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giovedì 23 settembre 2010

Sandra Mondaini

Ciao Sandra...
Sono passati solo 5 mesi dal saluto al marito Raimondo Vianello!
 Si è lasciata spegnere giorno dopo giorno.

   "Da quel momento la conclusione era nota: nessuna pila può funzionare con un polo solo.
Sandra e Raimondo - i veri divi televisivi non possiedono cognomi - hanno recitato a beneficio di un intero popolo la storia autentica dell'Amore Possibile, che non è mai un'emozione violenta e fuggevole, come nelle pubblicità, ma un sentimento lento, difficile, a tratti noioso («che barba che noia!») e però capace di creare una realtà nuova. Il Noi". (Gramellini)
ottomax

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nico pillinini

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GRIECO http://www.coriandoli.it/



Sbirulino Forever
Giulio Laurenzi

Sandra figlia d'arte, ma non di un attore ...
ma di un pittore, umorista de "Il Bertoldo":

Sandra, figlia di Giuseppina Lombardini e di Giacinto "Giaci" Mondaini, pittore e umorista della rivista satirica Il Bertoldo, all'età di sei mesi diventa già famosissima grazie al padre che la lancia come piccola modella per una campagna contro la tubercolosi; tale successo la porta all'età di due anni ad essere nuovamente protagonista della campagna antitubercolare comparendo su francobolli e manifesti murali.

Verso la metà degli anni quaranta, dovendo aiutare la famiglia in difficoltà economiche, Sandra comincia a lavorare come modella per il settimanale femminile Mani di fata, poi per il noto fotografo Luxardo e per Borsalino, la famosa casa di cappelli.
Dagli esordi alla fine degli anni cinquanta

Debutta nel 1949 nella commedia Ghe pensi mi di Marcello Marchesi al Teatro Olimpia di Milano, accanto a Tino Scotti e Franca Rame. Nel 1953 inizia la carriera come attrice cinematografica e nel 1955 entra nella compagnia di rivista di Erminio Macario come soubrette.(continua)fonte Wikipedia


http://www.museosatira.it/2000/mondaini/img/nome.gif



Corriere della Sera
COSE DELL' ALTRO SECOLO
Giaci Mondaini, il capitano della satira e della caricatura

All' origine di tutto c' è la passione per l' avventura, il desiderio di libertà e l' amore per il mare. Giacinto «Giaci» Mondaini, classe 1903, milanese di nascita e anconetano di origine, aveva studiato alla scuola navale di Genova per diventare capitano di lungo corso prima di scoprire un' altra passione che non si lascia domare facilmente: quella per la pittura, per l' arte, per il disegno, la caricatura e la satira. E il capitano Giaci Mondani, uomo schivo, anticonformista e romantico diventerà presto una delle firme d' autore più famose e prestigiose. Basterebbe ricordare il suo Escamillo, personaggio del «Corriere dei Piccoli» e poi le opere e i lavori per «Il Giornalino della Domenica», «Il Secolo XX», «Il Galant' uomo» o «Candido», che diresse in un primo tempo insieme a Guareschi. Ma è forse il «Bertoldo», diretto da Mosca e Metz e poi da Guareschi, il marchio di garanzia assolutamente indelebile. Giaci Mondaini vi collabora per tutto il periodo di uscita, dal 1936 al 1943. Il giornale cerca di strappare qualche risata agli italiani anche quando i tempi si fanno più bui e drammatici. E Mondaini si distingue subito con il suo tratto moderno, essenziale e un pochino astratto che si addice perfettamente al gioco degli equivoci, delle allusioni, della voglia di abbattere luoghi comuni e veline del regime. Nascono così personaggi surreali e stralunati impegnati nelle più improbabili delle vicende e protagonisti di memorabili vignette: «Il fesso d' oro», «Le sorelle Ciabatta», «Il signore Malvagio». Capita allora di incontrare Cristoforo Colombo che naviga sulle «tre caramelle» oppure un signore che si rammarica perché l' orologio posato per terra «non cammina» o il contabile che chiama gli addetti alle pompe funebri al suo capezzale e prima di chiudere gli occhi urla: «Cassa!». Poi ci sono i cartelloni e i manifesti, quelli per la Biennale di Venezia, la stazione Garibaldi o la Fiera di Milano, i quadri (le tele della stagione surreale e i ritratti vicini al minimalismo), l' amore per la fotografia e anche un soggetto cinematografico, nel 1935, per «Darò un milione» di Mario Camerini. Nel 1979 l' ultimo capitolo. E a raccontare di Giaci vengono in mente Cesare Zavattini, Achille Campanile, Marcello Marchesi... Proprio un altro secolo. Nel 1931 è nata Sandra, la figlia di Giaci, ma questa è un' altra bella storia. Da raccontare. Presto. ftettamanti@rcs.it

Tettamanti Franco

alcune vignette di "Giaci" Mondaini:
IL FURBASTRO
-" Io il tram lo prendo semrpe una fermata dopo, così arrivo prima".
(Disegno pubblicato sul Bertoldo, n. 31, 1 agosto 1941 - Collezione Museo della Satira)

IL SIGNORE MALVAGIO
-" Io sono rimasto seduto accanto a loro, non perché mi compiaccia a vedere dei cuori che s'amano, né tampoco perché lo spettacolo del vostro amore allieti il mio animo, ma, a prescindere dal fatto che la vista dei due bruttoni come voi mi riempie piuttosto di nausea e disgusto, io sono rimasto qui per vedere la faccia che farete nell'alzarvi, quando vi sarete accorti di essere stati seduti tutto questo tempo sopra uno di quegli sporchi ornamenti rotondi che le vacche amano seminare nei prati ".
(Disegno pubblicato sul Bertoldo, n. 37, 7maggio 1937 - Collezione Museo della Satira)

IL FESSO D'ORO
- " E qui c'è uno sportello senza serratura che mi serve quando non trovo la chiave ".
(Disegno pubblicato sul Bertoldo, n. 31, 1 agosto 1941 - Collezione Museo della Satira)

PRUDENZA
-Non si sa mai.
(Disegno pubblicato sul Bertoldo, n. 33, 15 agosto 1941 - Collezione Museo della Satira)

QUESTA TERRIBILE GUERRA
-" L'offensiva tedesca è diminuita d'intensità: da vari giorni l'annunciatore di Radio Berlino ha un abbassamento di voce ".
(Disegno pubblicato sul Bertoldo, n. 7, 16 febbraio 1940 - Collezione Museo della Satira)

Il fascismo agì un po' come una pentola a pressione, strozzò - meglio, annichilì - tutte le energie che potevano rivolgersi alla satira politica, all'attualità sociale, e quelle imboccarono la via della satira di costume, 'meno indirizzata', meno prodiga di conflitti e grane. Giacinto 'Giaci' Mondaini (1903-1979),è considerato un bohémien della Milano nella prima metà del secolo. 'Pittore, illustratore, caricaturista, cartellonista e scrittore, autodidatta in arte" come scrivono Cinzia Mangini e Paola Pallottino nel loro importante "Bertoldo e i suoi illustratori". Una biografia avventurosa, cominciata come capitano di lungo corso e conclusa in solitudine sotto una tenda da campeggio sulle Alpi. La presenza su tutte le testate di rilievo del primo dopoguerra - Lìdel, Il giornalino della Domenica, Il secolo XX, Il Corriere dei Piccoli con il personaggio di Escamillo, Ecco, Il Settebello; Il Bertoldo appunto, per tutto il periodo di uscita, dal '36 al '43 - e poi manifesti importanti per le Biennali veneziane e anche un soggetto cinematografico (nel '35, per 'Darò un milione', di M. Camerini). Dipinge, anche, ed espone in alcune personali alla galleria Bardi di Milano, opere dai colori che 'in tonalità delicate, aliene da sensualismi e contrasti, si spandono a sfumature e passaggi molto fini', secondo P. Torriano, nel 1943. Poi, dopo la seconda guerra, un sodalizio con Mosca e Guareschi, al Candido e l'aspirazione - o, forse, la frustrazione tipica di tanti illustratori - di sgabbiarsi da questa etichetta per apparire esclusivamente come pittore.



Escamillo vignetta

"L' Escamillo" di Giaci Mondaini:

"A godersela tranquillo
sta l'amabile Escamillo
quando a Tonio fugge via
la sua lieve mercanzia
Escamillo a volo piglia
dei palloni la flottiglia";
i palloncini lo fanno volare sino ad un aereo, da lì
arriva al Polo Nord, cade e "(...)
si trova in rude guisa sulla gelida banchisa.
Con bel garbo fa gli inchini ai notabili pinguini:
'Con permesso' dice arzillo
son l'amabile Escamillo".
Con lui sempre un gatto nero.

G.Moeri di Moerandia
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Se qualcuno avesse qualche img del personaggio Escamillo disegnato per il Corriere dei Piccoli mi farebbe cosa graditissima.
 Non ho fatto in tempo a scrivere che il desiderio è stato esaudito
ESCAMILLO, DI GIACI MONDAINI

Ringrazio il sig Moeri per le rime e le img e Luca Boschi per la collaborazione.

Grazie !!