Visualizzazione post con etichetta Ranieri Daniela. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ranieri Daniela. Mostra tutti i post

venerdì 22 gennaio 2016

L'Imu di Bertone, Verdini e Svitol Cantone: dizionario horror 2015.

L'Imu di Bertone, Verdini e Svitol Cantone: dizionario horror 2015.
Da Alfano a Vaticano 
Passando per banche, Charlie Hebdo e Parigi, dodici mesi di effeato attacco ai valori dell'occidente. Quelli che a noi piace sopprimere piano piano
Aspettando il 2016
Nell'anno trascorso Walter Veltroni ha fatto uscire un film sui bambini e un'autobiografia: è sicuro , il prossimo anno non potrà che andare meglio

testi di Daniela Ranieri
disegni di Marilena Nardi

sotto solo alcuni dei vocaboli




ALA Gruppo di 10 senatori (cioè almeno due futuri sottosegretari) guidati da Verdini per partecipare alla riscittura della Costituzione.
Nel titolo I ci sarà un articolo che regolamenta il diritto dei nuovi senatori di fare il festo del pompino alle senatrici.




BANCHE Organi che tutelano i nostri risparmi finchè i nostri risparmi valgono di più dei nostri organi.




Tarcisio Bertone

Bertone,
Tarcisio. Passare alla storia della chiesa, piena di simoniaci, torturatori, sodomiti, assassini, avvelenatori, padri ignoti e incestuosi, per esssersi ristrutturati il mega-attico coi soldi destinati a un ospedale che si chiama "Bambino Gesù", ammetterete , è molto originale. L'Imu di casa Bertone, regolarmente innevasa, varrebbe quanto il Pil del Botswana, ma nelle sfere dove abita l'anima di Sua Eminenza i soldi nostri non valgono niente.


il funerale del boss Casamonica
CASAMONICA Famiglia rom romana protagonista a agosto di uno spettacolare funerale del patriarca. Hanno dimostrato non solo che è possibile sorvolare Roma e gettare petali da un elicottero, ma anche frequentare Buzzi e Alemanno e rimanere incensurati.


l’ala di Verdini, le banche,, il funerale del boss Casamonica, i terroristi a Parigi, Renzi e l’Italia, la fine del Senato

PARIGI Il 13 novembre, 8 Jihadisti uccidono 130 persone i più attentati terroristici, nel cuore della civiltà. Insorgiamo cintro l'efferato attacco ai valori democratici. A noi ci piace sopprimerli piano piano.


SENATO A ottobre, in nome del popolo italiano che non è stato interpellato, si è votato da sè la propria soppressione, voluta da un ex sindaco e da un'avvocata non eletti per farlo.


da Il Fatto Quotidiano del 27/12/2015

giovedì 1 gennaio 2015

quello che butterei con l'anno vecchio

Cari Amici,
voglio concludere l'anno condividendo con voi una carrellata di vigne apparse stamattina sul Fatto Quotidiano e che accompagnavano il testo di Daniela Ranieri.

Per chi se lo fosse perso, il testo è allegato più sotto.

Un abbraccio e un augurio per un ottimo 2015!
ciao
Marilena

Marilena Nardi



Alluvioni Le tragedie del 2014 mettono i politici di fronte al vero problema. Non è che c’è troppo cemento: è che non si costruisce in discesa.
ANO Acronimo per Agenzia Nazionale per l’Occupazione prevista dal Jobs Act. Serve altro?
Annuncite Sindrome renziana di promettere le riforme senza farle. Non si capisce perché per alcuni sia una cosa negativa.
Articolo 18 Non è vero che al Pd

giovedì 5 settembre 2013

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)

Politicamente corretto

Guida al linguaggio perbene (ma ipocrita)
di Daniela Ranieri

tavola di Marilena Nardi
Le parole, si sa, non sono entità neutre, particelle nebulizzate al pino silvestre per i cessi dell’Autogrill; sono pietre frutto dei secoli, a disposizione tanto di chi le usa per costruire castelli o rovesciare il trono e l’altare, quanto di quelli che le tirano dal cavalcavia.
Il politically correct è quel carabiniere-netturbino che si occupa di levigarle e renderle meno contundenti per tutti gli usi sopra elencati; di neutralizzare la loro potenza e di cancellare ogni loro sottigliezza; raggelandone le sfumature, di irrigidirle e amalgamarle in un piatto grigio ritentivo, in un noiosissimo tantra-mantra che le abrade e le livella alla patina ipocrita del non far male a nessuno, fosse pure a scapito della verità.
Eunuchi del linguaggio, chierichetti dell’intelletto, i fautori e propagatori del politicamente corretto truccano il veleno col latte, lasciando nel mondo parole sbiadite, buone a nulla e cattive a nulla, distorte e mendaci ma prive del coraggio sfrontato della volontà di maschera.
Non sentono sibilare nelle orecchie quell’avverbio a guardia, quella clausola ambigua? Perché essere corretti – regola aurea fondata sull’«impegno morale del linguaggio» (J. R. Wilcock) - ha bisogno di una stampella? Non vedono che come tutte le stampelle imposte ai sani, lungi dal rafforzarli, ne storce l’andatura, la corrompe e rovina?Politicamente corretto, ovvero: giusto finché e come conviene al potere incarnato nel politico, fosse pure “da sinistra”; esatto nei termini concessi dal sistema; vero, ma. La verità passata e resa digeribile al dominio, per un motivo che non c’entra già più nulla col non offendere il prossimo (basterebbe “corretto”, come detto) ma riguarda l’ortodossia, la censura, la parrocchia, l’avemaria. Sposa del luogo comune, cognata dell’ipocrisia, la parola corretta dal politico delira, in preda alla febbre di un lessico ossessivo e addomesticato. Queste le sue fissazioni.
Bambini – i diritti dei bambini; dalla parte dei bambini; le domeniche dei bambini; la ZTL per i bambini; le App per i bambini; circolo dei lettori bambini; piccoli chef; bambini soldato. Sono sacri: da proteggere contro gli elargitori di caramelle al parco, che peraltro funge da location per ritrarli in pose sexy per réclames di life provider da ricchi, in tenuta da cavallerizzi imbronciati, in stivaletti da cowboy/cowgirl che sognano il fango, seduti su staccionate che ne evidenziano l’arbitrio, su altalene bianche tra glicine e organza Versace. A cavallo tra la condizione di embrioni e quella di ninfette/efebi, siamo indecisi se covarli al fresco di una chiesa o mangiarli sulla base della Modesta proposta di Swift. Nei ristoranti, sulle spiagge, bisogna assecondare ogni loro desiderio, compreso l’omicidio e la riduzione in pazzia degli avventori. «Ostentare una tenerezza lirica verso di loro quando c’è gente» (Flaubert). Un alieno appena atterrato che vedesse i pargoli circondati da tanto rispetto e considerazione non ci crederebbe che esiste una legge contro chi ci fa sesso abusando del suo potere. Pare, pare, che adesso manco ci guardino più.
Biologico – costoso feticcio di un ex popolo di poveri agricoltori.
Canzoni italiane degli anni ’60 – utilizzate come colonna sonora da registi ricchi sovvenzionati dalla famiglia e dallo Stato italiano, che negli anni ’60 disprezzavano i genitori per il fatto che le ascoltavano; singhiozzare discretamente nell’udire le loro note languide, spensierate o struggenti attesta robuste letture, coscienza storica e animo sensibile.
Condividere idee, progetti, contenuti - il non sapere che è diventato opinione.
Culo – prua che lasciava una scia catodica dove la poppa bucava lo schermo, ha vissuto la parabola da glorioso totem del Totocalcio a primo requisito della presentabilità politica, da lato B del lato A a lato A del lato B della faccia. Uguale in maschi e femmine, la società fallocentrica trascura il maschile e santifica il femminile, stando attenta a non confessare che reputa quello dei trans il culo perfetto. La sinistra lo ignora - ultimo baluardo di resistenza ideologica - preferendogli la vagina monologante. Sorpasso definitivo del culo: «Sembra in leggera ripresa», avvertiva Enzo Biagi nel ’93; «io sono il culo» concreta nel 2012, intercettata, Ruby Rubacuori, insieme silloge e sineddoche di un’epoca.