Visualizzazione post con etichetta Grecia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Grecia. Mostra tutti i post

sabato 16 giugno 2012

Grecia: vigilia delle elezioni del 17 giugno 2012


Alba Livida*
Il video dell'aggressione alla deputata Liana Kanelli da parte di Kasidiaris Ilias ha ormai fatto il giro del mondo. L'importante esponente del partito filo nazista greco Alba Dorata, che nelle ultime elezioni ha riscosso più del 7% di consensi, è stato incriminato per aver colpito rpetutamente al viso la deputata di sinistra Liana Kanelli rea di rinfacciargli in diretta i suoi precedenti penali. 
Se questa è l'Alba ! 07/06/12
 Incerto il risultato di domani delle elezioni greche e la vignetta di Uber ben raffigura come ne uscirà la Grecia comunque vada... ammaccata!!


Greek Elections
Gui Castro Felga
This Sunday, the future of Greece will be decided in make-or-break elections
Gui Castro Felga: 'Is Europe going to 'let' the Greek people say NO to austerity and the IMF policies? ' 15 Jun 2012

Grecia: elezioni; i greci decidono, Europa trepidante
Testa a testa tra sinistra Syriza e conservatori Nea Dimokratia 
15 giugno
(dall'inviato Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ATENE - Ancora una volta, in poco più di un mese, ad Atene è l'ora delle decisioni: questa domenica circa 9,7 milioni di greci decideranno che strada deve intraprendere il proprio Paese e, in qualche misura, anche l'intera eurozona.

Dal risultato greco - vittoria dei partiti che intendono rispettare gli impegni presi con la comunità internazionale, pur con qualche ammorbidimento, oppure di Syriza, la sinistra che vuole cancellare o almeno riscrivere profondamente il cosiddetto Memorandum - dipenderà infatti in larga parte lo stato di salute della moneta unica nei prossimi mesi.


La sfida al fotofinish, come testimoniano i sondaggi altalenanti, è tra Nea Dimokratia, la formazione di centrodestra di Antonis Samaras e Syriza, guidata dalla nuova stella della politica greca, il 37enne Alexis Tsipras. I conservatori, che pure hanno sostenuto il governo tecnico politico di Lucas Papademos, sperano in una vittoria netta, che consenta loro di rinegoziare le parti del Memorandum - siglato dal governo Papademos - più invise ai greci, come il taglio degli stipendi minimi nel settore privato, delle pensioni, la fine dei contratti nazionali di lavoro. A dar loro speranza il caso Spagna, Paese che ha ottenuto aiuti senza l'imposizione di draconiane misure di austerità.

Sull'altro versante politico Syriza, vista come una nemesi dagli ambienti finanziari internazionali e da molti governi europei: Tsipras, pur avendo limato i suoi toni negli ultimi giorni di campagna elettorale, vuole essenzialmente fare carta straccia del Memorandum, sostituendolo con quello che chiama piano nazionale di crescita e sviluppo, una strategia che annulli gran parte delle misure di austerità. Una prospettiva che però si scontra con le casse vuote dello Stato greco. In molti temono che già a luglio, se l'Europa dovesse sospendere l'erogazione del prestito garantito dal Memorandum, queste si svuoteranno del tutto, rendendo impossibile il pagamento di stipendi pubblici e pensioni. Con la paralisi dell'intera pubblica amministrazione e conseguente esplosione di tensioni sociali. La Grecia, in questo scenario, andrebbe in bancarotta e di fatto fuori dall'euro. Tsipras, nel suo ultimo comizio, ha promesso che Atene resterà "in Europa e nell'Euro". Come alla vigilia dell'inconcludente voto del 6 maggio, l'incertezza è la parola d'ordine. Come che sia, pressioni internazionali a parte, i greci decideranno il proprio destino, mentre l'Europa, sempre più nervosa, non può che aspettare. (ANSAmed).

 

17 June, waiting for the GREXIT POLLS...
Sofia Mamalinga
...after a month of indescribable terror propaganda and psychological pressure of the public! 
25 May 2012
 
the greek Calvary
Sofia Mamalinga
The Calvary of Greek Elections comes to an end, but this vote is extremly "heavy"!
12 Jun 2012
 

The end is imminent
Manos Symeonakis
New Mayan Calendar fragment discovery sheds new light to the imminent end of the world (as we know it). 14 Jun 2012
 

HEIL HITTER
Manos Symeonakis
In an extreme exhibition of manhood the greek elected member of the Neo-Nazi Golden Dawn, first throu water on the Syriza (left party) female rappresentative and then punched the communist party (yes female again!!) rappresentative durning a morning TV show. Golden Dawn who sees it's numbers shrink since they first entered the parliament on the 7May elections uses desperate measures to keep its "blood thirsty" voters happy delivering what they where voted for.Hopefuly future homosexual marriage laws will help gym-boys feel less pressured and violence against women will eventually evaporate... 07 Jun 2012


 la notizia




Whose choice is it?
Jim Dimarelos
...
15 Jun 2012



Elections in Greece
Menekse Cam
Euro zone countries are watching with concern the second round of general elections in Greece on Sunday. Is the 2nd tour will be decisive for the fate of Greece and euro region?
 16 Jun 2012







GREECE THRILLER ELECTIONS
Gianfranco Uber
Spasmodic waiting of of the polls opening . The fate of the Euro seems increasingly linked to the results of the elections Greece.
 16 Jun 2012





*************************************************
Aspettando le elezioni in Grecia parliamo di Angela Merkel sempre contraria agli Eurobond: cosa sono?

sabato 25 febbraio 2012

Grecia vignette internazionali: default rimandato

Grecia, vignette internazionali (seconda parte).
Greek Beauty
Tjeerd Royaards
  Cartoon Movement - 11 Feb 2012

Riporto un scambio di battute tra amiche italiane in un forum, avvenuto dopo l'annuncio degli aiuti economici alla Grecia...lo trovo molto significativo perchè un conto è leggere le notizie e un conto viverle di prima persona...
la prima Maria vive in Italia, la seconda Jolie in Grecia:

Maria - "Pare che l'Eurogruppo abbia approvato gli aiuti alla Grecia per 130 miliardi...  Sorriso"

Jolie  -"1/3 andranno alle banche creditrici
 1/3 andranno ai creditori privati
 1/3 dovranno essere impiegati per lo sviluppo economico

 questo, in sintesi, l'accordo

 intanto oggi e' stato reso noto il nuovo elenco di tagli a stipendi, pensioni ed organici, oltre a una  serie infinita di nuove tasse imposte e trattenute
 ovviamente nemmeno una parola o un'azione che favorisca sto caxxo di sviluppo economico  (scusate il linguaggio oxfordiano, ma siamo veramente tutti un pelino alterati per la situazione)"

continua in fondo al post


IMF and EU delivering Bailout packages to Greece 
By Riber Hansson, Sweden  -  2/23/2012 


Dave Brown The Indipendent 22Feb 2012


Jan Erik Ander 12 Feb 2012


GREECE MUST DO HOMEWORK
Gianfranco Uber
For 2012 provides military spending over 7 billion euros. You guess who are the suppliers?
13 Feb 2012 Cartoon Movement




CYCLE THERAPY
Gianfranco Uber
Eurogroup has approved Greek (and banks, and eu) bailout
23 Feb 2012 Cartoon Movement


Financial Policy
Pavel Constantin
European Unio 22 Feb 2012 Cartoon Movement


HELP for Greece
Pavel Constantin
German Financial Assistance from Angela Merkel for Greece
20 Feb 2012 Cartoon Movement




Chariots of Dire STEVE SACK , Star Tribune


 
Steve Breen
 

Grecee Bailot


 
The Crutch By Olle Johansson, Sweden  -  2/21/2012


By Joep Bertrams The Netherlands
 
 

Greek debt and EU 
 By Dave Granlund, Politicalcartoons.com


Greek Urnings
By Nate Beeler, The Washington Examiner - 2/21/2012


130000000000 
 By Hajo de Reijger, The Netherlands - 2/23/2012


Tighten Your Belt Martin Turner


The EURO Parthenon
By Christo Komarnitski, Bulgaria - 2/19/2012



Don't joke with people, you're under there
Fabio Magnasciutti
In Greece, people have the power (and sometimes should exercise it).
18 Feb 2012 Cartoon Movement


(continua da sopra) 
Maria - "Ulteriore precisazione:
i privati creditori  ( banche e quant'altro) dello stato ellenico dovranno accollarsi il 60%   di perdita  sul valore nominale dei loro crediti."

Jolie - "  ma tu sai quanto ce ne frega a noi che in questa m.rda ci annaspiamo?
a noi che non abbiamo di che pagare le bollette, che dobbiamo decidere se mettere 20 euro di benzina nella macchina (che serve per andare al lavoro) o usarli per fare la spesa per quattro persone?
a noi che un giorno si e l'altro pure dobbiamo racimolare i centesimi per farne 90 per poter comprare mezzo chilo di pane?
a noi che sentiamo sul collo il fiato di quella banca di cui parli che sta li' come un avvoltoio pronta a portarci via la casa gravata da un mutuo concesso a interessi da usurai?
lo sai come ci si sente a sapere che hai lasciato i figlioli a 400 km da casa con solo 70 euro in tasca senza sapere se e quando potrai mandargli altri soldi?

lo sai che caxxo ce ne frega a noi delle "povere" banche che hanno perso il 60% dei capitali prestati allo Stato?

ma soprattutto lo sai, vero, che non saranno certo le banche a perdere in tutto questo sfacelo di proporzioni bibliche?


 forse mi sono lasciata andare un po' troppo e ve ne chiedo scusa

quello che mi fa andare in bestia al di fuori di questo che stiamo vivendo, e' la capacita' della maggior parte della gente non direttamente interessata di ... come dire ... analizzare lucidamente i margini generici della crisi (e pontificare) senza entrare nel concreto, nel vissuto giornaliero
un po' come successe con l'Argentina, quando tutti parlavano dei titoli di credito ridotti a carta straccia e solo marginalmente si parlava della gente comune e anche in quel caso si parlava solo degli italiani che vivevano li' e che vennero travolti dal disastro economico del Paese, come se la situazione del resto della popolazione fosse ininfluente

pero' contemporaneamente capisco com'e' difficile immedesimarsi in una realta' quando, per fortuna, non ci appartiene"

*****
Ti può interessare anche:
 • Greece begrudgingly cedes sovereignty in exchange for bailout funds (Christian Science Monitor)
Eurozone agrees €130bn bailout for Greece (Daily Telegraph)
 

 *****
Dedicato a Jolie!

PS:     I am with the greek people ♥
          I love Greece ♥

venerdì 30 aprile 2010

Cartoline dalla Grecia

Dopo gli aiuti europei è richiesta alla Grecia... ma non solo alla Grecia... morigeratezza spartana!!

POSTCARDS
PORTOS Comic strip


CHI ROMPE E CHI PAGA

La Merkel accetta di intervenire a favore della Grecia, nelle ragioni della sua riluttanza facile intendere un "parlare a nuora perchè suocera intenda".

Pubblicato da uber
Etichette: crisi economica, crisi finanziaria, europa, tremonti

Ghigno Ghigno Ghigno Ghigno Ghigno Occhiolino

http://farm5.static.flickr.com/4059/4564200562_5c4275a7a1_o.jpg
Templi Moderni
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

giovedì 29 aprile 2010

Grecia: crisi economica... vignette dal mondo


Prometheus Petar Pismestrovic
Kleine Zeitung, Austria


Europe and Greece Trojan horse
By Arend van Dam - Con Arend van Dam




Greek AusteriSpartanty
By: Pat Bagley
baSalt Lake Tribune




Greek financial crisis and EU
By: Michael Kountouris
Greece





Encouragement
By Petar Pismestrovic - Kleine Zeitung, Austria



Rescuing Greece
By Paresh Nath - The Khaleej Times, UAE


Greek economy and EU
By Dave Granlund - Politicalcartoons.com





something rotten in the south
By: Joep Bertrams The Netherlands

mercoledì 28 aprile 2010

Grecia: crisi economica declassati i bond ... rovina il paese.


MAGNA GRECIA
Per uscire dalla grave crisi economica alla Grecia non resta che ingraziarsi gli Dei moderni.
Riuscirà il tentativo di rimediare al "braccino corto" della Merkel ?
Uber Humour

Nelle ultime due sedute, Standard & Poor's ha declassato a spazzatura il debito greco e ha abbassato il rating di Portogallo e Spagna. Si rischia un effetto molto, molto pericoloso.
La Merkel si è convinta a dare il suo consenso agli aiuti comunitari... speriamo che i suoi tentennamenti non abbiano già innescato un effetto domino.
.. intanto le borse affondano...

La Grecia rovina!
Marilena Nardi http://www.marilenanardi.it/

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpC3vppYuAz7Cm8U5Po7ASSPsp-5xvWNKD0zBcnWVxNplFz5vx1Wt34zFCk0ICKAPcGoN8H_1mXFzJ_sQDCPVCi0rWcPKYnYevWJid6qqe50-93rKFDVR3VBMOZ9xpdP7qFD51PLaSSPbK/s400/grecia.JPG
Grecia chiama UE
EbEr EbEr Album

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtwmQm-d8KBsMLkXx87jqG4OFQiA0I_s3jczzEBn0-tztgPVZ5y6Qein_MTqSPdHDXzv4ZD6_Hj8LcUW4Q1ubHUD6WmomlGk9xS9SkxRSDbpW_7NqSbi8m4Q9yfr7Ka4e6GQgY2lG6B4Wp/s400/TOMAS_189b.gif
Senza parole (e senza soldi)
Tomas Inserto Satirico

Giannelli

http://www.sergiostaino.it/images/edicola/10-04-28.jpg
SERGIO STAINO

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX10WB30iT4yB6xnWJff46r6w1fwPdtW08hXsQP6JhSL8oN5C0UCwj-nu2V1tONxbUtY2hG45kWzzKvMhSuUs8cngzbuNaSzeZqIF8gJ6LptRmWC2f3f0AHhLgIxdHySkftITWrNJNmafC/s400/titoli-spazzatura.gif
Good Information
VUKIC - vukicblog
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEwThaep7sRnnlRi5AMfzgsC77R31xtP8OXxlWNRUkzvFZAYGisZ-z_uuCLfi-10NoOd6KNbCB7YL3JmDouolUthdhRIgWFuhq2pINpWkqdg7nkdD-oZabj7aaq2GWC93oH-6wF2XT90lU/s400/Spazzatura+greca.jpg
Chiamate Bertolaso

EBERT L'Asino
http://farm5.static.flickr.com/4001/4561799398_143815cef2_o.jpg
Borse in affanno
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKDlzcUIGJnUbX-wVVhE6TVryK5B1f-xpZTsfn2lsTzKDcaoG8wLVLDzxV7E7oOiSQ1iogplipydBE3xJOr7tybn9o-aHeyv3nGeKiQrt1kMj95WYMAvJ56AhW_qs_bWuLS2vFbQpDV6k/s400/v1508bis.JPG
Avanti il prossimo
Paride Puglia PUNCH

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDn7OQDnir2UWbwDg4fcMwuxk9n9B_3CVguQfSj_8rpc3Gw3WgWLRmz9zOlURnMP_OVU5uT19IZX6F9xii2M8ECjOJneoilAuvgvQ1ABtOQo2Ko6izS5lP9qZvkGIgJw5Zkc9dp53jK3bc/s400/Greci.jpg
Crisi greca
VADELFIO


Una folle partita a poker
di MASSIMO GIANNINI


http://www.repubblica.it/economia/2010/04/28/news/partita_poker-3668168/

Nel martedì nero dei mercati si consuma una partita di poker mortale tra gli Stati e i mercati. C'è una posta in gioco, ed è decisiva: è la sopravvivenza dell'euro, che tra le macerie del Partenone rischia di crollare sotto i colpi della speculazione. C'è un giocatore, ed è risolutivo: è la Germania, che con una strategia nazionalistica rischia di accelerare la fine dell'Unione monetaria.

Sembra un'altra "tempesta perfetta", quella che si sta abbattendo sulla Grecia e sull'Europa, sulle Borse e sui bond. Evidentemente non sbagliava il Financial Times, quando all'inizio di febbraio aveva avvertito il mondo: attenzione, gli hedge funds hanno pronti in canna 8-10 miliardi di dollari di posizioni a breve, pronte da usare per la scommessa sul collasso debitorio dell'eurozona. L'attacco è partito. E l'effetto-domino non solo è possibile, ma diventa probabile. Questo bagno di sangue costato 160 miliardi di euro ci insegna due lezioni fondamentali.

La prima lezione. I mercati puntano qualcosa, lassù in cielo. Come sempre gli sciocchi guardano il dito e non vedono la luna. Il dito è la Grecia. Un Paese ormai al default. L'ulteriore downgrading del suo debito trasforma i titoli di Atene in "spazzatura". Il governo Papandreou non ha più scampo, precipitato com'è nella micidiale "spirale mercatista". L'indebitamento viaggia verso il 15% del Pil. Il rendimento sui bond a due anni richiesto come "premio di rischio" sfonda il tetto del 13%. Secondo le banche d'investimento americane, è il più alto al mondo sul titoli a breve termine. Più di quello dei titoli dell'Argentina (8%) e del Venezuela (11%). In queste condizioni, più la Grecia cerca risorse sul mercato, più stringe il cappio intorno al collo della sua finanza pubblica. Più cerca di salvarsi, più finisce per soffocarsi. Era tutto previsto. E chi oggi finge di piangere, versa lacrime di coccodrillo.

Ma nella logica spietata degli speculatori Atene è un falso obiettivo. Quello vero, cioè la luna che non stiamo vedendo, è immensamente più grande. Si chiama euro. Nel piatto, al tavolo verde in cui si combattono gli stati e i mercati, c'è l'Unione monetaria. Questo dice l'offensiva già partita contro il Portogallo. Un Paese che segue lo stesso, inevitabile destino della Grecia. Il rating del suo debito è già stato declassato. Il rendimento dei suoi titoli decennali è già schizzato oltre il 5%, e il premio di rischio richiesto dai mercati ha fatto impennare lo spread sui titoli tedeschi fin quasi ai 70 punti base. È vero che il governo di Lisbona conta su un deficit pari "solo" al 9,4% e su un debito "limitato" al 77% del Pil. Ma è anche vero che sconta una crescita nulla e una competitività bassissima. In altre parole: il Portogallo è la prossima vittima sacrificale.

Ma fin qui saremmo al default di due economie periferiche dell'eurozona. Il disastro può cominciare subito dopo. Tragedia greca, fado portoghese, e in sequenza dramma mediterrraneo. Nella lista nera degli speculatori sono già iscritti Spagna e Italia. Le prime tensioni all'asta dei Bot di ieri sono un campanello d'allarme molto preciso. Ma qui il quadro cambia radicalmente. "Pigs" o non "Pigs", stiamo parlando della terza e della quarta economia di Eurolandia. Paesi considerati "too big to fail", cioè troppo grandi per fallire perché "too big to bail out", cioè troppo grandi per essere aiutati. Ma è chiaro che, se e quando toccherà a Madrid e a Roma, saremmo già a discutere di un altro mondo e di un'altra Europa. Uno spazio politico ed economico, cioè, nel quale l'euro come è stato fondato nel '98 e come lo abbiamo conosciuto in questi dieci anni non esisterà già più. È questa la luna, che la speculazione ha preso di mira. I mercati stanno scommettendo sul collasso dell'Unione monetaria. E la notizia è che stanno vincendo.

E qui sta la seconda lezione. I mercati stanno vincendo perché gli stati stanno sbandando. E un Paese, soprattutto, sta sbandando più degli altri. L'asse franco-tedesco che ha guidato l'Europa nei momenti cruciali è crollato. Lo spirito di Maastricht, pur con i suoi parametri "stupidi" o intelligenti che fossero, unì a suo tempo Kohl e Mitterrand mentre oggi divide la Merkel dal resto del Continente. Il tracollo greco, con gli euro-deliri innescati dal piano di aiuti male e forse mai digerito dai tedeschi, sta disvelando l'altra faccia della Germania. Una nazione ripiegata su se stessa e guidata dal suo esclusivo interesse nazionale. Nella tempesta perfetta di questi mesi la posizione tedesca è "coerente ma sbagliata", come ha scritto a metà marzo Wolfgang Munchau. Per ragioni costituzionali, prima ancora che per opzioni politiche, punta alla stabilità dei prezzi e alla disciplina di bilancio. Dunque non vuole sentir parlare di aiuti. L'86% dei tedeschi è contrario al prestito da 8,4 miliardi di euro alla Grecia che competerebbe alle casse federali secondo l'accordo firmato all'eurogruppo due domeniche fa.

Al contrario di quanto accadde nei momenti più belli della storia tedesca degli ultimi due decenni (dalla riunificazione Est-Ovest in poi) la Germania di oggi affronta le sue responsabilità verso l'Europa con un approccio egoistico e unilaterale. Il paradosso di queste settimane di crisi sulla Grecia e sui mercati è che ogni decisione comune è stata condizionata dal governo di Berlino non in base all'enormità della posta in gioco, l'unione monetaria come fattore di stabilità internazionale, ma a una scadenza elettorale come fattore di stabilità interna: il voto in Nord Reno-Westfalia del 9 maggio prossimo. Persino il vertice europeo convocato d'urgenza ieri, in pre-default della Grecia e in pieno collasso dei mercati finanziari, è stato posposto a questo appuntamento tutto "domestico". Il governo Merkel, spostato a destra dai liberali di Guido Westerwelle, non può e non vuol dare alla sua opinione pubblica l'impressione di cedere ai soliti "latinos", cioè i Paesi lassisti e irresoluti del Club Med.

In realtà, questa volta, la vera irresponsabilità non abita nelle cancellerie dei "Pigs", ma piuttosto nella cancelliera di Berlino. Con il suo atteggiamento da "europeista riluttante", la Germania ha fornito armi formidabili alla speculazione arrembante. Come insegnano le disastrose esperienze dei primi Anni '90, gli Stati nazionali hanno una sola possibilità di resistere alle aggressioni dei mercati finanziari: agire con una sola testa e un solo braccio, e costruire un muro granitico intorno alla propria economia e alla propria valuta. Quando questo non accede, come successe poco meno di vent'anni fa alla sterlina e alla lira, si fa la fine degli oriazi e dei curiazi (per ripetere un'efficace definizione dell'epoca di Carlo Azeglio Ciampi). È quello che rischia di ripetersi anche oggi. Se Eurolandia non è in grado di darsi regole uguali e condivise per la disciplina dei conti pubblici, la stabilità dei prezzi, la competitività dell'economia, allora l'euro alla lunga non può reggere.
Gli speculatori di tutto il mondo lo capiscono, e per questo azzannano come una muta di cani gli esemplari più deboli del branco. I governanti e i cittadini tedeschi lo temono, e per questo sembrano già proiettati su un'idea "altra" dell'eurozona. Non più un'Unione allargata a 16 Paesi, con una moneta unica che non può contenere né esprimere la forza di nazioni sovrane troppo diverse tra loro. Ma un'Unione ristretta solo a quei Paesi che accettano norme comuni sul rigore contabile e il controllo dell'inflazione. In questo scenario non avremmo più una moneta unica, ma due. Un euro di serie A per i Paesi del Nord a maggiore virtù fiscale, e un euro di serie B per i Paesi del Sud a minor tenuta finanziaria. Inutile dire dove finirebbe l'Italia, a sua volta spaccata tra una ricca Padania e un depresso Mezzogiorno. Economisti tedeschi e banchieri anglosassoni come Taylor Martin lo hanno teorizzato apertamente, trovando addirittura un nome alle due nuove valute: il "neuro" e il "sudo". Sembra un gioco, ma non lo è affatto. I governi d'Europa non l'hanno capito. Continuano a scherzare sotto il vulcano.

Scritti satirici:

Miguel son mi.


-La Grecia Parte none ed arriva ultima.
-E l'Italia?
-E' lì, è lì, è lì che l'aspettava!

http://www.youtube.com/watch?v=o14GAETnU9Y
Lino Giusti
Notizie correlate dal FANY-BLOG: