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lunedì 2 gennaio 2023

Pelè

 Edson Arantes Do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo semplicemente come Pelé, si è spento il 29 dicembre 2022, all'età di 82 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro. 

"Se il calcio non si fosse chiamato così, avrebbe dovuto essere denominato Pelé", aveva sentenziato in passato lo scrittore brasiliano Jorge Amado, esprimendo un pensiero condiviso da milioni di persone in patria e in tutto il mondo. 

Ecco chi è stato "O Rei", leggenda del calcio mondiale l'unico calciatore al mondo ad aver vinto tre coppe del mondo!

Qui sotto alcuni dei tantissimi disegni caricature a lui dedicati.




Pelè, O Rei
by GIO / Mariagrazia Quaranta



by JBosco Azevedo




by Marzio Mariani




O REI FOI AO CÉU PARA JOGAR FUTEBOL COM DEUS.

PELÉ IS THE BEST OF THE BEST OF THE BEST OF THE BEST FOOTBALLER IN THE UNIVERSE!

PELÉ by WALTER TOSCANO

MY 2 VERSIONS OF THE BEST FOOTBALLER IN THE WORLD!

Thanks so much, Pelé!

The world has lost the greatest footballer of all time, the great king Pelé, creator of plays, the only one who was considered an athlete of his century, three-time world champion, the unbeatable Brazilian dribbling, tunneling, alley passes, self-passes, chalacas, Scissors, in short, everything that now exists, King Pelé invented it to the delight of all fans of good football.

First the king Pelé, then the others.

Thanks so much, king Pelé! 

Walter Toscano


by Ernesto Priego



by Marilena Nardi



by Mauro Biani


THE KING PELÉ 

by Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com

 RIP Pele 
by Osama Hajjaj, Jordan
https://politicalcartoons.com/sku/270324


Pedro Silva
30 December 2022
Pelé, the King
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-king



Joaquín Aldeguer
30 December 2022
Pelé 1940 - 2022
Rest in peace, Pelé




By Portos



Thiago Lucas
30 December 2022
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-2

Amorim
30 December 2022
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-3



Pelè

by Dalcio Machado


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Ci piace ricordarlo così. 

Come un grande campione capace di riconoscere il talento di altri/e.

Siamo nel 2021.

Pelé segue da casa, in Brasile, l'esordio della #Seleçao femminile nel torneo dell'Olimpiade di Tokyo, contro la Cina, match finito 5-0 con una doppietta di Marta, l'unica #calciatrice ad aver segnato almeno un gol in cinque diverse edizioni dei Giochi. Leggendaria.

#Pelè decide di scriverle:

“In questo momento tu starai dormendo perché sei dall'altra parte del mondo. 

Faccio il tifo perché tu stia sognando ciò che hai fatto qualche ora fa. 

A proposito: quanti sogni di altri/e pensi di aver ispirato? Il tuo è molto di più di un primato personale. 

E' il simbolo della speranza di un mondo migliore, in cui le #donne conquistino molto più spazio. 

Questo momento ispira milioni di atlete, di tante diverse discipline e di ogni parte del mondo, che lottano affinché vengano riconosciuti i loro diritti. 

Complimenti, tu sei più di una calciatrice, perché con i tuoi piedi aiuti a costruire un mondo migliore".

Questo era Pelè.

Ben oltre le sue straordinarie capacità calcistiche. 

Un grande.

domenica 1 gennaio 2023

I post più popolari del 2022 di Fany-Blog

 E' tempo di statistiche!!!!

 Amici cari grazie di avermi seguita per tutto questo disastroso 2022! 

Dopo gli anni della pandemia tutto ci saremmo aspettati tranne che la guerra in Europa e  la sempre maggiore prevaricazione dei diritti umani specialmente quelli delle donne in tutto il mondo, specialmente quelli islamici. E poi il fenomeno Giorgia.

Ecco gli argomenti che avete preferito!

Un grazie particolare al caro amico Francisco Punàl Suarez per l'aiuto speciale. 


 Totale post editi 222


 Primo in classifica 

Per Mahsa Amini e tutte le donne iraniane

cover di Javad Takjoo

Secondo

Continuano le proteste in Iran, grande solidarietà per le donne iraniane in tutto il mondo.

cover di GIO / Mariagrazia Quaranta

Terzo

Giorgia Meloni (prima parte)

cover Marzio Mariani

Quarto

Auguri al papà di Eritreo Cazzulati

© Enzo Lunari


Quinto

Puoi scherzare su tutto... ma, purtroppo, non con chiunque.

Intervista a Marilena Nardi condotta da Pepe Pelayo


Sesto

Quirinale: Berlusconi si è ritirato

cover di Animazzoli


Settimo



Migranti: Scontro Italia - Francia

cover di Marilena Nardi


Ottavo

Giorgia Meloni (seconda parte)

cover di Ernesto Priego


Nono



Novak Djokovic is out.

cover di Marco D'Agostino


Decimo

La Settimana Enigmistica compie novant'anni

cover di Marco De Angelis



Concorsi



The 4th Libex competition : the 55 semi-finalist cartoonists

The 4th Libex competition : the 10 finalist

cover di Jitet Kustana


Il vignettista cubano Carlos David Fuentes è il vincitore dello European Cartoon Award 2022. Due secondi classificati a pari merito, tra cui la vignettista italiana Marilena Nardi.

cover di Carlos David Fuentes



World Humor Awards 2022: PREMI SPECIALI 2022

cover di Lucio Trojano



Tra i purtroppo...  Tanti Ciao


Per il Presidente David Sassoli

cover di Mauro Biani

L'ultima lezione di Piero Angela

cover di GIO



MIKHAIL GORBACHEV 1931 - 2022

cover di Joep Bertrams


La regina Elisabetta II, 1926-2022

cover di Niels Bo Bojesen


Art flashmob "War in Ukraine"


Di Simiiiara, Ucraina



TWEET


 cover di Egil Nyhus

cover di  Luc Descheemaeker “O-SEKOER”

 

cover di Andrea Arroyo

 

INSTANGRAM

8 marzo 2022 cover di Silvia Ziche

 

Centenario nascita Pasolini cover di Riccardo Mannelli

 

Angela Lansbury 
cover di Mauro Biani

 Nota: 
 cronologia fine 2022 
 222 post 
 2,784,098 totale visualizzazioni 
+ 198.800 
Lettori fissi 165 (+4)

giovedì 13 ottobre 2022

Angela Lansbury

 

Angela Lansbury pencil 2013

Jan Op De Beeck 


Angela Lansbury
GIO / Mariagrazia Quaranta


Animazzoli


Ieri, 11 ottobre 2022, è deceduta a Los Angeles in California, Angela Lansbury, un'attrice, doppiatrice e scrittrice britannica con cittadinanza irlandese naturalizzata statunitense, vincitrice dell'Oscar alla carriera nel 2014. Era nata il 16 ottobre 1925 a Londra, Regno Unito.
Carrera Arcangelo





David García Vivancos...

RIP #AngelaLansbury
Ed Hall


Angela Lansbury, la famosa Signora in Giallo, parte per la sua ultima indagine, all'età di 96 anni. Chissà se finalmente qualcuno riuscirà a sgominare la banda più diffusa e radicata al mondo.
#AngelaLansbury #angelalansburyrip
Roberto Mangosi



rebel yellow
#angelalansbury
Fabio Magnasciutti



Angela Lansbury
Marzio Mariani
#caricature #dailydrawing #procreate #drawing #funnyface #angelalansbury #jessicafletcherforever #instaart


#legislatura #PresidenzaDelSenato #AngelaLansbury 
Giallo, horror. La signora Fletcher sapeva già.
Oggi su la Repubblica
Mauro Biani



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 Interessante l’intervista all’attrice inglese che fu pubblicata da “Vanity Fair” 

di Paola Jacobbi.

Prima o poi doveva succedere, però che dispiacere. Considero una delle (tante) fortune della mia vita da giornalista averla incontrata così, a casa sua, senza nemmeno un ufficio stampa a tenere il tempo. Fu un'intervista cercata con insistenza, un inseguimento durato cinque anni.  

Scrissi la prima mail alla sua assistente facendo subito una gaffe. Mi riferivo a lei chiamandola Dame, dando per scontato che un’attrice inglese, così famosa da tanto tempo e in tutto il mondo, avesse già ricevuto un’onorificenza dalla corona britannica. Alla risposta della terza mail, nel mezzo di un continuo rimandare di date e luoghi, l' assistente mi segnalò garbatamente che la signora Lansbury voleva farmi sapere di non essere mai stata insignita di alcunché e che quindi non era il caso che la chiamassi Dame.

Ho chiesto scusa, ho pregato di intendere le mie parole come auspicio, ho scritto che, insomma, a mio modesto parere, la signora avrebbe meritato un riconoscimento. Altre mail, altri rinvii (loro), altre insistenze (mie), ma niente intervista.

Nel frattempo, Lansbury, che si avvicina ai 90,  gira il mondo, letteralmente. Torna a recitare e riempie i teatri in Australia, a Londra, a New York. Riceve un Oscar onorario. Rilascia anche, con mio sommo dolore, un’unica intervista a Christiane Amanpour della Cnn.

Io, più o meno ogni volta che incoccio in un episodio della Signora in giallo in tivù, corro al computer e insisto, niente da fare. A un certo punto, la regina Elisabetta  la fa Dame of the British Empire. Mi congratulo, scrivo con impertinenza «visto, che avevo ragione?». Silenzio. Passa un altro anno, su Internet, per poche ore, un giorno gira persino la bufala della sua morte. Io, timidamente, provo a scrivere di nuovo.

Arriva un sì.

Ecco l'intervista

E adesso sono qui, davanti alla porta di un appartamento di New York. Ho in mano un ingombrante mazzo di fiori male assortiti e Angela Lansbury apre la porta. Indossa pantaloni neri, una bella camicia stampata a disegni bianchi e neri, è leggermente truccata.

Comincio col dire che sono ammirata dal fatto che non abbia mai smesso di lavorare. In teatro, poi.

«Io amo il teatro, il mio cuore è lì. Ogni volta che, nella mia vita, qualcosa non andava bene, ci sono sempre tornata. Dopo la morte di mio marito (il produttore Peter Shaw, ndr) sono stata ferma tre anni per il dolore ma poi il teatro mi ha riportato un po’ di gioia. E, anni prima, quando scappai da Hollywood, fu il palcoscenico a farmi sentire bene di nuovo».

Lei è nata a Londra, si è trasferita negli Stati Uniti da ragazzina e, nel ’44 ha debuttato nel cinema, nel film Gaslight con Ingrid Bergman e Charles Boyer. 

«Avevo 19 anni, loro erano due star ma furono gentilissimi. E, del resto, io avevo molto talento, adesso lo posso dire! Il cinema allora si faceva provando ogni scena, a volte per giorni interi. La Metro Goldwyn Mayer mi mise sotto contratto. Cominciai a guadagnare benissimo: 500 dollari a settimana per 62 settimane. Un sacco di soldi. Ma pochissima libertà».

In che senso? 

«Non si poteva scegliere niente. Eravamo burattini messi in un film o nell’altro a seconda delle esigenze produttive. Ci obbligavano ad andare alle prime e ci dicevano anche con chi saremmo dovuti arrivare alla serata».

Vi fornivano anche i vestiti? 

«No, quelli ce li dovevamo comprare. O, al massimo, potevamo prenderli in prestito al guardaroba dello studio. Non c’era l’interesse che c’è oggi per i vestiti addosso alle attrici. È tutto un parlare di Tizia che indossa Balenciaga e io non ho niente contro Balenciaga o altri stilisti ma vorrei anche capire se in giro ci sia gente capace di recitare o solo di indossare dei begli abiti da sera».

Le attrici di oggi guadagnano un sacco di soldi facendo pubblicità a marchi di moda e profumi.

«Anche noi facevamo i testimonial per dei prodotti, ma i soldi li prendeva lo studio. E di me, inglese, non la classica bellezza che andava di moda allora, Hollywood non sapeva che farsene. Scappai a Broadway, a fare musical. Adoravo cantare e ballare. A furia di ballare e saltare mi sono rovinata le ginocchia e le anche. È tutto finto, adesso, sono piena di protesi. Ma funzionano, ed è quel che conta».

Nei primi anni a Hollywood si sposò la prima volta, con l’attore Richard Cromwell. Lui era gay e la lasciò dopo nove mesi con un biglietto che diceva: «Non posso andare avanti così». 

Una cosa del genere oggi non potrebbe più succedere.

«No, oggi una ragazza non sarebbe così ingenua ed è ormai rarissimo che i gay si nascondano dietro matrimoni di facciata. Ma io ero affascinata: era bellissimo, era un artista, era intelligente».

Ma con Peter, il suo secondo marito, è stata molto felice.

«Sì, e mi manca ogni giorno. Era tutta la mia vita, partner e complice, padre dei miei figli, un uomo attento agli altri, fin nei piccoli gesti. Era di quelli che ti aprono la portiera della macchina, capisce? Un uomo di quelli che oggi non esistono più. Conosco donne giovani che darebbero un occhio della testa per incontrarne uno».

Avete avuto due figli. 

«Anthony e Deirdre, sì, ma considero mio figlio anche David, che Peter aveva avuto da un matrimonio precedente. Quando Anthony e Deirdre erano adolescenti hanno avuto problemi di droga, io e mio marito eravamo impegnatissimi con il lavoro e non ci siamo resi conto subito di che cosa stava succedendo».

E poi? 

«Poi, per fortuna, abbiamo preso in mano la situazione e ci siamo dedicati a loro, fino a farli uscire dalla strada che avevano preso.L’importante è che tutto sia finito per il meglio. Deirdre ha sposato un italiano e insieme gestiscono un ristorante, Enzo e Angela».

E Anthony? 

«Anthony inizialmente voleva fare l’attore ma poi ha capito di essere più bravo come regista ed è venuto a lavorare con me, mio fratello Bruce e il suo fratellastro David. Ha diretto moltissimi episodi della Signora in giallo, mio fratello li ha scritti e David li ha prodotti, seguendo le indicazioni di suo padre che è rimasto sempre nell’ombra ma che era il vero ispiratore di tutto».

Più che la signora in giallo, una famiglia in giallo! 

«Sì, è stato il nostro progetto. Io avevo 58 anni, le occasioni al cinema e a teatro scarseggiavano e, con mio marito, decidemmo che era arrivato il momento della televisione. Non fu facile far passare l’idea di una serie tivù con una protagonista della mia età».

Già, ma poi 264 episodi e un successo che neanche abbiamo bisogno di spiegare. Ma lei che rapporto ha con Jessica Fletcher? «So benissimo che sarà nella prima riga del mio necrologio, quando morirò.  L’anno scorso, a Londra, ogni sera, quando uscivo da teatro per andare a casa, c’erano decine di persone ad aspettarmi. Italiani, spagnoli, francesi, turchi… Erano tutti lì per Jessica. Mi sono sentita una rockstar, il che alla mia età è un po’ ridicolo. Preferirei essere conosciuta per il mio lavoro a teatro o al cinema? Forse. Ma così è la vita!».

Lei viene da una famiglia di politici, suo nonno è stato leader del Labour Party e anche suo padre è stato un attivista di sinistra. A lei interessa la politica? 

«No, forse proprio perché vengo da quella famiglia lì me ne sono sempre disinteressata».

Le piace il presente, l’epoca in cui viviamo?

«Mi piacerebbe dirle di sì, per civetteria, per sembrare giovane, ma non posso. Non mi interessano i film di fantascienza che vanno di moda e non capisco niente delle nuove forme di comunicazione. Francamente, anche fossi in grado di maneggiarle, le pare che alla mia età, possa mettermi a twittare?».

sabato 8 ottobre 2022

La regina Elisabetta II, 1926-2022

L'8 settembre 2022 è morta Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna 

e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth dal 6 febbraio 1952. 

Regina per 70 anni!

Still life

Gio

www.caricaturegio.altervista.it


GOODBYE Elizabeth 😔

#queenelizabeth #QueenElizabethII #Queen #unitedkingdom #ElizabethII #thecartoonmovement #courrierinternational #TheGuardian #lemonde #larepubblica #cartooning #repubblicaxl #GoComics

Marco De Angelis

Queen Elisabeth

Marzio Mariani


My hat !
#Nicocomix #ElizabethII #Elizabeth #Queen #UK #RoyalFamily #buckingham #buckinghampalace #london #queenelizabeth #8settembre #godsavethequeen #reginaelisabetta

https://www.nicocomix.it/god-save-the-queen/


Clay Bennett


L'immortale - La mia vignetta per Il Fatto Quotidiano!
#queenelizabeth #londonbridge Il Fatto Quotidiano #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor 
Natangelo

#QueenElizabeth #QueenElizabethII
Mauro Biani



#QueenElizabeth #QueenElizabethII
David Rowe


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#HMQueenElizabethII
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#news
#media
#press
#reporting
Niels Bo Bojesen


Warren Brown on the mourning of #QueenElizabeth #PaddingtonBear - 




Paolo Lombardi
8 September 2022
The Queen Who




Marilena Nardi
9 September 2022
Once upon a time there was a Queen
After seventy years of reign and many, many, many caps, Queen Elizabeth died.
https://cartoonmovement.com/cartoon/once-upon-time-there-was-queen


Già quella mano finta per il salutare indicava che lei era di un altro livello! Geniale!
Queen Elizabeth II
Cannistrà


The hole left in the fabric of the nation. #QueenElizabeth

Peter Brookes


L'ultima indienza

La morte della Regina Elisabetta II ricorda quella dei grandi attori morti sul palcoscenico. 

Concluso il suo ultimo impegno ufficiale con la stretta di mano che sancisce il trasferimento dei pieni poteri alla nuova Primo Ministro Liz Truss, si è spenta a 96 anni dopo 70 di durata record di Regno.

Gianfranco Uber