mercoledì 13 novembre 2024

Trump : "I'M BACK!

 

Brighty 
@Brighti
 on #Trump #TrumpIsUnfitForOffice #electionday2024 
@TheSun
 – political cartoon gallery in London http://original-political-cartoon.com






Libertà spenta (Libertà spesa)

GIO
www.caricaturegio.altervista.it


Negazionismo climatico, muri anti migranti, dazi, spese militari, fondamentalismo religioso, carta bianca per Israele e alleanze con gli autocrati in giro per il mondo. The Donald is back.

Marilena Nardi per Left
#Trump #satire #caricature #freedom #USAToday #editorialcartoon




I’m back
#Trump #editorialcartoon #caricature #satire
Marilena Nardi


Ella Baron 
@guardian
 
@EBaronCartoons
 
#DonaldTrump2024  #Trump  #USAElection2024 #HarrisWalz  #Harris #USA2024 #democracy #Republicans #Democrats #WhiteHouse 



Farewell to America? 
by Patrick Chappatte, Le Temps, Switzerland
https://politicalcartoons.com/cartoon/290138

Dave Brown 
@DaveBrownToons
 
@Independent
 #Trump #Liberty #TrumpIsUnfitForOffice #USElection2024 #PresidentialElection2024 


Peter Brookes 
@BrookesTimes
 
@thetimes
 #Trump #WhiteHouse #TrumpIsUnfitForOffice #USElection2024 #PresidentialElection2024


Ben Jennings 
@BJennings90
 on Trump’s victory and a bleak outlook for the planet 
@guardian
 #DonaldTrump2024  #Trump 




Peter Brookes 
@BrookesTimes
 
@thetimes
 #Trump #WhiteHouse #TrumpIsUnfitForOffice #USElection2024 #PresidentialElection2024 



Martin Rowson on what Trump’s victory will mean for the environment 
@Guardian


Dave Brown's #RoguesGallery cartoon, after #ToulouseLautrec, for 
@Independent
 ... #Trump #Starmer #KeirStarmer #USElections2024 #PresidentialElection #SpecialRelationship


Peter Schrank: The Future is bleak. The Future is orange #DonaldTrump #DonaldTrump2024 #USAElection2024 #TrumpIsUnfitForOffice #RepublicansAgainstTrump 
@schrankartoons
 #USDemocracy


Peter Schrank on #DonaldTrump #DonaldTrump2024 #USAElection2024 #EU 
@schrankartoons
 #OlafScholz 
@EncompassEurope



#Election2024 #Trump
La #paura funziona sempre, ma logora lentamente qualsiasi comunità democratica, specialmente i più fragili, i più deboli.
Mauro Biani


Andrea Arroyo



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 By Left

The day after. Tutte le mosse illiberali che ci dobbiamo attendere da un presidente come Trump
Di Riccardo Alcaro -6 Novembre 2024

Negazionismo climatico, muri anti migranti, dazi, spese militari, fondamentalismo religioso, carta bianca per Israele e alleanze con gli autocrati in giro per il mondo. The Donald is back
Ora che il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti è certo, possiamo tracciare un primo quadro di quanto possiamo aspettarci da una seconda amministrazione Trump sulla base di dichiarazioni e intenzioni già esposte da Donald Trump stesso e dai suoi collaboratori più stretti.

In politica interna, il quadro è fosco. Trump è intenzionato a subordinare alla Casa Bianca il dipartimento di Giustizia, utilizzandolo come strumento contro avversari politici, rilanciando su scala molto più grande una pratica già sperimentata durante il suo primo mandato. Il neo-presidente e i suoi collaboratori presteranno anche grande attenzione a riempire l’amministrazione federale, almeno in posizioni chiave delle varie agenzie governative, con personale selezionato sulla base del criterio della fedeltà a Trump. Quest’ultimo è un aspetto centrale dell’informale agenda di governo per un secondo mandato Trump, nota come Project 2025, preparato dal think tank ultra-conservatore Heritage Foundation.

L’ex e prossimo nuovo presidente ha anche più volte espresso la convinzione che sia necessario usare la Guardia Nazionale o anche le stesse forze armate contro i “nemici interni”, una qualifica dai contorni non definiti che però lascia intendere un potenziale uso arbitrario delle forze di sicurezza contro avversari politici o cittadini che protestano. Non è il caso di immaginarsi le forze americane trasformarsi in una Gestapo che opera razzie notturne. Ma è un segnale inquietante di una potenziale riduzione delle libertà civili di protesta. Del resto Trump ha anche dichiarato di volere agire contro i dispensatori di fake news, ovvero i media non allineati, sebbene non sia certo in che modo e con quale efficacia il governo federale potrà limitare un diritto tanto garantito in America (dalla Costituzione, i tribunali e i singoli stati, oltre alla società civile) come quello della libertà di stampa.

Sul fronte dell’immigrazione, Trump ha già espresso l’intenzione di costruire campi di detenzione per immigrati irregolari in attesa di deportazione, anche se l’obiettivo espellere tutti gli 11-12 milioni di migranti irregolari resta chiaramente fuori portata.

Già durante il suo primo mandato, Trump ha nominato un numero significativo di giudici federali conservatori, e continuerà a farlo almeno nei prossimi due anni grazie al fatto che i Repubblicani hanno ottenuto la maggioranza al Senato, a cui spetta l’autorità di approvare le nomine presidenziali per le corti federali.

In politica economica, non è da escludersi lo smantellamento delle misure a sostegno dell’industria verde previste dall’Inflation Reduction Act, che ha introdotto sgravi fiscali e investimenti del valore di centinaia di miliardi di dollari per favorire la transizione verso tecnologie a impatto ambientale zero o ridotto. Trump favorirà senz’altro l’industria del fossile. Trump continuerà con la tradizionale politica dei Repubblicani di tagliare le tasse – in particolare alle aziende – con beneficio soprattutto per le classi sociali più alte, nonché di deregolamentare la finanza e impedire la regolamentazione del settore high tech, almeno delle compagnie allineate. È in questo senso anche che vanno lette le partnership molto strette fra Trump ed Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter); SpaceX, Spacelink e Tesla, e tra il vicepresidente in pectore JD Vance e Peter Thiel, proprietario di Palantir (società di analisi di big data di cui si servono il Pentagono, la Cia e numerose aziende private).

Sul piano internazionale, Trump sembra intenzionato a perseguire un aggressivo protezionismo, imponendo tariffe generalizzate sulle importazioni del 10-20%, con percentuali particolarmente alte sui beni cinesi (dal 60% in su addirittura).

Quanto alla crisi in Ucraina, i consulenti di politica estera del presidente in pectore parlano di una manovra ‘a tenaglia’ per forzare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, minacciando la prima di aumentare gli aiuti a Kyiv e la seconda di interromperli. Quale accordo possa venirne fuori è incerto, se non che alla Russia verrebbe lasciato il controllo di fatto dei territori ucraini che ora occupa e all’Ucraina imposta la neutralità. Non è chiaro se gli Stati Uniti sarebbero disposti a fornire ulteriori assistenze militari all’Ucraina come garanzia del mantenimento dell’accordo, cosa che a prima vista sembrerebbe naturale. Altrettanto incerta è la posizione sulle sanzioni a Mosca. Naturalmente, questa è solo un’ipotesi speculativa, tanto più che né l’Ucraina né soprattutto la Russia sembrano al momento orientate al negoziato, la prima per evitare una sconfitta e la seconda per ottenere una vittoria più larga ancora.

In Medio Oriente, Trump sembra incline a offrire al premier israeliano Binyamin Netanyahu carta bianca su Gaza, Libano e forse anche verso l’Iran, purché ciò non porti a un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti.

La politica nei confronti della Cina prevede, oltre alle tariffe, controlli all’esportazione in Cina di tecnologie avanzate e pressioni sugli alleati in Asia ed Europa per ridurre i legami economici e tecnologici con Pechino. Tuttavia, non è scontato che Trump sia disposto rafforzare in maniera significativa la deterrenza militare nella regione indo-pacifica a tutela degli alleati e soprattutto Taiwan, l’isola di fatto indipendente che però la Cina rivendica come parte del suo territorio nazionale.

Infine, in Europa, Trump cercherà rapporti bilaterali con i singoli Paesi, applicando tariffe differenziate e incentivando un incremento della spesa militare europea indirizzato all’acquisto di armamenti americani. Al contempo, è plausibile che promuova forze di destra che condividono una visione “nativista” dell’Occidente come entità culturalmente radicata nelle tradizioni europee e cristiane (e implicitamente bianche), invece che come una comunità ideale che ha definito e promosso valori come democrazia, stato di diritto, inclusività e autonomia della scienza dalla religione e dalla politica.

È bene concludere con un avvertimento: la realtà sarà immancabilmente diversa da quanto riportato sopra. Queste sono riflessioni istantanee elaborate sulla base delle dichiarazioni di Trump e dei suoi collaboratori il cui scopo è offrire una mappa di quanto potrebbe accadere nei prossimi quattro anni. Come recita un proverbio di dubbia attribuzione, “infelice chi vive in tempi interessanti”.


l’autore: Riccardo Alcaro è coordinatore delle ricerche e responsabile del programma “Attori globali” dello IAI. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle relazioni transatlantiche, in particolare sulle politiche di Stati Uniti ed Europa nel vicinato europeo


giovedì 7 novembre 2024

Animo Valencia!

La mia solidarietà a Valencia.

 
Floods in Spain. 
Cartoon by Marilena Nardi: https://buff.ly/3NN639t

#climate #climatcrisis #extremeweather #Spain #floods




Schizzi
GIO   / Mariagrazia Quaranta



 

Adriana Mosquera  (Nani)



.


@maurobiani

#Clima #cambiamenticlimatici #Valencia #mondo

Arca e negazione.




Atiq Shahid
@atiqshahid2
Spain catastrophe, we are with you!#Valencia #Spain #climatebrawl #ClimateActionNow #Climate #ClimateCatastrophe #Europe


Marco De Angelis
2 November 2024
Spain
Spain, floods, climate, change, Valencia, rain, Dana, disaster




lorenzotosa

Il racconto che viene fatto dall’Italia (e non solo) di quello che è accaduto ieri a Valencia è in bilico tra il distorto, il superficiale e il parzialmente falso.


Ieri a Paiporta, il comune più colpito dalla Dana, in mezzo al fango, tra la gente inferocita, c’erano (giustamente) le tre massime istituzioni: Re Felipe e Letizia di Spagna, il primo ministro socialista Sanchez e il Presidente della Generalitat Valenciana Carlos Mazón del Partito Popolare (e alleato di Vox).

Bene.

Dei tre, i primi, i reali di Spagna, sono rimasti lì, lei in lacrime, lui ad ascoltare, a prendersi insulti, fischi, persino del fango addosso. Senza alcuna responsabilità politica. E, quando è finita, Felipe ha detto: “Bisogna capire la rabbia della gente”.

Il secondo, Sanchez, è stato colpito da un bastone e, come da protocollo di sicurezza, a quel punto è stato portato via.

Sapete chi è stato l’unico verso cui nessuno ricorda le contestazioni, gli insulti, il fango? Carlos Mazon, l’unico che davvero si è meritato tutto questo. Che ha fatto quello che fanno sempre a destra in questi momenti. È scappato appena ha visto l’aria che tirava.

Lui che nega l’esistenza della crisi climatica.

Lui che ha minimizzato l’allerta meteo che stava arrivando.

Lui che ha eliminato l’unità di risposta rapida in caso di emergenza.

Lui che è responsabile primario del mancato allarme e del ritardo vergognoso dei soccorsi.

Eppure in tutto il mondo quello di ieri è diventato il giorno della contestazione al Re e al primo ministro.

E sapete chi chi c’è dietro a tutto questo? L’estrema destra, che ha rivendicato l’attacco a Sanchez. La stessa estrema destra negazionista del clima, tanto per far capire il livello di ipocrisia e sciacallaggio che si possono raggiungere.

Non amo i reali, la considero ovunque un’istituzione vetusta e superata. Ma le cose bisogna raccontarle tutte, fino in fondo. Altrimenti anche una tragedia immane come questa non sarà servita a nulla.

martedì 5 novembre 2024

Riber nelle matite dei colleghi

 

To Riber Hansson, artist, cartoonist and friend. 

My condolences and hugs especially to Eva, to his family, to all who loved him.

Marilena Nardi



🌱Al luccichio dei miei occhi, il mio amico, fumettista, scultore, scrittore e essere umano svedese, Riber Hanson, che ci ha lasciati venerdì 18 ottobre scorso🍃

Al luccichio negli occhi del mio amico, fumettista satira, scultore, scrittore e umano Riber Hansson 💚

Eva Granath ha scritto il 20 ottobre: "... Il mio amato Riber mi ha lasciato la mano venerdì mattina presto... ”

Riber era un uomo di chiarezza, eloquenza e serietà. La sua diligenza, il sarcasmo acuto e le sue intuizioni politiche erano eccezionali. Tramandava talento, intuizione, presenza radiosa, umiltà e un rispetto globale che caratterizzava la sua personalità unica. Queste qualità hanno definito il mio collega e amico Riber Hanson.

Sono profondamente grato che il destino mi abbia concesso l'opportunità di essere collega e amico di Riber negli ultimi venticinque anni della sua vita ricca e creativa, piena di produzione, gioia di vivere e acuta intuizione intellettuale.

Al nostro primo incontro nel 2000, mi ha raccontato dell'importanza del famoso fumettista svedese di satira Ewert Karlsson nell'ispirarlo ad entrare nel mondo dell'arte caricaturale. Sentivo quanto fosse profondamente importante per lui.

Riber era svedese nel cuore, ma è diventato anche un cittadino globale. Questa autentica identità svedese, caratterizzata dalla diversità e dal rispetto per gli altri, è una parte importante della nostra società. Purtroppo molti politici e alcuni "nazionalisti" cercano di convincerci del contrario.

Oggettività, coraggio e unicità sono stati caratterizzati dalla mia amica, che ci ha lasciati venerdì 18 ottobre.

Dopo un tempo di dolore e silenzio, le lacrime iniziarono a scorrere e le parole iniziarono a scorrere. Sono infinitamente grato per l'onore che mi ha dato scrivendo la prefazione del mio libro Take a Hajo, take a Break: Considering a Colleague's Work. Riber ha scritto: "... Le foto di Saad a volte mi fanno pensare al Valse Triste del compositore Jean Sibelius. Sorrido felice al valzer orecchiabile, mentre il triste tono melodico della musica pizzica nelle ghiandole lacrimali... ”

Sto ascoltando il Valse Triste di Jean Sibelius, e i miei occhi sono pieni di lacrime per la perdita di una persona e collega onesta, che mi mancherà ogni volta che metto penna su carta o mi viene in mente un'idea di cartone animato.

Il sorriso è misto a tristezza, gratitudine a desiderio. Piango la perdita di un artista umile, eloquente e nobile.

🌱Riposa in pace collega🍃

Hajo Saad



Riber Hansson and Eva Granath.

Dalcio



Riber Hansson.

Dalcio



by Ivailo Tsvetkov


by Shankar Pamarthy

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Le più sentite condoglianze alla famiglia.