Garbo, intelligenza, acume, eleganza, competenza. Philippe Daverio era tutto questo, ed era uno degli ultimi a resistere in qualche modo, in un'Italia dove quelle doti assumono sempre più sembianza di handicap.
Signore fino all'ultimo, non si lasciò andare ad ingiurie nemmeno quando la solita lungimirante Rai chiuse il suo programma Passepartout, uno dei pochi per cui valesse ancora la pena pagare il canone. E da signore, si congeda.
Grazie Philippe, grazie per averci provato. ❤️
Signore fino all'ultimo, non si lasciò andare ad ingiurie nemmeno quando la solita lungimirante Rai chiuse il suo programma Passepartout, uno dei pochi per cui valesse ancora la pena pagare il canone. E da signore, si congeda.
Grazie Philippe, grazie per averci provato. ❤️
Se n’è andato nel modo più lontano da come riempiva la scena: in silenzio, senza preavviso, per un male non curabile di cui fino all’ultimo non ha voluto parlare. Aveva 70 anni: troppo presto per chiunque. Abbastanza per aver lasciato una traccia indelebile.
Dandy d’altri tempi, istrionico, europeista sfegatato, appassionato avversario del sovranismo (che lui preferiva chiamare “cretinismo”), eppure amante come pochi dell’Italia di cui ha ereditato la metà di sangue paterno, Philippe Daverio è stato, soprattutto, e prima di tutto, un grande storico dell’arte e divulgatore televisivo e non solo.
Chi lo ha potuto conoscere, o anche solo ascoltare, ha in mente l’incanto di quelle lectio ovunque affollatissime in cui l’arte diventava scusa per parlare di noi, delle nostre bellezze e delle nostre miserie. Un viaggio.
Eppure, oggi che quel viaggio è concluso, la prima parola che esce fuori spontanea da tutte le persone note o meno note che lo stanno salutando è “simpatia”. La seconda è “garbo”.
Perché questo era Philippe Daverio: un gentiluomo.
E perché, in fondo, quando cala il sipario, puoi essere anche un gigante della cultura, ma quello di cui si ricordano tutti è chi sei stato e cos’hai lasciato. Spero che un po’ di questo affetto se lo stia gustando, sotto gli occhialini tondi e il suo papillon.
Buon viaggio. Lorenzo Tosa
“E' l’essere umano, nella sua essenza ontologica, a essere irrimediabilmente complicato e proprio per questo motivo così curiosamente creativo e degno di nota.”
Philippe Daverio
Grazie...
© Umberto Rigotti
© Roby il pettirosso
© Perazzolli
Daverio
Philippe Daverio , oggi ci ha lasciato l’ultimo divulgatore dell’arte in TV.
©️Gbeduschi’2020
©Tiziano Riverso
Un saluto al grande Philippe Daverio, ai suoi inconfondibili occhialini tondi e ai suoi coloratissimi papillon; un saluto a quella sua fantastica ed elegante intelligenza. Ciao Philippe! By Chenzo, www.chenzoart.it #philippedaverio #Philippe #passepartout #chenzo
© Lorenzo Bolzani
© Soria
Pier Francesco Uva
2 Settembre 2020
Un piccolo, semplice, ma sincero Omaggio a Memoria di Philippe Daverio, Persona Eccezionale, dal 'Vs' Mike,
© Mike Comics.
" Con questo disegno Emilio Giannelli, vignettista del Corriere della Sera, fa dell'ironia sul premio «12 Apostoli» che ha ricevuto a Verona nel 2012. Nella vignetta sono presenti lo stesso Giannelli, Philippe Daverio e alcune firme del Corriere, tutti ritratti come nel affresco di Leonardo «L'ultima cena». Ma questa volta, come ha spiegato l'autore, a morire sarà solo il gallo.
Tra i tanti filmati per ricordare Daverio ho scelto questo dove parla di cose di Parma la mia terra 😏
E Adesso chi ci resta? Sgarbi?
Ma Daverio, come potete vedere nel filmato sotto pensa che Sgarbi ...
© Riverso
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++++Diversi Sgarbi. L'incontro avvenuto lo scorso 7 maggio per parlare di Sgarbi con @VittorioSgarbi insieme a @PhilippeDaverio e molti ospiti pic.twitter.com/2Pl3RlDWmd
— raicinque (@raicinque) May 12, 2017
I putti della Madonna Sistina dipinta da Raffaello commentano la dipartita del grande critico e con rammarico non trovano un degno successore.
https://www.nicocomix.it/philippe-daverio/
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© Nicocomix
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