martedì 13 gennaio 2015

Charlie Hebdo in edicola anche in Italia

Mercoledì 14 gennaio il nuovo numero di Charlie Hebdo sarà in tutte le edicole italiane in allegato a il Fatto quotidiano.

Le prochain numéro de l'hebdomadaire satirique, le premier depuis l'attaque terroriste qui a décimé la rédaction, est bouclé.

Charlie Hebdo sera bien dans les kiosques ce mercredi 14 janvier. Comme toutes les semaines. Les journalistes de l’hebdomadaire satirique ont bouclé lundi vers 21h30 leur première édition depuis l’attentat qui a fait 12 morts, mercredi 7 janvier à Paris.
Dans ces circonstances exceptionnelles, le numéro (1178) sera tiré à 3 millions d’exemplaires, contre 60 000 habituellement, et vendu dans 25 pays.

Accueillie dans les locaux de Libération, la rédaction a repris le travail vendredi, avec pour objectif de montrer que Charlie Hebdo n’est pas mort. Le dessin de une, signé Luz, représente le prophète Mahomet, avec une larme, et tenant une pancarte «Je suis Charlie». Le prophète reprend ainsi à son compte le slogan mondial apparu après les attentats qui ont tué 17 personnes dont les dessinateurs Cabu, Charb, Wolinski, Tignous et Honoré. Au-dessus du dessin, ce commentaire : «Tout est pardonné.»
(continua Liberation)
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L'équipe de «Charlie Hebdo» raconte sa première... di liberation
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“Questo Maometto è più bello, è più simpatico. Ci piace di più. E dopo averlo disegnato, ho pianto”. La redazione di Charlie Hebdointerrompe il silenzio dopo l’attentato che ha ucciso, tra le 12 vittime, le firme più importanti del settimanale satirico parigino. Lo fa con una conferenza stampa di presentazione del nuovo numero, in uscita mercoledì (e in edicola, nella versione originale in francese, anche in Italia, come allegato al Fatto Quotidiano), alla quale partecipano il nuovo direttore della testata, Gérard Biar, eRenald “Luz” Luzier, il vignettista che ha disegnato la copertina. Proprio l’immagine in prima pagina (un Maometto che piange, con in mano il cartello “Je suis Charlie” e il titolo “Tutto è perdonato“) è il punto dal quale i giornalisti e disegnatori vogliono ripartire: “Guardatelo questo Maometto – dice il direttore sventolando il nuovo numero – è più simpatico dell’altro mostrato in passato”.
La scelta della redazione e di Luz, che lo ha disegnato, è quella di tendere la mano nei confronti di quella parte della comunità islamica che si è sentita offesa dalle passate pubblicazioni del settimanale, ma senza perdere lo stile che ha sempre contraddistinto il giornale. Maometto non scomparirà dalle pagine di Charlie Hebdo, ma sarà un Maometto completamente diverso, lontano da quello definito blasfemo



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Bouclage de Charlie Hebdo à Libération di liberation
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Quando Luz prende la parola, dopo una breve introduzione di Biar, inizia a raccontare il momento più intenso e importante di tutta la preparazione del nuovo numero: quando si è messo di fronte a un foglio bianco, con una matita in mano, per disegnare la copertina di un nuovo giornale. Lasciare, almeno in parte, il vecchio Charlie e farne nascere uno nuovo, più bello, che rappresenterà il futuro della testata. Il tutto con una sola vignetta. “Ho pensato: e adesso che cosa disegno?’ – ha iniziato a raccontare Luz – A quel punto, nella mia mente, è iniziata una vera e propria riunione di redazione a cui hanno partecipato tutti i miei colleghi superstiti e quelli che non ci sono più. Erano tutti lì, davanti a me, sul muro della stanza”. Per sbloccarsi e scacciare la “paura del foglio bianco”, Luz ha detto di aver fatto un disegno catartico, che tornava indietro nel tempo, ai momenti dell’attentato. “A quel punto mi sono detto ‘sei riuscito a fare un disegno, ora fai la copertina‘”.
La “riunione” è continuata e “nella mia mente ho capito che sarebbe stato di nuovo Maometto, perché quello è il mio personaggio, è me stesso. Poi è venuto il cartello, il titolo ‘Tutto si perdona’ e poi la lacrima. Il mio Maometto piange, è triste. Quando ho finito, poi, ho pianto anche io“. Il racconto di Luz si è concluso con un momento di commozione da parte del vignettista, abbracciato dal direttore che ha provato a tirarlo su.
Il messaggio della redazione è chiaro: la libertà di espressione“non conosce limiti, la libertà è libertà. Stop”. Ci sarà un nuovoCharlie, diverso, ma fedele a sé stesso: “Siamo ancora Charlie. Sono Charlie, sono poliziotto, sono ebreo e anche musulmano“. da Il Fatto Quotidiano





Mercoledì 14 gennaio il nuovo numero di Charlie Hebdo sarà in tutte le edicole italiane in allegato a il Fatto quotidiano. È il nostro modo di essere vicini e di esprimere solidarietà alla redazione del settimanale francese sanguinosamente colpito dalla strage di Parigi e di testimoniare tutto il nostro amore per la libertà di espressione e dunque di satira. Ringraziamo gli amici di Charlie Hebdo, e quelli di Libération che li ospitano nella loro sede. Dal ricavato dell’iniziativa “il Fatto quotidiano – Charlie Hebdo” (in edicola al prezzo di 2 euro) trarremo una donazione per le famiglie dei colleghi giornalisti e vignettisti uccisi.
F.Q.



[CHARLIEHEBDO] Les défis de l'après 11 janvier : le dessin de Plantu [Page officielle] en Une du Monde du 14 janvier.






Les crayons ne s’arrêteront pasDessin de Lassane Zohoré (Côte d'Ivoire), pour le journal Gbich


Tiziano Riverso

Even slikken.
Bertrams


http://www.liberation.fr/societe/2015/01/12/mahomet-en-une-du-charlie-hebdo-de-mercredi_1179193



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