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lunedì 13 maggio 2019

Luc Descheemaeker vince il 19° Cartoon Contest in difesa della libertà di stampa - Canada

Gran Premio-Luc Descheemaeker Belgio-


Luc Descheemaeker vince il 19° Cartoon Contest in difesa della libertà di stampa.

Di Francisco Punal Suarez

A questo evento, organizzato in Canada, hanno aderito 370 vignette di autori provenienti da 29 paesi, a tema: "Open season on journalists".


 "Nel mio cartoon premiato si vede la mutazione di Trump in uno squalo, dove le esche all'amo sono i mezzi di comunicazione.  Ho fatto un mix digitale.  Ogni conferenza stampa del presidente americano è una battaglia tra lui e i media. Con il suo comportamento quotidiano su Twitter dà la sensazione di essere il migliore, l'unico che dice la verità. Comportamento tipico del narcisista" - afferma l'artista belga  Luc Descheemaeker, conosciuto come O Sekoer.

Per questo cartoonist, la convocazione del Comitato canadese per la libertà di stampa nel mondo, organizzata dal disegnatore Guy Badeaux (Bado) con il sostegno del National Press Club di Ottawa, è stata una nuova opportunità per affrontare il comportamento di questo politico, che è stato fonte d' ispirazione fin dal primo giorno della sua elezione, e con cui ha vinto un primo premio  al World Press Cartoon dello scorso anno, tra gli altri riconoscimenti.

Il Comitato canadese per la libertà di stampa ha tra le sue funzioni il monitoraggio delle questioni relative alla libertà di stampa, la denuncia delle violazioni e la difesa dei giornalisti a livello nazionale e globale. Il Comitato è stato costituito come organizzazione senza scopo di lucro nel 2008 con la missione di continuare a celebrare la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa il 3 maggio e difendere la libertà di espressione.  Una delle sue attività è lo svolgimento di questo concorso di satira politica, per lottare attivamente per questo diritto dell'umanità, che oggi viene represso nei modi più brutali e sottili.

L'organizzazione "Reporter Senza Frontiere" ha denunciato che il 2018 è stato uno degli anni peggiori, per il numero di giornalisti uccisi durante lo svolgimento del loro lavoro, con un totale di 80, e circa la metà di loro sono stati uccisi in paesi non in guerra.  Il brutale assassinio del giornalista saudita Jamal Khashoggi presso il consolato del suo paese a Istanbul, in Turchia, mentre gestisce un documento, per mano dei frontmen della monarchia che soffre la sua nazione, ha evidenziato la determinazione sfrenata dei nemici della libertà di stampa. Il suo assassinio è stato l'epicentro del tema dell'evento di quest'anno.  Dal 2009 sono stati uccisi 702 giornalisti.

Secondo Premio-Bruce MacKinnon Canada

Il disegnatore canadese Bruce MacKinnon ha vinto il secondo premio con un disegno che si riferisce metaforicamente al crimine e alla scomparsa di Khashoggi, mostrando il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammad Bin Salman, che mangia una coscia da un uccello e mostrando una gabbia vuota che porta il nome di libertà di stampa.

Terzo Premio-Gustavo Caballero Talavera (Guffo) México 

Il terzo premio è andato al disegnatore messicano Gustavo Caballero Talavera (Guffo), con un cartoon che riflette il "comportamento" di un microfono giornalistico.

Sono stati assegnati anche premi di eccellenza: Musa Gumus, Turchia; Sergii Riabokon, Ucraina; James Silk, USA; Darío Castillejos, Messico; Niels Bo Bo Bo Bojesen, Danimarca; Chip Bok, USA; Hicabi Demirci, Kaan Saatci e Musa Gumus, Turchia; Alfredo Martirena Hernandez, Cuba.  Uno di loro, l'italiano Marco de Angelis, con il suo disegno voleva denunciare l'ingiusta prigione subita in Turchia dal disegnatore Musa Kart, condannato nel 2016 a 9 mesi, e ora a un anno e 16 giorni, per aver denunciato l'arbitrarietà del regime di Erdogan.

Sergii Riabokon - Premio Especial Ucraina 
Niels Bo Bojesen - Premio Especial Danimarca -

Premio Especial, Dario Castillejos, México
PREMIO Especial Marco de Angelis, Italia

 Guy Badeaux (Bado), organizzatore del concorso

Guy Badeaux (Bado), nato a Montreal nel 1949, è il disegnatore editoriale del quotidiano francofono "Le Droit" di Ottawa dal maggio 1981. Vincitore del Premio Nazionale della Stampa nel 1991, è membro del gruppo "Cartooning for Peace", nonché tesoriere dell'Associazione dei Cartoonist canadesi.

Dal 2002, è stato presidente della giuria del concorso di cartoni animati del Comitato canadese per il World Press Freedom a Ottawa. È stato anche redattore dei primi 22 numeri di "Portfolio: i migliori cartoon editoriali dell'anno in Canada".

I lettori di tutto il mondo possono vedere i cartoni animati pluripremiati delle precedenti edizioni di questo concorso su questo sito web:

http://www.ccwpf-cclpm.ca/cartoon-contest/




mercoledì 21 novembre 2018

Omaggio al grande Stan Lee


Morto Stan Lee, padre dei supereroi Marvel
Tra le sue creature Spider-Man, Capitan America, I Fantastici 4, Hulk, Iron Man, Thor, Black Panther. Aveva 95 anni.
"Un tempo pensavo di non aver fatto nulla di importante", aveva detto al Chicago Tribune nel 2014: "C'e' gente che costruisce ponti e fa ricerca medica, mentre io scrivo storie di gente immaginaria, vestita in maschera, che fa cose pazze e fuori dal comune. Ma sono arrivato a convincermi che anche l'entertainment non e' cosa da poco". A dispetto dell'eta' avanzata, l'influenza di Stan Lee come volto dei Marvel era rimasta considerevole anche negli ultimi anni. Il successo pero' non era stato immediato: dopo vent'anni di gavetta, Lee era sul punto di lasciare quando ricevette l'ordine dal suo capo di emulare una linea di super-eroi della rivale DC Comics. I personaggi di Lee - a tutto tondo, piu' moralmente complessi - contribuirono a un revival nel moribondo mondo del fumetto dopo che negli anni Cinquanta i comics erano stati messi sul banco degli imputati dal Senato americano con l'accusa di aver contribuito alla criminalità giovanile.

Rip Stan Lee Thanks for the universe you created.


Stan Lee
©Hunt



Lenda dos quadrinhos STAN LEE.
Stan Lee, criador de heróis da Marvel, morre aos 95 anos.
Quadrinista participou da criação de super-heróis icônicos como Homem-Aranha, Thor, Hulk, X-Men, Pantera Negra, Demolidor e Quarteto Fantástico.
JBosco Azevedo


Glen Batoca


Stan Lee
Cau Gomez


Stan Lee
Fernandes


Stan Lee
La tecnología para hacerlo está, quiero creer que Stan Lee seguirá haciendo cameos en las películas de Marvel de aquí a la eternidad
Pablo Lovato



Stan Lee
Dario Castillejos

Steve Breen


Dalcio Machado


Mike Luckovich



Makkox
**

venerdì 5 ottobre 2018

1968-2018, CINQUANT’ANNI DOPO LA MACELLERIA MESSICANA


la cicatrice a 50 anni
Dario Castillejos


1968-2018, CINQUANT’ANNI DOPO LA MACELLERIA MESSICANA
di Oriana Fallaci
Il 2 ottobre 1968, dieci giorni prima dell’inaugurazione dei Giochi olimpici di Città del Messico, truppe dell’esercito aprirono il fuoco sui manifestanti uccidendo centinaia di persone. Nello stesso luogo, il 13 agosto del 1521, i conquistadores spagnoli avevano inaugurato con quarantamila morti il massacro degli aztechi e il genocidio dei popoli indigeni. Quella che segue è la testimonianza di Oriana Fallaci, inviata dell’Europeo presente al massacro, ferita dai colpi esplosi dai soldati e data per morta.
Oriana Fallaci in prima linea a Città del Messico
Oriana Fallaci, ferita mercoledì 2 ottobre a Città del Messico, durante i gravissimi incidenti di piazza delle Tre Culture, ci ha fatto giungere il suo racconto della stanza dell’ospedale in cui era ricoverata. Lo stato in cui si trovava, dopo le ferite e l’operazione subita, le ha impedito di mettersi alla macchina da scrivere. Essa ha però voluto ugualmente farci avere la propria testimonianza sui fatti di cui è stata anche protagonista: ha inciso su nastri tutto il racconto. La registrazione che è giunta da Città del Messico dura due ore e mezzo, con le inevitabili ripetizioni, gli indugi, e le interruzioni di una testimonianza resa a viva voce da una persona ancora sotto choc del rischio mortale che ha corso. Oriana Fallaci ci ha inviato i nastri raccomandandoci di usare la sua narrazione per ricavarne un servizio su ciò che era accaduto il 2 ottobre in Messico. Noi, dopo aver ascoltato queste bobine, abbiamo deciso di trascrivere esattamente ciò che vi è detto, senza cambiare niente. Nessun servizio avrebbe potuto essere più vivo, più drammatico di questo racconto fatto con la sua voce viva. Ogni tanto il discorso è interrotto da qualche lamento, da medici e infermieri che entrano ad escono dalla stanza, da pause di stanchezza della nostra collega. Il servizio di Oriana Fallaci che pubblichiamo è più di un racconto: è un eccezionale documento giornalistico.

(All’inizio del nastro si sentono voci, c’è gente nella stanza d’ospedale dove si trova Oriana Fallaci. Un’infermiera le ordina, in spagnolo, di non agitarsi. Poi comincia il racconto di Oriana Fallaci).

Mi sento male, ho ancora la testa confusa. Vedi, c’è qualcosa che mi fa più male del dolore, di questo dolore tremendo alla spalla, al polmone, al ginocchio, alla gamba, mi fa più male del dolore fisico: mi fa male questo incubo che ritorna, che mi ossessiona. Il dolore fisico si sopporta, ma l’incubo no. Non è l’incubo della guerra del Vietnam, io nel Vietnam ho visto delle cose spaventose, ho seguito delle battaglie tremende, dei pericoli allucinanti, ma era diverso, perché sapevo di andare alla guerra. Uno va in Vietnam e sa che va alla guerra e la guerra è una cosa dove ci sono dei signori armati da una parte e degli altri signori armati dall’altra: sai anche che si spara da tutte e due le parti. Ma quello che è successo là la sera in cui sono stata ferita non era una guerra. Era atroce perché non era la battaglia di Dak-To, non era la battaglia ai confini con la Cambogia o che diavolo. E non aveva niente a che vedere con le guerre che più o meno tutti, facendo questo mestiere, abbiamo visto come corrispondenti. Capisci? Non era una guerra. E non doveva essere una notte di sangue. Se insisto su questo punto è perché voglio cercare di spiegare quest’incubo che mi torna e mi ritorna la notte.
La storia dell’altra sera è questa: poi andrò indietro e ti racconterò il perché, come siamo arrivati a questo. Mercoledì alle cinque era stata indetta una manifestazione nella piazza delle Tre Culture a Città del Messico. Questa piazza, che credo sia una delle più grandi di Città del Messico e anche una delle più note, si chiama delle Tre Culture perché riunisce in un certo senso, simbolicamente, le tre culture del paese: quella azteca, quella spagnola, quella moderna: c’è una chiesa spagnola del 1500, c’è la base di una piramide azteca e ci sono gli edifici moderni, quelli costruiti ora. Gli studenti l’hanno sempre scelta per le loro manifestazioni, non soltanto perché si trova nel quartiere di Tlatelolco, vale a dire abbastanza vicino alla loro università, ma anche perché è molto grande, ha molte vie d’accesso e molte vie di fuga: è facile arrivarci ed è facile uscirne. E in questo paese è sempre meglio riunirsi in luoghi dove fai presto ad arrivare e fai presto a scappare.
Io ero già stata testimone di una manifestazione del genere nella piazza delle Tre Culture, esattamente il giorno dopo in cui ero arrivata in Messico. Era lì infatti, in una manifestazione del genere, nella piazza delle Tre Culture, che avevo conosciuto i capi degli studenti e avevo cominciato a intervistarli. Ero arrivata la notte tra il giovedì e il venerdì,

martedì 3 luglio 2018

Messico l'elezione di AMLO

Un nouveau président pour redresser le Mexique
Dario Castillejos




Domenica, 1 luglio, i messicani hanno eletto il loro nuovo presidente. Andrés Manuel López Obrador, noto anche come "AMLO", ha vinto le elezioni con il 53% dei voti.

Per alcuni, è la minaccia di una dittatura dell'estrema sinistra sul modello venezuelano ... Ma per la maggioranza dei messicani che lo hanno eletto, incarna le ragioni per sperare che si apra una nuova era per questo paese profondamente corrotto dalla corruzione, dal traffico di droga e dal conservatorismo.


Mexican election winner Andrés Manuel López Obrador    Rainer Hachfeld
AMLO looking at the rotten chair of his predecessors
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NEXT MEXICAN PRESIDENT
by Stephane Peray, Thailand


MANUEL LOPEZ OBRADOR
by Rayma Suprani, Venezuela



-DESDE LA BOCA DEL LOBO
El Universal 30/6/18
Angel Boligan



NEW PRESIDENT OF MEXICO
by Patrick Chappatte, The New York Times


EL MARIACHI
by Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria

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Nota:

Le elezioni di domenica 1 luglio in Messico sono state macchiate dall’ennesimo omicidio di un giornalista. Dall’inizio dell’anno sono stati sette gli operatori dell’informazione uccisi dalla malavita.




NEWSPAPER SHOOTER
by Pat Bagley, The Salt Lake Tribune, UT


40° reporter ucciso dall'inizio dell'anno in Messico!
Gio / Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it

martedì 12 giugno 2018

Foto dal G7 Canada

La foto del G7 (Sin retoque)
Dario Castillejos




Kal 


Kal


Brian Adcock


Bado



Peter Brookes


Ben Jennings


Chappatte


Chappatte

Trump Wars
 La UE, almeno per quanto riguarda i dazi doganali, cerca di avere una posizione comune nella guerra scatenata dagli USA. Ma sarà difficile anche su questo campo evitare le divisioni che la stanno già dilaniando internamente con grande probabile soddisfazione di Trump.
Gianfranco Uber


Ed Wexler


Here's my new one, which is supportive of Trump's rude talk of tariffs at the G7 meeting. I know how readers hate when I draw something supportive of Trump. Sorry.
Read more on this one at my blog: http://darylcagle.com/2018/06/10/the-g7-piggy-bank/


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Nota: nei giorni scorsi precedenti Trump aveva risposto ad un articolo del Washington Post dicendo che lui ha il potere di perdonare aiutanti, familiari e persino se stesso.

Ramirez

martedì 3 gennaio 2017

I post più popolari del 2016

I post più popolari del 2016

di Fany-Blog
Amici cari grazie di avermi seguita per tutto il 2016!


Totale post editi 251.


Primo in classifica 
è il post in favore della mobilitazione internazionale contro il licenziamento di un cartoonist americano.
Sono orgogliosa di dirvi che è stato riassunto!

anteprima di Rick Friday


Secondo
il fertility day



anteprima di CeciGian

Terzo:
Finalmente Ennio Morricone OSCAR!
anteprima di Pierpaolo Perazzolli


Quarto 
le cosce della Boschi...

anteprima di Riccardo Mannelli 
Ricordo nel post il bellissimo commento di Dario Fo, pochi giorni prima della sua morte in difesa  della vignetta di Mannelli


Quinto
la nuova strip di Bruno Bozzetto: la mitica Beeelen


Sesto
Il 25 aprile inizia la mobilitazione dei comitati del No in difesa della Costituzione Italiana
anteprima di Marilena Nardi

Settimo 
Renzi e signora a cena da Obama

anteprima di Tiziano Riverso


Ottavo 
pubblicazione dei dati ufficiali dei migranti italiani all'estero

anteprima di Tiziano Riverso

Nono
Turchia e repressione di satira e giornalismo ecc
anteprima di Antonio Rodríguez García

Decimo 
le opere di Dario Castillejos



testo di Francisco Punal Suarez ed anteprima di Dario Castillejos

Undicesimo

Massimo Bottura è il primo chef al mondo 2016


L'Osteria Francescana di Massimo Bottura è il primo ristorante al mondo
anteprima di Paride Puglia


Dodicesimo

un libro edito per scongiurare il fenomeno Trump


TRUMP UN MURO DE CARICATURAS a cura di KEMCHS
testo di Francisco Punal Suarez anteprima di Kemchs





Tra i Concorsi
i più gettonati ...


Artisti italiani premiati al XXI Mercosur Internazionale Diogene Taborda Salon 2016, Buenos Aires, Argentina.
anteprima di Vladimir Semerenko. Russia
Tra gli italiani premiati gli amici Marilena Nardi e Ugo Sajini


World Humor Awards 1st Edition : i vincitori del concorso internazionale di disegno umoristico.
anteprima di Elena Ospina.


Festival di Internazionale a Ferrara - Concorso Una vignetta per l'Europa 2016: I Vincitori
anteprima di Niels Bo Bojesen.




 RASSEGNA UMORISTICA A GALLARATE 2016
anteprima di Agim Sulaj


Tra i tanti Ciao


Ciampi con le sopracciglia a forma di ali d'angelo
Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016)
anteprima di Gio


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