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martedì 6 novembre 2012
Profumo di morte
Profumo di morte
di Nadia Redoglia
Si chiamava Carmine Cerbera. Al suo funerale la vedova, rivolta agli applausi di chi evocava il suo nome ha urlato: “chiamatelo professore!” Lui era infatti docente di storia dell’arte che pochi giorni prima di ammazzarsi (giovedì mattina) accoltellandosi, aveva ottenuto anche una laurea specialistica. Ma dagli anni ’90 era un precario e nel 2012, a quasi 50 anni, lo era ancora (il fatto che per primi siamo proprio i ministri dell’istruzione ad approvare che il termine “precario” equivalga a “per sempre” la dice lunga sul loro grado d’istruzione). Partecipò al concorso di settembre indetto dal ministro Profumo a mo’ di colpo di spugna su supplenze e incarichi annuali. Naturalmente il professore, dato il suo curriculum per ovvie ragioni pregno d’esperienze, sperava d’essere chiamato a “cattedra fissa”, ma era tormentato dai troppi anni di precariato che, sempre per l’ovvietà delle ragioni, inevitabilmente avevano influito sugli anni anagrafici, riducendolo al terrore della “rottamazione”. La chiamata non è arrivata: così ha scelto di distruggersi prima d’essere distrutto “da ministero” per pubblica indegnità…
I tagli chirurgici che ormai, più che asportare il male, sopprimono (rottamano?) il paziente è da troppo tempo che sono praticati nella scuola pubblica: scolari con disturbi d’apprendimento privati dell’insegnante di sostegno, decurtati i pacchetti ore per l’apprendimento dell’italiano ai bimbi stranieri, compresenza docenti nelle classi per svolgere attività di recupero e di gruppo non esiste più, aggiornamenti per corpo docenti sono un pio ricordo, tutto ciò che è la manutenzione per un minimo di igiene e decenza per alunni e insegnanti è demandato al volontariato parentale e ai “bidelli” di buona volontà e via così con questo sistema…
«I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»: questo impone la Costituzione. Operare con quei tagli, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti, è totalmente difforme da quelle imposizioni!
Delle due l’una, salvo modificare la Costituzione: o ci restituite le scuole pubbliche degne di tale nome oppure, prima di definire “paritarie” le scuole private, sarebbe appena il caso di ridurre tali nelle medesime (pessime) condizioni!
5 novembre 2012
Ringrazio Tiziano Riverso per la partecipazione con il suo disegno.
CARMINE, PROF PRECARIO, SUICIDA A 50 ANNI. MINISTRO, MI STAI DISTRUGGENDO IL FUTURO
L'anomalia italica si manifesta in tutti i modi immaginabili.
RispondiEliminaSembra quasi che, ultimamente, si tenti il possibile per distruggere tutto ciò che di buono esista nel paese.
Che sia una generazione dannata è da tempo che me lo chiedo, spero che questa capacità distruttiva dei nostri amministratori non vada più oltre e si ricominci nell'interesse del popolo.
Vedere il mio paese ridotto in queste condizioni fa molto male!