martedì 19 dicembre 2017

La salma di Vittorio EmanueleIII torna in Italia.

QUI GIACE UN 
RE
CHE PORTO'
IN GUERRA
L'ITALIA
A FIANCO
DEI NAZISTI
CHE FIRMO'
LE LEGGI RAZZIALI
CHE ACCETTO'
LA DEPORTAZIONE
DEGLI EBREI
E CHE NON SEPPE
NEPPURE GESTIRE
UN ONOREVOLE 
ARMISTIZIO


UNA COLONNA INFAME
Il rientro in Italia delle spoglie di Vittorio Emanuele III non provoca in me una grande disapprovazione. I giovani di oggi, di questo Re, non ne sanno proprio nulla ed è male.
Avrei trovato persino giusto che il rientro fosse gestito in modo ufficiale ma solo al fine di non dimenticare la Storia e di non farla dimenticare.
Gianfranco Uber



ANSA: Vittorio Emanuele III è stato portato su suolo italiano a settant'anni dalla morte, due giorni dopo l'arrivo, da Montpellier, della regina Elena.
Un velivolo dell'Aeronautica militare ha prelevato la bara ad Alessandria d'Egitto, dove giaceva nella cattedrale di Santa Caterina e, dopo una tappa intermedia, ha fatto scalo all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi. La bara è poi giunta al Santuario di Vicoforte (Cuneo), per una cerimonia descritta come "sobria e discreta": ai giornalisti, ai turisti e ai pellegrini le porte sono state aperte solo dopo due ore. A chiedere al Presidente della Repubblica di interessarsi per far rientrare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele III è stata la famiglia Savoia e Mattarella si è rivolto al Governo per il supporto necessario. Sarebbe stato altrimenti molto difficile, infatti, viene rilevato in ambienti del Quirinale, organizzare il trasferimento dall'Egitto all'Italia.



Le altezze reali
Riccardo Marassi

#savoia
Lucio Fontana



Fogliazza



Non ero basso
Mauro Biani


Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla
Durando


re
Riverso


Re
Ingrami / CeciGian


i privilegi non finiscono mai
Giuliano


TUTTI I SILENZI COLPEVOLI DEL RE DI AUSCHWITZ
Smemorati storici - Il rientro della salma di Emanuele III con volo di Stato avallato dal presidente della repubblica 
L’operazione è stata condotta in segreto, escludendo del tutto l’opinione degli italiani. Torna in Italia, circondata da strane dichiarazioni di commosso cordoglio, la salma di Vittorio Emanuele Terzo. Torna dopo aver fatto passare, quasi in sordina il corpo della moglie Elena, frequentatrice assidua (ci ricordano le fotografie e gli archivi dei giornali), della Camera dei fasci e delle corporazioni. I parenti hanno ringraziato il presidente Mattarella, che ha agito in segreto, come se il capo dello Stato avesse l’autorità per assolvere, “motu proprio”, i criminali di guerra.
Vittorio Emanuele terzo è stato un criminale di guerra, e poichè molti sembrano averlo dimenticato, occorre ricordare che si tratta del solo re europeo che ha firmato e lasciato attuare fino ai dettagli le “leggi razziali” che hanno privato i cittadini italiani ebrei del diritto di vivere e del diritto di morire, per poter essere consegnati, non più italiani, a Hitler e a gli impresari di Auschwitz.
Tutto ciò impedisce il ritorno di una salma che è stata giustamente tenuta lontana fino a quando avrebbe potuto dare luogo a una folle e assurda celebrazione di gente storicamente ottusa e senza memoria? No, naturalmente. Le salme appartengono a familiari e amici. Ma tutto sta avvenendo in una condizione di vuoto morale e politico di molti, di silenzio non dovuto dei testimoni, e di mancanza di rispetto del presidente della Repubblica per la storia italiana e il prezzo di dolore e di morte pagato dagli Italiani al re complice di tutti i delitti del fascismo e del nazismo. E ciò provoca indignazione e disorientamento. Siamo il solo Paese europeo in cui il re si è prestato a svendere i suoi cittadini ebrei.
Siamo il solo Paese in cui il re è stato co-autore di un colpo di Stato che ha violato lo Statuto Albertino (la Costituzione di allora), ha permesso e avallato e sottoscritto un lungo governo di omicidi, persecuzioni e delitti su commissione persino all’estero, e poi una guerra che, da capo delle forze armate, non poteva non sapere l’esito tragico e la trappola mortale per i suoi uomini.
Ma le “leggi razziali” sono il suo capolavoro di monarca indifferente alla gravità del delitto che stava compiendo. È vero che persino i fascisti se ne solo liberati (a Salò) profittando della vergognosa fuga di questo re che abbandona il suo regno nel momento del più grave pericolo. Ma non si vede perchè, in Europa, solo l’Italia, con i buoni uffici del presidente di una Repubblica nata dalla Resistenza, non voglia avere un passato e insista in un umiliante e vergognoso oblìo.
Ci hanno detto che sono passati settant’anni. È vero. Settant’anni da Auschwitz. Con la sua firma in calce alle leggi razziali, Vittorio Emanuele terzo è diventato (e resta, da criminale di guerra) il re di Auschwitz.
di Furio Colombo | 18 dicembre 2017

lunedì 18 dicembre 2017

Barcellona: Illegal Times, un numero unico satirico contro la censura

Illegal Times
Vignettisti di tutto il mondo denunciano la repressione dello Stato spagnolo in una pubblicazione satirica.



Fonte: http://illegaltimes.org/

Illegal Times 

Sorry, this entry is only available in Catalan. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Pilotes de goma, cops de porra i destrosses. La brutalitat policial es va desfermar el passat 1 d’octubre a Catalunya per impedir que la ciutadania pogués votar en el referèndum d’autodeterminació, un dret, el d’autodeterminació, reconegut internacionalment i que tots els estats de les Nacions Unides estan obligats a adoptar. Per sort, no van poder impedir-ho del tot, la ferma voluntat de resistir de milers i milers de gent anònima va permetre que 2.286.217 persones, el 43,03% de l’electorat sobre un cens de 5,3 milions acabessin votant, això sense comptar els vots de les urnes que es van acabar emportant tant la policia nacional com els mossos d’esquadra.

Les imatges d’aquella violència ferotge –que va deixar més de mil ferits, un dels quals va perdre la visió d’un ull–, de la policia entrant als col·legis electorals i agafant les urnes, van recórrer mig món i van mostrar la naturalesa autoritària d’un estat espanyol que segueix vulnerant drets humans bàsics com el de la llibertat d’expressió.

Però igual que la vulneració dels drets democràtics per part de l’estat no començava l’1 d’octubre, tampoc va acabar aquell dia. Després vingueren la dissolució del Parlament de Catalunya i del govern de la Generalitat elegits democràticament pels catalans i catalanes el 27 de setembre de 2015, la intervenció política de l’autonomia (la intervenció econòmica ja s’havia consumat feia uns mesos), així com l’encausament judicial i la presó preventiva per a dos activistes civils noviolents i de deu membres del govern, així com l’exili de la resta, i la censura, altre cop la censura, tancant un centenar de webs, assetjant mitjans de comunicació, investigant i encausant tuitaires, mestres, dibuixants i actors.

Aquesta publicació que teniu a les mans vol ser un crit plural i valent per denunciar els atacs contra els drets col·lectius i individuals, i entre ells la llibertat d’expressió. I ho fem utilitzant com a tota arma la ploma, en forma de vinyetes i de reflexions, les vinyetes que aporten una vintena llarga de dibuixants satírics d’arreu del món, molts dels quals col·laboren amb diaris de prestigi internacional, i les reflexions escrites per una quinzena d’activistes socials i culturals.

Juntes alcem la veu per cridar prou repressió. Ni a Catalunya ni enlloc.


Illegal Times
contro la censura e per maggiori diritti,
un numero unico gratuito satirico.

25 cartoonists internazionali hanno collaborato con diciotto scrittori spagnoli in una pubblicazione satirica che  mira a denunciare le politiche repressive della Spagna. Si tratta di una pubblicazione unica (non si prevedono altri numeri in futuro),  in formato giornale e vi è anche un sito web dove si può scaricare il pdf della pubblicazione.

Artisti spagnoli e catalani e Kap, Ferreres, Manuel Fontdevila, Eneko, Fer, Azagra e internazionale Anthony Garner (collaboratore ARA), Martin Rowson (Guardian), Liza Donnelly ( 'The New Yorker' ), Marilena Nardi, Coco ( 'Charlie Hebdo'), Khalid Gueddar Terry Anderson o Tjeerd Royaards hanno contribuito disinteressatamente a questa pubblicazione con i loro disegni rivendicando la libertà di parola o di poter criticare gli eventi che hanno avuto luogo in Catalogna negli ultimi mesi , dalla violenza della polizia del 1 ottobre fino all'arresto dei membri del governo.

sabato 16 dicembre 2017

A Castel Gandolfo: “Charlot, Il Grande Monello”

15° Festival Internazionale di Humor Grafico...
Charlot il Grande Monello...

l'immagine è opera dell'autore indiano Shankar Pamarthy.
la locandina disegnata da  Shankar Pamarthy





Da Repubblica :

Una grande mostra renderà omaggio al più celebre personaggio interpretato da Charlie Chaplin a 40 anni dalla scomparsa del grande attore londinese. Il 15, 16 e 17 Dicembre a Castel Gandolfo, nello spazio multimediale Sala Petrolini di via Prati 6, il 15esimo Festival Internazionale di Humor Grafico presenta “Charlot, Il Grande Monello”, prima mostra che, dopo la morte di Chaplin, l'Italia dedica al protagonista di film e di gag indimenticabili. Un evento in cui si uniscono felicemente comicità e poesia, attraverso le opere di 63 autori provenienti da 22 paesi del mondo. Tra loro le migliori firme della grafica umoristica, vignettisti o caricaturisti come Bucchi, Bozzetto, Contemori, Biani, De Angelis, Boligan, Karry, Crist, Rousso, Nardi, Trojano, Kontouris, Pecchia, Pitter, Bertolotti (curatore del catalogo) e molti altri. Ad arricchire la rassegna organizzata da Julio Lubetkin, i film restaurati dalla Fondazione Cineteca di Bologna/Archivio Chaplin, musica dal vivo e animazione di un cosplayer che vestirà i panni del celebre omino con la bombetta. La mostra ha il patrocinio del Comune di Castel Gandolfo ed il contributo del Consiglio Regionale del Lazio. Inaugurazione il 15 dicembre alle ore 17,30, ingresso libero.
di MARCO DE ANGELIS



Charlot di Luca Bertolotti


Charlot di Andrea Pecchia

Charlot di Michael Kountouris

Charlot di Marco De Angelis

Charlot di Lucio Trojano

Charlot di Massimo Bucchi

Charlot di Lele Corvi





La locandina col nome degli autori

Vogliamo ringraziare i 63 autori invitati a partecipare a questo 15° Festival Internazionale di Humor Grafico...Charlot il Grande Monello....qualche opera è del nostro archivio...erano amici che non ci sono con noi....ma che ci saranno per sempre....queste è il gonfalone di 2 metri che troverà lo spettatore appena entra alla Sala Petrolini...a Castel Gandolfo...per vedere la mostra...ringraziamo...Marilena Nardi...Shankar Pamarthy...Samanta Bartolucci...Dalcio Machado...Franco Bruna...Michael Kountouris...Lucho Rossell...Biratan Porto...Bruno Bozzetto...Robert Rousso...
Mauro Biani...Angel Boligán...Omar Zevallos....Luiz Carlos Fernandes...Marco De Angelis...Andrea Pecchia...Pedro X. Molina...Lido Contemori...Victor Bogorad...Luca Bertolotti....Lele Corvi...Ángel Idígoras & Pachi...Cau Gomez...
Silvano Mello...Klaus Pitter....Fabio Magnasciutti...
Walter Toscano...Fermin Hontou...Massimo Bucchi...Karry...Igor Makarov МАКАРОВ ИГОРЬ...Lucio Trojano...Valerio Marini...
Alireza Pakdel...Cristobal Reinoso...Lailson de Holanda...Ivailo Tsvetkov...Константин Казанчев.....Emilio Isca...Firuz Kutal....Carrera Arcangelo...Dario Di Simone...Ulisses Araujo....Marzio Mariani....Fabio Finocchioli...Claudio Duarte...Emad Salehi....Camilo A Triana.....Marco Martellini....Mitya Kononov....
Gianfranco Passepartout...Diego Herrera...Eduardo Leon...Diego Puglisi....Beppe Mora....Oleg Gutsol...Bogdan Petry...Gogue Rodriguez Lopez...Дядя Коля Воронцов...Bruno Liberati penso che è venuta una mostra di grande qualità e varietà culturale....ci auguriamo che sia una vera festa popolare di omaggio al grande e geniale Chaplin....
un grandissimo grazie a tutti
Julio Lubektin





Alcuni autori del Festival Julio Lubetkin, Marco De Angelis, Eleonora Saracino, Luca Bertolotti, Charlot ovvero Andrea Barbieri, Lucio Trojano, Fabio Finocchioli e Mauro Biani

giovedì 14 dicembre 2017

Città di Carmagnola: "Con tanti auguri sorridenti", mostra a cura di Dino Aloi


La locandina disegnata da Dino Aloi



Città di Carmagnola
Assessorato alla Cultura

Con tanti auguri sorridenti
Quando gli umoristi si scambiano gli auguri di Natale

mostra a cura di Dino Aloi

15 dicembre 2017 / 14 gennaio 2018
Palazzo Lomellini Carmagnola
piazza S. Agostino 17


Orario:
giovedì, venerdì, sabato 15,30 – 18,30
domenica 10,30 – 12,30 / 15,30 – 18,30

inaugurazione venerdì 15 dicembre ore 18,00

ingresso libero

re 15,e 15,30enica ore 10,30 - 12,30 / 15,30 - 18,30
Atmosfera natalizia, ma anche tanto buonumore nella mostra di fine anno a Palazzo Lomellini (Carmagnola) che, dal 15 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018 presenta Con tanti auguri sorridenti”, una singolare raccolta di divertentissime tavole realizzate da umoristi famosi per lo scambio degli auguri di Natale
Una serie di foglietti, stampe originali o tipografiche, fotocopie colorate e ciclostili, raccolti dall’Editrice Il Pennino di Torino, in un periodo di circa venticinque anni.
Il percorso espositivo, curato da Dino Aloi, presenta una raccolta di disegni e biglietti, in larga parte inediti, provenienti da collezioni private: circa 300 modi diversi di farsi gli auguri realizzati da 90 firme dell’umorismo, fra autori nazionali ed internazionali.
Si passa da disegni dell’umorista Giorgio Cavallo, inviati negli anni Sessanta, a sue opere originali realizzate per le occasioni festive, per arrivare ad una collezione che parte dagli anni Ottanta e giunge fino ai nostri giorni. Affascinante la varietà della tipologia espressiva che spazia dalle fotocopie colorate in originale, alle cartoline stampate in tipografia o con il sistema digitale, fino ad arrivare ai file inviati attraverso la posta elettronica, sempre in maggior crescita nell’ultimo periodo.

Segnaliamo grandi maestri come Osvaldo Cavandoli, ideatore di Mr. Linea per i Caroselli della Lagostina, Marco Biassoni, altro protagonista con il suo Re Artù di indimenticabili siparietti per la Gran Pavesi. E come se non bastasse, si possono osservare i disegni di Bruno Bozzetto, tra i più apprezzati registi del cinema di animazione mondiale, così come quelli di Marilena Nardi, artista amata in tutto il mondo grazie al suo tratto elegante e poderoso.

Tra gli altri si potranno ammirare i colori sfolgoranti di Giuliano, le trovate di Bruna e Paparelli o l’eleganza dei francesi Rousso, Million, San Millan e Ballouhey e ancora la freschezza di Milko e di Bernardi o le geniali trovate di Origone.

La mostra è realizzata in collaborazione con il giornale on line www.buduar.it che da alcuni anni dedica uno speciale proprio agli auguri che gli umoristi si scambiano a Natale.

Anche questa volta il pubblico di Palazzo Lomellini potrà ammirare, nelle sale della Civica Galleria d’Arte Contemporanea, una mostra di notevole valore artistico, un’esposizione di opere nelle quali l’arguzia e l’abilità di ciascun disegnatore impreziosiscono il messaggio augurale, con esiti di grande fantasia e raffinata giovialità.
Sarà un invito a vivere le prossime festività aggiungendo ai tanti auguri che dispenseremo, il dono semplice e sempre molto gradito di un sorriso sincero.

Info: Comune di Carmagnola Ufficio Cultura 011.9724238
www.palazzolomellini.com



Gli auguri di Bruno Bozzetto



L’augurio degli auguri

Ci sono davvero tanti modi di scambiarsi gli auguri di Natale o di felice anno nuovo. Da un bacio a una parola, da un biglietto ad un regalo. E il modo può anche essere umoristico o divertente in particolare quando a scambiarsi gli auguri sono gli stessi artisti. Nasce, infatti, da questa tradizione consolidata l’idea di questa mostra in cui vengono presentati 300 modi diversi di vedere la festività e i relativi auguri, realizzati da 90 artisti del disegno umoristico. E le proposte sono davvero molte, sia pur essendo state scelte accuratamente dal materiale di due collezioni private.

Si passa da disegni mandati all’umorista Giorgio Cavallo negli anni Sessanta a sue opere originali realizzate per le occasioni festive, per arrivare ad una collezione che parte dagli anni Ottanta e giunge fino ai nostri giorni. E’ affascinante la varietà della tipologia espressiva. Si passa infatti da fotocopie colorate in originale a cartoline stampate sia presso tipografie sia successivamente con il sistema digitale, per arrivare, nel corso del tempo, ai file inviati attraverso la posta elettronica, sempre in maggior crescita nell’ultimo periodo. Diverte quindi constatare come la tecnologia abbia sempre più “contaminato” anche il settore del disegno umoristico, permettendo però ad alcuni di mandare dei piccoli filmati animati. Su tutto questo però resta una gran parte di disegni originali realizzati appositamente e in copia unica, inviati all’amico umorista. E proprio questi originali, irripetibili, rappresentano l’anima vera di questa mostra. Questi disegni sono realizzati su ogni tipo di supporto, dal foglio per la fotocopia al cartoncino su misura alla cartolina originale spedita e quindi con timbro e francobollo.

Per permettere una visibilità più efficace i disegni sono stati tematizzati, altra operazione interessante, che ha portato a scoprire (ma forse si poteva sospettare) che la figura di Babbo Natale è quella a farla da padrone, mentre quella della Befana è quella che riscuote meno successo. Poverina, del resto era anche stata abolita per lungo tempo. Altri temi che rappresentano una costante sono quelli delle renne, della natività o della stella cometa, senza dimenticare il nuovo anno o l’albero di Natale. Un insieme allegro e colorato di argomenti che sono affrontati in modo davvero sorprendente dai vignettisti attraverso la varietà di tratti e una fantasia che non conosce confini. In ultimo è stata individuata una sezione che definirei “mista” e che comprende più argomenti nello stesso tempo oppure esce dai confini del tradizionale augurio. Del resto è il pensiero legato alla festività che interessa anche da un punto di vista sociologico e popolare, per cui ogni persona è libera di inviare per Natale ciò che più ritiene opportuno. Alcuni artisti legano il tema natalizio all’argomento del momento, che sia la pace, l’inquinamento o le tasse. L’importante è che la battuta sia efficace e renda bene l’idea. La carrellata è internazionale anche se, ovviamente, sono prevalenti gli artisti italiani seguiti a ruota dai francesi. E che firme interessanti e conosciute compaiono nell’esposizione!


Si passa da grandi maestri come Osvaldo Cavandoli, ideatore di Mr. Linea per i Caroselli della Lagostina, a Marco Biassoni, altro protagonista con il suo Re Artù di indimenticabili siparietti per la Gran Pavesi. E come se non bastasse, si possono osservare i disegni di Bruno Bozzetto, tra i più apprezzati registi del cinema di animazione mondiale, così come quelli di Marilena Nardi, artista amata in tutto il mondo grazie al suo tratto elegante e poderoso. Ma, come abbiamo detto, la lista comprende 90 autori che sarebbero tutti da citare per le doti artistiche inconfondibilmente espresse. L’impianto della mostra è tenuto insieme dal sorriso, qualche volta amaro, qualche altra sarcastico e persino un tantino irriverente, ma mai volgare, spesso all’insegna di un senso dell’umorismo che manifesta un pensiero decisamente più profondo, un pensiero che sedimenta e porta a una riflessione, volta comunque alla distensione.

Ecco dunque sfilare i colori sfolgoranti di Giuliano, le trovate di Bruna e Paparelli o l’eleganza dei francesi Rousso, Million, San Millan e Ballouhey e ancora la freschezza di Milko e di Bernardi o le geniali trovate di Origone. Per tutti i gusti davvero e sono certo troverete qualche idea divertente per poter fare gli auguri nei prossimi anni. La mostra è in collaborazione con il giornale on line www.buduar.it che da alcuni anni dedica uno speciale proprio agli auguri che gli umoristi si scambiano a Natale. Se andrete a cercare questi numeri troverete ancora tantissimi altri modi divertenti di vivere la festa. In conclusione non resta che fare tanti auguri, magari vivendoli come una pausa di serenità e meno come fenomeno consumistico.

Dino Aloi

Gli auguri di Marco Biassoni

Gli auguri di Osvaldo Cavandoli

Gli auguri di Riccardo Bernardi



Elenco artisti, realizzatori dei biglietti di auguri:
Pierre Ballouhey, Ferruccio Alessandri, Dino Aloi, Anja e Benny Naselli, Athos Careghi, Gianni Audisio, Fabio Bacci, Franco Bacci, Carlo Baffi, Orazio Bartolozzi, Battì (Batti Manfruelli), Giovanni Beduschi, Belli (Gastone Bellincampi), Franco Bergamasco, Adolf Born, Aldo Bortolotti, Bruno Bozzetto, Franco Bruna, Gianni Carino, Ernesto Cattoni, Michele Cavaliere, Sergio Cavallerin, Giorgio Cavallo, Osvaldo Cavandoli, Davide Ceccon, Cesar (Cesare Lo Monaco), Gianni Chiostri, Christine Traxeler, Mariano Congiu, Lido Contemori, Marco De Angelis, Paolo Del Vaglio, Franco Donarelli, Sergio Fedriani, Cinzia Ghigliano, Ghino Corradeschi, Roberto Giannotti, Guido Giordano, Giox (Giovanni Sorcinelli), Giuliano Rossetti, Antonio Guarene, Emilio Isca, Gianni Isidori, Alfio Leotta, Enzo Lunari, Dario Mairano, Ugo Marantonio, Marco Biassoni, Antonio Mascia, Melanton (Antonio Mele), Claudio Mellana, Milko Dalla Battista, Georges Million, Moise (Paolo Moisello), Gaspare Morgione, Marilena Nardi, Franco Oneta, Franco Origone, Palex (Alessandro Prevosto), Danilo Paparelli, Carlo Peroni, Raymond Peynet, Marlene Pohle, Mihaita Porumbita, Massimo Presciutti, Bruno Prosdocimi, Riccardo Bernardi, Liviano Riva, Robert Rousso, Oscar Sacchi, Eugenio Saint Pierre, Ugo Sajini, François San Millan, Giusepe Scapigliati, Fabio Sironi, Giorgio Sommacal e Augusto Rasori, Giovanni Soria, Carlo Squillante, Carlo Sterpone, Achille Superbi, Lucio Trojano, Antonio Tubino, Gianfranco Uber, Antonio Vedù, Pino Zac (Giuseppe Zaccaria), Rino Zanchetta, Leonardo Zaza, Silvia Ziche, Fabrizio Zubani.

mercoledì 13 dicembre 2017

Regalati un Mordillo a Natale.

Christmas orders for Mordillo limited edition prints close at 11:59pm CET Tuesday 12 December 2017.
www.mordilloart.com







il grande fratello


A tribute to Miro created by Mordillo.





Arte moderna

Circo


La neve e i fidanzatini

Mordillo ‹-dℎìl'o›, Guillermo. - Disegnatore argentino (n. Buenos Aires 1932). Dopo aver disegnato cartoni animati, si trasferì negli anni Sessanta a Parigi, dove lavorò come cartellonista, affermandosi poi come autore di vignette comiche a colori caratterizzate da un umorismo surreale e graffiante.

martedì 12 dicembre 2017

"Liberi e Uguali", nuova guida a sinistra.

'Ecco la nuova sinistra'
"Fare politica è un onore, non una vergogna. C'è in gioco il futuro dell'Italia e questa è la nostra sfida: battersi perché tutti, nessuno escluso siano liberi e uguali, liberi e uguali".
Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso, chiudendo l'assemblea unitaria della sinistra, citando per la prima volta il nome del nuovo soggetto: "liberi e uguali".



Nuova guida a sinistra
OSPITE DA FAZIO
Grasso: «D’Alema? Sarò io
a guidare, lo faccio da una vita"
Portos
http://portoscomic.org/2017/12/11/3893/






Grassi Libero insegna. Grasso “Liberi e Uguali”?
di Nadia Redoglia

Liberi 
da cosa?  Uguali a chi? Confidiamo che ci spiegherà Piero Grasso.
Per lo stato di diritto quei requisiti sono assunti vitali  (per tantissimi, dogma) che devono essere insegnati. Grasso è uno che ben li sa approndire e altrettanto ben spiegare e, soprattutto, lo sa fare  in maniera semplicedunque alla portata di tutti (quelli che vogliono imparararli). Toh, senza accorgermene ho già fornito un senso a “liberi” e a  “uguali” (nell’imparare). Quisquilie…
L’uomo  è antimafia (recepì fin da bambino perciò divenne magistrato) che per  due generazioni ha combattuto la mafia come servitore del potere giudiziario. Quando trucidarono Pier Santi Mattarella dichiarò che il governatore fu giustiziato perché stava realizzando politica radicale, rivoluzionaria contro lo strapotere mafioso. L’uomo è oggi presidente del Senato, dunque  tocca con mano che vuole dire essere (anche) servitore del potere legislativo…
Eh sì, ci piacerebbe essere veramente liberi dalla mafia! Quanto a essere uguali sono certa che verrebbe di conseguenza…  L’uomo che oggi riflette sulla possibilità di divenire servitore del potere esecutivo ha la capacità (volontà) d’approfondirci l’assunto?
Al momento essere veramente liberi (dalla mafia) significa rendere uguali solo i morti ammazzati.


sinistra indifferenziata
Portos




Prove di presentazione logo
Portos



Programma vivente
Dopo che il Presidente del Senato ha smesso i panni del PD molti aspirano a farne il proprio leader.
Vendola si lancia affermando addirittura che "Grasso è il nostro programma vivente"
Uber







Giannelli

Pronti al debutto
Natangelo



I crudeli comunisti 
Natangelo


Staino






LIBERI E UGUALI. FRATELLI, NO?
Liberi e Uguali fa venire in mente Libera e Bella, lo shampoo per i capelli secchi e grassi. Da Grasso ci aspettavamo che accettasse la candidatura a patto di un nome da capelli normali e un un po’ meno doccia fredda. Con i nomi titubanti (Possibile) o troppo prudenti (Movimento democratico e progressista) la sinistra resterà allo stato di forfora. Tanto ineliminabile quanto inutile. E allora bisognerà ricominciare tutto da capo. Magari con Bella e Snella, per la remise en forme. Ah, scusate, mi dicono che esista già. E poi c’è qualcosa che mi inquieta in questo marchio: liberi e uguali si rifà evidentemente ai concetti di liberté ed egalité della Rivoluzione francese (è sempre da lì che si riparte). E la fraternité? Eh no, eh: non ditemi, se le cose andranno male, che vi rimetterete a litigare come fratelli coltelli.
Ivano Sartori

venerdì 8 dicembre 2017

Buone Feste!

Buone Feste!
©Athos Careghi

ROHINGYA

Non c’è pulizia etnica contro i rohingya, si dice ovunque in Myanmar

Da agosto a oggi più di 600mila persone di etnia rohingya sono fuggite dal Myanmar (o Birmania) a causa degli scontri tra esercito birmano e gruppi ribelli che appartengono alla minoranza rohingya. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno criticato molto le violenze compiute dai soldati birmani – che per esempio hanno bruciato sistematicamente le case di molti rohingya, costringendoli a scappare – e hanno descritto la fuga dei rohingya come il più rapido spostamento di un gruppo etnico dai tempi del genocidio del Ruanda del 1994. Nonostante le prove raccolte – immagini satellitari, fotografie, video, testimonianze – in Myanmar si continua a vivere in una realtà parallela: c’è la convinzione diffusa che non sia in corso alcuna pulizia etnica nei confronti dei rohingya.[...]



Plantu (France)
"Rohingya"
"Massacre in Myanmar"
"One million stateless"
"Forgotten muslims"
"Nobody cares"


«A nome di tutti quelli che vi hanno perseguitato, chiedo perdono»
«Noi tutti vi siamo vicini. È poco quello che possiamo fare perché la vostra tragedia è molto dura e grande, ma vi diamo spazio nel cuore. A nome di tutti quelli che vi hanno perseguitato, che vi hanno fatto del male, chiedo perdono. Tanti di voi mi avete detto del cuore grande del Bangladesh che vi ha accolto. Mi appello al vostro cuore grande perché sia capace di accordarci il perdono che chiediamo. Nella tradizione giudaico-cristiana Dio ha creato l'uomo a Sua immagine e somiglianza. Tutti noi siamo questa immagine. Anche questi fratelli e sorelle sono l'immagine del Dio vivente. Una tradizione della vostra religione dice che Dio ha preso dell'acqua e vi ha versato del sale, l'anima degli uomini. Noi tutti portiamo il sale di Dio dentro. Anche questi fratelli e sorelle. Facciamo vedere al mondo cosa fa l'egoismo con l'immagine di Dio. Continuiamo a stare vicino a loro perché siano riconosciuti i loro diritti. Non chiudiamo il cuore, non guardiamo da un'altra parte. La presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya. Ognuno ha la sua risposta».
Papa Francesco





Stephff (Thailand / Thaïlande)




"Les Rohingyas de Birmanie" d'après "Le Radeau de La Méduse" de Géricault / After "The Raft of the Meduse" by Gericault
Sabir Nazar  (Pakistan)


Maarten Wolterink (NL / Pays-Bas)
"ONU"
"Birmanie"



Rohingya refugees: when the eyes speaking .
Paolo Lombardi



Aung San Suu Kyi | Nobel Peace    Vasco Gargalo
Rohingya
24 Sep 2017





UN ON ROHINGYA
by Paresh Nath, The Khaleej Times, UAE



Detour.    Niels Bo Bojesen
The Pope in Myanmar.
29 Nov 2017