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giovedì 30 maggio 2013

Franca Rame

"Te l'avevo detto che non stavo tanto bene", era la sua frase, quella con cui salutava gli amici e le persone che conosceva. Non era nemmeno un lamento, così, era un ritornello. Il ritornello di una donna infaticabile. Una che dalla mattina alla sera correggeva le bozze dei testi del marito, teneva l'economia della compagnia, rispondeva ai giornalisti, si divideva tra i tanti conoscenti che venivano a chiederle aiuto.

Franca Rame
 Pessimo anno, questo 2013...
Marilena Nardi





Ieri la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, la violenza domestica e il femminicidio. Ora il testo passa al Senato per l’approvazione definitiva, ma anche allora la Convenzione non sarà esecutiva fin quando non verrà ratificata da almeno dieci Stati, otto componenti del Consiglio d’Europa (ad oggi sono cinque, Italia compresa, insieme a Montenegro, Albania, Turchia e Portogallo).
La Convenzione intende contrastare ogni forma di violenza, sia essa fisica o psicologica, sulle donne. Le forme di violenza contemplate dal testo sono svariate: dallo stupro allo stalking, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali. La Convenzione prevede l’impegno degli Stati firmatari sulla prevenzione, eliminando ogni forma di discriminazione e promuovendo “la concreta parità tra i sessi, rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”.

Ieri proprio ieri, 29 maggio 2013, se n'è andata Franca Rame, che per tutta la vita ha portato avanti la battaglia contro la violenza alle donne, violenza che purtroppo nella sua vita ha dovuto subire personalmente, e che coraggiosamente ha saputo portare a distanza se pur di anni sul palcoscenico.


Franca Rame
di  InkyJohn

Dario Fo ogni tanto con la mano indica la loro stanza. Franca è là, distesa sul loro letto. Addormentata per sempre, attorno al viso un foulard rosa pallido, il colore di quegli orecchini di corallo, dono di Dario, che indossava sempre. «Il solo conforto è che ero qui. Fosse successo solo un'ora dopo, quando ero già partito, non mi sarei mai dato pace». Neanche lei l'avrebbe permesso. Mai sarebbe potuta andarsene senza un ultimo abbraccio di Dario. «Ci siamo amati tanto, ma non tutto è stato rose e fiori. Ci sono stati momenti difficili...».
Si dice che che: "Vicino ad un grande uomo c'è sempre una grande donna", e questa volta l'affermazione è un po' più vera... non solo una moglie... una compagna...
Franca è stata  un'attrice teatrale, drammaturga e politica italiana.

Il teatro e le commedie recitate sono stati la sua vita.
 "Mio marito ha vinto il Nobel, ma per metà quel premio è mio", diceva con autoironia. Però era vero. Dario Fo non sarebbe stato Dario Fo senza la determinazione, la meticolosità, la precisione di Franca Rame che metteva a posto i suoi testi, parlava con gli editori, ricorreggeva le bozze. E a proposito del Nobel del 1997, era stata Franca a decidere che il lauto assegno venisse interamente devoluto alle famiglie di handicappati che ne avevano bisogno. Un impegno che le era costato anni di fatiche, stress perché, diceva "in questo paese anche fare la beneficenza è un'impresa".

Franca Rame 
di Mario Dimpo



Flavio Oreglio
CI HA LASCIATI ANCHE FRANCA RAME - E' un anno terribile. Stiamo perdendo pezzi importanti della nostra storia. Ciao anche a te Franca. Un bacio.


Bella ciao
Mauro Biani





By Enzo Apicella


VAUROper Franca Rame


Riposa in pace.Franca Rame,  più di una semplice, per quanto formidabile attrice, sei stata  capace di affrontare le dure battaglie della vita con determinazione, fierezza e grandissima dignità. Una femminista nell'accezione più genuina del termine, al di là della militanza degli anni '70. Grazie Franca, ci hai dato esempi di come deve essere un cittadino, di come deve essere un italiano.

"Oltre al dolore per la sua scomparsa abbiamo assistito inorriditi al modo in cui il servizio pubblico di questo Paese ha presentato la notizia al Tg2 delle 13. Questo messaggio lascia quasi intendere che la bellezza fisica abbia potuto in qualche modo giustificare un atto di violenza come lo stupro, senza nemmeno sentirsi in dovere di specificare che in realtà è stato l'atto ignobile di cinque estremisti di destra, cinque fascisti che hanno usato lo stupro come arma politica per punire una donna per il suo attivismo. È ingiustificabile cadere in errori tanto grossolani che creano un'informazione distorta. Ciò accade giusto oggi quando appena 24 ore fa questo parlamento ratificava la Convezione di Istanbul contro la violenza sulle donne con un grande susseguirsi di interventi, non solo nostri, che denunciavano la responsabilità anche dell'informazione per il degrado dell'immagine femminile e per il poco rispetto della sua dignità. Franca Rame è stata una donna straordinaria, esempio per tante donne e la società tutta, che ha saputo trasformare perfino un episodio di violenza così grave in un'occasione di crescita individuale e collettiva, ha saputo donare parte di sé agli altri nonostante il dolore. A nome di tutto il Movimento 5 Stelle e dei tanti cittadini dichiariamo il nostro amore per Franca Rame".Roberto Fico parlamentare del M5S- Blog Beppe Grillo

 Paride Puglia



 All'inferno tutti i politici!
Franco Stivali



Nota:
Franca Rame
ritratto di Dario Fo
"Fuori dal liceo Mamiani di Roma è apparsa una scritta che diceva grossomodo: “Franca Rame ha goduto a essere stuprata”. Si tratta di un antico insulto alle donne vittime di violenza sessuale. Vuol dire che sei tanto troia che ti piace comunque. Chi ha scritto questa frase evidentemente non ha idea di molte cose. Mia madre fu ustionata con le sigarette accese e tagliata con le lamette. La perizia medica misurò tra l’altro una ferita lunga quasi 30 centimetri. Poi fu violentata dai componenti del commando fascista che l’aveva sequestrata armi alla mano. L’aggressione fu talmente disumana che perfino uno dei membri del commando, disgustato, chiese agli altri di smetterla e ricevette per questo un ceffone che lo riportò all’ordine. Ora io mi chiedo che idea del sesso abbia uno che è convinto che una donna possa godere ad essere violentata. E mi chiedo che piacere sessuale possano trarre le donne che si accoppiano con questo individuo. E mi chiedo di che dimensioni sia il deserto interiore di questo maschio rampante, e quanta paura debba avere di non essere all’altezza di un vero incontro d’amore e di passione. Forse se entrasse nelle scuole una buona educazione al sesso e ai sentimenti questo vuoto esistenziale potrebbe essere colmato nelle generazioni future. La malattia dell’Italia non è solo politica, è morale, filosofica e sentimentale. Molti non sanno neppure cosa siano i sentimenti. Vivono tenendo carcerate le loro emozioni. (…) Io non credo che l’Italia cambierà seguendo chi è bravissimo a denunciare la corruzione e la violenza del capitalismo ma si dimentica di parlare di amore, amicizia, tenerezza, sesso, parto dolce, sentimenti, emozioni, ascolto di sé, educazione non autoritaria, scuola comica, arte, valore della vita, necessità di dare un senso anche alla morte. Il futuro migliore lo si costruisce casa per casa, migliorando i nostri baci e smettendo di consumare energia elettrica prodotta dal petrolio. E scendendo per strada a distribuire abbracci gratis. La mancanza d’amore si cura aumentando l’amore.."
Jacopo Fo



Franca Rame, Luca Casarini e Don Gallo(Genova G8 ) fonte


Bella ciao!
Tiziano Riverso






Dario per Franca

dal blog di Beppe Grillo

di Dario Fo

"Franca ed io abbiamo scritto quasi sempre i testi del nostro teatro insieme. Io mi prendevo l’onere di mettere giù la trama quindi gliela illustravo e lei proponeva le varianti, spesso li recitavamo a soggetto, all’improvvisa, come si dice... Questo era il metodo preferito ma non sempre funzionava. Si discuteva anche ferocemente, si buttava tutto all’aria e si ricominciava da capo. In verità mi trovavo a dover riscrivere di nuovo il testo da solo. Poi lo si discuteva con più calma e si giungeva ad una versione che funzionasse e che andasse bene a tutt’e due.

Anche Franca è stata l’autrice unica di alcuni testi. Ci sono opere, come per esempio “Parliamo di donne”, che furono stese da lei completamente a mia insaputa. Quando mi ha dato da leggere questa commedia già ultimata sono rimasto un po’ perplesso... e seccato! Ma come ti permetti?!? No, scherzavo...

Io ho proposto qualche variante ma di fatto si trattava di un’opera del tutto personale.

Pochi lo sanno ma la gran parte degli spettacoli che trattavano di questioni prettamente femminili è stata Franca ad averli scritti, elaborati e poi li ha recitati al completo spesso anche da sola. E io mi sono trovato a collaborare solo per la messa in scena.

Vi dirò di più: testi quali Mistero Buffo e Morte Accidentale di un Anarchico - che io avevo realizzato come autore unico - hanno avuto grande successo anche all’estero con centinaia di allestimenti dall’America all’Oriente, per non parlare dell’Europa.

Ma dei nostri lavori quello che ha battuto tutti i record di messa in scena è Coppia Aperta, Quasi Spalancata che è stato replicato con diverse regie per più di 700 edizioni nel mondo. Ebbene l’autrice unica di questo testo è Franca. L’ho sempre tenuto nascosto!

C’è in particolare un lavoro o meglio, un monologo, che Franca ha recitato solo qualche volta quest’anno, e di cui bisogna che io vi parli perché è fortemente pertinente alla situazione a dir poco drammatica che io sto in questi giorni vivendo.

Da tempo Franca aveva scoperto l’esistenza di alcuni testi apocrifi dell’Antico Testamento nei quali la Genesi è raccontata in termini e linguaggio molto diversi da quelli cosiddetti canonici.

Attenti, non sto parlando dei Vangeli apocrifi, ma dell’Antico Testamento... Apocrifo!

Ebbene da uno di questi testi Franca ha tratto un racconto che vi voglio far conoscere, quasi in anteprima. Eccovelo!

Siamo nel Paradiso terrestre. Dio ha creato alberi, fiumi, foreste animali e anche l’uomo. O meglio il primo essere umano ad essere forgiato non è Adamo ma Eva, la femmina! Che viene al mondo non tratta dalla costola d’Adamo ma modellata dal Creatore in un’argilla fine e delicata. Un pezzo unico, poi le dà la vita e la parola. Il tutto “prima” di creare Adamo; tant’è che girando qua e là nel paradiso Eva si lamenta che... della sua razza si ritrovi ad essere l’unica, mentre tutti gli altri animali si trovano già accoppiati e addirittura in branco. Ma poi eccola incontrare finalmente il suo “maschio”, Adamo, che la guarda preoccupato e sospettoso. Eva vuol provocarlo e inizia intorno a lui una strana danza fatta di salti, capriole e grida da selvatica... quasi un gioco che Adamo non apprezza, anzi prova timore per come agisce quella creatura... al punto che fugge nella foresta a nascondersi e sparisce; ma viene il momento in cui il Creatore vuole parlare ad entrambe le sue creature, umane. Manda un Arcangelo a cercarli. Quello li trova e poi li accompagna dinnanzi a Dio in persona.
L’Eterno li osserva e poi si compiace: “Mica male! mi siete riusciti... E dire che non ero neanche in giornata... ! Voi non lo sapete perché ancora non ve l’ho detto ma entrambi siete i proprietari assoluti di questo Eden! E sta a voi decidere cosa farne e come viverci. Ecco la chiave. E gliela getta. Vedete, qui ci sono due alberi magnifici (e li indica), uno – quello di sinistra – dà frutti copiosi e dal sapore cangiante. Questi frutti, se li mangiate, faranno di voi due esseri eterni. Sì, mi rendo conto che ho pronunciato una parola che per voi non ha significato: eternità... Significa che avrete la stessa proprietà che hanno gli angeli e gli arcangeli, vivrete per sempre, appunto in eterno! A differenza degli altri animali non avrete prole, perché, essendo eterni, che interesse avreste di riprodurvi e generare uomini e donne come voi, della vostra razza? L’altro albero invece produce semplici mele, nutrienti e di buon sapore. Ma attenti a voi, non vi consiglio di cibarvene! E sapete perché? Perché non creano l’eternità... ma in compenso, devo essere sincero, grazie a loro scoprirete la conoscenza, la sapienza e anche il dubbio.
Ancora vi indurranno a creare a vostra volta strumenti di lavoro e perfino macchine come la ruota e il mulino a vento e ad acqua. No, non ho tempo di spiegarvi come si faccia, arrangiatevi da voi. ... tutto quello che scoprirete; e ancora queste mele, mangiandole, vi produrranno il desiderio di abbracciarvi l’un l’altro e di amarvi... non solo, ma grazie a quell’amplesso, vi riuscirà di far nascere nuove creature come voi e popolare questo mondo. Però attenti, alla fine ognuno di voi morirà e tornerà ad essere polvere e fango. Gli stessi da cui siete nati.
Pensateci con calma, mi darete la risposta fra qualche giorno. Addio.”
“No. Non c’è bisogno di attendere, Padre Nostro! – grida subito Eva – Per quanto mi riguarda io ho già deciso, personalmente scelgo il secondo albero, quello delle mele. S devo essere sincera, Dio non offenderti, a me dell’eternità non interessa più di tanto, invece l’idea di conoscere, sapere, aver dubbi, mi gusta assai! Non parliamo poi del fatto di potermi abbracciare a questo maschio che mi hai regalato. Mi piace!!! Da subito ho sentito il suo richiamo e mi è venuto un gran desiderio di cingermi, oh che bella parola ho scoperto cingermi!, cingermi con lui e farci... come si dice?! Ah, farci l’amore! So già che questo amplesso sarà la fine del mondo! E ti dirò che, appresso, il fatto che mi toccherà morire davanti a tutto quello che ci offri in cambio: la possibilità di scoprire e conoscere vivendo... mi va bene anche quello. Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore... ben venga anche la morte!”
Il Padreterno è deluso e irato quindi si rivolge ad Adamo e gli chiede con durezza: “E tu? ...che decisione avresti preso? Parlo con te, Adamo sveglia! Preferisci l’eterno o l’amore col principio e la fine?” E Adamo quasi sottovoce risponde: “ Ho qualche dubbio ma sono molto curioso di scoprire questo mistero dell’amore anche se poi c’è la fine"."
Dario Fo


Franca, amica mia carissima
di Nadia Redoglia

Te ne sei andata prima che mi ricordassi di chiederti (ma giusto per buffa mia curiosità) in tutti questi anni che abbiamo condiviso le passioni comuni, com’è che sempre portavi quegli orecchini a goccia di corallo rosa…Gli è che quel maledetto uranio impoverito che falcidiava (e prosegue a falcidiare) i nostri soldati (altrimenti detti missionari di pace) mandati al macello in mutande e canottiera, a differenza degli alleati americani fin dagli anni ’90 dotati per legge almeno d’indumenti protettivi, ci aveva preso, tu come parlamentare me come giornalista, anima e corpo. E chi aveva tempo e testa, dunque per pensare ad altro? Tu al Senato urlavi quei fatti, fatti già ben documentati nella commissione d’inchiesta di cui facevi parte. E’ grazie a quella che i nostri soldati e i loro familiari sono stati ascoltati (quelle che precedettero si risolsero in qualcosa che possiamo definire solo ridicolo) e in parte hanno ottenuto un po’ di giustizia. Quanto hai lavorato Franca cara e quanti, come me, sanno veramente quanti di tuo hai sacrificato in quei percorsi?

E tutto il resto? Eh sì eh. Mica t’occupavi “solo” dell’uranio impoverito. Anni e anni prima dell’ufficialità istituzionale per odierna crisi, già tu denunciavi lo stato delle famiglie costrette a rovistare a fine mercato, della precarietà dei loro figli, dell’esponenziale forbice tra i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Il compenso ricavato da senatrice, detratte le spese che scrupolosamente documentavi (fino all’ultimo scontrino per pochi euro di cancelleria) lo devolvevi in beneficenza. Del resto col miliardo di lire ottenuto per il nobel di Dario, compraste decine di pulmini attrezzati per disabili…

Ah sì, poi c’era anche la tua straordinaria bravura d’attrice di Teatro (doverosa T maiuscola) sulle cui scene sei pure riuscita a portare la scarnificante esperienza che solo donna può comprendere…
Franca amica mia carissima…quanto s’è da te preteso? 30 maggio 2013
Link:
  Franca Rame Mistero Buffo
Franca Rame: "lo Stupro"
Franca Rame Wikipedia
Passa il testo contro il femminicidio, stalking, matrimoni forzati e mutilazioni genitali
«Le urlavo di respirare È morta tra le mie braccia»
la fotostoria di La Repubblica
Franca Rame, piazza e palco "Per metà quel Nobel è mio"

domenica 26 maggio 2013

Don Gallo: il saluto dei vignettisti

Ciao DON ANDREA....
Don Andrea Gallo (Genova, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013) è stato un presbitero italiano, fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.


Pietro Vanessi




Il padre nostro
Muore Don Andrea Gallo.
Mauro Biani



VAURO 


Ciao Don Gallo! Salutaci tanto Faber, in quell'ipotetico AltroQuando che in questi casi mi piacerebbe tanto che esistesse davvero! Non tanto per superstizione, ma perché sarebbe davvero bello per noi spaere che da qualche parte ci siete ancora!
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La vignetta si trova su Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/8791717535/
...e su afNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2013/05/panico-in-paradiso/
Moise


13 settembre 2012
Tiziano Riverso (fonte)


siede alla sinistra
Fabio Magnasciutti


Don Gallo
Nico Pillinini



Don Gallo
Umberto Romaniello



CIAO DON ANDREA....
..l'immancabile sigaro..la sciarpa rossa..che racchiude la bandiera multicolore della pace..quella del Genoa e quella della "Superba"...
Ci Mancherai
Gianni Fioretti


Gianni Soria



...
Valerio Marini





di Enzo Apicella




Grieco Khamard




di Frator


piccolo omaggio a don...
Inkyjohn



Addio, Andrea
Vukic


Attitudini speciali
di Kurt/Stefano Trucco



Vignette non presentate nella puntata di Servizio Pubblico del 23.05.2013


Mario Dimpo


Don Gallo, primo miracolo
Ieri il funerale di Don Andrea Gallo. Alla messa una tale varietà di umanità (compresi i preti), che il Don si sarà fatto grandi risate.
Mauro Biani

CIAO DON! UN GRANDE ABBRACCIO! - Se n'è andato Don Gallo, l'umanità è più povera. Se n'è andata una persona eccezionale capace di essere un uomo libero e uno straordinario testimone del Cristo. Ci mancherai amico. Anzi, ci manchi già. Un abbraccio. Se sentiremo tossire nell'alto dei cieli è perché sicuramente avrai convinto il Padre Eterno a provare a fare un tiro al tuo inseparabile sigaro. Grazie per tutto quello che hai fatto.
Flavio Oreglio


 don Andrea Gallo
Marilena Nardi


 
di Tullio Boi


miracolo bis
SERGIO STAINO


Santino per Don Gallo
Vincino


I funerali di Don Gallo
Krancik

 
Paride Puglia

 
a Don Gallo
Rug Gio

Don Gallo, un'altro tributo dei millemila di oggi.
Marco Careddu 

 Sacro e Profano
Gavagnin Marco


ciao Don...
Gianfalco



22 maggio 2013 - E' mancato Don Andrea Gallo
Milko

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GRAZIE DON ANDREA ... restiamo umani! ...

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LINK:
CRONISTORIA DI DON ANDREA GALLO
Comunità San Benedetto

Don Gallo e Faber

venerdì 10 maggio 2013

Giulio Andreotti (terza ed ultima parte)

Terza ed ultima parte delle vignette 
coccodrillo Andreotti:

Valerio Marini


Gooogle Andreotti
Marco Tonus

 
 Mario Dimpo


Mario Dimpo
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200931209672852&set=a.1034313948467.2006707.1543986138&type=1&theater
Male 1979



Claudio Cadei


Giulio Andreotti
14 gennaio 1919 – 6 maggio 2013
Marco Martellini

Evoluzione (?)
http://www.fanofunny.com/guests/ortica/index.html

 Marco Martellini
 
Gianni InkyJohn






Andreotti Non Esiste
Etichette: andreotti, la mafia non esiste, magnasciutti
 Fabio Magnasciutti






non c'è più
non c'è più
non c'è più
dovrò ripetermelo per un sacco di tempo
l'ho trovato sul pianeta quando sono arrivato
e ormai davo per scontato di lasciarcelo
quando me me sarei andato...e invece
non c'è più
non c'è più NON C'E' PIU'
uh uh uh

Riccardo Mannelli
 


VAURO
 


Paride Puglia
 


Mario Bochicchio
 



R.I.P. Andreotti.
Tomas
 
 



Giannelli - Corriere della sera



Ignazio Piscitelli
 
 
 08/05/2013
Se l’è andata a cercare

massimo gramellini
Mentre il consiglio regionale della Lombardia rendeva omaggio al fantasma di Andreotti, il capo dell’opposizione Umberto Ambrosoli è uscito dall’aula. Suo padre, l’avvocato Giorgio, fu ammazzato sotto casa in una notte di luglio per ordine del banchiere andreottiano Sindona: aveva scoperto che costui era un riciclatore di denaro mafioso. Trent’anni dopo Andreotti commentò l’assassinio di Ambrosoli con queste parole: «Se l’è andata a cercare».

Il perdono è una cosa seria. E’ fatto della stessa sostanza del dolore e si nutre di accettazione e di memoria, non di ipocrisie e rimozioni forzate. La morte livella, ma non cancella. Con buona pace del quotidiano dei vescovi che ieri titolava: «Ora Andreotti è solo luce». Per usare una parola alla moda, Andreotti era divisivo. Lo era da vivo e lo rimane da morto. Purtroppo anche Ambrosoli. Perché esistono due Italie, da sempre. E non è che una sia «buona» e l’altra «cattiva», una di destra e l’altra di sinistra (Giorgio Ambrosoli era un liberale monarchico). Semplicemente c’è un’Italia cinica e accomodante - più che immorale, amorale - che non vuole cambiare il mondo ma usarlo. E un’altra Italia giusta e severa - più che moralista, morale - che cerca di non lasciarsi cambiare e usare dal mondo. Due Italie destinate a non comprendersi mai. Un’esponente lombarda del partito di Berlusconi ha detto che il figlio di Ambrosoli ha mancato di rispetto al morto. Non ricorda, o forse non sa, che anche Andreotti aveva mancato di rispetto a un morto. Quell’uscita dall’aula se l’è andata a cercare.


Questa è la telefonata del killer di Ambrosoli.




Bandanax L'asino




Soria



Giorgio Forattini



 Game Over
Umberto Romaniello


Stefano Trucco



Il coccodrillo come fa

È morto Andreotti. Sicuramente c'entra Andreotti.

È morto Andreotti. Ma la morte nega di averlo baciato.

Andreotti è freddo, immobile e non parla più. Sembra vivo.

La notizia della morte di Andreotti è stata data dalla famiglia. Ma allora non è vero che non lo vedevano dal 1980.

La figura di Andreotti ha attraversato più volte la storia della Repubblica. Noi eravamo le strisce.

Andreotti ha guidato il Paese per sette volte. Siate buoni, oggi nessuno intervisti Bersani.

Andreotti era in politica da più tempo della regina Elisabetta. E se voleva poteva indossare due cappelli.

(Comunque è incredibile: non ti puoi distrarre 94 anni che muore Andreotti)

Schifani: «Andreotti è il simbolo della nostra vita democratica». Soprattutto ora.

[Ma come, solo nove battute? Provate a ricaricare la pagina cliccando sull'immagine e avrete una sorpresa]
By SPINOZA


FINE
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Povero vecchio Giulio... lassù qualcuno lo aspetta.

 
Ei fu... Giulio Andreotti