lunedì 30 settembre 2013

Il video di come sarà terminata la cattedrale di Gaudì



La Sagrada Familia di Barcellona, dell’architetto Antoni Gaudì , icona universale della città catalana e del non finito, verrà finalmente completata nel 2026. L’annuncio è stato dato dal direttore dei lavori ed è stato seguito da un video(qui di seguito) che mostra in digitale che aspetto avrà la basilica tra 13 anni.
In fondo i disegni delle strutture  architettoniche da realizzare.
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When the church is finished it will have 18 towers: 12 dedicated to the apostles, 4 to the evangelists, one to Jesus and another to Mary.
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Links:

www.sagradafamilia

Foto

sabato 28 settembre 2013

Verdi 200

Verdi di David Rowe


Festival Verdi 2013




  30 settembre                                                 1813 - 2013
    31 ottobre 2013   
                                              BICENTENARIO


Giuseppe Verdi (Roncole di Busseto, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è stato un compositore italiano autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo. È considerato il più celebre compositore italiano di tutti i tempi.
Quest'anno ricorre il bicentenario dalla nascita.
Sarà la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly ad inaugurare il 30 settembre il Festival Verdi di Parma, una tappa nei festeggiamenti per il bicentenario dalla nascita del compositore che porterà l'orchestra a novembre anche in Germania e Lussemburgo. Due le opere allestite Il Simon Boccanegra e I Masnadieri. Tanti i concerti e le mostre correlate la regione insieme alla provincia di Parma hanno aperto un sito apposito www.giuseppeverdi.it, molto ricco di documenti; interessantissime le raccolte delle immagini, ci sono anche le caricature d'epoca.

Festival Verdi 2013

venerdì 27 settembre 2013

La Zanzara punge Guido Barilla

L'intervista* di Guido Barilla a 'La Zanzara' ha scatenato un putiferio sul web.
Guido, intervistato alla radio, risponde come la pensa sulla famiglia, sui gay, sulla pubblicità scelta dall'azienda, rivolta alla famiglia tradizionale.
Consiglio di vedere il video in fondo alla pagina per sentire le sue parole.


Dai non fate così, in fondo sono una pasta d'uomo
Tiziano Riverso

giovedì 26 settembre 2013

L'Angelo e il pennuto (2)

L'Angelo e il Pennuto  


- Prime aperture nel PD
- Uscite di sicurezza?

Etichette: APERTURE, L'Angelo e il Pennuto, PD

Bartali, "Giusto tra le nazioni"

BARTALI IL GIUSTO


Gino Bartali proclamato "Giusto tra le Nazioni" da Israele. Il riconoscimento al grande indimenticato ciclista che pochi sapevano aver salvato numerosi ebrei dall'olocausto.
Uber


Bartali trasportò, all'interno della sua bicicletta, dei documenti falsi per aiutare gli ebrei ad avere una nuova identità. Questa iniziativa è nata dalla collaborazione del rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa.[8] Nel maggio 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato alla moglie di Bartali, Adriana, la medaglia d'oro al valor civile (postuma) allo scomparso campione per aver aiutato e salvato tanti ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Il 2 ottobre 2011, inoltre, Bartali è stato inserito tra i Giusti dell'Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova sempre per l'aiuto offerto agli ebrei durante la seconda guerra mondiale.[9][10]
Il 23 settembre 2013 è stato dichiarato 'Giusto tra le nazioni' dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto fondato nel 1953, riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste.
Nella motivazione dello Yad Vashem, si legge che Bartali, "cattolico devoto, nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa".


Bartali
CeciGian

mercoledì 25 settembre 2013

L'ANTITEMPO, migliore rivista di satira 2013.

Gli è toccato ritirarlo...
Non ci credevano neppure loro...
Lo hanno fatto...
Tutti insieme  sul palco con la Pompa...
ma Attenzione non chiamateli Anzitempo...
diventano delle belve!.
Chi sono?
Sono la redazione di ...
L'ANTITEMPO

Il collettivo de L’antitempo è formato da: Andrea Coccia, Vito Manolo Roma, Rasta Bello, Davide Strolippo Caviglia, Giacomo Sargenti, Matteo Rubert, Andrea Nani e Paolo Pablito Morelli.

Hanno collaborato con loro disegnatori e scrittori italiani e stranieri, fra cui: Kanjano, Rapé Mornero, Tomek, Arianna Vairo, Eugenio Cau, Paper Resistance, Sakoch, Paolo Morelli, Lucio Villani, Hurricane Ivan, Claudio Corrias, Old Roger, Marco Tonus, Fifo, Fulvio Fontana, Barrack Riima, Tasos, Jana Traboulsi, Janjo, Fabio Folla, Giulio Laurenzi e molti altri.


La motivazione del Premio


IL 41° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO ALLA REDAZIONE DE:
"L'ANTITEMPO"
Le cose belle durano poco se non vogliono perdere la loro forza. I giovanotti dell'Antitempo, da anni frequentatori dei mille rivoli della satira italiana, ne hanno fatto la parola d''ordine, che aiuta a non innamorarsi troppo e sterzare all'improvviso cavalcando i marosi del mercato. Così prima si sono dedicati alle fanzine in bianco e nero, poi a una rivista che ha fatto dell'internazionalismo il terreno delle proprie scorribande satiriche. Quindi la virata verso la satira sociale e il fumetto. Fino al passaggio dal bimestrale agli albi, mantenendo inalterata la voglia di provocare.


Il Video della premiazione:

martedì 24 settembre 2013

Buduàr 6

Dopo mesi di attesa, superati i numerosi problemi burocratici, che si erano presentati è FINALMENTE online il numero 6 di Buduàr - L'Almanacco dell'arte leggera.
Numero importante, molto ricco, tantissimi gli artisti, è da sfogliare attentamente, senza perdersi nessuna vignetta, striscia o racconto satirico.
Non vi anticipo nulla, sottolineo solo la presentazione dell'artista: 
è la volta dell'amico Ugo Sajini, a cui faccio i miei complimenti.



Ottanta pagine
 il meglio dell'umorismo passato e presente.
Si sono messi a disposizione dell'Almanacco dell'Arte Leggera: Vladimir Abroian, Dino Aloi, Luigi Alfieri, Mirko Amadeo, Lukasz Bogdan, Angel Boligan, Antonio Botter, Giacomo Cardelli, Angelo Campaner, Davide Ceccon, Lido Contemori, Paolo Cresci, Milko Dalla Battista, Marco De Angelis, Luca De Santis, Umberto Domina, Franco Donarelli, Andrea Foches, Marco Gavagnin, Diego Herrera, Firuz Kutal, Lorenzo Ingrami, Emilio Isca, Benito Jacovitti, Malgorzata Lazarek, Fabio Magnasciutti, Boris Makaresko, Valerio Marini, Melanton, Claudio Mellana, Aldo Mola, Paolo Moretti, Gaspare Morgione, , Marilena Nardi, Angelo Olivieri, Bruno Olivieri, Franco e Agostino Origone, Palex, Danilo Paparelli, Andrea Pecchia, Omar Perez, Massimo Presciutti, Filippo Ricca, Giuliano Rossetti, Marta Sajini, Ugo Sajini, Carlo Squillante, Giovanni Sorcinelli, Achille Superbi, Michel Tatarkiewicz, Marco Tonus, Ghadir Vaghari.
CLICCA SULLA COPERTINA PER LEGGERE IL NUMERO.
Il giornale è sfogliabile usando gli appositi tasti di navigazione in basso a destra di ogni pagina.
Da questo numero è anche possibile sfogliare clikkando col mouse o usando il dito (su palmari e smartphone) e trascinando la pagina a destra, sinistra o in basso.
Il pdf sarà a disposizione, sempre gratuitamente, dopo 10 giorni dalla pubblicazione della versione online.

 http://www.buduar.it/

domenica 22 settembre 2013

"No Grandi Navi" a Venezia

 Sabato 21 settembre 2013: 13 grandi navi transitano nelle acque di Venezia.
La capitaneria: mai così tante nell'arco di 24 ore.
La protesta è stata straordinaria contro l'ordinario passaggio delle grandi navi a Venezia: una ventina di manifestanti si sono gettati nel canale della Giudecca, tuffandosi dalla riva delle Zaffere per tentare di ostacolare  il passaggio dei transatlantici  a Venezia.

Le vignette:

Marilena Nardi 
 
 Venezia 2020
Ieri a Venezia più di 10 supernavi da crociera bloccate dalla giustissima protesta dei veneziani e non contro la pericolosa, inquinante, antiestetica e illecita circolazione dei mostri in laguna. 
Mi sarei tuffato volentieri anch'io, spero che il mio pronostico venga presto smentito.
Gianfranco Uber

venerdì 20 settembre 2013

Marilena Nardi vince il Premio Satira Politica 2013 a Forte dei Marmi.


Grande festa della satira a Forte dei Marmi sabato 14 settembre.
Fanno festa pure gli interpreti di una delle ultime vignette di Marilena Nardi.
Marilena Nardi riceve il premio da  Pino Corrias .

Il Video della premiazione

giovedì 19 settembre 2013

Uomini che Disegnano le Donne 21-22 settembre Tromello (PV)

21 - 22
TROMELLO
Sede municipale, piazza V. Veneto ed altre, ore 10.00
FESTIVAL DEL COLORE
Festival creativo dedicato all'arte ed alla cultura lomellina
Org. e info: Comune, tel. 0382-86021

Uomini che Disegnano le Donne

è l'evento principale
a Tromello in provincia di Pavia del
Festival del colore 2013 dedicato alle donne della città ed in particolare a Raffaella,
  e poi a tutte le altre.

"Uomini che Disegnano le Donne"
11 artisti,
11 storie di Tramello,
1 giornata di tempo per realizzare un'opera sotto gli occhi dei visitatoridel festival del colore
I ricordi di 11 donne del paese diventati altrettanti racconti

mercoledì 18 settembre 2013

Enrico Rava

Enrico Rava.

“Nel jazz e nella vita fare la cosa giusta non significa conoscere le regole”.




grande tromba
grande musica
grande faccia
Enrico Rava -da La Repubblica
Riccardo Mannelli

ENRICO RAVA
Antonio Gnoli
 La circostanza peggiore che possa capitare a un concertista è che l' organizzatore scappi con la cassa: «È una cosa che mi fa molto incazzare e non è solo per il denaro che hai perso, ma per la buona fede tradita, per il rapporto di responsabilità che hai con gli altri componenti della band», dice Enrico Rava, uno dei massimi jazzisti contemporanei.
È strano cominciare questo incontro parlando di soldi. Con i capelli lunghi, il baffo spiovente e il casual degli indumenti, Rava sembra uscito da un fotogramma degli anni Settanta. Se non è in giro per l' Italia, o l' Europa, vive a Chiavari, dove ci incontriamo in un bar del lungo mare. Sotto, le esili spiagge sono divorate da gruppi di famigliole che si accalcano per prendere il sole.
«Secondo me, per sopperire alla mancanza di spazio inventeranno, come per le auto, il multipiano», dice ironico. È appena tornato da un concerto tenuto a Cagliari.
 Com' è la vita con una band? 

venerdì 13 settembre 2013

41°Premio Forte dei Marmi per la satira politica

In anteprima i premiati!
Domani pomeriggio 14 settembre, alle ore 18, alla Capannina Franceschi di Forte dei Marmi, ci sarà  la premiazione degli Oscar della satira italiana.
Due grandi disegnatori satirici fra di essi: Marilena Nardi e Sergio Staino.


IL 41° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA TESI DI LAUREA "Un album inedito di caricature agli Uffizi: fortuna di un genere nella Toscana seicentesca" (Università degli Studi di Pisa) a: 

giovedì 12 settembre 2013

martedì 10 settembre 2013

Lettere e tweet a Luca Telese: "Pagaci!"

Lettere e tweet a Luca Telese: "Pagaci!"
Basterebbe un quarto di compenso 
di una sola puntata di Matrix!!!

I got you instead of my skin  Fabio Magnasciutti




Luca Telese debutta questa sera a Matrix ma sarà un debutto fischiato...

Luca Telese ha dato vita nel 2012 a un rivoluzionario progetto di un giornale di carta Pubblico durato solo 100 giorni. A far le spese del fallimento sono stati i giovani i giornalisti precari coinvolti, che non hanno visto un euro senza alcun diritto ad ammortizzatori sociali.

Caro Luca Telese,
ho appena appreso che domani ricomincia il programma Matrix e sarai tu a condurlo! Ma congratulazioni! Certa che adesso provvederai tempestivamente a pagare tutti i compensi in sospeso di tutti gli ex collaboratori di Pubblico e di Orwell finalmente tiro un sospiro di sollievo sulle bollette insolute impilate sul tavolo di cucina. Tutto è bene quel che finisce bene! E che meraviglia quando la vita somiglia a un film di Frank Capra, grazie Luca, GRAZIE.
Carolina Cutolo, ex collaboratrice di Pubblico

5-6 sett 2013 - G20 summit a San Pietroburgo

"Someone should intervene..."
"Qualcuno dovrebbe intervenire"
by Bob  07-09-13 The Telegraph


Spettatore d'eccezione del Summit G20  di San Pietroburgo Assad, in diretta TV.
Il vertice del G20 si è concluso con aspre divisioni riguardo un possibile intervento militare in Siria.  Vladimir Putin ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi offensiva, dicendo che sarebbe destabilizzare la regione. Ma il presidente Barack Obama ha ribadito che l'azione è necessaria a seguito di un attacco di veleno-gas presunta che ha ucciso più di 1.400 nei sobborghi di Damasco, il 21 agosto. Guarda il video qui.
La vignetta
La vignetta di Bob dal The Telegraph mostra il presidente siriano Bashar al-Assada guardare il vertice del G20 in diretta TV. I leader mondiali stanno combattendo. Obama è frugando Putin negli occhi, e il leader russo strozza David Cameron . Il presidente francese François Hollande guarda le fiamme salire dietro di lui.  Assad commenta: "Qualcuno dovrebbe intervenire ...". L'ironia dovrebbe essere ovvia.

domenica 8 settembre 2013

Digiuni

Roma 7 settembre 2013
Alle 19 in Piazza San Pietro 100.000 persone con il Papa, in veglia per la pace in Siria, la preghiera abbinata al digiuno.
Il digiuno, sia nella tradizione cristiana che in quella musulmana, è sentito come un grande valore ed è quindi qualcosa che ci accomuna.



di Antonio Gallo


Digiuni
PORTOS / Franco Portinari
Etichette: Attacco dimostrativo, Digiuno, Hollande, Obama, Papa Francesco, Siria

giovedì 5 settembre 2013

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)

Politicamente corretto

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)
di Daniela Ranieri

tavola di Marilena Nardi
Le parole, si sa, non sono entità neutre, particelle nebulizzate al pino silvestre per i cessi dell’Autogrill; sono pietre frutto dei secoli, a disposizione tanto di chi le usa per costruire castelli o rovesciare il trono e l’altare, quanto di quelli che le tirano dal cavalcavia.
Il politically correct è quel carabiniere-netturbino che si occupa di levigarle e renderle meno contundenti per tutti gli usi sopra elencati; di neutralizzare la loro potenza e di cancellare ogni loro sottigliezza; raggelandone le sfumature, di irrigidirle e amalgamarle in un piatto grigio ritentivo, in un noiosissimo tantra-mantra che le abrade e le livella alla patina ipocrita del non far male a nessuno, fosse pure a scapito della verità.
Eunuchi del linguaggio, chierichetti dell’intelletto, i fautori e propagatori del politicamente corretto truccano il veleno col latte, lasciando nel mondo parole sbiadite, buone a nulla e cattive a nulla, distorte e mendaci ma prive del coraggio sfrontato della volontà di maschera.
Non sentono sibilare nelle orecchie quell’avverbio a guardia, quella clausola ambigua? Perché essere corretti – regola aurea fondata sull’«impegno morale del linguaggio» (J. R. Wilcock) - ha bisogno di una stampella? Non vedono che come tutte le stampelle imposte ai sani, lungi dal rafforzarli, ne storce l’andatura, la corrompe e rovina?Politicamente corretto, ovvero: giusto finché e come conviene al potere incarnato nel politico, fosse pure “da sinistra”; esatto nei termini concessi dal sistema; vero, ma. La verità passata e resa digeribile al dominio, per un motivo che non c’entra già più nulla col non offendere il prossimo (basterebbe “corretto”, come detto) ma riguarda l’ortodossia, la censura, la parrocchia, l’avemaria. Sposa del luogo comune, cognata dell’ipocrisia, la parola corretta dal politico delira, in preda alla febbre di un lessico ossessivo e addomesticato. Queste le sue fissazioni.
Bambini – i diritti dei bambini; dalla parte dei bambini; le domeniche dei bambini; la ZTL per i bambini; le App per i bambini; circolo dei lettori bambini; piccoli chef; bambini soldato. Sono sacri: da proteggere contro gli elargitori di caramelle al parco, che peraltro funge da location per ritrarli in pose sexy per réclames di life provider da ricchi, in tenuta da cavallerizzi imbronciati, in stivaletti da cowboy/cowgirl che sognano il fango, seduti su staccionate che ne evidenziano l’arbitrio, su altalene bianche tra glicine e organza Versace. A cavallo tra la condizione di embrioni e quella di ninfette/efebi, siamo indecisi se covarli al fresco di una chiesa o mangiarli sulla base della Modesta proposta di Swift. Nei ristoranti, sulle spiagge, bisogna assecondare ogni loro desiderio, compreso l’omicidio e la riduzione in pazzia degli avventori. «Ostentare una tenerezza lirica verso di loro quando c’è gente» (Flaubert). Un alieno appena atterrato che vedesse i pargoli circondati da tanto rispetto e considerazione non ci crederebbe che esiste una legge contro chi ci fa sesso abusando del suo potere. Pare, pare, che adesso manco ci guardino più.
Biologico – costoso feticcio di un ex popolo di poveri agricoltori.
Canzoni italiane degli anni ’60 – utilizzate come colonna sonora da registi ricchi sovvenzionati dalla famiglia e dallo Stato italiano, che negli anni ’60 disprezzavano i genitori per il fatto che le ascoltavano; singhiozzare discretamente nell’udire le loro note languide, spensierate o struggenti attesta robuste letture, coscienza storica e animo sensibile.
Condividere idee, progetti, contenuti - il non sapere che è diventato opinione.
Culo – prua che lasciava una scia catodica dove la poppa bucava lo schermo, ha vissuto la parabola da glorioso totem del Totocalcio a primo requisito della presentabilità politica, da lato B del lato A a lato A del lato B della faccia. Uguale in maschi e femmine, la società fallocentrica trascura il maschile e santifica il femminile, stando attenta a non confessare che reputa quello dei trans il culo perfetto. La sinistra lo ignora - ultimo baluardo di resistenza ideologica - preferendogli la vagina monologante. Sorpasso definitivo del culo: «Sembra in leggera ripresa», avvertiva Enzo Biagi nel ’93; «io sono il culo» concreta nel 2012, intercettata, Ruby Rubacuori, insieme silloge e sineddoche di un’epoca.

mercoledì 4 settembre 2013

Che dite? Ingoieranno anche questo boccone...?

Che dite?
Ingoieranno anche questo boccone...?

Marilena Nardi




Punto e non a capo
massimo gramellini

Se anche gli avvocati lo convincessero a seguire la strategia adottata dal soldato-talpa Manning - chiedere la grazia dopo un cambio di sesso - o se una fata Toghina particolarmente misericordiosa facesse sparire condanna e pene accessorie con un colpo di bacchetta magica, il nodo scorsoio a cui si è impiccata la vita pubblica italiana non si scioglierebbe comunque. Una cucciolata di processi schiumanti aspettano al varco, dalle cene eleganti alla compravendita dei parlamentari.

Qualsiasi partito al mondo, persino nelle nazioni dove di partito ce n’è uno solo, riunirebbe i propri vertici per costringere il leader a farsi da parte. Capitò nella Dc di Forlani e nel Psi di Craxi, di cui Forza Italia si considera erede, ma succederebbe anche nella Dc tedesca e fra i conservatori inglesi, francesi, svedesi, neozelandesi. Qui invece no, perché il leader non è un capo ma un proprietario e i dirigenti sono in realtà dei dipendenti. Manca un Dino Grandi in grado di dirgli la banale verità: che il suo tempo in politica è finito. Che ha perso la partita e a batterlo non è stata la magistratura e tantomeno quei molluschi litigiosi del vecchio Pd, ma il fallimento delle sue promesse di panna montata: l’incapacità di fare riforme liberali, di ridurre le tasse, di tagliare la spesa, di snellire la giustizia contro cui si è limitato a inveire per tornaconto personale. In vent’anni l’uomo del popolo ha dimezzato i consensi elettorali. Ecco un’ottima ragione, in un partito normale, per indurlo a uscire di scena, salvando il centrodestra, il governo e anche l’Italia, che non ne può più.

martedì 3 settembre 2013

Giuseppe Rotunno

Antonio Gnoli intervista Giuseppe Rotunno.
 Il direttore della fotografia racconta la sua vita con i grandi del cinema.
“Per me la luce sul set è quella di Dio così ho capito la vita e la morte”





GIUSEPPE ROTUNNO
ANTONIO GNOLI

Sono più di cento i film che Giuseppe Rotunno ha realizzato nell' arco di sessant' anni. Ha lavorato con i più grandi registi, predisposto e inventato le luci per "raccontare" i volti di attrici e attori famosi, diretto e misurato le profondità di campo, creato quella magia luminosa senza la quale l' arte cinematografica resterebbe un' esperienza piatta e incolore. Eppure, incontrandolo, non si ha l' impressione di un uomo troppo compreso nel proprio ruolo. È come se la sua storia - che ha contribuito a realizzare una parte fondamentale del cinema italiano - si esprima nell' immediatezza delle cose e nella semplicità delle parole. Da pochi mesi ha compiuto 90 anni. Non dimostra un' età che di solito disorienta chi ne porta il peso. Egli è un' ombra felice e tranquilla. Un' umile proiezione di una vita lunga vissuta senza accaparramenti né brame. Una vita solida che continua nell' impegno al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove insegna agli allievi a diventare direttori della fotografia. Mi accoglie nella sua casa romana con un filo di apprensione. Dice che a volte la sua memoria gira a vuoto. Ma è spiritoso quando aggiunge che se dovesse davvero ricordarsi tutto, dimenticherebbe cosa fare. Ha accanto la moglie. Più giovane di una decina di anni e ancora bella. Si conobbero sul set di Pane, amore e... regia di Dino Risi, era il 1955. Ma poi al cinema Graziolina preferì la pittura. I suoi quadri, di una leggerezza infantile, adornano una parete del salotto. Mentre su un' altra spiccano anche un paio di dipinti di Ligabue.
«Conobbi Ligabue quando con Michele Gandin giravamo un documentario sul Po. Ci incuriosì quell' uomo schivo che vagava per i paesi spingendo una carrozzina per bambini. Teneva lì le sue cose e si percepiva la sofferenza e il disagio», ricorda Rotunno.
È diverso il disagio di un artista da quello di una persona normale?
«Non saprei cosa rispondere. Di lui non sapevamo nulla. Per me era un uomo che usciva dall' umidità e dalle nebbie di quei giorni. Privo di qualunque baldanza. Solo in seguito appresi che nei suoi occhi signoreggiavano animali esotici e il mondo contadino».
E nei suoi?
«Intende i miei?».
Sì, cosa vedono gli occhi di un grande direttore della fotografia? 

lunedì 2 settembre 2013

Premio Letterario Città di Cantù “Suor Rita Borghi”



L'Amministrazione Comunale di Cantù, in collaborazione con ASPEm - Associazione Solidarietà Paesi Emergenti; Coor-dinamento Comasco per la Pace e Combonifem Rivista delle Suore missionarie Comboniane, al fine di sviluppare la cultura della conoscenza e incoraggiare la pluralità di espressione in tutti coloro che affrontano la scrittura come libera scelta e come
passione, indìce la prima edizione del Premio Letterario Città di Cantù “Suor Rita Borghi” per opere inedite, scritte in lingua italiana, da scrittori/scrittrici di origine africana, asiatica e sudamericana residenti in Italia.

Prima edizione del Premio Letterario
Città di Cantù "Suor Rita Borghi"


La scelta di dedicare il Premio letterario Città di Cantù a Suor Rita
Borghi, missionaria comboniana originaria di Cantù, nasce dalla convin-
zione che Suor Rita debba essere ricordata per le attività a cui ha dedica-
to la propria vita, ovvero l’insegnamento e la trasmissione della cultura.