domenica 31 agosto 2014

La riforma del Senato



Pensare in grande
Massimo Bucchi

L’8 agosto il senato ha approvato in prima lettura la riforma costituzionale che supera il bicameralismo paritario, introduce il senato non elettivo e riforma il titolo V della costituzione. I voti a favore sono stati 183, con quattro astenuti. L’opposizione, cioè Sel, la Lega Nord, Il Movimento 5 stelle e Gal, non ha partecipato al voto.

Ora il disegno di legge, firmato dalla ministra Maria Elena Boschi, per diventare legge dovrà prima passare alla camera per altre tre letture (quattro in tutto) e poi di nuovo al senato. Esiste anche la possibilità che sia sottoposto a un referendum popolare confermativo.



 Costi
Riforma del Senato.
Mauro Biani







VAURO

martedì 5 agosto 2014
GLI IMMUNITI
Anche i nuovi senatori saranno praticamente invulnerabili. Confermata anche per il nuovo Senato l'immunità per i nuovi parlamentari che sicuramente ne faranno buon uso.
Gli unici che sembrava detenessero la kryptonite sono usciti dall'Aula.
Gianfranco Uber

Tra le principali novità della riforma c’è il rinnovamento del senato. I senatori non saranno eletti dai cittadini, ma dai consigli regionali. Nel nuovo senato siederanno 100 senatori (oggi sono 315): 95 rappresentanti delle istituzioni territoriali (74 consiglieri regionali e 21 sindaci) e cinque nominati dal presidente della repubblica. La durata del mandato dei senatori coinciderà con quella degli organi delle istituzioni territoriali. Il loro mandato durerà sette anni. I nuovi senatori conserveranno l’immunità parlamentare, quindi non potranno essere arrestati senza l’autorizzazione del senato stesso.


Tiziano Riverso




Natangelo





PORTOS / Franco Portinari

Le vignette di ElleKappa - Repubblica.it




Claudio Cadei


La vignetta di Giannelli

La vignetta di Giannelli


Padri riformatori
Matteo Bertelli


Comanda
CeciGian


Massimo Bucchi


Massimo Bucchi


Una Camera quasi monopolizzata dal partito che uscirà vincitore dalle elezioni rischia di controllare il processo legislativo, l’elezione del Presidente della Repubblica e, di conseguenza, 10 giudici della Corte Costituzionale su 15 e il Csm. La maggioranza guidata da Matteo Renzi ha strappato al Senato il primo sì al disegno di legge 1429 sulla riforma dell’assemblea di Palazzo Madama e del Titolo V della Costituzione. Modifiche al testo (ad esempio la reintroduzione di un emendamento con l’inserimento degli Eurodeputati tra gli elettori del Capo dello Stato) sono state annunciate in vista dell’approdo a Montecitorio e sono sempre possibili in uno dei tre passaggi parlamentari che mancano. Ma erano state promesse anche prima dell’arrivo del ddl nell’Aula i Palazzo Madama e non si sono viste: per questo in molti si domandano se quello licenziato dal Senato non sia il primo passo concreto verso la nascita di quella “democrazia autoritaria” o “democrazia d’investitura” di cui numerosi costituzionalisti hanno denunciato i pericoli nelle ultime settimane (firma qui la petizione del Fatto Quotidiano). Per il premier sono “i soliti salotti, fatti da persone che firmano appelli senza averli letti“.
La fine del bicameralismo perfetto, obiettivo delle riforme su cui il premer Renzi si gioca il mandato, passa attraverso i due principali obiettivi della riforma del Senato: la non elettività dei membri della futura assemblea di Palazzo Madama e la riduzione delle sue funzioni costituzionali. La fine del Senato elettivo è certamente la novità più dirompente del ddl: la futura assemblea sarà composta da 95 membri rappresentativi delle istituzioni territoriali e 5 di nomina presidenziale. Saranno i Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano a scegliere i senatori, con metodo proporzionale, fra i propri componenti. Non solo sarà composto da nominati: il nuovo Senato sarà anche depotenziato nelle sue funzioni. Se il sì accordato da Palazzo Madama alla riforma firmata da Maria Elena Boschi fosse stato il quarto e definitivo, oggi la competenza legislativa ordinaria sarebbe appannaggio quasi esclusivo della sola Camera dei deputati. I senatori-consiglieri-sindaci, infatti, non voterebbero più la fiducia al governo né la Finanziaria, ma parteciperebbero alla legislazione in materia di enti locali, Unione Europea, salute e famiglia. In alcuni casi potrebbero avanzare rilievi sulle leggi in discussione alla Camera, ma Montecitorio potrebbe decidere di non accoglierli: basterà un voto a maggioranza semplice (e, su certe materie, a maggioranza assoluta).
L’abolizione del bicameralismo perfetto, è il parere di molti costituzionalisti, è auspicabile perché mette l’Italia sullo stesso livello della grande maggioranza dei Paesi democratici. Gli stessi giuristi, tuttavia, mettono in guardia da un pericolo incombente. Dal mix tra l’Italicum frutto del patto del Nazareno con Silvio Berlusconi (che garantisce un premio di maggioranza del 15% a chi supera la soglia del 37% dei voti) e la riforma della Carta rischia di venir fuori uno squilibrio costituzionale: una Camera composta da una classe di nominati espressione dei partiti maggiori e un Senato depotenziato e formato da non eletti eleggeranno un Presidente della Repubblica che nei fatti verrà scelto dalla maggioranza politica guidata dal capo del governo e del primo partito: con il 25% dei voti si può andare al ballottaggio e conquistare 340 seggi (55%) e a quel punto eleggere quasi da soli un capo dello Stato fedele.
Le conseguenze dello squilibrio si riverbereranno a cascata su altri livelli istituzionali. Poiché l’inquilino del Colle sarà diretta espressione della maggioranza di governo (nei primi 3 scrutini l’elezione avverrà con maggioranza dei 2/3 dell’aula, dal quarto serviranno i 3/5, mentre dopo l’8° basterà la maggioranza assoluta), quest’ultimo finirà per avere il controllo su 10 dei 15 giudici della Corte Costituzionale, ovvero il collegio di magistrati che ha il delicatissimo compito di valutare la costituzionalità delle leggi (e bocciarle in caso di incostituzionalità) e deliberare nei casi di conflitto tra i poteri dello Stato: l’esecutivo rischierebbe cioè di esercitare un potere di controllo e di indirizzo sui 5 giudici nominati dal Parlamento e i 5 indicati dal Capo dello Stato. Il quale, essendone il presidente, finirebbe per estendere il controllo del governo sul Consiglio Superiore della Magistratura, organo di rilievo costituzionale in quanto previsto dall’articolo 104 della Carta.
La strada è tracciata? No, per ora è soltanto indicata, perché il testo potrà essere modificato nei tre prossimi passaggi parlamentari. Il governo lo ha già annunciato. Ma la stessa previsione era stata fatta anche prima che il testo approdasse in Aula al Senato. Sulla questione dell’immunità, ad esempio: il 2 luglio, giorno in cui la Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama licenziò l’emendamento dei relatori Finocchiaro e Boschi che reintroduceva lo scudo per i membri della futura assemblea, il ministro delle Riforme assicurava a chi chiedeva al governo di fare un passo indietro sul tema: “Tutto è sempre possibile in Aula”. Ma l’immunità è rimasta al proprio posto. In ogni caso non sarà facile. Ora il ddl 1429 andrà a Montecitorio, dove i numeri sono dalla parte del governo e della maggioranza, che con tutta probabilità imporranno solo minime modifiche al testo. Dopo l’approvazione, il ddl tornerà a Corso Rinascimento, dove i sentori potranno proporre emendamenti e approvare modifiche solo agli articoli cambiati alla Camera. La possibilità di intervento da parte del Senato, che tanto ha fatto penare la maggioranza nel primo passaggio, risulterà molto ridotta.
da Il Fatto Quotidiano

Ritratto di Claudia Cardinale

Il 21 luglio  su la Repubblica un grande ritratto di Riccardo Mannelli
e l'intervista di Antonio Gnoli
a Claudia Cardinale



Claudia Cardinale: "Non ho mai voluto essere una diva, ho scoperto tardi che sono bella"

L'infanzia a Tunisi, il primo regista che ne resta folgorato, gli esordi con Monicelli. E poi Visconti, Fellini, Germi. Ricordi di un'attrice che ha scelto di difendersi dal successo: "Sono stata fortunata, ho guidato bene il mio destino seguendo una sola regola: vivi come fosse il primo giorno, non l'ultimo"
di ANTONIO GNOLI

LE FACOLTÀ meno palesi di una grande attrice sono la timidezza, la solitudine, il corpo che impietosamente muta e malgrado ciò continua a mantenere un senso di mistero. Guardando una grande attrice ci sentiamo solidali con l'immagine che ha donato con i suoi tanti film. Alcuni li abbiamo amati. Altri dimenticati. Ma è come se attraverso di essi non solo scopriamo la sua metamorfosi, ma altresì una parte della nostra storia, del nostro gusto, dei nostri più o meno remoti desideri. È il cinema. Con la sua potenza immaginativa. E la latente comunanza che avvertiamo ci colma di stupefazione.

"Non mi sono mai pensata nei termini della grande attrice. Provo disagio di fronte all'immagine di un me altisonante. Non ho mai pensato di diventare come Greta Garbo o Marlene Dietrich. Trovo

domenica 24 agosto 2014

Le tavole di Marilena Nardi (Renzi)


Buongiorno a tutti.
Oggi vi allego una mia vigna (su Renzi e il piano di JP Morgan, uscita su Il Fatto quotidiano)
Marilena Nardi


Marilena fa riferimento a questo articolo
Che un gigante della finanza globale produca un documento in cui chiede ai governi riforme strutturali improntate all’austerity non fa più notizia. Ma Jp Morgan, storica società finanziaria (con banca inclusa) statunitense, si è spinta più in là. E ha scritto nero su bianco quella che sembra essere la ricetta del grande capitale finanziario per gli stati dell’Eurozona. Il suo consiglio ai governi nazionali d’Europa per sopravvivere alla crisi del debito è: liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste.
In questo documento di 16 pagine datato 28 maggio 2013  [...]

Renzusconi

venerdì 22 agosto 2014

Le vignette del disastro aereo sui cieli dell'Ucraina

17 luglio 2014 Missile abbatte un aereo passeggeri malese in Ucraina, 298 morti (Ansa)
 In Hilversum, the Netherlands, thousands gather to mark the one month anniversary of MH17. Crowds march in complete silence, many clutching white flowers. 298 balloons are released, one for each victim of the disaster.
A Hilversum, in Olanda, in migliaia si sono riuniti per ricordare un mese dopo le persone scomparse sul MH17. La folla ha marciato in completo silenzio, stringendo molti fiori bianchi. 298 palloncini sono stati rilasciati, uno per ogni vittima del disastro. (The Guardian)
E' passato un mese dal terribile fatto.
Le indagini per trovare i colpevoli hanno preso due strade completamente diverse, ma io non sono qui alla ricerca dei colpevoli, ma vi faccio partecipi solo di alcune delle tante vignette a proposito del terribile incidente.


My cartoon Saturday @TheTimes: Putin's deathly tally in Ukraine #malaysianplanecrash
by Peter Brookes 7/18/2014


Brothers in arms
Boeing abbattuto da missile al confine russo-ucraino.
Mauro Biani




by David Rowe

by David Rowe

Le sanzioni
by David Rowe



Tappi per le orecchie
Earplugs
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/24/2014


air races with cross traffic
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/27/2014



Storm
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 7/30/2014



Putin cross-legged
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 5/28/2014



The Russian Patience
By Riber Hansson, Sydsvenskan - 5/8/2014



Putin and his separatist friends
By Patrick Chappatte, The International New York Times - 7/25/2014

tutti giù per terra
Tonus


Malaysian Flight 17 By Bob Englehart, The Hartford Courant - 7/18/2014



Russian King Kong
By Rick McKee, The Augusta Chronicle - 7/18/2014



MH17 looking for clues
By Peter Broelman, Australia - 7/20/2014


Wheres Putin
By Marian Kemensky, Slovakia - 7/21/2014


by Joe Heller - AAEC 7/22/2014



Debris Field
 By Adam Zyglis, The Buffalo News - 7/22/2014


Ukrainian Dartboard
Tjeerd Royaards
First cartoon I made using a Wacom Cintiq 13HD, instead of pen and paper. 18 Jul 2014


Le controsanzioni russe
Ben Jennings


-ATAQUE TERRORISTA
Boligan


Ukrainian disaster
by Dave Brown -The Indipendent

mercoledì 20 agosto 2014

Omaggio a Robin Williams ( III parte)


© ROBIN WILLIAMS by / por WALTER TOSCANO
Pencil colors/Lápices de color. 2014.
Visit my fan page/Visite mi página: http://www.facebook.com/WalterToscanoArtista?fref=ts
See more in/Vea más en: http://wtoscano.blogspot.com/

La terza parte degli omaggi a Robin Williams è dedicata alle caricature.
Stupenda quella di Walter Toscano sopra e sotto le tre vincitrici della gara nel gruppo Caricaturama 3000! su Facebook.
Ho aggiunto una fatta con la carta, di Abel Joachin Crayon, e quella di Xi Ding, che tanto mi sono piaciute.


Robin Williams
Graphite
Rest in Peace dear brilliant actor!
Efrain Malo
 
 
Here is my final entry for the tribute to Robin Williams. RIP
You can find some WIP close-ups on my page https://www.facebook.com/JFStahl




Antony Geoffroy


Robin Williams - made with paper.
Abel Joachin Crayon 


Xi Ding



 fonte Caricaturama Showdown 3000!
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