martedì 15 giugno 2010

Luttazzi copia ... e tu?

Ladri di Barzellette
PORTOS Comic strip
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https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8GsisW_TZDFAN5bzfaVpvTyedR2JOUu45zGNn9zxhx6WTwYCIRCj48uiss-GmRIEubodJVRg9XG2CZ1_bm-Dgl9ejOV4BpF7vNLUrpc-P-BBePQB5DNZ3PoXj_P9kJ6kob8tFTYPHwO8Z/s400/TOMAS_227.jpg

Citazioni.
Tomas INSERTO SATIRICO


risponde Luttazzi nel suo blog:
[... ]
Non eri tu che a Radio Deejay avevi detto: “Non mi divertirei a dire battute scritte da un altro”.
Infatti. Per questo, quando le cito, ci lavoro su per i miei studi. Il pubblico è il topolino che metto nel labirinto.
Clinton ammise di aver sbagliato. Berlusconi nega sempre. Scegli la strada del Cavaliere?
Non posso permettermelo, non conosco Ghedini.


Dice Aldo Grasso:
Luttazzi, gag copiate: ma così fan tutti*

Non è il solo esempio però il comico si è difeso davvero male

Daniele Luttazzi
Scagli la prima pietra chi non ha mai copiato: una frase, una battuta, un pensiero. Impressiona quindi il clamoroso processo che in questi giorni il web ha istruito nei confronti di Daniele Luttazzi, reo di aver attinto a piene mani dai comici americani: girano filmati che con precisione chirurgica mostrano prima l’originale e poi la traduzione di Luttazzi, abbondano le comparazioni filologiche e il blog MyVoice riporta un elenco completo di tutte le battute «imitate» (circa 500), quasi un terzo dell’intero repertorio del comico. Come se il delitto più grande commesso da Luttazzi non fosse il plagio, ma la presunzione di farla franca, nonostante il satellite, i libri, i dvd e soprattutto internet.

Per dire: George Carlin (morto nel 2008) è un’icona della comicità americana, il suo atteggiamento irriverente, la sua comicità sfrontata sono oggetto di studio in tutte le università. Bisogna proprio pensare che gli italiani siano degli inguaribili provinciali per «rubare» a Carlin non solo il tipo di comicità ma anche il suo più celebre monologo, quello sulla bontà di Dio. O saccheggiare i repertori di star come Chris Rock, Eddie Izzard, Bill Hicks, Dan Savage, Emo Philips, Mitch Hedberg e Lewis Black, ma anche David Letterman, Woody Allen e Steve Martin. Alzi la mano chi non ha mai copiato: questa nostra società variamente descritta, e giustificata, come postmoderna, neobarocca, «copia e incolla», virtuale, vive sostanzialmente sulla citazione. Buona parte della cultura pop, dai libri alle canzoni, è tutta un blob. La citazione è insieme lo strumento e la nota dominante della società della sostituzione: in un’epoca dove tutto è già stato detto e visto non ci resta che procedere nella combinazione di nuove figure, assemblando spezzoni di frasi e sequenze. Trasformando la citazione in stornamento. Uno degli aspetti più seducenti della moderna storia delle idee è la loro perenne mobilità, la loro incessante trasformazione. Temi, figure, pulsioni migrano da un territorio all’altro cambiando, nel passaggio, se stessi e lo scenario che li accoglie. Alcuni «plagiano» con talento, i più in modo goffo, a solo scopo commerciale.

Ma è curioso che sia proprio il web, dove domina l’ideologia dell’informazione free e dove il copyright è visto come il diavolo, a emettere una così dura condanna nei confronti di Luttazzi. Motori di ricerca tipo Google, portali, provider, tutti gli aggregatori di notizie vivono sul lavoro degli altri, approfittano di una sorta di libertà di plagio, utilizzano in modo abusivo contenuti di altri.

Questo, ovviamente, non assolve Luttazzi, che si sta difendendo in maniera patetica. Sul suo blog, dopo aver tentato in tutti i modi di bloccare i filmati di YouTube che lo inchiodano, sostiene di aver sempre ammesso il debito: «Non (si) scopre nulla che io non abbia già detto da anni». Ha copiato, ma a fin di bene. Ha messo in atto lo «stratagemma Lenny Bruce» per respingere le querele (mi accusate di essere volgare ma non vi accorgete che ho usato satira d’autore) e sbugiardare così i suoi detrattori: «Quando riportano i miei monologhi "pieni di insulti e volgarità", però, inevitabilmente citano anche i brani di Bruce, Carlin, Hicks, Rock, Schimmel ecc… In questo modo, semplice ma geniale, si dimostra che non sanno distinguere la volgarità dalla satira». Già, peccato che lui su quei brani presi a prestito pretenda i diritti Siae senza esplicitare le fonti.

Ho sempre sostenuto, nonostante recenti insulti, l’intelligenza e l’acutezza di Luttazzi. Francamente, mi sarei aspettato una difesa più spiritosa. Questa assomiglia a quella di Claudio Scajola sull’acquisto della casa a Roma. Altro plagio?

Aldo Grasso
Corriere della Sera

ma c'è chi è originale...


BATTUTE DOC

Daniele Luttazzi sospettato di aver copiato molte battute da famosi comici americani.
Intanto nell'ambiente politico ferve la discussione sulle ultime battute "costituzionali" di Berlusconi.

Pubblicato da uber
Etichette: berlusconi, COSTITUZIONE, satira, tv

*Stark si lamenta in continuazione che comici alla tv prendano a piene mani le battute da Spinoza
senza passare parola.

Avviso ai comici che hanno recitato in tv/giornalisti che hanno usato alcune di queste battute, già presenti sul forum da diversi giorni: apprezziamo la disinvoltura con cui voi e i vostri autori pescate dal forum di Spinoza, la prendiamo come un attestato di stima e vi ringraziamo moltissimo. (ci piacerebbe anche che ci avvisaste, ma non si può avere tutto)Spinoza


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Ps: le battute del cavaliere saranno originali... ma i compiti glieli passava tutti Confalonieri Occhi al cielo Fico... lo so per certo!!

2 commenti:

  1. Il caso Luttazzi fu diffamazione pura. Lo spiega bene questo blog aggiornato (gennaio 2012): http://anti-diffamazione.blogspot.com/

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