Visualizzazione post con etichetta Turchia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Turchia. Mostra tutti i post

mercoledì 18 ottobre 2023

Winners of the 39th Aydın Doğan International Cartoon Competition

 AWARD WINNING CARICATURISTS

Pawel KUCZYNSKI

Maria Elena OSPINA

Halit KURTULMUŞ AYTOSLU

Oğuzhan ÇİFTÇİ

Muhammet ŞENGÖZ

Xıao Qıang HOU

Zygmunt ZARADKIEWICZ

First Prize

Pawel KUCZYNSKI

POLAND

2023


The sentiment of tolerance is becoming ever more significant in the modern world whereby violence and discrimination threaten universal and ethical norms. Cartoons are among the fundamental building blocks of a society based on tolerance and prudence, open to different thoughts and beliefs. Held with this thought in mind, the Aydın Doğan International Cartoon Competition is renowned across the world as the “Oscar of Cartoons”.

This year, 570 cartoonists from 64 countries participated in the competition, which brings together artists from all over the world who bring different ideas and beliefs into cartoons and allows them to express their art, with a total of 1,365 works.

The Aydın Doğan International Cartoon Competition is organized every year in Turkey by the Aydın Doğan Foundation. The competition is open to professional and amateur cartoonists from all over the world. The Jury, composed of international members: Marco De Angelis (Italy) - President, Ercan Akyol (Türkiye), Angel Boligan Corbo (Cuba), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Saad Hajo (Syria), Piyale Madra (Türkiye), Tan Oral (Türkiye) and Yoshiaki Yokota (Japan).

Il sentimento di tolleranza sta diventando sempre più significativo nel mondo moderno in cui la violenza e la discriminazione minacciano le norme etiche e universali. I cartoon sono tra gli elementi fondamentali di una società basata sulla tolleranza e sulla prudenza, aperta a pensieri e credenze diverse. Tenuto con questo pensiero in mente, il Concorso Internazionale di Cartoon Aydın Doğan è rinomato in tutto il mondo come “L'Oscar dei Cartoon”.

Quest'anno hanno partecipato 570 artisti provenienti da 64 paesi, che riunisce artisti provenienti da tutto il mondo che portano idee e convinzioni diverse nei cartoni animati e permette loro di esprimere la propria arte, con un totale di 1.365 opere.

Il Concorso Internazionale di Cartoon Aydın Doğan è organizzato ogni anno in Turchia dalla Fondazione Aydın Doğan. Il concorso è aperto a fumettisti professionisti e dilettanti provenienti da tutto il mondo. La Giuria, composta da membri internazionali: Marco De Angelis (Italia) - Presidente, Ercan Akyol (Türkiye), Angel Boligan Corbo (Cuba), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Saad Hajo (Siria), Piyale Madra (Türkiye), Tan Oral (Turkiye) e Yoshiaki Yokota (Giappone).


Second Prize
Maria Elena OSPINA
COLOMBIA
2023

Third Prize
Halit KURTULMUŞ AYTOSLU
TURKEY
2023


Special Award "Empowered Girls, Empowered Futures"
Oğuzhan ÇİFTÇİ
TURKEY
2023

Success Award
Muhammet ŞENGÖZ
TURKEY
2023


Success Award
Xıao Qıang HOU
P.R. of CHINA
2023


Success Award
Zygmunt ZARADKIEWICZ
POLAND
2023




**** I membri della giuria. 

****

sabato 3 giugno 2023

Elezioni turche: Erdogan, altri cinque anni.

 


Niels Bo Bojesen

29 mag

Erdogan - Five More Years.

#Erdogan #Turkey #türkiye #Turkishelections #TurkeyElections  #Turkeyelections2023 #President




Niels Bo Bojesen

Second Round.





Niels Bo Bojesen

#Turkiye

#Erdogan

#Sweden 

#NATO 

#Finland 

#sverige

#SwedenNATO 

#Europe

#EU


Dilem - Algeria
Erdoğan, réélu pour un 3e mandat
Erdoğan a été réélu à la présidence dimanche 28 mai avec 52,16% des voix contre 47,84% pour Kiliçdaroğlu, représentant de la coalition d’opposition. L’élection, disputée jusqu’au dernier moment, a légèrement fissuré la figure indéfectible, conservatrice et autoritaire du chef d’État de 69 ans. La grave crise économique que traverse le pays n’a pourtant pas eu raison de lui et son troisième mandat s’ouvre sous le signe d’un nationalisme religieux renforcé. Celui qui a placé la Turquie, à la fois membre de l’OTAN et partenaire économique privilégié de la Russie, dans une position singulière sur l’échiquier géopolitique a néanmoins été félicité par ses homologues du monde entier.



Bleibal - Libano


Joep Bertrams



Osama Hajjaj
28 May 2023
Erdoğan victory in Turkish election
https://cartoonmovement.com/cartoon/erdogan-victory-turkish-election


Berend Vonk
31 May 2023
5 more years
The electoral victory of Erdogan is bad news for journalists, cartoonists and (press) freedom in Turkey. 
https://cartoonmovement.com/cartoon/5-more-years-0


 Erdogan won by Pierre Ballouhey, France, PoliticalCartoons.com
https://politicalcartoons.com/cartoon/275115






LA TENAGLIA TURCA

Le previsioni di un declino della popolartità di Erdogan in Turchia sembrano essere state più un wishful thinking di chi sperava in una svolta un po' più democratica e meno autoritaria.
Invece a dispetto dei pronostici la "democratura" del sultano turco sembra godere ancora di una grossa fetta di consensi nonostante la spaventosa inflazione e le grosse limitazioni alla libertà di espressione.
Anche grazie ad una astuta campagna elettorale, in cui ha sfrutttato al massimo il controllo assoluto dei media, è arrivato ad un soffio dalla maggioranza assoluta e sarà difficile per un'opposizione divisa strappargli la vittoria nel prossimo ballottaggio.
Gianfranco Uber


Luc Vernimmen
30 May 2023
Erdogan wins Turkey's presidential election
President Recep Tayyip Erdogan wins Turkey's presidential election with 52.2 percent of the vote. It is already the case that Erdogan has control over almost all media, all institutions and also the judiciary. It doesn't look good for the country's minorities.
https://cartoonmovement.com/cartoon/erdogan-wins-turkeys-presidential-election



Marco De Angelis
3 June 2023
Next years in Turkey
https://cartoonmovement.com/cartoon/next-years-turkey



#Turchia #Turkeyelection #diritti #informazione #Erdogan 
L’alleato.
Mauro Biani


Vedo nero
Lele Corvi




Erdogan resta al potere, per la Turchia si annunciano 5 anni ancora più autoritari
Antonella Napoli

Eravamo consapevoli che l’era di Recep Tayyip Erdogan non fosse al tramonto. Una flebile speranza si era affacciata con l’opportunità del ballottaggio in Turchia. Ma era un’aspettativa effimera anche se significativa. Per la prima volta Erdogan non era passato al voto al primo turno.

Alla fine l’unico dato che conta è che l’autoritario presidente turco è ancora al potere, dove intende restare a lungo.

Con i risultati del secondo turno delle elezioni di domenica scorsa, l’uomo forte della Turchia ha consolidato il suo posto come politico più importante della nazione e uno dei leader più resilienti e più longevi del mondo.

Il leader 69enne ha ottenuto il 52% dei voti rispetto al 47,9% del suo sfidante, Kemal Kilicdaroglu.

A confermare il dato nella prima mattinata di oggi il capo della Commissione elettorale turca.

Una vittoria ma non un trionfo che per la terza volta gli affida la presidenza della Repubblica di Turchia, dopo già ventun anni ai vertici delle istituzioni del Paese.

“Speriamo di essere degni della vostra fiducia, come lo siamo stati per 21 anni” le prime parole del presidente rieletto che non ha rinunciato a ridicolizzare con arroganza il suo avversario con un “Ciao ciao ciao Kemal”, aggiungendo che “L’unico vincitore oggi è la Turchia”.

Ma la pensano così anche la metà dei turchi che non lo hanno votato?

Confrontando le immagino di oggi con quelle del passato dei sostenitori di Erdogan scesi in strada a festeggiare, a suonare il clacson delle proprie auto, questa grande partecipazione di chi lo ha votato non c’è stata.

Forse il popolo turco è cosciente di ciò che la maggior parte degli analisti ritiene scontato: i prossimi cinque anni di Erdogan preannunciano un governo più assertivo e autorevole che mai.

Il leader dell’AKP, il partito di maggioranza turco, è al potere dal 2003, prima come premier e poi dal 2014 come presidente della Turchia.

Nei suoi anni di governo ha consolidato il suo potere attraverso modifiche costituzionali, erodendo le istituzioni democratiche del paese, compresi il sistema giudiziario e i media.

Ha inoltre incarcerato innumerevoli oppositori e giornalisti: circa una cinquantina di operatori dell’informazione attualmente sono in prigione, molti di più in attesa di processi.

Ha represso le proteste antigovernative ed è sfuggito a un’indagine sulla corruzione nella sua cerchia ristretta.

La sua azione autoritaria è stata tale che nel “World Report 2022” Human Rights Watch ha affermato che il partito di Erdogan “ha riportato indietro di decenni la situazione dei diritti umani della Turchia”.

Il V-Dem Institute svedese ha indicato il paese come “uno dei primi 10 Stati autrocratizzanti al mondo” e nel 2018 ne ha declassato lo status da “parzialmente libero” a “non libero”.

Il professore di geopolitica europea all’Università Carlo III di Madrid, Ilke Toygür, sostiene che c’è da aspettarsi persino “atteggiamenti più spaventosi su democrazia e politica in Turchia”.

Erdogan, inoltre, potrebbe spingere per una maggiore islamizzazione, secondo  gli analisti i quali evidenziano come che prima della sua ascesa al potere. la Turchia era fermamente laica, tanto che l’uso del velo da parte delle donne era vietato in molti luoghi pubblici. Durante i suoi mandato da presidente ha ampliato l’educazione religiosa e trasformato la Basilica di Santa Sofia, il monumento storico più famoso della Turchia, da museo a moschea. Erdogan ha costantemente spinto la nazione in una sfera più islamista e il governo potrebbe perseguire politiche ancora più islamiste destinate a limitare, in particolare, le libertà delle donne.

I prossimi cinque anni di Erdogan sembrano dunque segnati da un percorso inevitabile di nuove e costanti violazioni dei diritti, di repressioni per imbavagliare e far tacere tutti gli oppositori o chiunque manifesti un pensiero critico.



Erdogan un tipo di leader accattivante.

Erdogan un tipo di leader degno di nota.

Riber Hansson (2016)

venerdì 20 gennaio 2023

Istanbul : Consegnati i premi del 38th Aydin Dogan Vakfi

38th Aydın Doğan International Cartoon Competition

The sentiment of tolerance is becoming ever more significant in the modern world whereby violence and discrimination threaten universal and ethical norms. Cartoons are among the fundamental building blocks of a society based on tolerance and prudence, open to different thoughts and beliefs. Held with this thought in mind, the Aydın Doğan International Cartoon Competition is renowned across the world as the “Oscar of Cartoons”.

This year, 564 cartoonists from 63 countries participated in the competition, which brings together artists from all over the world who bring different ideas and beliefs into cartoons and allows them to express their art, with a total of 1,531 works.

The Aydın Doğan International Cartoon Competition is organized every year in Turkey by the Aydın Doğan Foundation. The competition is open to professional and amateur cartoonists from all over the world. The Jury, composed of international members: Antonio Antunes (Portugal) - President, Ercan Akyol (Türkiye), Liza Donnelly (USA), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Pol Leurs (Luxembourg), Piyale Madra (Türkiye), Fawzy Morsy (Egypt), Tan Oral (Türkiye) and Marlene Pohle (Argentina).

https://sanalmuze.aydindoganvakfi.org.tr/competitions/38-aydin-dogan-uluslararasi-karikatur-yarismasi-2021-2022-65


Sono conosciuti anche come gli "Oscar dei cartoon", i premi Aydin Dogan Vakfi!

 38a edizione:  Abbiamo ospitato i nostri artisti di valore che hanno potuto ricevere premi del Concorso Internazionale di Caricatura Aydın Doğan presso Tophane-i Amire Culture and Art Center .

La 37a cerimonia di premiazione non si era potuto tenere a causa della pandemia. Così sono stati celebrati sullo stesso palco anche gli artisti vincitori della scorsa edizione.

Grazie ancora a tutti gli artisti che hanno arricchito il nostro concorso e ai membri della giuria che hanno contribuito molto alla realizzazione di questo concorso.

Aydın Doğan Vakfı




Arzuhan Doğan Yalçındağ, la Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Aydın Doğan, ha pronunciato il discorso di apertura della cerimonia.
Qui sopra nel momento della premiazione del Primo premio Engin Selcuk

Third Prize at the 38th Aydin Dogan Vakfi: Marco De Angelis


Congratulazioni vivissime all'amico Marco De Angelis tra i premiati!.

Marco aveva già vinto in questa competizione : il primo premio  nel 1987 e nel 2016!!  



La mostra





I disegnatori in visita della città.


Tutti i cartoon premiati nel post:



Winners of the 38th Aydın Doğan International Cartoon Competition ( Turkey)



venerdì 16 settembre 2022

Winners of the 38th Aydın Doğan International Cartoon Competition ( Turkey)


 First Prize - Engin SELÇUK - Türkiye



Turkish artist Engin Selçuk's work was deemed worthy of the first prize in the competition renowned as the “Oscar of Cartoons”. While Iranian artist Mahmood Nazari was awarded the second prize and Italian artist Marco De Angelis was awarded the third prize, the 'Empowered Girls, Empowered Futures' Award was given to Fethi Gürcan Mermertaş from Türkiye.

L'opera dell'artista turco Engin Selçuk è stata ritenuta meritevole del primo premio del concorso noto come "Oscar dei cartoon". Mentre il secondo premio è stato assegnato all'artista iraniano Mahmood Nazari e il terzo all'artista italiano Marco De Angelis.

Il premio "Empowered Girls, Empowered Futures" è stato assegnato alla turca Fethi Gürcan Mermertaş.

Second Prize - Mahmood NAZARI - Iran


Third Prize - Marco De ANGELIS - Italy


Empowered Girls Empowered Futures Special Award - Fethi Gürcan MERMERTAŞ - Türkiye


A jury composed of cartoon masters

This year, 564 cartoonists from 63 countries participated in the competition, which brings together artists from all over the world who bring different ideas and beliefs into cartoons and allows them to express their art, with a total of 1,531 works.

The international jury composed of world-renowned cartoonists and artists including Ercan Akyol (Türkiye), Fawzy Morsy (Egypt), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Liza Donnelly (USA), Marlene Pohle (Argentina), Piyale Madra (Türkiye), Pol Leurs (Luxembourg) ) and Tan Oral (Türkiye) under the chairmanship of Antonio Antunes (Portugal) evaluated 93 works of 76 cartoonists from 30 countries that passed the pre-selection stage.

Success Award to 3 artists

The Selection Committee also deemed Nikola Listes from Croatia, Halit Kurtulmuş Aytoslu and Şevket Yalaz from Türkiye worthy of the Success Award.

Una giuria composta da maestri dei cartoon

Quest'anno, 564 vignettisti provenienti da 63 Paesi hanno partecipato al concorso, che riunisce artisti di tutto il mondo che portano nei cartoni animati idee e convinzioni diverse e permettono loro di esprimere la propria arte, con un totale di 1.531 opere.

La giuria internazionale composta da fumettisti e artisti di fama mondiale, tra cui Ercan Akyol (Türkiye), Fawzy Morsy (Egitto), Gürbüz Doğan Ekşioğlu (Türkiye), Liza Donnelly (USA), Marlene Pohle (Argentina), Piyale Madra (Türkiye), Pol Leurs (Lussemburgo) ) e Tan Oral (Türkiye), sotto la presidenza di Antonio Antunes (Portogallo), ha valutato 93 opere di 76 fumettisti provenienti da 30 Paesi che hanno superato la fase di preselezione.

Premio di Eccellenza a 3 artisti

Il Comitato di selezione ha ritenuto meritevoli del Premio di Eccellenza anche Nikola Listes dalla Croazia, Halit Kurtulmuş Aytoslu e Şevket Yalaz dalla Turchia.

Succss Award - Nikola LISTES - Rep. Of. Croatia



Succss Award - Halit Kurtulmuş AYTOSLU - Türkiye


Succss Award - Şevket YALAZ - Türkiye



sabato 10 aprile 2021

Lo sgarbo di Erdogan a Ursula von der Leyen

 

Nani e poltrone

L'uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul è solo di pochi giorni fa ma Erdogan non perde l'occasione per ribadirne le motivazioni. 

Risalta però purtroppo la mancanza di una reazione da parte di Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo, che evidentemente ha considerato normale la plateale mancanza di una poltrona per Ursula Von der Leyen.  

Gianfranco Uber - 7 aprile 2021


Fa molto discutere la sedia non concessa alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen mentre il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel invece si godeva il suo posto d’onore con il sultano turco Recep Tayyip Erdoğan. Quello sgarbo è stata però l’occasione di ricordare al mondo come il leader turco stia progressivamente riducendo i diritti delle donne nel suo Paese, partendo da quel 2016 in cui disse che le donne fossero “da considerarsi prima di tutto delle madri”, relegandole al loro medievale scopo riproduttivo e poi fino ai giorni scorsi in cui il suo governo ha annunciato il ritiro dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.




Erdogan lascia von der Leyen senza sedia. Polemiche anche su Michel (che non ha protestato)

Lo sgarbo del presidente turco alla presidente della Commissione europea, al vertice di Ankara

Durando




Amorim 8 April 2021

Sofas

Gender equality issues took center stage Wednesday in Brussels a day after Ursula von der Leyen, one the EU’s most powerful executives, was treated like a second-rank official during a visit to Ankara. Only two chairs had been laid out in front of the EU and the Turkish flags for three leaders, and Ursula von der Leyen was forced to sit on the sofa to the side.

https://cartoonmovement.com/cartoon/sofas


Cose turche
Soria


#Erdogan #VonderLeyen #Michel  #Turchia #Europa 
Il grande dittatore. La sedia.
Mauro Biani


Erdogan sofagate
Gio / Mariagrazia Quaranta




Chairs and stools
The recent story of the chair denied by Erdogan to the European Commission's first female president Ursula Von der Leyen disturbs us because it is a disrespectful and rude act. However, we should still be indignant whenever, in our society, the seats of power are reserved for men only.
Tomas

Una poltrona per due
 Titolo forse oggi un po' abusato ma penso  puntuale. 
Più le critiche al Presidente del Consiglio Europeo Michel che quelle a Erdogan da cui evidentemente ci si aspettano anche mosse del genere.
Sorge anche un dubbio:  lo sgarro era veramente rivolto a Ursula Von der Leyen in quanto donna o alla Commissione  che rappresenta?
Viene anche da pensare: come si sarebbe comportata Angela Merkel ? 
Gianfranco Uber




Già non si capiva la motivazione politica che aveva indotto Ursula von der Leyen e Charles Michel a recarsi in visita da Erdogan, un tiranno spregiatore dei diritti umani, che continua a praticare - nel silenzio ormai complice dell'Europa - una politica di repressione del dissenso interno e di espansione egemonica in Libia e nel Mediterraneo. Ma la scena della Presidente della Commissione europea lasciata in piedi e senza sedia (e poi costretta ad accomodarsi su un divano laterale) davanti al Sultano e al presidente del Consiglio europeo, seduto con sorriso ebete accanto al primo, è stata sconvolgente e la dice lunga sull'atteggiamento servile dei massimi rappresentanti di due delle tre istituzioni dell'Unione Europea e, quindi, di quest'ultima di fronte alla Turchia di oggi. Una scena umiliante e offensiva per le istituzioni europee alla quale la stessa von der Leyen, come politica e come donna, si è colpevolmente prestata senza reagire. Se ne sarebbe potuta andare denunciando la situazione, vendicando così anche le donne turche, i cui diritti sono oggi calpestati. Come ha già annunciato il nostro capodelegazione, Brando Benifei, dovremo impegnarci "affinché il Parlamento Europeo si opponga a qualunque miglioramento dell'unione doganale e del regime dei visti UE-Turchia senza un chiaro cambiamento sul fronte dei diritti umani e del rispetto della dignità delle donne". Sottraendoci - aggiungo io - al ricatto migratorio e al "business as usual" che vede il nostro Paese tra i maggiori partners della Turchia nelle forniture di armi.

Franco Roberti https://www.facebook.com/francorobertieu/


-
"Non è un'involontaria gaffe. È un affronto scientemente premeditato dal sanguinario sultano di Ankara.
 E questo Charles Michel, rappresentante inutile di un Paese obsoleto, ha pure avuto la faccia di tolla (per non dire di peggio) di giustificare la propria viltà: «Le poche immagini che sono state mostrate hanno dato l'impressione che sia stato insensibile alla situazione. Niente è più lontano dalla realtà, né dai miei sentimenti profondi. Né, infine, dai principi di rispetto che mi sembrano essenziali»."
Ivano Sartori

martedì 1 settembre 2020

Ebru Timtik

 

Ebru Timtik

 Avvocata turca morta dopo 238 giorni di sciopero della fame: chi era Ebru Timtik https://www.osservatoriodiritti.it/.../avvocata-turca.../ Osservatorio Diritti

Gianluca Costantini






L'avvocata Ebru #TimTik è morta in un carcere turco dopo 238 giorni di sciopero della fame.

Era stata condannata a 13 anni di reclusione per appartenenza al Fronte Rivoluzionario di liberazione nazionale dichiarato terroristico da Ankara.

Lei chiedeva un processo giusto per lei come per tutti quelli per cui si è sempre battuta.

Semplici oppositori che il regime "terroristico", questo si, di Erdogan non è in grado di tollerare.

Gianfranco Uber


Ebru Timtik, se muore la giustizia

#Turchia #EbruTimtik #erdogan #Nato

Gianni Falcone



Ismail Dogan




everybody’s got a hungry heart

Fabio Magnasciutti





Incarcerated #lawyer #EbruTimtik died after a long hunger strike. Let us not forget this brave woman who fought for an honest judicial system in Turkey. Her colleague #AytacÜnsal - also on #hungerstrike - is still alive but very weak. Shame on #Erdogan! #turkey #justice #prison #dictatorship Joop The Cartoon Movement Cartooning for Peace Justice for Ebru Timtik Libertà per la Difesa, libertà per Aytac Unsal Firenze: libertà per la difesa. Libertà per Aytac Unsal Turkish News AK Parti #akparti Amnesty International Human Rights Watch United Nations Human Rights

Maarten Wolterink




Libertà in Turchia

GIO / Mariagrazia Quaranta


Gli avvocati turchi in prigione, tra la vita e la morte
Anne Andlauer, Le Soir, Belgio
1 settembre 2020
Giovedì 27 agosto, in Turchia, è morta un’avvocata. È morta di fame. Il suo nome era Ebru Timtik, da 238 giorni rifiutava di nutrirsi. Pesava 30 chili quando il suo cuore ha ceduto. Ebru Timtik ha intrapreso lo sciopero della fame per chiedere per se stessa ciò che gli avvocati di solito richiedono per gli altri: un processo equo. In questo caso, un nuovo processo.
 In carcere da tre anni, era stata condannata insieme a 17 colleghi per “appartenenza a un’organizzazione terroristica”, il Partito-Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo (Dhkp-C), un movimento clandestino di estrema sinistra iscritto nella lista europea delle “entità coinvolte in atti di terrorismo”. Un tribunale le aveva inflitto, nel marzo 2019, una condanna a 13 anni e mezzo di carcere, confermata in appello. Timtik, 42 ​​anni, aveva denunciato un processo ingiusto. Da più di tre mesi sperava che la corte di cassazione ribaltasse la sua condanna. A metà agosto, dopo che l’avvocata era stata trasferita con la forza in un ospedale di Istanbul, la corte costituzionale aveva respinto la sua richiesta di rilascio sostenendo che la sua vita “non era in pericolo”.
La notizia della sua morte ha suscitato un’ondata di emozione tra i colleghi turchi e stranieri che seguivano con preoccupazione la sua vicenda. Il 28 agosto, centinaia di avvocati si sono riuniti davanti alla sede del loro ordine professionale a Istanbul. Sulle vesti nere con il colletto bordeaux avevano appuntato la foto di Ebru Timtik. Molti avevano le lacrime agli occhi.
Ahmet Kiraz, un avvocato franco-turco, era andato a trovarla in prigione alcuni mesi fa. “Mi spezza il cuore perdere una collega in queste condizioni”, dice. “Era stata condannata senza alcuna prova. Ma preferiva andare avanti con la protesta piuttosto che passare anni in prigione. È una scelta che non mi permetterei di giudicare”.
“Ebru non chiedeva favoritismi, voleva solo un processo equo”, ha aggiunto Melike Polat, un altro avvocato, indicando le irregolarità del processo: la sostituzione dei giudici che avevano ordinato la liberazione di Timtik e di molti suoi colleghi (subito annullata da un nuovo tribunale), testimoni ascoltati in assenza della difesa, il verdetto prevedibile.
Ebru Timtik, dicono i suoi amici, ha combattuto anche per la sua professione, sempre più rischiosa. Dopo il fallito colpo di stato del luglio 2016, più di 1.500 avvocati turchi sono stati portati in tribunale, seguendo lo schema ricorrente di equipararli ai loro clienti, e quindi accusarli degli stessi crimini. Ebru Timtik era nota per la sua difesa dei militanti del Dhkp-C. “Siccome difendi un sospetto terrorista, il governo ti considera un terrorista”, osserva Melike Polat.
Le autorità turche, silenziose e sorde al destino di Ebru Timtik durante il suo sciopero della fame, hanno protestato quando il suo ritratto ha coperto la facciata dell’edificio dell’ordine degli avvocati di Istanbul il giorno dopo la sua morte. “Condanno fermamente coloro che hanno appeso questa foto di una militante di un’organizzazione terroristica”, ha detto il ministro dell’interno Süleyman Soylu.
“Questo caso è un promemoria di come la giustizia in Turchia è sotto gli ordini delle autorità, che hanno fatto in modo che Ebru rimanesse in prigione fino alla fine”, ha detto il deputato dell’opposizione Sezgin Tanrikulu, anche lui avvocato. “La nostra priorità ora è fare di tutto per non perdere un secondo collega”. L’avvocato Aytaç Ünsal, processato nello stesso processo, è in sciopero della fame da 210 giorni. È in ospedale, in condizioni critiche.

(Traduzione di Stefania Mascetti)