martedì 6 novembre 2012

Antonio Di Pietro

Settimana difficile per Di Pietro...
 prima Report  e la storia dei 56 immobili e le donazioni della signora Borletti...
 poi Grillo che lo vuole nominare presidente della Repubblica...
e per finire Crozza! ...
e con chi se la prende?
 con Report che l'ha accusato di appropriazioni indebite lui e la sua famiglia... no!...
con Grillo?... nooo!
 con Crozza? ... si! ...e gli scrive una lettera!
Crozza colpevole di credere a tutte le fandonie dette nei suoi confronti.


PORTOS / Franco Portinari


PORTOS / Franco Portinari


mercoledì 31 ottobre 2012
HALLOWEEN 2012
Un bello scherzetto, non c'è che dire. quello giocato dalla trasmissione della Gabanelli a Di Pietro.
Difficile che segua l'offerta del tradizionale dolcetto.
Gianfranco Uber


sabato 3 novembre 2012
TIENE FAMIGLIA
Di Pietro contesta il servizio di Report sulla gestione privata delle finanze dell'IDV e assicura la provenienza trasparente del suo patrimonio personale e famigliare.
Gianfranco Uber


lunedì 5 novembre 2012
LA ROBA
Se non fosse per la storia dell'on.le Di Pietro e per il suo impegno nella battaglia contro la corruzione i suoi investimenti immobiliari avrebbero senza dubbio suscitato meno clamore.
Il vizietto della "casa" è infatti molto diffuso tra i rappresentanti della classe politica (e tecnica), dalle cartolarizzazioni pilotate, agli acquisti all'insaputa la "roba" (meglio se gratis) sembra suscitare ancora un'attrazione fatale.
Gianfranco Uber


Così fan tutti!
Krancic



VAURO  



Antonio Di Pietro presidente della Repubblica 


Antonio Di Pietro ha commesso degli errori, ha inserito nel suo partito persone impresentabili come De Gregorio e Scilipoti, ha evitato, per scelte forse tattiche, prese di posizioni nette sulla Tav e sul G8, ma lui soltanto in Parlamento ha combattuto il berlusconismo. Lo ha fatto con armi spuntate, con una truppa abborracciata tenuta insieme unicamente dalla sua testardaggine e caparbietà. E' sempre stato un isolato, mal sopportato dai pdmenoellini e odiato da tutti gli altri.
[...]
Nel 2013 Napolitano decadrà, per ora è l'unica buona notizia certa. Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l'unico che ha tenuto la schiena dritta in un Parlamento di pigmei. Chapeau!
Bebbe Grillo



Di Pietro al Quirinale
Grillo lancia di Pietro, nonostante i presunti scandali immobiliari
Natangelo


Tonino
Natangelo

Tullio Boi http://www.brulliotoi.it/



di pietrocchio e la fata grillina
Paride Puglia


Di Pietro non ha più la toga. Ma neppure l'ironia
Il leader dell'Idv rideva della satira di Cuore quando era pm, ma adesso non sopporta la comicità di Crozza.

di Lia Celi

Era inevitabile: sono così tanti anni ormai che la realtà supera regolarmente la satira, che ha finito per doppiarla. Che altro puoi pensare apprendendo che Antonio Di Pietro si dichiara «deluso» da un numero comico di Maurizio Crozza più che dal numero di immobili attribuitigli da un’inchiesta di Report?
LA COLTELLATA DI BRUTO. Nei Paesi normali sono i comici a dar voce alla delusione degli elettori nei riguardi dei politici, non i politici a dirsi delusi dai comici che fanno (bene) il loro mestiere.
«Anche tu divulghi calunnie e bugie», ha scritto il leader dell’Idv in una lettera accorata al mattatore del Paese delle Meraviglie, dal quale, evidentemente, si aspettava una contro-inchiesta riparatrice, attendibile e ben documentata. Tutto sta in quell’«anche tu»: tu quoque, Maurizio.
continua


politica 'nfame...
Tiziano Riverso




PORTOS / Franco Portinari

uffa!!!
Tiziano Riverso



Nota : la lettera di Di Pietro a Crozza
 
Caro Maurizio Crozza,
in Italia, come sai, non solo i politici rispondono agli interessi di fazione ma anche giornalisti, conduttori e persino uomini e donne di spettacolo si prestano spesso a operazioni di killeraggio per conto del padrino politico di turno.
Ma se persino una persona come te, che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito, contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti.
Sul mio conto, anzi sui miei conti, a te, come a milioni di altri italiani, sono state raccontate grandissime e sfacciate bugie. Ma, come ben sappiamo, una bugia ripetuta mille volte, amplificata da giornali e televisioni compiacenti, diventa una verità. E’ la legge su cui si basano tutte le campagne di calunnia e killeraggio politico e nessuno ci andava a nozze quanto Berlusconi. Pare che abbia fatto scuola. A guidarli c’è anche la paura di una possibile alleanza del fronte dei non allineati a Monti e al governo della finanza e dei finanzieri.
Io non ho a disposizione televisioni e conduttori, anche perché l’Italia dei Valori è l’unico partito che abbia rinunciato a posti nel cda Rai, nelle reti Rai e nei Tg, mentre tutti gli altri lottizzavano a man bassa. Ho solo la forza della verità e della Rete, che ci permette di incrinare quel monopolio dell’informazione grazie al quale erano solo i padroni dei media a decidere cosa era vero e cosa falso.
Dunque, ho già iniziato a mettere in Rete una puntigliosa documentazione. Se hai un attimo, verifica di persona sul mio sito. Mai come in questo caso “carta canta”. Ho dimostrato, con le visure catastali, che un modesto appartamento diviso in due e da me regalato nel 2008 ai miei figli Anna e Toto, a Milano, è diventato nella campagna di calunnia “15 case”.
Ho messo a disposizione di chiunque i documenti che dimostrano come in quell’agguato travestito da inchiesta siano state fatte passare per mie proprietà marciapiedi, svincoli, strade di accesso e persino giardinetti pubblici.
Ho chiarito, sempre con le visure catastali, che i due appartamenti di Bergamo, sui quali è stato sollevato un ennesimo polverone, sono in realtà un solo appartamento, acquistato a nome suo e dei nostri figli da mia moglie Susanna Mazzoleni, al termine di una carriera forense di notevole successo e che giustamente le ha fruttato meritati guadagni.
Nei prossimi giorni continuerò a mettere in Rete la documentazione che smantella punto per punto il castello di accuse mosse contro di me, e che sono in realtà copiate di sana pianta da quelle sollevate a suo tempo da giornali che fanno della calunnia la loro forza, salvo poi dovermi pagare fior di quattrini in seguito alle querele da me sporte. Proprio come mi accingo a fare contro i nuovi calunniatori.
E’ proprio questo che mi indigna. Tutti possiamo sbagliare, anche i migliori giornalisti. Ma in questo caso non si tratta di errore. Sarebbe bastato, oltre a copiare le accuse della stampa berlusconiana, andarsi anche a vedere come avevo risposto a quelle accuse. Ma se lo sforzo era troppo grande per quei bravi cronisti, sarebbe bastato chiedermi lealmente spiegazioni, invece di organizzare un’imboscata. Avrei risposto esattamente, come sto facendo adesso in Rete. Ma non era questa la loro intenzione. Era mettere a tacere una voce scomoda, non cercare la verità.
A volte bisogna saper fare un passo indietro. Io l’ho fatto due volte, e sono ben pochi gli uomini pubblici che in Italia possono dire altrettanto. Ho lasciato senza esitazione prima un lavoro che amavo, nel quale avevo raggiunto risultati direi soddisfacenti, e poi un posto di ministro, per difendermi dalle accuse ipotizzate dalla magistratura con le mani libere e senza recare nocumento alle istituzioni.
Ma ci sono occasioni in cui bisogna, invece, non arretrare di un millimetro. Quando ti calunniano personalmente per toglierti di mezzo politicamente, quando cercano di ottenere con le campagne scandalistiche quello che non possono ottenere altrimenti, cioè la resa mia e dell’Italia dei Valori, non ci si piega ma si combatte a viso aperto, sapendo che presto o tardi la verità avrà la meglio.
Posso dire che spero che tu sia tra i primi ad accorgertene?
Con sincera stima,
Antonio Di Pietro


Di Pietro contro tutti
Anche contro Crozza «killer»



http://www.antoniodipietro.it/2012/11/caro-crozza-questa-e-la-verita#more-6413

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