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giovedì 2 maggio 2019

Per Musa Kart

Continua la solidarietà degli artisti per Musa Kart

#FreeMusaKart
Per Musa Kart
© GIO / Maria Grazia Quaranta


For Musa Kart
Bernard Bouton



An Eraser for Musa Kart    Luca Garonzi
Musa Kart returns to jail



Cell Block 2HB / Free Musa Kart    Pete Kreiner
Turkish cartoonist Musa Kart has been returned to prison after an appeals court upheld his jail sentence.
.
http://voiceproject.org/takeaction/free-musa-kart/
27 Apr 2019



Musa Kart : Egalité pour tous les dessinateurs de Presse:Solidarité, ! Liberté!
Joe Bonfim

Nota:

La famiglia di Kart Musa ha fatto precise richieste di come devono essere questi cartoon di solidarietà.  Le vignette saranno più efficaci se potranno essere viste e utilizzate dai colleghi turchi. Per questo motivo le indicazioni fornite dalla famiglia Kart l'ultima volta che c'è stata una richiesta di cartoni animati #FreeMusaKart sono ancora applicabili. In particolare, i cartoon  hanno meno probabilità di essere usati in Turchia se includono:
-rappresentazioni  di Erdoğan come mostro, animale o oggetto.
-minareti o altre iconografie islamiche
-le immagini della bandiera turca infiammano, sporche o comunque deturpate o distrutte o distrutte
Consigliamo che il soggetto principale delle vignette dovrebbe essere Musa stesso, non i suoi carnefici.

 The cartoons will be most effective if they can be seen and used by colleagues in Turkey. For this reason the guidance given by the Kart family the last time there was a request for #FreeMusaKart cartoons is still applicable. Specifically, cartoons are less likely to be used in Turkey if they include:
—transformative portrayals of Erdoğan as a monster, animal or object
—minarets or other Islamic iconography
—depictions of the Turkish flag ablaze, soiled or otherwise defaced or destroyed

We advise that the main subject of the cartoons should be Musa himself, not his tormentors.

 Les caricatures seront plus efficaces si elles peuvent être vues et utilisées par des collègues en Turquie. Pour cette raison, les conseils donnés par la famille Kart la dernière fois qu'il y a eu une demande de dessins animés #FreeMusaKart sont toujours applicables. Plus précisément, les caricatures sont moins susceptibles d'être utilisées en Turquie si elles comprennent :
-des représentations transformatrices de Erdoğan comme un monstre, un animal ou un objet
-minarets ou autres iconographies islamiques
-les représentations du drapeau turc en flammes, souillées ou défigurées ou détruites d'une autre manière

Nous conseillons que le sujet principal des caricatures soit Musa lui-même, et non ses bourreaux.


domenica 20 maggio 2018

48^ Rassegna Internazionale di Grafica Umoristica "UMORISTI A MAROSTICA": le foto della premiazione









MAROSTICA - Ben 329 gli autori provenienti da 55 Paesi del mondo, che hanno preso parte alla 48° edizione di “Umoristi a Marostica”, l’atteso concorso internazionale di grafica che affronta, a ogni edizione, un tema da interpretare coniugando humor e pennelli.
Dopo il pane, protagonista della 47° edizione nel 2016, è l’acqua il tema delle opere che saranno esposte da sabato 19 maggio sino al 17 giugno prossimo, nelle sale del Castello Inferiore di Marostica.
«Tema che ha riscosso un notevole successo», dicono gli organizzatori che hanno registrato quest’anno un significativo incremento delle partecipazioni.
 «Una questione, quella dell’acqua, sempre sentita e attuale. Vissuta con la stessa preoccupazione a ogni latitudine».
Assegnato all’unanimità al francese Bernard Bouton il premio più prestigioso, il Grand prix internazionale Scacchiera 2018, con l’illustrazione dal titolo “A long way to water”. All’italiano Toti Buratti va il Premio speciale “Marco Sartore”, mentre si aggiudica il Premio speciale “Sandro Carlesso” l’iraniano Alireza Karim Moghaddam.
Altri riconoscimenti sono stati assegnati, inoltre, alle opere finaliste di Seloi Peters (Brasile), Luiun (Cina), Marco Spadari (Italia), Jean Loic Belom (Francia), Krzysztof Grzondziel (Polonia), Ali Sur (Turchia) e  Christine Traxeler (Francia).
La premiazione dei vincitori del concorso e l’inaugurazione della mostra si sono svolte sabato 19 maggio alle 17 nella sala consiliare del Castello Inferiore di Marostica.
La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile dal martedì alla domenica dalle 9 a mezzogiorno e dalle 15 alle 18.
Per informazioni consultare la pagina Facebook della manifestazione o contattare gli uffici dell’associazione Pro Marostica. (fonte)

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48^ Rassegna Internazionale di Grafica Umoristica "UMORISTI A MAROSTICA": i vincitori

lunedì 30 aprile 2018

48^ Rassegna Internazionale di Grafica Umoristica "UMORISTI A MAROSTICA": i vincitori

GRAND PRIX INTERNAZIONALE SCACCHIERA 2018: BERNARD BOUTON -FRANCIA



Umoristi a Marostica

48^ Rassegna Internazionale di Grafica Umoristica "UMORISTI A MAROSTICA"

Verbale di Giuria - Tema ACQUA

Da martedì 10 a mercoledì 26 aprile 2018 si sono svolti i lavori della Giuria di “UMORISTI A MAROSTICA” 2018.
La Giuria, così composta

Giromini Ferruccio Presidente
Minoggio Maurizio
Pollicelli Giuseppe
Quaranta Maria Grazia “Gio”
Tich Alessandro
Roberto Xausa, Cuman Mariangela, Cortese Giandomenico - Fondazione Banca Popolare di Marostica
Gruppo Grafico Marosticense,

esaminate le opere giunte da 329 Autori di 55 Paesi, prende atto di una partecipazione particolarmente generosa e ricca di stimoli e risultati in sintonia con il tema proposto Acqua,

ha deciso di assegnare il GRAND PRIX INTERNAZIONALE SCACCHIERA 2018 a:
BERNARD BOUTON -FRANCIA

Il PREMIO SPECIALE “MARCO SARTORE” a:
TOTI BURATTI- ITALIA

Il PREMIO SPECIALE “SANDRO CARLESSO” a:
ALIREZA KARIM MOGHADDAM- IRAN

Il PREMIO INTERNAZIONALE UMORISTI A MAROSTICA delle opere finaliste viene assegnato a pari merito a:
SELOI PETERS - BRASILE
LUIUN – CINA
MARCO SPADARI - ITALIA
JEAN LOIC BELOM - FRANCIA
KRZYSZTOF GRZONDZIEL –POLONIA
ALI SUR – TURCHIA
CHRISTINE TRAXELER- FRANCIA

GRUPPO GRAFICO MAROSTICENSE
MAROSTICA - VICENZA - ITALY –c/o ASSOCIAZIONE PRO MAROSTICA Piazza Castello,1 - Tel. e Fax. 0424 - 72127
C.F. P.IV01738870243

E-mail umoristiamarostica@gmail.com - Sito internet: //www.umoristiamarostica.it
PREMIO SPECIALE “MARCO SARTORE” : TOTI BURATTI- ITALIA



PREMIO SPECIALE “SANDRO CARLESSO” : ALIREZA KARIM MOGHADDAM- IRAN

giovedì 5 novembre 2015

Messico: La Ciudad de las Ideas 2015

Cartoons
International Cartoon Contest
Through a caricature, enter to win your ticket to La Ciudad de las Ideas 2015 This scholarship calls for national and international community of cartoonists to interpret the dangerous question of the year in a work of authorship.

CARICATURAS
Concurso Internacional de Caricatura.
A través de una caricatura, participa para ganar tu boleto a La Ciudad de las Ideas 2015. Esta beca convoca a la comunidad nacional e internacional de caricaturistas para interpretar la pregunta peligrosa del año en una obra de su autoría.

Concorso di disegni satirici internazionale.
Con una caricatura, puoi partecipare per vincere il tuo biglietto per La Ciudad de las Ideas 2015 Questa borsa di studio chiama la comunità nazionale ed internazionale di vignettisti per interpretare la domanda pericolosa dell'anno in un opera d'autore.





Primo premio



SILVANO MELLO - MELLO
Title: Amarres Capitalistas, Desigualdades, Diferencias
Year: 2015
Country: Brazil




Secondo Premio


MARILENA NARDI
Title: .Old Europe
Year: 2015
Country: Italy


Terzo Premio



SEYED ALI MIRAEE
Title: 1-The bias cause to return to primitive era. 2-All think that their belief is true. 3-Earth pollution
Year: 2015
Country: Iran

Menzioni d'onore


ELENA OSPINA
Title: ese es el punto...
Year: 2015
Country: Colombia



BERNARD BOUTON - BERNIE
Title: child labour
Year: 2015
Country: France



PEDRO MOLINA
Title: .
Year: 2015
Country: Nicaragua


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La Giuria


7o Concurso Internacional de Caricatura dentro del marco del Festival de Mentes Brillantes, presenta al honorable jurado de esta edición 2015

Cuenta regresiva, el jurado del Festival de Mentes Brillantes, Ciudad de las Ideas 2015 ya está en acción, lo componen: Andres Roemer, Mohammad Ali Khalaji de Irán, Adriana Mosquera Soto de Colombia/España, Omar Zevallos de Perú y su servidora Martha Barragan Mar.


http://www.ciudaddelasideas.com/caricaturas/


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martedì 27 gennaio 2015

"Giornata della Memoria".


27 GENNAIO 2015
Come dice Moni Ovadia, un giorno per tutte le memorie, di tutti i genocidi, di tutte le vittime innocenti e di tutti i martiri per le libertà.
(CARTOONMOVEMENT)
UBER

La rosa bianca
Die Weiße Rose
The White Rose
http://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_Bianca
http://en.wikipedia.org/wiki/White_Rose
http://de.wikipedia.org/wiki/Wei%C3%9Fe_Rose






Prima di tutto vennero a prendere gli zingari.
 E fui contento perché rubacchiavano.
 Poi vennero a prendere gli ebrei. 
E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. 
Poi vennero a prendere gli omosessuali, 
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. 
Poi vennero a prendere i comunisti, 
ed io non dissi niente, perché non ero comunista. 
Un giorno vennero a prendere me, 
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht



Riverso



...per il giorno della memoria.
Perazzolli




PER NON PERDERE LA MEMORIA
Il 27 Gennaio sarà la Giornata della Memoria.
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa ricorrenza:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/15743705314/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews.info QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2015/01/27/la-giornata-della-memoria/
Moise


"Giornata della Memoria".
Paolo Morelli


Memoria
CeciGian


mn-giornata-del-ricordo_low.jpg

Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di concentramento tedesco di Auschwitz, ad ovest di Cracovia, nel sud della Polonia. Mentre si avvicinavano, le SS iniziarono l’evacuazione. Circa 60 mila prigionieri furono costretti a marciare verso ovest, la maggior parte, per lo più ebrei, verso la città di Wodzislaw nella parte occidentale dell’Alta Slesia. Migliaia di persone furono uccise in fretta nei giorni precedenti, il più possibile.
Durante la marcia della morte le SS spararono a quelli che, stremati, non potevano continuare a camminare. per il gelo e la fame. Morirono in più di 15 mila. Quando entrò, settant’anni fa, l’esercito sovietico trovò e liberò oltre 7 mila sopravvissuti, malati e moribondi.
Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state deportate ad Auschwitz tra il 1940 e il 1945. Di queste, almeno 1,1 milioni sono state assassinate.
Sono cose che tutti dovrebbero sapere… ma le ho riscritte qui, ora.
Per l’ennesima volta.
Per non dimenticarlo mai.

Pietro Vanessi




Pietro Vanessi


dove non arriva la memoria
Marco Careddu



Residui non rimossi
Kurt



Link with the past
  Bernard Bouton
27 Jan 2015



Commémorations des 70 ans de la libération du camp de concentration d'Auschwitz-Birkenau,
dessin de Pinter.






Auschwitz 70 ans
01/27/2015 par Michel Kichka
Un des dessins que, petit (à 12 ans), je recopiais dans les livres sur la Shoah que je dérobais en cachette de la bibliothèque de mon père. Et à côté, un  dessin fait récemment.



Milko



Moni Ovadia e il giorno della memoria
“Celebrare la Shoah senza retorica”

In occasione del 27 gennaio il drammaturgo e scrittore di origini ebraiche invita a una maggiore consapevolezza storica e politica: “L’Italia è ancora un Paese che non ha fatto i conti con le proprie colpe”
Ricordare la Shoah senza “retoriche o false coscienze”. Senza discriminazioni tra le vittime, non rivolgendo l’attenzione solo allo sterminio degli ebrei, ma anche a quel resto di umanità che è stata cancellata dalla follia dell’uomo: rom, slavi, omosessuali, testimoni di Geova. Sono queste le speranze di Moni Ovadia,drammaturgo e scrittore d’origini ebraiche, cheloraquotidano.it ha intervistato in occasione della “Giornata della Memoria”.
- Il 27 gennaio è il giorno della memoria. Che cosa rappresenta e in che modo si può evitare che si riduca a un rituale vuoto, retorico?“La prima cosa è che vanno bandite le retoriche e le false coscienze. Facciamo questa celebrazione, film, discorsi, confronti, e poi ad esempio i rom, che sono stati uno dei popoli ad essere sottoposti al progetto di sterminio totale, non ricevono praticamente attenzione rispetto a quella rivolta allo sterminio del popolo ebraico. Io sono ebreo, ma non si può fare discriminazione tra le vittime. Ci sono stati i rom, gli antifascisti, tremila slavi, gli omosessuali, i testimoni di Geova. I primi sterminati sono stati i menomati. C’è stata un’umanità che è stata cancellata. Ultimamente alcuni politici disinvolti hanno cercato di collocarsi in sintonia con la israelianizzazione della Shoah. Questo ridurrebbe la Shoah a un fatto nazionale, mentre Primo Levi ha scritto Se questo è un uomo, non Se questo è un ebreo“.
- Lei ha affermato che mentre in Germania hanno fatto i conti con la propria colpa, in Italia si tende a negare la propria colpa che non è soltanto quella di complicità al nazismo ma di veri e propri genocidi…“Eh sì, andiamo a vedere in Cirenaica, per esempio. Là non c’erano i nazisti, c’erano solo i fascisti del generale Graziani”.
- E che conseguenze ha questa mancata presa di coscienza della propria colpa in Italia?“Semplice, non vede come siamo conciati in questo Paese? Siamo un Paese che ha le strutture portanti che non reggono. L’ha insegnato Freud: se tu non fai i conti con chi sei, se tu rimuovi i traumi ritornano in forma di patologia. I tedeschi infatti si vede dove sono. La Germania oggi è una delle democrazie più affidabili, ma sa perché? Loro hanno smesso di chiedersi: perché abbiamo fatto questo agli ebrei? Perché abbiamo fatto questo ai rom? Finalmente i tedeschi si sono fatti una grande domanda: perché abbiamo fatto questo a noi stessi? Come abbiamo permesso che la nostra nazione così civile, così colta, si sia ridotta a una nazione di carnefici?”.
- Perché ancora in Italia non ci si riesce a porre queste domande?“Perché noi non abbiamo fatto la defascistizzazione del Paese. Quello che i tedeschi hanno fatto con un lungo lavoro difficile, anche contraddittorio, che si è chiamato denazificazione. Questo è un Paese delle bugie, delle non verità. E infatti vediamo come siamo ridotti”.
- Sempre restando in ambito italiano, l’antisemitismo si può collegare ad altre forme di razzismo. Per esempio, adesso vediamo questo proliferare della retorica dell’odio contro la migrazione. Il promotore Salvini, che sta facendo anche molto consenso qui in Sicilia…“Cosa vuol dire? Che l’Europa non ha ancora imparato. E l’Italia in particolare. L’Europa tollera un governo come quello di Orban in Ungheria, parafascista. E l’Italia è ancora qui a dirsi “italiani-brava gente”, invece di dirsi: ragazzi, ne abbiamo combinate di cotte e di crude. E allora noi non raccontiamo tutte queste cose. Andiamo avanti vivendo di retorica e i risultati si possono apprezzare”.
- Quindi, durante il giorno della memoria si dovrebbe partire da qui, dall’evitare la retorica?“Esattamente. Il giorno della memoria deve diventare il giorno delle memorie. Questo pianeta è profondamente malato. Solo l’onestà intellettuale e un lungo lavoro culturale ci salva, ma se noi andiamo avanti così il giorno della memoria diventerà una melassa retorica, soprattutto quando andranno via gli ultimi testimoni”.


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"Quatuor pour la fin du Temps" composto da Olivier Messiaen nel campo di prigionia di Görlitz tra il 1940 e il 1941



Memoria, perché?


L’Uomo, tu uomo, sei stato capace di far questo; la civiltà di cui ti vanti è una patina, una veste: viene un falso profeta, te la strappa di dosso, e tu nudo sei un mostro, il più crudele degli animali.
E’ prefazione di Primo Levi (n.ro tatuato KZ 174517) alla raccolta di circa 250 “disegni” schizzati dalle matite impugnate da alcuni internati nei lager nazisti e raggruppate in un libro da Arturo Benvenuti oggi 92enne. L’uomo, nonostante che negli anni 80 li avesse già catalogati e distribuiti gratuitamente grazie alla sua, e di sua moglie, sofferta instancabile minuziosa ricerca in tutta Europa, ha deciso solo oggi di pubblicarli ufficialmente: “K.Z. Disegni dai campi di concentramento nazifascisti” (KZ sta per Konzentration Zenter) perché la «logica dell’annientamento attraverso il camino» resta e ritorna al netto di ogni retorica.
Nel XXI secolo, seppur prodigo nel memorizzare Giorni del ventesimo, si perpetrano ancora e come allora persecuzioni, genocidi, nefandezze analoghe al XX.
Saranno forse i “disegni” dei bimbi (ché gli adulti non disegnano più) terrorizzati dalle sterminatrici guerre contemporanee a “fare” i Giorni della memoria nel XXII secolo? Forse. Ma solo se resterà  un uomo non disposto a rassegnarsi alla realtà delle cose, così ben descritta da quella prefazione di Levi. 
27 gennaio 2015



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