martedì 31 luglio 2018

Bedonia: Mostra delle Caricature dei World Humor Awards dal 31 luglio - 19 agosto

Ha scritto Giovannino Guareschi: 

«Il paese di Mondo Piccolo è un puntino nero che si muove, assieme ai suoi Pepponi e ai suoi Smilzi, in su e in giù lungo il fiume per quella fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino: ma il clima è questo. Il paesaggio è questo: e, in un paese come questo, basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla canapa, e subito nasce una storia.»

I World Humor Awards sono una di queste storie e il puntino nero che si muove arriva anche al Seminario di Bedonia in Val Taro in quella che è un’oasi di pace per rigenerarsi nel corpo e nello spirito. Spiritualità, cultura, natura e sport.


Locandina dell'evento "Mostra internazionale caricatura" dai World Humor Awards organizzati dall'Associazione Culturale Lepidus.it

Fino al 19 agosto 2018, una selezione dei disegni umoristici dei disegnatori che hanno partecipato alla sezione "Caricature" dei World Humor Awards viene esposta al Seminario di Bedonia in Val Taro (PR) ... ecco alcuni momenti dell'allestimento della mostra che verrà inaugurata il 31 luglio - con la partecipazione di Angiolo Tavanti della presidenza di FITeL Emilia-Romagna - e rimarrà esposta fino al 19 agosto 2018.






Seminario di Bedonia
Via Don S. Raffi, 30
Tel +39 0525.824420
e-mail: info@seminariobedonia.it
web site: http://www.seminariobedonia.it
orari di apertura: Lun-Sab: 09 - 12.30 a.m. 15 – 19 p.m. Dom. 09 - 12.30 am
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Approfondisci a questo link: http://www.crtfiteldelducato.it/1/le_caricature_dei_world_h…
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#GiovanninoGuareschi; #WorldHumorAwards; #SeminarioVescovileBedonia; #CRTFITeLdelDucato; #FITeLEmilia-Romagna; #FITeL; #Lepidus


Mostra delle Caricature dei World Humor Awards
L'esposizione dei disegni umoristici, che hanno partecipato alla sezione "Caricature dei World Humor Awards", sarà inaugurata il 31 luglio - con la partecipazione di Angiolo Tavanti della presidenza di FITeL Emilia-Romagna - la mostra resterà aperta al pubblico fino al 19 agosto 2018 nel Seminario di Bedonia in Val Taro (PR). I World Humor Awards arrivano con questa iniziativa al Seminario di Bedonia in Val Taro in quella che è un’oasi di pace per rigenerarsi nel corpo e nello spirito. Spiritualità, cultura, natura e sport.




domenica 29 luglio 2018

Grecia in fiamme

Καλημέρα(όσο γίνεται...)
από την ΕφΣυν του Σαββατοκύριακου 28,29-07-2018
Buongiorno (per quanto possibile...)
Da ephsyn di fine settimana 28,29-07-2018
di Michael Kountouris


Ad una settimana di distanza i roghi sono stati spenti ma c'è tanto tanto da fare.
Una preghiera per gli amici greci.


Greece is burning...!    Ramses Morales Izquierdo
Greece is burning...!
24 Jul 2018

#Atene #Greece #Europa Civiltà. Per @ilmanifesto
Mauro Biani


Fires in Greece    Anthony Garner (Ant)
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24 Jul 2018



"Greece on Fire"
Devastating wildfires have been targeting Greece´s capital Athens and its surrounding cities, leaving at least 74 people dead and forcing hundreds of residents and tourists to flee for their lives.
#greeceonfire #Greece #Grecia #HelpGreece #EU #Athens #PrayForGreece
rodr
Antonio Rodriguez Garcia


Difficult, sad times :'( My heartfelt condolences... #GreeceInFire #Hellas #firuzKutal #tragedy #fire #sad #sky
Firuz Kutal



Guy Badeaux (Bado)
@guybadeaux  25 lug
Dessin de mercredi: tuerie à #Toronto et incendies meurtriers en Grèce.
Disegno di mercoledì: omicidi #Toronto e incendi mortali in Grecia.


A Bad Moon Rising    Enrico Bertuccioli
Greece on fire...
25 Jul 2018


Greece wildfires    Tasos Anastasiou
25 Jul 2018



Ci sono momenti in cui una risata può darti forza e positività, momenti in cui una battuta può salvarti.
Questo non è uno di quei momenti.
Arkàs.
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Devastanti incendi hanno messo in ginocchio lunedì scorso la Gracia, portando ad un catastrofico numero di vittime. Accertate finora 91 ma mancano ancora molte persone all'appello.
Il premier greco, Alexis Tsipras, in visita in Bosnia, è tornato immediatamente ad Atene ed ha richiesto aiuto a Bruxelles per la catastrofica situazione.
 Il Primo Ministro ha insinuato anche la dolosità degli incendi.
Il ministero delle Infrastrutture annuncia che sono state coinvolte 1.218 case - il 49% di quelle danneggiate - risultano inabitabili e irrimediabilmente distrutte.

sabato 28 luglio 2018

Finalisti della prima edizione del Concorso LIBEX-2018

© Ramses
COMUNICATO STAMPA

Satira politica in mostra a Conversano
55 le vignette selezionate
nel concorso LIBEX-2018 del Centro Librexpression

Sono 55 le vignette selezionate per la finale della prima edizione del concorso LIBEX-2018 indetto - il 15 maggio scorso - dal Centro Euro-mediterraneo LIBREXPRESSION della Fondazione “Di Vagno” di Conversano. Un concorso internazionale di vignette satiriche, per la promozione della libertà di espressione e della satira politica, che ha visto una giuria composta da vignettisti di fama internazionale, quali Fabio Magnasciutti e Marco De Angelis, e da tre giornalisti, capo redattori, che utilizzano le vignette satiriche sui loro media: Gian Paolo Accardo (Voxeurop.eu), Cristiana Castellotti (RAI-Radio 3) e Piero Ricci (La Repubblica, Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia).
A presiedere la giuria Thierry Vissol, direttore di LIBREXPRESSION - Fondazione “Di Vagno”.

Una prima edizione di grande successo: 260 candidati da 55 Paesi, per 635 vignette realizzate sul tema scelto per la 14esima edizione del festival Lectorinfabula e cioè “Immaginazione e Potere nell’era digitale”. La selezione non è stata facile. I lavori vantano tutti un livello molto alto ed una sensibilità molto vicina alle sfide della modernità: dallo smartphone all’Intelligenza Artificiale, ai Robot.


Le 55 vignette faranno parte della mostra allestita, nell’ambito del Festival, nel chiostro del Monastero di San Benedetto a Conversano. Le 10 migliori tra queste 55, saranno votate nei prossimi giorni e riprodotte sotto forma di cartoline postale. I tre vincitori verranno premiati durante Lectorinfabula, domenica 16 settembre. Tutti i selezionati riceveranno una copia del catalogo della mostra.


Maggiori informazioni sono reperibili sul sito e sui canali social del Centro Librexpression: www.libex.eu


Di seguito l’elenco dei 55 vignettisti provenienti da ogni parte del mondo, raggruppati secondo il Paese di provenienza:

Algeria Nour El Yakine FERHAOUI
Azerbaijan Seyran CAFERLI
Belgio  Luc VERNIMMEN
Brasile Paulo Sergio JINDLET e Silvano MELLO
Burkina Faso Damien GLEZ
Cina LI JINGSHAN, ZHU SHAOWEI, JIN XIAO XING e DUOYI YANG
Colombia Orlando CUELLAR e Elena OSPINA
Croazia Nikola LISTES
Cuba Yoemnis BATISTA del TORO
Egitto Mustafa OMAR SEDEK
Francia/Iran HEIDARI Shahrock
Francia Pascal KIRCHMAIR
India Kallol MAJUMDER
Indonesia Jitet KUSTANA
Iran Efat AMJADIPOOR, Esmaeil BABAEI, Yalda HASHEMINEZHAD e Javad TAKJOO
Italia Mauro BIANI, Guido CLERICETTI, Lido CONTEMORI, Gabriele CORVI (Lele), Emanuele DEL ROSSO, Giuseppe INCIARDI, Gianlorenzo INGRAMI, Walter LEONI, Andrea PECCHIA, Umberto ROMANIELLO e Lamberto TOMASSINI (TOMAS)
Libano/Francia Patrick PINTER
Macedonia Jordan POP ILIEV
Norvegia Fadi TOON (Fadi Abou Hassan)
Romania CRISAN & PETRY e George LICURICI
Russia Wladimir SEMERENKO e Aleksandr ZUDIN
Serbia Milenko KOSANOVIC
Spagna Josef PRCHAL
Stati Uniti d’America Mary ZINS
Svizzera Vincent CHEVALLEY e Vincent DI SILVESTRO
Thailandia Passaprawas A-CHINOBOONWAT
Tunisia Nadia KHIARI (Willis from Tunis)
Turchia Ömer ÇAM e Oguz GUREL
Ucraina Konstantin KAZANCHEV, Vladimir KAZANEVSKY e Oleksiy KUSTOVSKY
Uruguay Leslie RICCIARDI
Uzbekistan Shavkat MUZAFFAR (TUPAROV)


Lectorinfabula
Fondazione G. di Vagno         T. +39 0804959372
Via San Benedetto, 18           M. +39 3661924625
70014 Conversano (BA)        info@lectorinfabula.eu

venerdì 27 luglio 2018

"S-CooMix 2018" concorso internazionale di umorismo e satira





REGOLAMENTO "S-CooMix 2018”

1 - TEMA Il comune di San Giuliano Milanese in collaborazione con S-Cool promuove il concorso internazionale S-CooMix! per vignette umoristiche e satiriche di costume sul tema “Scuola”

2 - PARTECIPAZIONE Il concorso è aperto a tutti i disegnatori del mondo e sarà diviso in due categorie, vignettisti OVER 18 (maggiorenni) e UNDER 18 (minorenni).

mercoledì 25 luglio 2018

"Mi chiamavano Togliatti" di Vincino



di Vincino
Mi chiamavano Togliatti

Autobiografia disegnata a dispense
UTET

Forse non lo sapevate, ma da piccolo Vincino odiava Togliatti. E per un motivo più che giustificato: «Siccome avevo il naso buffo e gli occhialini tondi, a scuola i compagni mi chiamavano Togliatti. “Ehi, Togliatti, prrrr!” Erano i giorni del dramma di Ungheria».

Questa è solo una delle mille, scomode rivelazioni di una vita disegnata male, anzi: peggio.

Tutto ha inizio nel 1957, quando un Vincino undicenne presta la penna al giornalino delle maestre amiche di sua madre, per una prima vignetta satirica addirittura sul Mercato Comune Europeo.

Da lì in poi, è un crescendo di azioni sconsiderate: dalle lotte politiche nella Palermo di Ciancimino alle prime rubriche per “Lotta Continua”, tra mastini napoletani e pistole; dai soggiorni in carcere («Esperienza bellissima, la consiglio a tutti») alla naja come architetto sovversivo. E poi la fondazione del famigerato “Male”, con la sua satira feroce e le finte prime pagine di “Repubblica” («Arrestato Ugo Tognazzi. È il capo delle BR»), che gli vale perfino una cena al Quirinale con Sandro Pertini.

E ancora: il furto di una Panda di proprietà della Fiat, le incursioni travestito da Craxi a un comizio dello stesso, il pornofotoromanzo con Cicciolina, i viaggi a scrocco per “Avaj”, la finta epurazione dal “Foglio”, ordita insieme a Giuliano Ferrara…

Mi chiamavano Togliatti è uno sghembo manuale di satira, un flusso d’incoscienza, un’autobiografia oscena e candida, funestata dalle facce note di Andreotti, Fanfani, Agnelli, Berlusconi, Scalfari, Occhetto, ma anche ispirata a ricordi affettuosi e privati: il padre, direttore integerrimo dei cantieri navali palermitani, la famiglia e i figli, gli amici geniali morti troppo presto, come Stefano Tamburini e Andrea Pazienza.


Vincino ha deciso di vuotare il sacco perché nella vita arriva un momento in cui certe cose non riesci più a tenerle dentro, ma soprattutto perché non voleva perdere l’occasione di farci diventare tutti, dal primo all’ultimo dei lettori, complici delle sue malefatte.
Giuliano Ferrara



1 –Prefazione di Giuliano Ferrara per il Foglio a “Mi chiamavano Togliatti” di Vincino 
Populista, infame, genio. Ecco perché Vincino è un grande, Giuliano Ferrara, Il Foglio, 10 luglio 2018

Vincino è un populista, un antisistema, pero conosce la storia, e un populista che si e informato. Uno dei suoi fantasmini o silhouette dice a un altro, per spiegarsi tante cose tra padri e  gli: «Voi avete avuto la guerra, noi il ’68. Meglio noi».

C’e nient’altro da dire. Vincino ha sempre paura, e sempre in fuga da chi lo vuole prendere a botte, strilla in questura  fino a impietosire i poliziotti che lo corcano, ne prende tante, ne da qualcuna, scherza e bi- scherza, arriva nella redazione di “Lotta Continua” e dice di levare l’argenteria dai tavoli della redazione, niente revolver, perchè e un fifone di coraggio, formato a Palermo tra i morti di mafia che non riesce a disegnare se non in pantomima, ha la faccia come il culo della satira, se ne impipa di tutto e della bella figura prima di ogni altra cosa.
Il suo completo disinteresse si rovescia nell’ironia dell’avidita, si dispera come Leporello per la sua mesata: c’e sempre il problema del compenso a Vincino, che è per di piu architetto, ma che vergogna, laureato con il minimo dei voti, e questo e un vanto, militante ma venduto, un piccolo borghese che ha strillato le sue battute, e stillato i suoi disegnini, nel “Corriere” e nel “Foglio”, da cui lo abbiamo provvidenzialmente licenziato, e anche se per burla lui si è messo paura, e se ne vanta per un quarto di secolo.

L’infamia di Vincino non ha confini, la generosita naturale non lo riscatta, la dissipazione non lo ricompone, nel suo andare dinoccolato, fumato, nel suo barbonismo principesco, nel suo sorriso diffidente e ineguale mostra di non essere una persona integra.
E questa è la sua estetica, la sua arte burlesca e malinconica, è disintegrato, tira via, non vuole si veda il minimo sforzo, si finge infernale per comporre vignette tipiche del paradiso, si batte ossessivamente per il free speech a patto che si capisca sempre bene quanto poco gliene freghi, e quando minaccia i commessi della Camera e la Nilde Jotti, tutta gente molto integra, di buttarsi di sotto se non gli fanno prendere appunti disegnati in tribuna, e chiaro il capriccio infantile, evidente la cialtroneria di cui i comunisti superintegri come il caro onorevole Pochetti, che lui chiama Pochino, lo accusano con enfasi vocale, mica in torto.

VIGNETTA VINCINO DAL FOGLIO FERRARA E LA GIORNATA DI LAVORO AL FOGLIO

Purtroppo per lui è un letterato di genio a cavallo di due secoli, se tira una riga c’e una storia, se tondeggia e colora ecco un romanzo, ma appena senti la storia vedi che è secca come una riga, appena sei nel romanzo ti catapulti nell’Ottocento, nel secolo dello stile.

Altri fanno satira, lui ha fatto stile. I suoi errori di italiano sono commoventi, un artefatto naturale che nemmeno Madame Bovary. La presa sul tempo, il suo punctum senza studium, e puro Roland Barthes.
La sua vignetta e l’archetipo vivente del clic. Il cialtrone sofisticato è stato al “Foglio” la nostra speranza, il nostro specchio, la nostra risorsa d’acqua e di alcol e di fumo. Fino a un certo punto.

 Agli inizi il principe Carlo faceva l’erotomane, lui ce lo mandava molto visibilmente arrapato e con l’Union Jack, il prode caporedattore Buracchio aveva dei dubbi, lui lo degradava per fax a “redattore addetto alle vignette”, a me toccava la bella figura libertaria del direttore, sior direttore, che autorizza con sovrano sprezzo del pericolo.

A forza di cialtronate Royal Watch fece di me un autocrate liberale, che vergogna. Poi Berlusconi fece un’esplorazione politica delle sue e Vincino ne disegno sedici che ruotavano allegri e affannati nell’aria a gran velocita con la dicitura «Dura la vita dell’esplorator», il suo amore passionale per il Cav. era incantevole. Questo gran ruffiano. Rendeva grottesca pure la nostra fronda.
La grandezza di Vincino non sono i giornaloni e i giornalini a cui si e legato, sopra tutto per soldi, la sua forza e stata “Il Male” e tutti quei giornali che in questo suo memoir racconta da vantone e da ballista.

Però sono stati giornali veri, nati d’insuccesso, coronati da successo, strangolati dall’anarchia e capaci di sfondare il muro del suono e delle copie, di fare tendenza, di farci scorticare dal ridere, dal sorridere, dal piangere lacrime amare, capolavori d’arte aggressivi e surreali, oltraggiosi e immodesti, che hanno fatto il culo al protocollo della democrazia liberale molto prima del vaffanculo di Gribbels.

IL MALE DI VAURO E VINCINO LE BRIGATE CONFINDUSTRIA

Vincino in quel letame disorganizzato si muoveva come un pesce nell’acqua, tiro fuori talento d’attore, imitava Craxi, si travestiva, procedeva di falso in falso in compagnia di Sandro Parenzo, di Ugo Tognazzi e di altri gentiluomini di malaffare.

E un uomo e un autore che ama l’assurdo, l’irriverenza e la sua seconda e terza pelle, dice di aver fatto la scuoletta con “Il Becco giallo”, con “L’Asino” di Podrecca, con Scalarini, dice di amare e imitare Reiser, mostra segni di camaraderie con figuri loschi e pericolosi della sua combriccola italiana, gli Sparagna, i Vauro, gli Staino, i Saviane, l’ardente Pazienza, insomma tutti i corruttori del linguaggio politico via satira la piu distruttiva, in questo libro c’e un curriculum impeccabile e totalmente falso.
Sta con questi suoi fratelli, ed e chiaro che alla radice c’e un rapporto con suo padre, formidabile  gura di manager dei cantieri navali di Palermo al centro di un sistema di potere che e stato la vera natura dell’Italia repubblicana negli anni d’oro, altro che Benito Crazzo ladro, un uomo integro  no alla durezza del simbolico che Vincino amava  no al punto di farne il ribaltone incarnato che si sa, sport che i  gli praticano dai tempi di Edipo alla stagione di Freud e di Jung.

Ma Vincino è dei nostri? No, e his own man, fa quel che cazzo gli pare, ritira qualche vignetta se la tipografia è ferma per un suo oltraggio, obbedisce se sia il caso, in prevalenza fugge, sfugge, svicola e sta al fronte in modo sfrontato, mostra il petto e ritira la mesata.

Aristocratico, svagato, estremista, cedevole, si presenta come un lumpen, come un dannato della vignetta inscritto nel suo recinto sacro, che peraltro non ha come si sa confini, Vincino disegna sprazzi, nuvolette, ovali, tableau disordinati, concatenazioni scatenate, non vignette se non occasionalmente.

D’altra parte e lui la vignetta che conta, il suo esame di stato con la pianta dell’Ucciardone spacciata al caro Franco Berlanda come un Panopticon dell’utopia, e lui il volgare truffatore che grida Viva il duce per salvarsi il culo, che si abbassa a scrivere agli esami da professionista, dopo due prove incredibilmente disegnate, per avere la Casagit.
E lui che crede troppo negli altri, nella vita miserabile e limitata in cui siamo costretti, nell’amore e nei viaggi e nella dissimulazione, per credere anche a se stesso. Genio, talento, azione, mito sono il suo tesoro disegnato e proiettato nel nulla del mondo, e guardate come lo ha sperperato.






2 – VINCINO, IL "POVERACCIO" CHE NON HA FATTO LA STORIA MA L' HA RACCONTATA
Mario Natangelo per il “Fatto Quotidiano”


IL MALE DI VAURO E VINCINO
"Io non ricordo come ricordo questo ricordo però ricordo": così inizia l' autobiografia Mi chiamavano Togliatti di Vincino, vignettista de Il Foglio e motore (im)mobile della satira italiana dagli anni 60 a oggi.

Una vita raccontata per giornali, da L' Ora di Palermo a L' avventurista di Lotta Continua, poi Il Male, Tango, Il Foglio, Corriere della Sera e ancora altri.
Una storia di riviste senza una lira e di contratti milionari, banchetti mondani e pezze al culo, risse furiose, morte e galera. Il vignettista Vincino è uno stratega impegnato in una perenne partita a scacchi contro il potere, qualsiasi esso sia, ma la cui minaccia è sempre uguale e l' autore ce la svela con un incubo avuto ai tempi in cui raccontava a disegni il Maxi-processo di Palermo: che uno di quei mafiosi gli tagliasse le mani.
vincino 15 anni dagospia
VINCINO 15 ANNI DAGOSPIA

Non che lo uccidesse, badate bene: che gli tagliasse le mani. Si è discusso molto di cosa sia la satira, specie dopo la carneficina di Charlie Hebdo del gennaio del 2015: nell' autobiografia di Vincino c' è l' essenza della satira.

"Un altro incontro con i fascisti avviene a Gela, mentre torno a casa da solo di notte. Cinque fascisti mi attorniano: 'Rosso, di': Viva il Duce!'. E io: 'Viva il Duce!'. Me la scapolo così. Lo so, non è onorevole ma mi salvo il culo": la satira 'se la scapola', quando può, sfugge a una situazione pericolosa sfilando via la testa dal cappio. Ma nel cappio la testa ce la infila volentieri, il cappio è l' essenza della satira: senza cappio, non c' è satira.
E di quanti cappi racconta Vincino, e di quante provocazioni ritirate per scapolarsela. Accetta di tacere una volta per continuare a colpire, perché la voce non si spenga mai e le mani non siano tagliate.

Dal primo giornalino scolastico sul quale ha iniziato a pubblicare vignette (all' età di undici anni) fino a oggi. Da Gianni Riotta a Enzo Biagi passando per Eugenio Scalfari, Lucia Annunziata, Claudio Sabelli Fioretti e altri ancora, Vincino dipinge un ritratto spietato non solo della classe politica, ma anche del mondo giornalistico.

VINCINO CON VALENTINA E MICHELE AINIS

Ma sia chiaro: Vincino non è un eroe, Vincino si presenta come un poveraccio che non ha fatto la storia ma l' ha raccontata, combattuta e spesso subita. Vincino è pragmatico, senza soldi non si campa: "Non ho mai rifiutato soldi", scrive, e quando lo criticano per avere accettato un premio 'borghese' come il Premiolino (uno dei più importanti premi giornalistici italiani) e i relativi 3 milioni di lire, lui risponde con una vignetta che recita: "Lettore, se ritieni che debba rifiutare il premio, invia Tre Milioni specificando: per Vincino acciocché rifiuti il Premiolino". Vincino è un poveraccio, ma è uno che si è divertito da matti. Vincino è uno che non ha avuto pietà per nessuno e mai per se stesso. Vincino è uno che i limiti della satira "li infrangiamo tutti con convinzione e pervicacia".
Vincino ha fatto lavori per il Pci facendosi pagare dalla Lega delle cooperative (Tangentopoli, do you remember?), Vincino ha scoperto chi c' era dietro il Golpe Tejero in Spagna, Vincino ha minacciato di buttarsi di sotto - alla Camera, dinanzi a un' inferocita Nilde Iotti - perché volevano impedirgli di disegnare dal vivo. Vincino è uno che scrive "un' autobiografia disegnata a dispense - Tomo I° (abbiate fede)" sapendo benissimo che il Tomo II non ci sarà ma noi avremo fede.
Eccolo, Vincino.
Ecco la satira.


VINCINO è il VINCITORE DEL 46° PREMIO SATIRA POLITICA FORTE DEI MARMI 2018
per  questo libro edito da Utet.
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Descrizione

Nel 1957 Vincenzo Gallo pubblica il suo primo disegno su un giornalino scolastico di Palermo (per intercessione delle amiche della madre): ritrae la nascita del Mercato comune europeo, con le caricature di De Gaulle, Eisenhower e i vari presidenti. E così Vincino, a soli 11 anni, pubblica la sua prima vignetta. È una autobiografia esilarante, in parte scritta in parte - ovviamente - disegnata: dall'infanzia nel dopoguerra alle prime lotte politiche nella Palermo di Ciancimino, dal ricordo affettuoso del padre direttore dei cantieri navali (un gentiluomo in un mondo già corrotto dai partiti) alle prime rubriche satiriche per il giornale di Lotta Continua. Vincino attraversa col candore che lo contraddistingue l'esplosione politica del '68 e quella creativa del '77, ci racconta di Adriano Sofri e di Andrea Pazienza, ci fa assistere alla nascita del mitico "Male", con la sua satira spietata e le finte prime pagine di "Repubblica" («Arrestato Ugo Tognazzi. È il capo delle BR»), che gli valse persino una cena privata con un insospettabile fan: Sandro Pertini. E poi "Cuore", "Il clandestino" con Vauro, fino alla finta epurazione dal "Foglio" nel 2002, ordita insieme al direttore Giuliano Ferrara come ultimo grande scherzo, in tempi ancora lontani dal terrore delle fake news.

Vincino e il flusso d’incoscienza, Rivista Studio, 12 luglio 2018

domenica 22 luglio 2018

CENTODIECI ANNI BEN PORTATI


Giovannino Guareschi e friends
© Mariagrazia Quaranta - GIO


CENTODIECI ANNI BEN PORTATI

Cinquant'anni fa, il 22 luglio 1968, moriva a Cervia lo scrittore e giornalista Giovannino Guareschi, nato il primo maggio 1908 a Fontanelle di Roccabianca (Parma). A seguire il funerale, solo pochi amici, tra cui Indro Montanelli, il direttore della Gazzetta di Parma Baldassarre Molossi, il direttore della Notte Nino Nutrizio, Enzo Biagi, Enzo Ferrari. 
L'Unità, quotidiano del partito comunista, commenta sarcasticamente: «Malinconico tramonto dello scrittore che non era mai sorto».

Trentatré anni dopo, Massimo Caprara, saggista e già segretario di Palmiro Togliatti, ex sindaco di Portici, membro del comitato centrale del Pci, deputato per diverse legislature, radiato dal partito nel 1969 per la sua adesione al gruppo «eretico» del Manifesto, farà autocritica. «Come Peppone, sono stato anch’io prigioniero volontario di un’ideologia mortificante (…) Trinariciuti? Sì, lo eravamo. Quell’immagine era formidabilmente vera». E dello scrittore parmense dirà che fu «un ruvido civilizzatore, mai compiacente con nessuno, uno scomodo intellettuale, un maestro eterodosso e grottesco, che concepiva la religione come senso comune dell’esistenza, filosofia spicciola del popolo». 
Nei suoi libri «l’avversario non è mai considerato un nemico, non è mai criminalizzato».
Ivano Sartori


1 ° Premio 2016 World Humor Hawards: Achille Superbi (Italia) - "Little World Award" Trophy



Giovannino Guareschi ha un moto di stizza durante la lettura dell'Unità.


Giovannino Guareschi osserva la vignetta del collega Carlo Manzoni che, pubblicata nel 1950 dal Candido, di cui era direttore, costò ai due una condanna a 8 mesi di reclusione per diffamazione e vilipendio al Capo dello Stato. La vignetta raffigura il presidente della Repubblica tra due file di bottiglie allineate a mo’ di corazzieri con la didascalia: «Nebiolo, Poderi del Senatore Luigi Einaudi». In pratica, Einaudi veniva accusato di vendere al Quirinale, cioè a stesso, il vino prodotto nei suoi vigneti.






 Giovannino Guareschi con Gino Cervi e Fernandel.

Giovannino Guareschi in tenuta contadina nel suo podere di Roncole Verdi (Parma).





Un candido reazionario 
(L'italiano più tradotto all'estero andò quasi solo al cimitero)
di Michele Brambilla






Nota: Gli amici di Giovannino Guareschi  
nella caricaturain alto sono: in seconda fila da sx a dx Raffaella Spinazzi  di Fany-Blog, Emilio Isca, Alessandro Prevosto / Palex , Marco De Angelis, Lucio Trojano ed in prima fila Alberto Guareschi e Gianandrea Bianchi.



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Giovannino Guareschi


L'immagine guareschiana del blog


Museo Luigi Mallé: conferenza "Giovannino Guareschi, libera penna in libero cuore" con Dino Aloi.

I cartoonist denunciano le violenze del governo in Nicaragua

Busy...    Pedro X. Molina
Today Ortega's congress passed a law that criminalize protest under the tag of "Terrorism" Meanwhile, more than 350 protesters dead and counting... Ortega's Paramilitary have killed unarmed nicaraguan citizens almost daily for the past 3 months and he continue to do so ... Please share and help us stop him.
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Oggi il congresso di Ortega ha approvato una legge che criminalizza la protesta sotto il nome di "Terrorismo". Nel frattempo, oltre 350 dimostranti sono morti  ... Il Paramilitare di Ortega ha ucciso cittadini non armati nicaraguensi quasi ogni giorno negli ultimi 3 mesi e continua a farlo .. Per favore condividi e aiutaci a fermarlo.
16 Jul 2018



Pedro X. Molina
Managua, Nicaragua
Il messaggio drammatico dell'artista nicaraguense Pedro X Molina (14 luglio 2018): Ciao mondo, mi dispiace disturbarla così tardi la notte o così presto la mattina, ma in Nicaragua, forze paramilitari pesantemente armate Il presidente Ortega ha sparato a un gruppo di studenti, sacerdoti e giornalisti UNARMED all'interno di una chiesa per 12 ore di seguito, abbiamo bisogno di noi.


What's wrong with the world?...    Pedro X. Molina
25 Jun 2018



Terrorism in Nicaragua...    Pedro X. Molina
Here you have another cartoon about Nicaragua. Ortega's paramilitary are using the same weapons, look and even the same pick ups (TOYOTA) than ISIS, the only difference is the flag. You can see their convoys in video if you search for it in the internet.
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16 Jun 2018


Nicaragua Blockades..    Pedro X. Molina
12 Jun 2018


Terrorism in Nicaragua...    Pedro X. Molina
Here you have another cartoon about Nicaragua. Ortega's paramilitary are using the same weapons, look and even the same pick ups (TOYOTA) than ISIS, the only difference is the flag. You can see their convoys in video if you search for it in the internet.
16 Jun 2018



GuerNICARAGUA...    Pedro X. Molina
Hello again, Another day full of terror by the forces of Ortega/Murillo government. This morning dead bodies showed up in the streets of Managua, the capital of Nicaragua, at least one of them is an US Citizen. Police without uniforms are shooting and kidnapping people in at least a couple of cities, looted business by government paramilitary forces everywhere... this is CHAOS.
02 Jun 2018


SOSNICARAGUA...    Pedro X. Molina
Masaya is a famous nicaraguan city due to is folklore, culture and historic bravery. It was attacked this Saturday May 12 by the Ortega Govt. for almost 24 hours. Death count keeps raising and the destruction in the city it´s pretty obvious. Today, people from Managua took their cars and motorcycles by hundreds and made it all the way to Masaya to show support to is people. The mask in this cartoon it´s a traditional Monimbo Mask from Masaya. They were used in the revolution against Somoza too.
13 May 2018



Nicaragua? Where's That?    Pedro X. Molina
A cry for help from Nicuraguan cartoonist Pedro X. Molina for the world to pay attention to what is happening in Nicaragua.
26 Apr 2018






La desnudez de Ortega
Bonil



DANIEL ORTEGA TRYANT-OSAURUS
#Nicaragua, para que la aprecien y compartan también en español, les traduzco esta caricatura que nos compartía el amigo y colega norteamericano Michael P. Ramirez hace algunos días sobre lo que pasa acá. #SOSNICARAGUA


DANIEL ORTEGA IN NICARAGUA
Rayma



Nota.

Da The Guardian
Solo pochi mesi fa il Nicaragua era considerato una delle nazioni più sicure e stabili dell'America centrale con un numero crescente di turisti che affollavano la "terra di laghi e vulcani" incuneata tra la Costa Rica e l'Honduras.

Ma da aprile questo paese di 6 milioni di persone è precipitato in una crisi con l'esplosione di una rivolta nazionale contro il presidente Daniel Ortega. Più di 300 persone sono state finora uccise, migliaia ferite. Le autorità britanniche ora sconsigliano tutti i viaggi, ma essenziali, in Nicaragua, mentre gli Stati Uniti hanno ordinato a tutti i membri del personale non di emergenza di andarsene e hanno detto ai suoi cittadini di considerare di fare lo stesso.

Ortega, che ora ha 72 anni, ha dominato la politica nicaraguense per decenni. Divenne un'icona di sinistra globale durante gli anni '80 grazie al suo ruolo nella rivoluzione sandinista del 1979 che rovesciò la destra dittatura di Somoza e la sua successiva guerra fredda con Washington. "Sembrava un topo di biblioteca che aveva seguito un corso di body-building", ha scritto Salman Rushdie, uno dei tanti simpatici osservatori internazionali, dopo un incontro del 1986 con il poeta-guerrigliero, noto ai fan come "Comandante Daniel".

Ma le azioni di Ortega sono gradualmente diminuite dalla sua rielezione del 2006 , con critiche - tra cui alcuni importanti ex alleati sandinisti - accusando l'ex marxista di erodere la democrazia e i diritti umani e diventare il tipo di tiranno brutale e corrotto che una volta ha combattuto.

Le proteste antigovernative sono scoppiate il 18 aprile su controverse riforme pensionistiche e da allora si sono trasformate in una più ampia ribellione volta a rimuovere dal potere Ortega e la sua impopolare moglie e vicepresidente, Rosario Murillo.

sabato 21 luglio 2018

9 anni!

Magica Fanyyyyyy :-) :-D: - *>: o O :-) ;-)

... in zona Cesarini !!!

Bacissimi

-
Gio
www.caricaturegio.altervista.it




Stavo per dimenticarmi che oggi è il Compleanno del blog 
ma Gio fantastica me lo ha ricordato!!

Grazie Gio , ma grazie a tutti voi che mi seguite sempre 

Grazie amici cari, grazie  di cuore!

lunedì 16 luglio 2018

Decima edizione di CartoonSEA : i vincitori.

Decima edizione del Premio Nazionale
 di Umorismo e Satira 
CartoonSEA 2018


DEFORMAZIONE PROFESSIONALE


 Grand Prix: Fabio Magnasciutti


Comunicato Stampa

Siamo giunti alla decima edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSEA, il concorso per vignettisti e disegnatori ideato, promosso e sostenuto da SEA Gruppo srl, con il patrocinio del Comune di Fano e della Provincia di Pesaro e Urbino.
Conclusa la fase di candidatura e selezione dei lavori presentati, ora segue la rivelazione dei vincitori e il momento espositivo delle opere: una mostra dei lavori premiati che sarà arricchita da una selezione di ulteriori opere partecipanti e dalla monografica dell’artista Sergio Tessarolo, vincitore della scorsa edizione e presidente di Giuria di CartoonSEA 2018.
La mostra sarà inaugurata Sabato 21 Luglio alle ore 18.30 e rimarrà aperta al pubblico fino Domenica 5 Agosto presso il Bastione Sangallo, in via Mura Sangallo a Fano (orari di visita: dalle 18 alle 23, tutti i giorni tranne il lunedì, ad ingresso gratuito).

Anche quest’anno si conferma un’edizione numerosa: tantissimi artisti hanno dedicato l’essenza dei propri lavori al tema proposto da Sea Gruppo “DEFORMAZIONE PROFESSIONALE – 10 anni di postura scorretta”; argomento incentrato sulla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, come consuetudine, ogni anno, si alterna con quello della tutela ambientale.
Si tratta di tematiche molto serie ed importanti di cui l’Azienda ideatrice e promotrice del Premio si occupa professionalmente ogni giorno e alle quali non è facile avvicinare un ampio pubblico.

Attraverso la satira, SEA Gruppo è riuscita a raggiungere l’obiettivo prefissato: aumentare la sensibilità e l’interesse verso i temi di cui l’Azienda si occupa professionalmente ogni giorno, da quasi 30 anni.

I VINCITORI
A rielaborare nel migliore dei modi la proposta di tema del concorso Deformazione Professionale è stato Fabio Magnasciutti, artista vincitore del Grand Prix di 1000€ e al quale spetterà sia una mostra personale che il ruolo di nuovo presidente di giuria nella prossima edizione CartooSEA.
I due Prix da 500€ ciascuno, invece, sono stati aggiudicati dai disegnatori Umberto Romaniello e Stefano Tartarotti.
Il Premio Speciale per i giovani emergenti, istituito nel 2014 in memoria dell’artista Franco Origone, vincitore della prima edizione del concorso, è stato vinto da Andrea Romagna.

LA MOSTRA
Tutte le opere esposte in mostra, che ricordiamo essere aperta da Sabato 21 Luglio a Domenica 5 Agosto, dalle ore 18 alle 23, presso il Bastione Sangallo, in via Mura Sangallo a Fano, saranno raccolte in un catalogo disponibile nei giorni di apertura.


Prix: Umberto Romaniello



Prix: Stefano Tartarotti


Premio Speciale Franco Origone: Andrea Romagna




Segnalazioni CartoonSEA 2018 - X edizione "Deformazione Professionale"



   Walter Leoni


Enrico Natoli


Leonardo Zaza

Lele Corvi


Bruno Olivieri


Lido Contemori






CURRICULA VINCITORI




FABIO MAGNASCIUTTI
Illustratore e musicista, nato a Roma nel 1966, ha al suo attivo numerosi libri con la casa editrice Lapis e con altri editori. Ha illustrato diverse campagne per le aziende SARAS, ENEL, API, MONTEDISON e altre. Collabora da oltre quindici anni con la Repubblica e dal 1993 al 2005 è stato docente presso l’Accademia dell’Illustrazione di Roma.
Dal 2005 tiene corsi all'Istituto Europeo di Design e nello stesso anno fonda con Lorenzo Terranera e Alessio Morglia la scuola di Illustrazione OfficinaB5.
Ha curato con Alessio Morglia la videografica del programma "Che tempo che fa" e altro materiale di animazione.
Nel 1993 forma il gruppo musicale Her Pillow di cui è cantante.
Per il resto, oltre a scrivere di sé in terza persona, divide il suo tempo con Simona, Margherita e Matilde.


UMBERTO ROMANIELLO
Vignettista satirico, nato a Foggia nel 1974, collabora ed ha collaborato in passato con il Riso degli Angeli (Corriere della Sera), Inserto Satirico, Mamma! di Mauro Biani, l’Asino di Ro Marcenaro, Nonsai, Liberazione, il Fatto Quotidiano (Misfatto), il Vernacoliere, Ruvido, Pubblico (Yanez), Repubblica Bari, Sel TV, Servizio Civile Magazine, oltre a numerosi altri siti satirici sparsi per la rete ed alcune testate locali.
La sua ultima mostra è stata “Lumpenproletariat” nel luglio 2012 presso la Villa Comunale di San Marco in Lamis (FG), in occasione della 48^ Festa Democratica dell’Unità.


STEFANO TARTAROTTI
Illustratore, nato in Alto Adige nel 1968, a diciannove anni si è trasferito a Milano dove ha frequentato la Scuola del Fumetto. Poi ha lavorato per molti anni come illustratore per quotidiani e riviste, tra cui: il Corriere della Sera, il Sole 24 ore, Gentemoney, Panorama, l'Espresso, Epoca, King, Linus, Cosmopolitan, Focus, Quark, e diverse testate del gruppo Editoriale Domus.
Ha realizzato copertine di libri per Rizzoli, Garzanti, Longanesi, Corbaccio, TEA, RL Superpocket, Guanda, Neri Pozza, Piemme e disegnato per editoria per l'infanzia con Mondadori Junior, A. W. Longman, De Agostini, Grimm Press, Verlag J.F. Schreiber, Cornelsen Verlag, Editions Eiselé, Bayard Presse Jeune.
Da un alcuni anni disegna anche storielle autobiografiche e di satira. Inizialmente postate solo sul suo blog personale, poi pubblicate anche su il Post.



ANDREA ROMAGNA
Ha 28 anni ed è nato e cresciuto a Malo, in provincia di Vicenza. Dopo la maturità scientifica, ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Trento, discutendo una tesi di ricerca, in diritto costituzionale, intitolata "Ludendo laedere: licenze e limiti del diritto di satira alla luce della libera manifestazione del pensiero", grazie alla quale il prossimo 7 luglio ritirerà, a Forte dei Marmi, il Premio Satira per la miglior tesi. Crea vignette satiriche che pubblica quotidianamente nelle sue pagine Facebook, Instagram e Twitter intitolate "Lou Cilio - Satira a matita".





Quando sarà visitabile la mostra #CartoonSEA 2018?
Dal 21 luglio al 5 agosto, dalle 18 alle 23!

Dove avrà luogo?
Nella splendida cornice del Bastione Sangallo

Cosa sarà esposto?
✔️ Una monografica del vincitore CartoonSEA 2017 Sergio Tessarolo

✔️ Le vignette vincitrici 2018:
• Gran Prix: Fabio Magnasciutti
• Prix: Umberto Romaniello
• Prix: Stefano Tartarotti
• Premio Origone: Andrea Romagna

✔️ Le vignette segnalate dalla giuria:
• Walter Leoni
• Enrico Natoli
• Leonardo Zaza
• Lele Corvi
• Bruno Olivieri
• Lido Contemori

✔️ Una selezione degli artisti partecipanti di questa 10° edizione:
• Alfi
• Bioeco
• Damiano Bellino
• Loris Bosk
• Ennio Buonanno
• Dario Campagna
• Noemi Camporeale
• Leonardo Cannistrà
• Daniele Cilli
• Giancarlo Covino
• Francesca Crudele
• Mirco D'Agostino
• Paolo Dal Ponte
• Darix
• Samuele De Marchi
• Enrico Fini
• Frago
• Isabella Galeazzi
• Denis Gatto
• Marco Gavagnin
• Federico Pio Gentile
• Gigo
• Giuliano
• Giuseppe Inciardi
• Giuseppe La Micela
• Agostino Longo
• Kiki Skipi
• Martina Manna
• Mario Natangelo
• Davide Nolfo
• Dario Paparelli
• Paolo Peruzzo
• Luca Ricciarelli
• Andrea Righi
• Manuel Riz
• Sam
• Eugenio Saint Pierre
• Pietro Scudieri
• Giulia Sgrò
• Agim Sulaj
• Tauro
• Simone Togneri
• Tomas
• Francesco Ugo Uguccioni
• Pietro Vanessi
• Willy Rillo

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