farfalle più belle sopravvivono esibendo sè stesse. Mettono in mostra le loro ali nere ravvivate da puntini rossi o gialli, e svolazzano di fiore in fiore senza la minima preoccupazione. Dopo migliaia e migliaia di anni, i loro nemici hanno imparato che queste farfalle sono velenose. Ragni, vespe, lucertole, mosche e pipistrelli le ammirano tenendosi a debita distanza.

In questo giorno del 1960, tre attiviste che si opponevano alla dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana vennero picchiate e buttate giù da un dirupo. Si trattava delle sorelle Mirabal. Erano le più belle, ed erano soprannominate Las Mariposas, “Le Farfalle.”

In memoria loro e della loro bellezza intoccabile, oggi si celebra la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne. In altre parole, per l'eliminazione della violenza perpetrata dai piccoli Trujillo che comandano in così tante case.
di Eduardo Galeano

La Panchina Rossa vuol rappresentare il "Posto occupato"da una donna vittima di violenze. Segno tangibile, collocato in uno spazio pubblico, di un'assenza nella società, causata dalla violenza.(Karim Cherif)

La panchina rossa.
La vedo dalla mia finestra. Rossa contro la violenza sulle donne e contro tutte le violenze.

lunedì 21 agosto 2017

Bannon, Bye-Bye.





Steve Sack


Bannon's off    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Bannon's off, and he wants revenge.
20 Aug 2017



There is certain bounds that you cannot untight...
Ramses


L'AFFONDAMENTO DELLO SS* "TRUMP"
Come ha detto l'appena giubilato Bannon la Presidenza Trump sta affondando.
I suoi frequenti rimpasti governativi non sembra servano ad assicurare una navigazione tranquilla e, come sempre capita,  molti dei suoi sostenitori in campagna elettorale stanno adesso, molto coraggiosamente, prendendo le distanze.
* (Steam Ship)
Gianfranco Uber


Now Bannon prepares revenge: "Hit enemies at the White House"
Durando






Adam Zyglis per washingtonpost.com


Matt Wuerker per washingtonpost.com












Kal si ispira al Trono di spade per Politico






SE PRIMA ERAVAMO IN TRE A BALLARE L'HULLY GULLY ...
Il Presidente più ridicolo di tutti i tempi è sempre più solo.
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Roberto Mangosi






I fatti:

"Bannon, you're fired". Trump silura l'architetto della sua vittoria, una presenza ormai indigeribile
Cresce il ruolo di Kelly alla Casa Bianca
Steve Bannon è fuori dalla Casa Bianca. Ufficialmente per decisione comune, in realtà per volere del presidente Donald Trump che, in un'escalation durata settimane, alla fine ha deciso di sbarazzarsi dell'uomo che più di ogni altro ha contribuito a realizzare la sua vittoria e disegnare la sua strategia. I rapporti tra i due si erano incrinati da tempo. Ma è difficile non vedere il licenziamento di Bannon, guru dell'ultradestra, come il prezzo politico che Trump paga al pasticcio di Charlottesville.

Per quanto abbia definito, in una recente intervista, i suprematisti bianchi "un gruppo di clown", Bannon è da tempo il punto di riferimento dell'alt-right all'interno dell'amministrazione. Da questo punto di vista, la posizione di Trump sui fatti di Charlottesville è stata molto più ambigua, quasi comprensiva: un fatto che ha provocato indignazione bipartisan, con la presa di distanza dell'esercito e la decisione dei top manager di mettere fine alla loro collaborazione con la Casa Bianca. È probabile che Trump non si rendesse conto fino in fondo delle conseguenze che la condanna tardiva – e poi la retromarcia – delle violenze perpetrate dall'estrema destra avrebbero avuto. Ma questa volta le reazioni sono state talmente pesanti da averlo spinto ai ripari.

Lo dice chiaramente il NyTimes: l'uscita di scena di Banon, il nazionalista di estrema destra che ha trasformato il realtà alcune delle promesse elettorali di Trump, aumenta le possibilità per il presidente di fronteggiare le critiche di quella stessa base conservatrice che lo ha supportato nel corso dell'ultimo anno.

Ma i fatti di Charlottesville sono solo l'ultimo capitolo di un allontanamento che sembrava inevitabile. Da tempo, infatti, i rapporti tra Trump e Bannon si erano raffreddati. Il tycoon si era convinto che molte fughe di notizie che in questi mesi hanno messo in imbarazzo la Casa Bianca fossero opera dello spregiudicato Bannon. Poi l'intervista (o colloquio rubato, secondo la versione di Bannon) a The American Prospect, in cui l'ormai ex stratega contraddiceva il presidente sulla Corea del Nord, affermando che "non esiste nessuna soluzione militare alla crisi". Ancora una volta, grande imbarazzo, con il segretario di Stato Rex Tillerson e il capo del Pentagono James Mattis costretti a correggere il tiro, e a ribadire con forza come gli Usa siano più che pronti a un'azione di forza se il regime di Pyongyang dovesse insistere con le sue provocazioni. Ma le urla rabbiose di Trump, nella sua residenza estiva in New Jersey, avevano già fatto capire a tutti che le ore di Bannon erano contate. Tanto più che nella stessa intervista Bannon si vantava di avere il potere di decidere cambiamenti nel personale del Dipartimento di Stato.

Anche l'ex amico Bannon entra così nella lista dei "silurati" da Trump. Sotto pressione su vari fronti – dal Russiagate agli scarsi risultati politici – in quasi sette mesi il presidente ha rivoluzionato più volte la sua amministrazione puntando a circondarsi di fedelissimi. Ricorrendo alle parole che più apprezza - "You are fired!", sei licenziato, lo slogan che ha reso popolare nello show televisivo 'The Apprentice' – ha fatto cadere prima la testa di Sally Yates, il ministro della Giustizia ad interim e una delle ultime eredità dell'era Obama. A poche ore dalla scadenza del suo mandato (sarebbe stata automaticamente sostituita da Jeff Sessions la cui conferma in Senato era attesa il giorno seguente) Yates è stata fatta fuori a sorpresa per essersi "rifiutata di attuare" il bando degli arrivi da sette paesi a maggioranza musulmana. Yates è colei che ha messo in guardia la Casa Bianca su Michael Flynn, ritenuto 'ricattabile' dai russi. Proprio a Michael Flynn, travolto dal Russiagate, Trump è stato a malincuore costretto a rinunciare. Fra le vicissitudini di Flynn ha traballato anche il ministro della Giustizia James Sessions, che per mettersi al riparo dalla critiche ha scelto di astenersi dalle indagini sul Russiagate. Una decisione che continua a pagare duramente, essendo oggetto di critiche quasi quotidiane da parte del presidente. Sullo spettro delle interferenze elettorali russe è caduto anche il direttore dell'Fbi, James C0mey, licenziato ufficialmente per la gestione dell'emailgate. La scure di Trump si è poi scagliata contro i procuratori generali dell'era Obama e in particolare sul potente procuratore di New York Preet Bharara. A fine luglio altre due uscite eccellenti: il capo dello staff Reince Priebus e il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, caduti sotto la scure del nuovo fedelissimo di Trump, il direttore della comunicazione Anthony Scaramucci. Ma anche quest'ultimo è stato silurato in poco tempo, con l'arrivo del gen. John Kelly al posto di Priebus.

Per Kelly si tratta di una nuova vittoria. Da quando il 31 luglio il 67enne si è insediato alla Casa Bianca nel delicato ruolo di 'capo di gabinetto' del presidente (una carica simile a quella di premier nella repubblica presidenziale Usa), il generale in congedo a 4 stelle dei Marine, con lo stesso piglio militaresco, ha liquidato i due personaggi più scomodi. Lo stesso giorno ha ottenuto la testa dello sboccato e ingombrante capo della comunicazione, nominato solo 10 giorni prima dal presidente, l'italo-americano Anthony Scaramucci. E oggi si è liberato dell'estremamente più ingombrante Bannon, ideologo del trumpismo, considerato il 'Rasputin', anima nera, del presidente. (fonte)

martedì 14 febbraio 2017

San Valentino ed il PD


martedì 14 febbraio 2017
SAN VALENTINO - STRAGE
L'impressione ricavata dal dibattito della Direzione del PD è più quella di una scissione già in atto che di un tentativo di ricucitura degli strappi che mi pare Renzi non abbia minimamente intenzione di fare. E' un peccato anche perchè le motivazioni dell'esigenza di una politica di sinistra vera espresse soprattutto da Speranza io le ho trovate molto serie.
Gianfranco Uber
http://humour-ugb.blogspot.it/2017/02/san-valentino-strage.html



San Valepiddino
Paride Puglia


Palude PD
Portos


Il mago G-
Campo illusionista
http://www.repubblica.it/politica/2017/02/14/news/pisapia_boldrini_campo_progressista-158313678/
Portos


Festival PD
Giannelli











Scissione
Scissione?
E la sinistra? Poi passa.
Mauro Biani




Dilemma amletico
Nella politica italiana,
oggi come sempre,

chi ci capisce è mago.
Mangosi
http://enteroclisma.blogspot.it/2017/02/dilemma-amletico.html