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sabato 19 maggio 2018

GB: il matrimonio reale di Harry e Meghane

Peter Schrank on the Royal Wedding


Martin Rowson
@MartinRowson
Latest Graun toon up already https://www.theguardian.com/commentisfree/picture/2018/may/18/martin-rowson-on-the-royal-wedding-cartoon … & God bless us every one!


David Simonds on the fate of the homeless in Windsor before the royal wedding



#RoyalWedding coverage gets out of hand... | This weekend's @theipaper cartoon
Ben Jennings


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Peter Brookes on the royal wedding
My cartoon Saturday @TheTimes on family fortunes #RoyalWedding2018 #MeghanMarkle #RoyalFamily


DIRTY HARRY IN TROUBLE    Marian Kamensky
DIRTY HARRY IN TROUBLE
18 May 2018


Se ci sposiamo, devo avvertirvi, ho una grande famiglia estesa.
Matt


Blower


Cene-sventoloa
Mario Bochicchio


Matrimonio reale
#RoyalWedding
#HarryandMeghan
Durando

Rois, Reines, Princes, Princesses et larbins.
Plantu


Dessin de samedi: le mariage princier vu des deux rives de la rivière des Outaouais. #HarryandMeghan
Guy Badeaux / Bado

Meghane, il pastore afro-americano ed Harry
David Rowe


THE LONDON TOWER CROWS    Gianfranco Uber
I would like to know what Queen Elizabeth thought yesterday during the sermon of the Afro-American bishop Michael Curry.
20 May 2018
I CORVI DELLA TORRE DI LONDRA
Mi piacerebbe sapere a cosa pensava la Regina Elisabetta ieri durante il sermone del vescovo afro americano Michael Curry.
Gianfranco Uber

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Nota:
Ripropongo la vignetta di Uber fatta nel 2011 per il matrimonio di Kate e il principe William. Le cose non sono purtroppo cambiate, grande clamore mediatico, specie in Europa e poi il nulla...


THE ROYAL WEDDING
Oggi il matrimonio reale di Londra fa dimenticare per un giorno i problemi mondiali.
E pazienza fosse solo per un giorno.
Pubblicato da uber
Etichette: fame nel mondo, povertà
Uber (2011)

giovedì 10 maggio 2018

5 maggio 2018 Bicentenario della nascita di Marx




KARL MARX
Caricatura para suplemento Laberinto, de Milenio.
Boligan




Buon compleanno, Karl: 
i duecento anni ben portati di Marx
di Diego Fusaro, filosofo
Nell’odierno deserto del capitalismo globalizzato, Karl Marx ha assunto le sembianze di un naufrago che, in seguito a una miriade di naufragi, è approdato su un’isola deserta: è sopravvissuto alla sua incorporazione prima nel marxismo commissionato dalla socialdemocrazia tedesca, poi nel leninismo forgiato da Iosif Stalin tra il 1924 ed il 1926, infine all’odierna criminalizzazione ininterrotta di cui è oggetto il suo pensiero.
Tale sopravvivenza si spiega in ragione del fatto che Marx continua a essere il “segnalatore” di un problema irrisolto che non ha smesso di perseguitarci . Il suo pensiero non cessa di indicarci che nel mondo della presunta “fine della storia” qualcosa, dopo tutto, continua a mancare. È quanto ho più estesamente sostenuto nel mio libro Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario(Bompiani, 2009).
Chi si ostinasse a interpretare le vicende storiche odierne con le sole lenti interpretative marxiane capirebbe sicuramente ben poco, non riuscendo a rendere conto di eventi che, per forza di cose, non potevano essere previsti da Marx; ma è altrettanto vero che chi rifiutasse di indossare anche quelle lenti non riuscirebbe a capire alcunché dell’oggi e dei suoi sconvolgimenti.
In questo senso, nonostante il venir meno del marxismo e dei comunismi, Marx continua a essere (paradossalmente) un nostro contemporaneo ed è per questo motivo che, se non ha alcun senso voler nostalgicamente tornare a Marx, può tuttavia avere un senso ripartire da Marx. Lo esige anche il fatto che il mondo da lui sottoposto a critica è – nonostante i mutamenti radicali e le novità succedutesi con grande rapidità – il nostro mondo, il mondo del modo di produzione capitalistico, in cui la produzione assume la forma di una gigantesca macchina autoreferenziale e finalizzata a obiettivi del tutto irrazionali quali la produzione di merci e la valorizzazione del valore fine a se stesso.
Non si può capire l’epoca moderna (questa è la conseguenza) senza passare attraverso Marx. Studiando la storia dal suo “lato cattivo”, egli smaschera la mal celata “ideologia” di chi concepisce – ieri come oggi – il corso storico come corsa unilineare verso le “magnifiche sorti e progressive”, come una pacifica evoluzione irenica verso il meglio, di chi trascura il momento materiale, di chi annulla le specificità di ogni epoca immaginando che le leggi del modo di produzione capitalistico siano eterne e, per ciò stesso, insuperabili.
In questo programma si condensa il senso della formula “ripartire da Marx” a cui prima si alludeva. Catalizzando il senso generale secondo cui, anche nell’epoca della fine della storia, qualcosa continua a mancare, la figura di Marx – la cui presenza si dà oggi per absentiam – si eleva a sineddoche delle due determinazioni irrinunciabili del rifiuto incondizionato del presente come destino e della ricerca di un riscatto per le offese non redente che si sono accumulate nella storia e che oggi sembrano aver raggiunto il loro grado massimo. Per questo, Marx è, per l’egemonia del pensiero unico, l’equivalente delle mani insanguinate di Lady Macbeth, un’ossessione che non può mai essere congedata in via definitiva. (Il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2017)






David Rowe


Karl Marx 200    Rainer Hachfeld
Karl Marx in heaven
05 May 2018



Marx
Mariagrazia Quaranta /GIO



KARL MARXBIRTHDAY BOY
Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria



karl marx    Fares Garabet
after 200 year of Karl Marx born. Religion is still the Opium of volk
09 May 2018


Martin Rowson



Il bicentenario della nascita di Karl Marx, la Germania ha festeggiato il 5 maggio scorso a Treviri con lo svelamento di una statua dalle dimensioni mastodontiche, cosa che inorgoglisce i cinesi più ancora dei tedeschi. E non solo perché la statua - 5,5 metri di altezza - del grande filosofo è opera dello scultore cinese Wu Weishan, e nemmeno perché la scultura è stata regalata dalla Repubblica popolare cinese alla città tedesca di Treviri. La statua è motivo d'orgoglio perché Marx simboleggia "la fiducia della Cina nelle sue teorie, nella sua strada, nel suo sistema", ha raccontato l'autore Wu Weishan al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.
    "I cinesi vedono se stessi come i veri eredi di Marx", è la tesi di oggi del quotidiano di Monaco. Cent'anni fa la Cina era un paese poverissimo, "era il malato dell'Asia", prosegue l'artista, mentre "sotto la guida del partito ci sono stati dei cambiamenti potenti e la Cina di oggi ha preparato un futuro radioso per gli uomini che vi abitano. E la base ideologica del partito è Marx. Questo mostra che Marx aveva ragione". Non altrettanto orgogliosi e entusiasti sono i tedeschi: "l'entusiasmo in Germania è limitato" per Marx, sottolineava ieri la FAS, l'edizione domenicale della Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il pensiero del filosofo si è dimostrato fallace in una serie di casi, sostiene il quotidiano conservatore, soprattutto in campo economico. L'unica cosa che sopravvive, e che è sopravvissuta anche al comunismo, è la teoria per cui i rapporti economici dominano su tutto. Anche la FAS, tuttavia, rende omaggio al pensatore che ha dato voce agli sfruttati, regalando fiducia nel cambiamento delle condizioni di vita. Se la Germania non celebra Marx come ha in progetto di fare la Cina, anche a Treviri le celebrazioni del giubileo per la nascita del filosofo sono state organizzate in grande stile.

The Karl Marx Phenomenon

domenica 15 aprile 2018

Sulla via di Damasco


On the Road to Damascus
i need to tweet again...
David Rowe

Donald Trump l'aveva promesso e nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 aprile è passato ai fatti. Gli Stati Uniti hanno condotto un'attacco missilistico in Siria con la cooperazione di Francia e Regno Unito. A dare l'annuncio è stato il presidente degli Stati Uniti dalla Casa Bianca. "Ho ordinato all'esercito di lanciare attacchi di precisione. Il nostro obiettivo - ha detto Trump - è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime di Bashar al-Assad".

In tutto sarebbero stati lanciati piu di 100 missili. Secondo quanto riferito da fonti del governo siriano si tratta di una trentina di missili in tutto, una parte dei quali sarebbe stata abbattuta. Il ministero degli Esteri siriano ha fatto sapere che "l'attacco non indebolirà la determinazione del governo di Damasco nel combattere i ribellli, che minaccia la sicurezza internazionale".

L'attacco arriva al termine di una settimana tesa sul piano diplomatico, caratterizzata da scambi di accuse tra Stati Uniti e Russia: mercoledì scorso Trump aveva annunciato l'intenzione di rispondere con un'azione militare all'attacco con armi chimiche avvenuto lo scorso 7 aprile a Douma in cui, secondo fonti locali, sarebbero morte decine di persone. Un'azione di cui gli Stati Uniti e i suoi alleati ritengono responsabile il regime siriano.


SYRIA
GIO / Maria Grazia Quaranta



Dave Brown’s Rogues Gallery: Syria news latest: Russia claims 'Britain staged chemical attack' as Theresa May and Donald Trump agree attack must not go unchallenged


My cartoon Saturday @TheTimes. Let slip the dogs of war....#SyrianStrikes #ChemicalWeaponsAttack
Peter Brookes

Gli alleati
My @Independent @IndyVoices cartoon for tomorrow. Warmonger monkeys. #SyriaStrikes
Brian Adcock



ONE FOR ALL AND ALL FOR ONE (FAKE)    Gianfranco Uber
Tanto tuonò che piovve.
Trump ha dato il via alla sua Desert Storm (negli USA ironicamente chiamata Desert Stormy con riferimento alla necessità di distogliere l'attenzione dalla vicenda con la porno Star Stormy Daniel ) seguito dai prodi Macron e May.
Sembra che l'operazione sia stata solo dimostrativa, ma dimostrativa di ché?
Dell'inutilità dell'ONU?, dell'inconsistenza della UE?, dell'ipocrisia imperante?
Di tutto e di più.


Fulvio Fontana

.@Telegraph cartoon
#SyriaStrikes #Assad #Putin
Bob Moran



#Siryacrisis
Ben Jennings

Vertice sulla Syria
David Rowe



Vertice sulla Syria
Riber Hansson


Dave Brown @DaveBrownToons 12 apr
Come on in the bloodbath's lovely... and ready chlorinated! Today's @Independent cartoon, #TheresaMay #Trump #Putin #Assad #Syria



Christian Adams on Theresa May’s deadly Syrian sweepstake




Martin Rowson @MartinRowson 12 apr
In risposta a @DaveBrownToons, @DavidWaywell e @Independent
O Tempora, O morons!
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Gerald Scarfe on Donald Trump’s reaction to the Syrian gas attack - political cartoon gallery in Putney


Syria: US-Russia challenge. Trump: 'We will send missiles'. Moscow: 'We will respond'.
#SyriAattack #TrumpTradeWar #trumpsyria #TrumpWarCabinet

martedì 13 febbraio 2018

Scandalo Oxfam

Scandalo Oxfam: il governo britannico apre un'inchiesta
La potente organizzazione umanitaria, con sede nel Regno Unito, è finita nell'occhio del ciclone per le rivelazioni del "Times" su presunti festini ed orge con prostitute ad Haiti, subito dopo il terremoto del 2010. Oxfam si difende: "Non abbiamo insabbiato. Abbiamo licenziato i responsabili".
Secondo i media inglesi, lo scandalo rischia di travolgere anche altre Ong: nell'articolo di The Observer, vengono citati "comportamenti impropri" anche da parte di personale di Save The Children, Christian Aid e la Croce Rossa britannica.



NON PROFIT ? Gianfranco Uber
One of the largest humanitarian organizations in the world is likely to be overwhelmed by the scandal that sees many of its officials, officially engaged in the post-earthquake relief in Haiti, very busy in giving work to the local even minors prostitution
Una delle maggiori Organizzazioni Umanitarie del mondo rischia di essere travolta dallo scandalo  che vede numerosi suoi funzionari, ufficialmente impegnati nei soccorsi post terremoto ad Haiti,   molto indaffarati a dare lavoro alla prostituzione, anche minorile, locale.
12 Feb 2018


Martin Rowson on Oxfam sexual abuse scandal



Patrick Blower on Oxfam Scandal


Brian Adcock on perverts working for Oxfam

Morten Morland on Oxfam


From the sketchbook... #oxfamscandal
Morten Morland





Helping, the Oxfam way    Tjeerd Royaards
Prostitution scandal in Haiti.
12 Feb 2018

OXFAM
Bado / Guy Badeaux
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From Guardian
Oxfam is desperately trying to contain a growing crisis over allegations of sexual misconduct by its aid workers as it faces a crunch meeting with ministers today which could see it stripped of government funding. After revelations that staff paid prostitutes in Haiti for sex parties were followed by similar reports about aid workers in Chad, the charity’s chair of trustees, Caroline Thomson, said she was widening a review of its practices and admitted “anger and shame that behaviour like that ... happened in our organisation”. The international development secretary, Penny Mordaunt, will meet the charity today after warning the scandal had put its relationship with the government at risk, along with its £34m state funding. Oxfam’s chief executive, Mark Goldring, said he would emphasise to the minister the charity’s contrition and the changes it had made. “I’m going to repeat, as I have done to the British public, Oxfam’s apologies for those events.” In our comment section, columnist Matthew d’Ancona argues that the Oxfam scandal is no reason to cut off foreign aid.

giovedì 16 luglio 2015

Il mare d’Europa



di Michael Kountouris




Il mare d’Europa

di Nadia Redoglia
Quando toccò a noi porger la chioma allorché l’Europa chiamò,  imponemmo le dimissioni a quel capo di governo che comandò il nostro Paese per oltre vent’anni (secondo ventennio italico). Erano proprio quelli i vent’anni vitali per dimostrare all’Europa Unita d’essere adulti responsabili. Ma  con “quelloli” noi ce li giocammo ché fummo giusto in grado di dimostrare quanto eravamo bravi in burlesque e burlette mandando tutto (come suol dirsi) a puttane. Poi furono Monti e Fornero fabbricatori di lacrime e sangue per conto terzi.

Subito dopo lo Renzi il munifico, ma anche (e ancora!) “quelloli” ché altrimenti (incredibile ma vero)  non si sarebbe potuto governare… Oggi, mentre lo Renzi europeo gigioneggia (modello Jerry Lewis/Alberto Sordi) spaziando tra severe italiche sofferenze e pesanti mancanze sociali,  tocca a sorella Grecia    porger la chioma ché schiava d’Europa Zeus la creò. Renzi e Tsipras,  a dispetto del detto italo-greco,  non hanno la stessa  faccia e la stessa razza, ciononostante sono costretti a esser travolti dal solito destino dell’azzurro mare nostrum che nostro però è  stato mai per davvero…
14 luglio 2015



A Greek-ment
Marilena Nardi


oxi jawohl
BY TOM JANSSEN, THE NETHERLANDS  -



Greek Bailout
BY ADAM ZYGLIS, THE BUFFALO NEWS  -  7/14/201


Greek Burden
BY STEVE SACK, THE MINNEAPOLIS STAR TRIBUNE  -  7/15/2015



Even Hard For Greek Philosophers
BY BRIAN ADCOCK, THE INDEPENDENT  -  7/15/2015



Miel_Greek BailOut2015_
BY DENG COY MIEL, SINGAPORE  -  7/15/2015


Martin Rowson on the Greek crisis negotiations


Prometheus
Dave Brown



Sparta
Grecia umiliata, i Greci no. Vergogniamoci per l’Europa.
Mauro Biani
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