Si è votato oggi , si è votato ieri in qualche paese per il parlamento europeo
Francia
UNE VIDEO D'UNE MINUTE:
Une initiative visant à mobiliser les artistes pour lutter contre l'abstention aux élections européennes du 25 Mai.
vedi sotto
PLANTU ROCK THE EUROVOTE
EUROPE ET REPLI NATIONALISTE. Le dessin du Monde de ce jeudi.
Plantu
QUOI ? QUOI ? QUOI ??? IL Y A DES ELECTIONS EUROPÉENNES????
CHE COSA? CHE COSA? CHE COSA? CI SONO LE ELEZIONI EUROPEE?
Plantu
Germania
Stuttmann
Wilders loses EU election
By Rainer Hachfeld, Neues Deutschland, Germany - 5/23/2014
Svezia
European Parliament Election. Some Swedish candidates.
Riber Hansson
Olanda
nervous
By Joep Bertrams, The Netherlands - 5/21/2014
Ucraina
Elections and People
Vladimir Kazanevsky
Elections and People. 24 May 2014
Spagna
European elections Godzilla
Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
it's all about the troika. 25 May 2014
EU elections
By Kap, Spain - 5/24/2014
Austria
EU right voter
Marian Kamensky
bad boys 25 May 2014
Romania
European Elections
By Pavel Constantin, Romania - 5/22/2014
Svizzera
Protest vote in Europe
By Patrick Chappatte, The International New York Times - 5/25/2014
(continua)
_________________________________________________________
Ti potrebbe interessare anche:
Visualizzazione post con etichetta Kap. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Kap. Mostra tutti i post
domenica 25 maggio 2014
Elezioni Europee: le vignette dall'Europa
Etichette:
Bertrams,
Chappatte,
Elchicotriste,
Europa,
Kamensky M.,
Kap,
Kazanevsky V.,
Pavel Constantin,
Plantu,
Rainer Hachfeld,
Riber,
Stuttmann
sabato 19 aprile 2014
Gabriel Garcia Márquez 1927-2014
Gabriel Garcia Márquez
Fernando Vincente
Capitulo final
Boligan
Gabriel García Márquez. 1927-2014.
Omar Figueroa Turcios
Cien años de soledad es un vallenato de 400 páginas
Turcios
"Mariposas amarillas que vuelan liberadas".
Rochas Eduardo Quintana
Gabriel García Márquez
By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 4/17/2014
Petar Pismestrovich
ADIÓS MAESTRO!! Estas lágrimas van para usted.. nunca olvidaré haberme permitido ser parte de ese mundo paralelo que fue Macondo y que conocí a través de esa obra de arte de literatura que es "Cien años de soledad". Gracias por eso y por todos sus libros.
Omar
EL LECTOR YA NO TIENE QUIEN LE ESCRIBA.
¡HASTA SIEMPRE, QUERIDO GABO!
GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ
by/por WALTER TOSCANO
Gabo
Tiziano Riverso
Garcia Marquez
By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 3/6/2007
Gabriel García Márquez
By Kap, Spain - 4/18/2014
Gabriel Garcia Marquez
Paolo Lombardi
. 17 Apr 2014
Gabo ci lascia più soli ...di cento anni!
Carrera Arcangelo
García Márquez
Um desenho de última hora em homenagem a este grande mestre da literatura mundial
Mello
Gabo
Avramescu
Gabriel García Marquez
By Arcadio Esquivel, La Prensa, Panama, www.caglecartoons.com - 4/18/2014
Tomas Serrano
Fin de Cien años de soledad
Raul Fernando Zuleta
Gabriel García Marquez (1927 - 2014) 18 Apr 2014
Dalcio
Nani Mosquera (Magola)
---------------------------------------------------------------------------------------
Nota
Se n’è andato Gabriel García Márquez, lo scrittore colombiano che ha avvicinato milioni di persone alla letteratura. E’ mancato a 87 anni, in un ospedale di Città del Messico, a causa dell’improvviso aggravarsi di una polmonite. Ma la notizia, anche se preparata dal prolungarsi di un suo precario stato di salute, è luttuosa per milioni di lettori: soprattutto per i tanti figli del Sessantotto che proprio allo scoppio della contestazione erano stati colpiti al cuore da «Cent’anni di solitudine». Un romanzo talmente lussureggiante, libertario, esotico, coinvolgente, da trasformare il luogo immaginario in cui si svolge la storia, Macondo, in simbolo e sinonimo di vita alternativa.
E tuttavia «Gabo», come lo chiamavano non soltanto gli amici, è stato molto più che l’autore di un solo libro, per quanto capolavoro; e anche più che un classico monumento intellettuale, infiocchettato dal premio Nobel (effettivamente conseguito nel 1982). In altri romanzi, infatti, ha saputo variare il suo stile, conquistando giovani lettori e trasformando — come soltanto i grandi hanno saputo fare — i titoli dei suoi libri in slogan diffusissimi e persino in luoghi comuni: «L’autunno del patriarca», «Cronaca di una morte annunciata», «L’amore ai tempi del colera», «Il generale nel suo labirinto» sono espressioni che tutti almeno una volta ci siamo ritrovati sulle labbra, e ancor oggi ricorrono in tanti discorsi quotidiani o colti, allusivi o ironici.
García Márquez a tutto tondo, insomma, anche come figura pubblica, e persino accettato e applaudito da quanti non hanno condiviso le sue posizioni politiche: amico intimo e dichiarato del dittatore Fidel Castro (sia pure «sul piano personale e letterario»), simpatizzante del regime di Chavez in Venezuela, ma anche avversario dichiarato dei mercanti di droga e morte della sua Colombia. E amico-nemico di un altro grandissimo scrittore sudamericano, Nobel come lui ma di opinioni politiche opposte: il peruviano Mario Vargas Llosa, liberale e anche rivale in amore, capace di sfidarlo a pugni in una rissa, salvo poi lodarlo come un gigante della letteratura.
(fonte)
Links
www.facebook.com/GabrielGarciaMarquezAuthor
http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel
Fernando Vincente
"Se sapessi che oggi è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri."
Gabriel Garcia Márquez
Capitulo final
Boligan
Gabriel García Márquez. 1927-2014.
Omar Figueroa Turcios
Cien años de soledad es un vallenato de 400 páginas
Turcios
…Crónica de una muerte anunciada
Gabo aveva 87 anni, sicché bisognava essere “preparati” per la sua morte. Invece no, non lo siamo oggi che è successa, proprio per niente. Insieme ad altri milioni mi sento più abbandonata che orfana. Non va bene, proprio per niente. Non va bene perché quando muoiono (nel corpo) i “Gabo” ci si deve sentire orfani della Persona, non abbandonati dal tutto che quella seppe costruire e, talvolta, addirittura creare (dato che alla base ci stava praticamente il nulla) e subito dopo offrircelo. Se si avverte abbandono vuol dire che, sentendoci soli (e forse da ben più di cent’anni) temiamo d’essere troppo deboli per continuare la storia dei Gabo. Siamo tanti ad amarlo riconoscendolo come Maestro di vita. Volete che insieme noi non riusciamo a fare (almeno!) un Gabo? Badate che ne basta uno solo per renderlo “immortale”. Se poi riuscissimo addirittura a farne saltare fuori un bel po’ potremmo sperare di rendere immortale il suo pensiero sì da farne perfino sistema di vita! Auguri a ciascuno di noi e non solo in occasione della Pasqua…
18 aprile 2014
18 aprile 2014
"Mariposas amarillas que vuelan liberadas".
Rochas Eduardo Quintana
Gabriel García Márquez
By Dario Castillejos, El Imparcial de México - 4/17/2014
Petar Pismestrovich
ADIÓS MAESTRO!! Estas lágrimas van para usted.. nunca olvidaré haberme permitido ser parte de ese mundo paralelo que fue Macondo y que conocí a través de esa obra de arte de literatura que es "Cien años de soledad". Gracias por eso y por todos sus libros.
Omar
EL LECTOR YA NO TIENE QUIEN LE ESCRIBA.
¡HASTA SIEMPRE, QUERIDO GABO!
GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ
by/por WALTER TOSCANO
Gabo
Tiziano Riverso
Garcia Marquez
By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 3/6/2007
"El problema del matrimonio es que se acaba todas las noches después de hacer el amor, y hay que volver a reconstruirlo todas las mañanas antes del desayuno."
--Vivir Para Contarla
"Il problema con il matrimonio è che ogni sera dopo aver fatto l'amore finisce, e si deve ricostruire di nuovo ogni mattina prima di colazione."
Gabriel García Márquez
By Kap, Spain - 4/18/2014
Gabriel Garcia Marquez
Paolo Lombardi
. 17 Apr 2014
Gabo ci lascia più soli ...di cento anni!
Carrera Arcangelo
García Márquez
Um desenho de última hora em homenagem a este grande mestre da literatura mundial
Mello
Gabo
Avramescu
Gabriel García Marquez
By Arcadio Esquivel, La Prensa, Panama, www.caglecartoons.com - 4/18/2014
Tomas Serrano
Fin de Cien años de soledad
Raul Fernando Zuleta
Gabriel García Marquez (1927 - 2014) 18 Apr 2014
Dalcio
"Últimas palabras del doctor Juvenal Urbino, quien deja a la muerte aguardando, hasta ver al motivo de su último aliento y le dice: ..."Sólo Dios sabe cuánto te quise"."
--El amor en los tiempos del cólera (1985)
Nani Mosquera (Magola)
---------------------------------------------------------------------------------------
Nota
Se n’è andato Gabriel García Márquez, lo scrittore colombiano che ha avvicinato milioni di persone alla letteratura. E’ mancato a 87 anni, in un ospedale di Città del Messico, a causa dell’improvviso aggravarsi di una polmonite. Ma la notizia, anche se preparata dal prolungarsi di un suo precario stato di salute, è luttuosa per milioni di lettori: soprattutto per i tanti figli del Sessantotto che proprio allo scoppio della contestazione erano stati colpiti al cuore da «Cent’anni di solitudine». Un romanzo talmente lussureggiante, libertario, esotico, coinvolgente, da trasformare il luogo immaginario in cui si svolge la storia, Macondo, in simbolo e sinonimo di vita alternativa.
E tuttavia «Gabo», come lo chiamavano non soltanto gli amici, è stato molto più che l’autore di un solo libro, per quanto capolavoro; e anche più che un classico monumento intellettuale, infiocchettato dal premio Nobel (effettivamente conseguito nel 1982). In altri romanzi, infatti, ha saputo variare il suo stile, conquistando giovani lettori e trasformando — come soltanto i grandi hanno saputo fare — i titoli dei suoi libri in slogan diffusissimi e persino in luoghi comuni: «L’autunno del patriarca», «Cronaca di una morte annunciata», «L’amore ai tempi del colera», «Il generale nel suo labirinto» sono espressioni che tutti almeno una volta ci siamo ritrovati sulle labbra, e ancor oggi ricorrono in tanti discorsi quotidiani o colti, allusivi o ironici.
García Márquez a tutto tondo, insomma, anche come figura pubblica, e persino accettato e applaudito da quanti non hanno condiviso le sue posizioni politiche: amico intimo e dichiarato del dittatore Fidel Castro (sia pure «sul piano personale e letterario»), simpatizzante del regime di Chavez in Venezuela, ma anche avversario dichiarato dei mercanti di droga e morte della sua Colombia. E amico-nemico di un altro grandissimo scrittore sudamericano, Nobel come lui ma di opinioni politiche opposte: il peruviano Mario Vargas Llosa, liberale e anche rivale in amore, capace di sfidarlo a pugni in una rissa, salvo poi lodarlo come un gigante della letteratura.
(fonte)
Links
www.facebook.com/GabrielGarciaMarquezAuthor
http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel
Etichette:
Arcadio,
Avramescu,
Boligan,
Carrera A.,
Castillejos D.,
Dalcio,
Kap,
Lombardi,
Mello,
Nani,
Nerilicon,
Omar Zevallos,
Petar Pismestrovic,
RIP,
Rocha E.,
Serrano T.,
Toscano W.,
Turcios,
Vicente F.,
Zuleta
sabato 8 marzo 2014
8 marzo, una mimosa per le donne... ma anche no!
Timeless, ageless filled with love. På Internationella Kvinnodagen! Publiceras i Sydsvenskan idag.
From left: Figure of venus (Giacometti) 1956. Venus from Milo ca 130 - 100 BC. Venus from Willendorf ca 24000- 22 000 BC.
Riber Hansson
From left: Figure of venus (Giacometti) 1956. Venus from Milo ca 130 - 100 BC. Venus from Willendorf ca 24000- 22 000 BC.
Riber Hansson
Teresa Mattei di Marilena Nardi |
“E sono fiorite le mimose. E divampano sulle prode, le chiudende e gli orti di riviera. Procaci, smargiasse, caste come il disegno di un bambino, profumano come delle puttane, fragili al primo sussulto del vento, invadenti, infestanti. Mandano in visibilio le mimose in fiore, ti friggono gli occhi come una mossetta di Marylin Monroe che si scuote i capelli, ti arrampichi sui muretti per prenderne una rama, pronto a cadere, pronto a rubare come faresti per un suo bacetto anche solo involato da lontano. Consolano le mimose in fiore, come le fossette di una bambina che si è appena svegliata, come un cannolo alla crema con la crema che ti schizza sul labbro. E mi ricordano le mimose in fiore la compagna Teresa Mattei, ti mando un bacio comandante Chicchi, la ragazza madre che si alzò in piedi alla Costituente e non se ne ristette fin quando non fu aggiunta la parolina “di fatto” all’articolo 3 punto 2 di questa nostra Costituzione, che in tal modo recita: "E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini...." Non fosse che per questo, questo giornale le assomiglia. È già, espulsa da tutte le scuole del regno per antifascismo, espulsa dal PCI per antistalinismo. Fu lei, che non avendo una lira in tasca per un po’ di garofani, prese rame di mimose più che poté, perché le donne se ne adornassero nel giorno della loro festa, e della loro battaglia.”
Maurizio Maggiani, da “Vivario”, Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 24/2/2014Rappresentazioni
Mauro Biani
Festa
CeciGian
Say No and unite to End violence against women!
Firuz Kutal
Say No and unite to End violence against women! 04 Mar 2014
Tiziano Riverso
Tiziano Riverso
Women's day throughout human history
Bernard Bouton
Mrs Newton suddenly coming up with the apple pie recipe 07 Mar 2014
Woman's Occasion
Sergei Tunin
Woman's Day 03 Mar 2014
days of self-deception
E L E N A . ospina
less holding... more thought 08 Mar 2014
International Women's Day
By Kap, Spain - 3/8/2014
8 marzo
Oderzo Inquieta
Journèe de la Femme
Ballouhey P.
Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it
Giannelli - Corriere della sera
8 MARZO 2014
----------
L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa ricorrenza QUA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna
-----------
La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/12997776765/
-----------
…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2014/03/07/8-marzo-2014/
Moise
SERGIO STAINO
Donna e Dudù
Tra Camera e Senato ci sono quasi 300 donne parlamentari. Confidiamo che tutte quante si asterranno dal votare la legge elettorale se questa si presenterà senza parità di genere. Non c’è molto da girarci attorno: se non ora quando? Può solo esserci una spiegazione alla mortificazione di questa legge: i soliti uomini hanno già in mente i maschi che siederanno su quelle poltrone. Che siano già tutti programmati per fare la parte dei burattini manovrabili che le femmine invece hanno rifiutato? Se così fosse abbiamo un motivo in più per pretendere la parità dei generi: se non ora quando?
Ho scorso tra il serio e il faceto una carrellata di pubblicità degli anni ’50 tutte rivolte al compiacimento (tra manicaretti, saponette e reggicalze/seni) delle mogli nel soddisfare i mariti. I commenti riportavano l’orrore dell’epoca. Siamo sempre pronti a sbertucciare o commemorare il passato, ma siamo sempre in ritardo per occuparci del presente.
Nel privato è la donna moglie e madre che s’occupa della famiglia 24 ore pro die come nessun altro componente e nel mentre porta pure a casa uno stipendio. E’ la donna, a parità di lavoro con l’uomo, che guadagna stipendi inferiori. E’ la donna che è licenziata per prima. E’ la donna che viene massacrata di botte, stuprata, schiavizzata, comprata e venduta. Nel pubblico è la donna a patire per prima tutte le vessazioni delle leggi ingiuste nei campi principali: istruzione, sanità, politiche per la famiglia. Chi ci rimette, infatti, per la carenza vergognosa delle strutture e dell’assistenza sociale? Chi, se non ancora la donna, subisce e patisce vere e proprie torture per le storture della famigerata legge 40 che gli uomini hanno avuto il coraggio di definire “fecondazione assistita”?!
Altro che “Donne du-du-du”. Specialmente nel nostro Paese una donna è molto, ma molto meno considerata del barbocino d’Arcore.
7 marzo 2014
Ho scorso tra il serio e il faceto una carrellata di pubblicità degli anni ’50 tutte rivolte al compiacimento (tra manicaretti, saponette e reggicalze/seni) delle mogli nel soddisfare i mariti. I commenti riportavano l’orrore dell’epoca. Siamo sempre pronti a sbertucciare o commemorare il passato, ma siamo sempre in ritardo per occuparci del presente.
Nel privato è la donna moglie e madre che s’occupa della famiglia 24 ore pro die come nessun altro componente e nel mentre porta pure a casa uno stipendio. E’ la donna, a parità di lavoro con l’uomo, che guadagna stipendi inferiori. E’ la donna che è licenziata per prima. E’ la donna che viene massacrata di botte, stuprata, schiavizzata, comprata e venduta. Nel pubblico è la donna a patire per prima tutte le vessazioni delle leggi ingiuste nei campi principali: istruzione, sanità, politiche per la famiglia. Chi ci rimette, infatti, per la carenza vergognosa delle strutture e dell’assistenza sociale? Chi, se non ancora la donna, subisce e patisce vere e proprie torture per le storture della famigerata legge 40 che gli uomini hanno avuto il coraggio di definire “fecondazione assistita”?!
Altro che “Donne du-du-du”. Specialmente nel nostro Paese una donna è molto, ma molto meno considerata del barbocino d’Arcore.
7 marzo 2014
8 MARZO 2014
La questione della parità di genere fa ritardare l'approvazione della nuova legge elettorale.
Allo studio una soluzione definitiva.
Uber
---------------------------------------------------------------
Ti può interessare anche :
8 marzo, gli auguri di Agim Sulaj
Etichette:
8 marzo,
Ballouhey P.,
Bernard Bouton,
Biani,
Cecigian,
donne,
Elena Ospina,
ElleKappa,
Giannelli,
Kap,
Kutal Firuz,
Marilena Nardi,
Moise,
Nadia Redoglia,
Riber,
Riverso,
Staino,
Tunin S.,
uber
Iscriviti a:
Post (Atom)